QUASI MILLE CASI REGISTRATI IN UN GIORNO
Israele, record di contagi: "Serve una nuova strategia"

La curva dei contagi in Israele continua a salire e un nuovo record negativo è stato registrato nelle scorse ore: 966 nuovi casi sono stati individuati in un giorno, il numero più alto da inizio pandemia. I dati sui decessi e sui malati gravi – 58, di cui 24 attaccati ai respiratori – rimangono stabili e contenuti ma l’aumento generale dei casi di questi giorni fa temere per il futuro. “Le prospettive non sono ottimistiche”, ha ammesso il ministro della Scienza Yizhar Shai parlando all’emittente Reshet Bet e invitando il pubblico a continuare a utilizzare le mascherine, evitare luoghi affollati e mantenere il più possibile il distanziamento sociale. Consigli a cui presto potrebbero aggiungersi ulteriori misure restrittive: Shai infatti fa parte del gabinetto dedicato alla crisi del coronavirus, che ha già annunciato di voler reintrodurre alcune limitazioni, in particolare in aree considerate focolai di contagio (nella città di Ashdod per esempio, nel sud del paese, alcuni quartieri sono diventati zona rossa). Secondo il sito ynet i ministri israeliani, su indicazione dei funzionari del ministero della Salute, potrebbero applicare nuove limitazioni alle presenze nei locali ma per alcuni scienziati e analisti israeliani queste misure non bastano. Citando le parole del capo della Società israeliana per le malattie infettive, Miri Weinberger – secondo cui Israele “sta per perdere il controllo” rispetto ai contagi – la giornalista del Jerusalem Post Maayan Jaffe-Hoffman ha scritto che “il governo deve immediatamente esaminare le sue politiche e fare dei cambiamenti”.
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LA CAMPAGNA DELLA ONG EBRAICA
"Facebook lucra sulle parole di odio,
è giunto il momento di dire basta"

Istituita nel 1913 per lottare contro l’antisemitismo e per la difesa dei diritti umani, l’Anti-Defamation League è un’organizzazione non governativa ebraica che da tempo si batte per affermare le proprie istanze nel mondo reale come in quello dei social network. Sono numerose le iniziative in cui ha lasciato in questi anni il segno. L’ultima, appena lanciata in collaborazione con altre associazioni impegnate su questi temi, è tra quelle forse destinate a fare la storia.
Sono centinaia infatti le aziende e multinazionali che hanno aderito alla campagna “Stop hate for profit”, promossa nelle scorse settimane sull’onda delle proteste contro il razzismo che hanno attraversato gli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd. E soprattutto dell’odio che in risposta è circolato sul web, dove enorme visibilità hanno ottenuto estremisti e sostenitori della causa del suprematismo. Sul banco degli imputati c’è Facebook, ancora una volta sottrattosi al suo compito di vigilanza e intervento. Agli aderenti all’appello si chiede pertanto un gesto concreto: la sospensione, in quel contesto, di ogni attività pubblicitaria.
“Facebook ha fatto entrare nelle nostre case e vite alcuni dei peggiori elementi della società”: è l’accusa di Jonathan Greenblatt, dal 2014 alla guida dell’Anti-Defamation League. Dieci le proposte concrete rivolte al colosso guidato da Zuckerberg per tentare di risolvere un problema che si trascina ormai da anni.
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L'ULTIMA INDAGINE SWG ANALIZZATA DA PAGINE EBRAICHE
Le luci e le ombre del distanziamento
Nella nuova normalità post Covid-19 si conferma una spaccatura tra esperienze per le quali il distanziamento sta dando effetti positivi ed esperienze in cui le nuove regole creano una situazione meno piacevole rispetto al passato. Le nuove pratiche sperimentate o rafforzate durante questi mesi si stanno tuttavia trasformando in abitudini consolidate, con impatti potenzialmente molto forti in particolare sul tema del lavoro e degli spostamenti.
Lo rivela l’ultima indagine di Swg sugli italiani e la percezione della crisi. Anche questa settimana, come ci racconta il direttore di ricerca Riccardo Grassi, molteplici le riflessioni che è possibile trarre.
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TORNA VISITABILE LA MOSTRA PERMANENTE
Il Meis di nuovo a porte aperte
Riapre a partire da domani la mostra permanente "Ebrei, una storia italiana" allestita al Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Una tariffa speciale e un omaggio per tutti i visitatori caratterizzeranno questo nuovo inizio nella vita del Meis, che già da qualche settimana aveva riaperto al pubblico il proprio Giardino delle domande.
Il museo è stato completamente sanificato. È stato inoltre creato un percorso diversificato per l'entrata e l'uscita. "Per noi - si legge in una comunicazione diffusa quest'oggi - è importante che il tempo trascorso al Meis sia un momento di serenità e spensieratezza. Per questo vi chiediamo di rispettare poche semplici regole: indossare la mascherina, mantenere le distanze, lavare spesso le mani e igienizzarle".
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L'INIZIATIVA DI AMBASCIATA ITALIANA E GARIWO
Tunisi, un ulivo per libertà e democrazia
Un albero d’ulivo è stato piantato ieri a Tunisi, nel Giardino dei Giusti dell’ambasciata italiana. Ricorda Lina Ben Mhenni, giovane blogger e attivista tunisina recentemente scomparsa e le sue battaglie “in difesa delle libertà, della democrazia e della salvaguardia del pianeta”. L’attivista, che il mondo avrebbe conosciuto per il suo blog “A Tunisian Girl”, era nata nel 1983. Nel 2011 era stata candidata al Nobel per la pace.
Organizzata insieme a Gariwo, l’iniziativa ha visto la presenza tra gli altri del ministro dei diritti umani e dei rapporti con le istanze costituzionali e la società civile Ayachi Hammami.
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Letture facoltative - Il mago di Lublino
 La magia, l’illusione, i trucchi che incantano le povere platee dei villaggi ebraici della Polonia. Ma anche l’orrore del vuoto quando la maschera cade dal viso del prestigiatore e ne mostra il volto nudo. È la filigrana del Mago di Lublino, tra i migliori romanzi di Isaac Bashevis Singer che da pochi giorni è disponibile in libreria nella nuova edizione pubblicata da Adelphi. Per lungo tempo Roberto Calasso, editore di Adelphi, interrogato su quale autore avrebbe voluto pubblicare tra quelli diffusi in Italia da altri editori, rispondeva con un solo nome: Isaac B. Singer, già uscito dagli anni sessanta per i tipi di Longanesi.
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 C’è un aspetto dell’autodifesa di Luca Palamara che rischia di avere una qualche eco nella pubblica opinione: è il classico “così fa tutti” con cui l’ex Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati ha motivato, se non giustificato, i suoi comportamenti basati, in particolare, sul traffico delle nomine dei magistrati ai vari ruoli.
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Machshevet Israel - Veritas filia temporis?
 Chi ritenesse che tutte le opinioni o i punti di vista su una determinata questione siano uguali o si equivalgano non sarebbe un democratico, sarebbe solo un cretino (Aristotele usa un termine più duro, che non cito). La democrazia è il sistema che offre a tutti la possibilità, e persino il diritto, di esprimere la propria opinione, non il sistema che garantisce il riconoscimento che tutte le opinioni espresse siano ugualmente intelligenti o sagge.
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