Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      28 Agosto 2020 - 8 Elul 5780
PAGINE EBRAICHE - LA LEZIONE DI THEODOR ADORNO

Radicalismo di destra e discorsi d’odio

Il 6 aprile 1967 Theodor Adorno, uno dei massimi rappresentanti della Scuola di Francoforte, tiene una conferenza all’Università di Vienna che oggi appare di straordinaria attualità. Intitolata Aspetti del nuovo radicalismo di destra, la lezione, da poco in libreria per Marsilio, rintraccia le ragioni dell’ascesa dell’Npd nella Repubblica federale tedesca. Il testo analizza il legame fra propaganda e antisemitismo, la concentrazione del capitale e il timore di perdere il proprio status sociale, lo sviluppo tecnologico e la disoccupazione, l’odio verso gli intellettuali e l’individuazione di un capro espiatorio. Non per caso in Germania il libro è da mesi in cima alle classifiche di vendita. Lo spettro di cui parla Adorno, nota infatti lo storico Volker Weiss nella postfazione, è tornato e si aggira sotto forma di un “nuovo radicalismo di destra”. Conoscere i meccanismi che lo animano è il primo passo per combatterlo.
Di seguito un'analisi dello storico delle idee David Bidussa e uno stralcio della lezione di Adorno.


Aspetti del nuovo radicalismo di destra, uscito in queste settimane per l’editore Marsilio, è il testo di una conferenza che Theodor W. Adorno, uno dei massimi esponenti della Scuola di Francoforte, tiene all’Università di Vienna nell’aprile 1967. Ci sono molti motivi per cui vale la pena prestare attenzione alle riflessioni di Adorno. Almeno per due motivi che credo ci riguardino in questo turbolento ma anche melanconico 2020.
Primo motivo. Anche nelle contemporanee società democratiche e del benessere, le ideologie e le politiche del radicalismo di destra possono prosperare e costituire un pericolo concreto, perché le premesse e le condizioni sociali che avevano generato i fascismi non sono state realmente superate. Ovviamente le circostanze storiche sono diversissime, come Adorno non manca di sottolineare. Ma, spiega, i presupposti economici che hanno scatenato il risentimento sociale e l’antisemitismo tra le due guerre, e sospinto l’ascesa dei partiti autoritari, continuano a sussistere.
Secondo motivo. Il risentimento radicale di destra, con le sue componenti antidemocratiche e antipolitiche, è il frutto delle delusioni della democrazia, cioè dei suoi fallimenti nel mantenere le promesse che il suo nome evoca. La democrazia fino a oggi, sostiene Adorno, non “si è concretizzata in modo effettivo e completo dal punto di vista economico-sociale, ma è rimasta sul piano formale. E, in questo senso, i movimenti fascisti potrebbero essere indicati come le piaghe, le cicatrici di una democrazia che non è ancora pienamente all’altezza del proprio concetto”. È un punto molto interessante, comunque da non trascurare.
Tutte le volte che le democrazie politiche sono crollate di fronte a insorgenze politiche di destra estrema, ciò è avvenuto perché non sono state in grado di garantire futuro, o di rispettare le proprie promesse. Su quella mancanza le destre estreme sono risultate vincenti nello scontro. I loro governi non hanno mai realizzato ciò che promettevano. Ma questo non era un dato rilevante. Rilevante era rovesciare l’assetto democratico. Fin qui Adorno nell’aprile 1967 (le date sono importanti).

David Bidussa, storico sociale delle idee, Pagine Ebraiche Agosto 2020

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PAGINE EBRAICHE - LA LEZIONE DI THEODOR ADORNO

I movimenti che vogliono la catastrofe

[...] Vorrei partire dall’idea che, nonostante il loro crollo, le premesse dei movimenti fascisti continuano a sussistere sul piano sociale, se non anche su quello direttamente politico. Penso in primis alla tendenza del capitale alla concentrazione, dominante oggi come allora, della quale non si può affatto dubitare, per quanto la statistica, con tutti i suoi artifici, tenti di farla scomparire dalla faccia della terra. Questa tendenza alla concentrazione significa, d’altro canto, oggi come allora, che resta sempre possibile il declassamento di strati sociali che dal punto di vista della loro coscienza di classe soggettiva risultano del tutto borghesi, i quali intendono mantenere i loro privilegi e il loro status sociale e, ove possibile, rafforzarli. Questi gruppi hanno sempre la tendenza a odiare il socialismo o ciò che loro chiamano socialismo, ossia danno la colpa del proprio declassamento potenziale non agli apparati che lo producono, ma a coloro che si sono contrapposti in chiave critica al sistema nel quale avevano potuto godere di quello status. Che lo facciano ancora oggi o che questa sia tuttora la loro prassi, è un’altra questione. [...] 
[...] Proprio in rapporto a categorie come quella degli «eterni incorreggibili», o analoghe espressioni rassicuranti, si sente spesso avanzare la tesi che in ogni democrazia ci sia un nucleo di incorreggibili o folli, la cosiddetta lunatic fringe, come viene chiamata in America. E qui si cela qualcosa di consolatorio in senso quietistico e borghese, se tale lo si vuole considerare. 

Tratto da Theodor W. Adorno, Aspetti del nuovo radicalismo di destra, Marsilio

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SORGENTE DI VITA

Una Giornata di itinerari nell'Italia ebraica

La puntata di Sorgente di vita di domenica 30 agosto lancia la Giornata Europea della Cultura Ebraica che si terrà domenica 6 settembre. Giunto alla ventunesima edizione quest’anno l’appuntamento coinvolge trentadue Paesi europei e oltre novanta località italiane. Come sempre sarà un’occasione per scoprire storia, luoghi e tradizioni ebraiche con tante iniziative che questa volta però, saranno declinate in modo diverso dal solito, a causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus. Sul tema “Percorsi ebraici” saranno soprattutto virtual tour, incontri on line, eventi sulle piattaforme digitali, ad aprire innumerevoli finestre alla scoperta di sinagoghe, musei, itinerari e quartieri ebraici, testimonianze di una presenza lunga oltre 2 millenni.

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Dante Lattes, gli ebrei e l'ebraismo
"L’idea di Achad-Ha‘am – di un centro nazionale, spirituale in Eretz Israel – conserva ancora in sé un elemento vivo, cioè: oltre al problema concreto ebraico, oltre al fattore esterno e negativo dell’antisemitismo, esiste un problema spirituale ebraico che è il fattore o il prodotto positivo della nostra storia. Ora, non si tratta più di creare, come diceva Achad-Ha‘am, 'La vera miniatura del popolo di Israele come deve essere', ma il popolo di Israele come deve essere, ossia gli ebrei e l’ebraismo non come due cose distinte o successive, ma simultanee in quanto non possono esserci ebrei se non quelli creati dal loro ebraismo, e non può esserci ebraismo all’infuori di quello realizzato dagli ebrei che continuano in modo normale e libero la loro storia e non più quella altrui".

Dante Lattes, "Le probleme juif", in Madregoth. Revue de la vie juive, Vol.1 n.2-3 (Avril-Mai 1940), p.74
Gadi Luzzatto Voghera
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I beni democratici
Quante cose meravigliose appartengono a tutti e sono gratuite: il mare, per esempio, mille volte più bello di qualunque piscina, dove si può nuotare per un tempo illimitato in uno spazio che pare illimitato; oppure i sentieri di montagna, i prati e i boschi, anche non troppo lontani dalle città. E non solo le bellezze naturali sono accessibili a tutti: abbiamo a disposizione strade e piazze, parchi e giardini, e anche cose molto più semplici ma utilissime; mi affascina sempre, per esempio, pensare a quanto siamo fortunati a poter disporre dell’acqua delle fontane pubbliche, potabile, quasi sempre più fresca di quella che trasportiamo e talvolta anche buona, soprattutto per chi ha davvero sete (meravigliosa a fine Kippur, provare per credere).
Non avremmo mai fatto caso a questi beni, che diamo per scontati, se non fossimo stati costretti a privarcene per mesi: mare e montagna inaccessibili, prati, boschi e parchi vietati, strade e piazze consentite solo se vicine a casa, persino le fontane spesso non raggiungibili.
Anna Segre
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Regole di comportamento
Anche se inizia con parole riguardanti eventuali guerre da sostenere, la prossima parashah è un vero trattato di insegnamento di morale e di etica.
Essa infatti amministra il rapporto fra ebrei e altre popolazioni, fra uomini (in particolare fra ebrei) e lavoratori, con gli animali e persino con l'ambiente circostante.
Un paragrafo va particolarmente approfondito: "Se farai al tuo prossimo un qualunque prestito, non andrai dentro casa sua a prendergli un pegno, ma dovrai rimanere fuori e l'uomo, del quale sei creditore, ti porterà fuori il pegno". (Devarìm 24; 10). 
Rav Alberto Sermoneta
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Chi è Acmet Pascià
Nella sua rubrica “Preghiera” sul Foglio, Camillo Langone, parlando criticamente di Otranto, si sofferma sul nome di un ristorante che prende il nome di “Acmet Pascià”, il condottiero ottomano che nel 1480 riuscì a conquistare la città massacrandone poi la popolazione. Scrive, “È come se nel ghetto di Roma ci fosse un ristorante di cucina ebraica intitolato ad Adolf Hitler.”. Il paragone è senz’altro mesto e fuori luogo: i saccheggi, le violenze, e i massacri che avvenivano in seguito o durante le guerre di conquista tra mondo cristiano e mondo islamico - o interne ad essi - erano molto frequenti e non erano certo prerogativa degli uni o degli altri. A differenza della Shoah e di altri genocidi del Novecento, nessun otrantino avrà una memoria diretta della battaglia d’Otranto.
Francesco Moises Bassano
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