Il messaggio di Porta Pia

Gadi Polacco (1)Le recenti vicende politiche, con all’opera “atei devoti” dediti a dediche ed affidamenti religiosi densi di ipocrisia avversati da scandalizzati censori, spesso altrettanto ipocriti, servano almeno a ricordarci quanto, ancora oggi, sia attuale e sano il messaggio che il ricordo della Breccia di Porta Pia emana.
Entrambe le posizioni, infatti, si ritrovano in realtà accomunate dall’essere profondamente strumentali, lontane da un concetto di vera laicità che, peraltro, nemmeno si sognano di affrontare stante l’incompiuta realizzazione delle relative prescrizioni costituzionali.
Non c’era, infatti, bisogno di certe scenografiche esternazioni “mistiche” per accorgersi di come l’aspetto religioso venga tradizionalmente manipolato dalla politica.
Per neutralizzare questo storico malvezzo e rendere comunque irrilevanti certe provocazioni, l’evoluzione verso una società che sappia veramente relazionarsi con la sfera religiosa, garantendone la libertà ma salvaguardando la propria neutralità quale sfera pubblica, senza farsi coinvolgere, appare un ovvio punto di partenza che, però, evidentemente si vuole eludere nella speranza, in genere illusoria, di ritorni in termini di consensi.
Nell’auspicare che s’intraprenda, finalmente, un vero percorso di laicità delle istituzioni pubbliche, manteniamo quindi forte il ricordo del XX Settembre e il suo messaggio rivolto al futuro.
Per il mondo ebraico ciò mi pare imperativo.

Gadi Polacco

(19 settembre 2019)