Regole di comportamento
Anche se inizia con parole riguardanti eventuali guerre da sostenere, la prossima parashah è un vero trattato di insegnamento di morale e di etica.
Essa infatti amministra il rapporto fra ebrei e altre popolazioni, fra uomini (in particolare fra ebrei) e lavoratori, con gli animali e persino con l’ambiente circostante.
Un paragrafo va particolarmente approfondito: “Se farai al tuo prossimo un qualunque prestito, non andrai dentro casa sua a prendergli un pegno, ma dovrai rimanere fuori e l’uomo, del quale sei creditore, ti porterà fuori il pegno”. (Devarìm 24; 10)
I commentatori sostengono che, nel caso entrassi nella sua casa e vedessi qualcosa di valore, potresti sottrarre al posto del pegno quella cosa di cui ti sei innamorato.
La Torah proibisce di agire così, perché quell’oggetto che ti ha colpito al posto del pegno potrebbe avere, per l’uomo a cui hai prestato, un valore immenso e, prendendolo, strapperesti a lui un qualcosa a cui è particolarmente affezionato. In un’epoca dove forse dovremmo rivedere il nostro comportamento verso il prossimo, la Torah, da oltre 3200 anni, detta regole etiche ineccepibili, ma soprattutto salvaguarda la condizione di chi deve sottomettersi a chiedere al proprio fratello che vive in una migliore condizione.
Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna