Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     18 Maggio 2020 - 24 Iyar 5780
PAGINE EBRAICHE DI MAGGIO - IL DOSSIER INFORMAZIONE

“Parole, usiamole responsabilmente”

“Il miglior alleato dei giornalisti ha un nome e cognome. Sta al Quirinale e si chiama Sergio Mattarella”.
Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana dal 2015, confermato per un ulteriore quadriennio nel 2019, Giuseppe Giulietti non ha dubbi. È al Colle che il giornalismo che vuol continuare ad essere libero e autorevole deve guardare con fiducia. “Parto – sottolinea a Pagine Ebraiche – da un presupposto: l’articolo 21, quello in cui si disciplina la libertà di stampa, è l’architrave del nostro ordinamento costituzionale. Una conquista ottenuta a fatica dopo gli anni terribili di un regime che, non a caso, aveva posto il controllo della stampa da parte dei prefetti al terzo punto delle leggi fascistissime dopo l’assunzione dei pieni poteri da parte di Mussolini e lo svuotamento del Parlamento. Il Capo dello Stato l’ha spesso menzionato, ricordandone l’immenso valore e ribadendo il concetto che libertà di informazione e democrazia sono elementi inscindibili”.

Un concetto che, a detta di Giulietti, un numero crescente di italiani sembra aver assimilato in questo tempo di crisi. “L’idea che l’informazione sia un pubblico servizio di fondamentale importanza si è senz’altro rafforzata. Ad ogni livello. Penso ad esempio alla stampa locale, che ha svolto e continua a svolgere un ruolo essenziale nel racconto della pandemia”.
Per Giulietti questa crisi ha esaltato il meglio, ma anche il peggio della categoria. “Non tutti purtroppo esercitano questa professione responsabilmente. Diffido ad esempio di tutte quelle trasmissioni televisive in cui, snobbando le competenze, si costruiscono ring. In cui invece che per discutere e confrontarsi si è invitati per azzannare. È l’aspetto più deteriore e talvolta – osserva sconsolato il presidente della Fnsi – rischia di mettere in ombra chi svolge questo lavoro in modo ben diverso”.

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L'ESECUTIVO NETANYAHU-GANTZ E LA CRISI INNESCATA DALLA PANDEMIA 

Israele, le sfide del nuovo governo

“Benny, abbiamo lavorato bene insieme durante l'operazione Margine Protettivo, io come Primo ministro, tu come capo di Stato maggiore, e sono sicuro che lavoreremo bene insieme in questo nuovo governo al servizio di tutti i cittadini di Israele”. Ricordando la collaborazione durante un momento particolarmente complicato per la sicurezza d'Israele - il conflitto con Gaza del 2014 -, il Primo ministro Benjamin Netanyahu si è rivolto al suo nuovo alleato di governo, Benny Gantz (che nell'operazione del 2014 era a capo dell'esercito), per voltare pagina e dare il via al nuovo esecutivo che dovrà guidare il paese fuori da una nuova fase difficile: la crisi innescata dall'epidemia del coronavirus. Dagli scranni della Knesset, Netanyahu ha presentato il 35esimo governo d'Israele, il più corposo della storia del paese: due premier in rotazione (18 mesi Netanyahu, 18 mesi Gantz, con possibile estensione del doppio mandato), 34 ministri che potenzialmente aumenteranno a 36 e un esercito di sottosegretari. I quotidiani di oggi, anche i più vicini a Netanyahu, non guardano con favore a questo elefantiaco governo ma molti lo descrivono come il male minore. In fondo l'accordo tra il Likud di Netanyahu e il Kachol Lavan di Gantz (che nel frattempo ha perso per strada gli alleati Yair Lapid e Moshe Yaalon, oltre a 15 parlamentari) ha messo fine a oltre un anno di instabilità politica e al continuo ritorno alle urne (tre volte dall'aprile 2019 al marzo 2020).

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DAFDAF DI MAGGIO

Pagine per prendersi cura dei più piccoli

#TakeCare. È con questo titolo che si apre l’ultimo numero di DafDaf, attualmente in distribuzione. L’illustrazione di Axel Scheffler - due bambini che si lavano le mani sorridendo - viene da Coronavirus, il libro realizzato dalla casa editrice Nosy Crow in pochissimo tempo, per venire incontro ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie. Illustrato da Scheffler - l’artista tedesco noto soprattutto per il Gruffalò - è stato scritto con la consulenza del professor Graham Medley, docente di “Infectious Disease Modelling” presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine e della dottoressa Sarah Carman, specializzata in Child and Adolescent Mental Health and Neurodevelopment.
Un lavoro prezioso, che in Italia è stato tradotto e curato dalla Emme Edizioni che lo ha messo a disposizione gratuitamente online. Una trentina di pagine che spiegano con grande chiarezza che cosa è il coronavirus, come lo si prende e cosa succede in caso di contagio, per procedere chiedendosi come mai gli adulti sono così spaventati, e spiegando quali sono le cure possibili, soffermandosi anche a spiegare cosa è e come funziona un vaccino.

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NEL PILPUL DI QUESTA SERA 

Piperno e Bondì, due famiglie e i segni della storia

“Io e Claudio abbiamo avuto due vite diverse pur avendo avuto un'infanzia comune: eravamo molto vicini, dalla scuola alla preparazione del Bar Mitzvah con lo stesso maestro. Le nostre sono state famiglie molto unite”, racconta Stefano Piperno. Famiglie simbolo di uno spaccato molto peculiare della Roma ebraica, che emerge nel libro firmato dallo stesso Piperno assieme al cugino Claudio Bondì: Perché ci siamo salvati (Marsilio), il titolo di questo lavoro appena uscito in libreria e realizzato in forma di scambio epistolare tra i due cugini. A firmare la postfazione, con una più ampia riflessione sulla memoria e sui segni della tragedia della persecuzione, lo scrittore Alessandro Piperno, figlio di Stefano. I tre, con il contributo dello storico delle idee David Bidussa, hanno spiegato il significato di questo libro, ognuno dalla propria prospettiva, in un'ampia conversazione con la redazione UCEI, che andrà in onda nell'approfondimento pilpul di questa sera sui canali social UCEI e Pagine Ebraiche e in versione audio nella sezione “Pagine Ebraiche da ascoltare” del sito moked.it.

NELL'ULTIMO APPROFONDIMENTO PILPUL 

Gli italiani e l’emergenza sanitaria,
la sfida di raccontare il territorio

C’è chi, durante l’emergenza sanitaria, non ha mai smesso di lavorare. Spesso in prima linea, anche se non per salvare vite. Sono i giornalisti, che ogni giorno hanno cercato di raccontare al meglio le emozioni, incognite e complessità di questo periodo. Un impegno prezioso ad ogni livello. A partire dalla stampa locale e con forte identità territoriale, che per prima ha tastato il polso di quel che stava accadendo nelle varie città e regioni.
È il tema del pilpul trasmesso ieri sera (qui in versione audio) con ospiti Paolo Navarro Dina (Il Gazzettino), Stefano Lolli (Il Resto del Carlino) e Simone Innocenti (Corriere Fiorentino).
IL PROGETTO UCEI

Insieme, restando a casa

Una piattaforma per educare all’uso delle tecnologie e della rete, diventate centrali al tempo dell’emergenza sanitaria.

Realizzato dall’organizzazione no-profit israeliana Machshavà Tovà (che in ebraico significa “Buon pensiero”) insieme all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il progetto, intitolato “Insieme a casa” sbarcherà in Italia questo mercoledì, alle 11, con la prima lezione online che si terrà sulla piattaforma Zoom.
L’iniziativa, supportata anche da alcuni donatori, si avvarrà di un sito completamente in italiano, già online e a disposizione di tutti quegli utenti, in maggioranza anziani ma non solo, che abbiano necessità di impratichirsi con l’uso di internet.
Le lezioni riguarderanno i più diversi aspetti delle attività online: da Whatsapp ai motori di ricerca, dai social network come Facebook e Instagram a Youtube, dalle più popolari App ai sistemi di videocall. Non mancheranno saltuarie pillole “off-topic”, come lezioni di yoga e di cucina.

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GLI EBREI E LA LIBERAZIONE, LA RICERCA DEL CDEC 

Edoardo Volterra, una vita per la libertà e lo studio

Esattamente un anno fa, nel quadro della rassegna Nuovo cinema ebraico e israeliano, il Cdec presentò il bel documentario dal titolo: Edoardo Volterra. La vita come dovere, lo studio come passione, di Andreina Di Brino e Marco Visalberghi.
Questo maggio, la rassegna cinematografica è slittata a data da destinarsi per la situazione sanitaria generale, ma colgo l’occasione per rievocare la figura di Edoardo Volterra, grande italiano che ha onorato anche le sue origini ebraiche con la sua opera. Egli era giurista, studioso della giurisprudenza romana, storico del diritto, rettore dell’Università di Bologna, giudice costituzionale, accademico dei Lincei e formidabile collezionista di libri, la cui immensa biblioteca sta ora all’Ecole francaise di Roma a Palazzo Farnese dove si danno appuntamento studiosi di tutto il mondo.
Suo padre era matematico di fama internazionale: Vito Volterra, un genio divenuto cattedratico a soli 23 anni, Senatore del Regno per meriti scientifici, Presidente dell’Accademia dei Lincei e tra i pochissimi professori che si rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista. Sua mamma era Virginia Almagià, figlia dei costruttori del porto di Alessandria in Egitto.

Liliana Picciotto, storica della Fondazione CDEC

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Criminali di guerra
Quando uno dei responsabili di un genocidio viene catturato non possiamo che rallegrarci. Anche se il tempo della sua latitanza lo ha trasformato in un vecchio, anche se molti si domandano che senso abbia processare un vecchio. Ci rallegriamo perché finalmente ci sarà un tribunale che processerà non tanto le azioni di quel vecchio, ma i meccanismi del genocidio di cui quel vecchio è stato responsabile, in tutto o in parte. Perché alcuni crimini, come hanno sancito le leggi internazionali, non vanno mai in prescrizione.
Anna Foa
Oltremare - Novità
Qualcuno si ricorda com’era il mondo senza Zoom? Senza andare troppo oltre e pensare com’era il nostro mondo prima degli smartphone, o prima di internet per quel che vale prima dell’invenzione della ruota. Il fatto è che ormai la videochiamata è una droga. In questi mesi coronati siamo passati dal fondo del barile della comunicazione, quando il massimo assoluto che le persone si scambiavano erano messaggini lunghi o brevi via Whatsapp, spesso arrivando a fare lunghi scambi di emoticon e quasi zero testo, senza mai tirare su il telefono, a videochiamate continue anche perché – diciamolo – gratuite, e anche con persone che vivono a pochi metri di distanza. Negli uffici, si cerca di fare video-riunioni anche stando all’interno dello stesso palazzo, o sullo stesso piano. Volante uno a volante due, rispondi? 
Daniela Fubini
Controvento - Longevità a tavola
Mio padre, che arrivò a compiere 100 anni in ottima forma fisica e mentale, sosteneva che il segreto della sua felice longevità fosse la dieta. Mangiava poco e a orari regolari, mai al ristorante. La scienza oggi conferma le sue intuizioni, maturate in un’epoca in cui poca considerazione veniva data a ciò che si mangiava, anche perché, dopo la guerra, l’importante era poter mangiare.
Viviana Kasam
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
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