Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     31 Agosto 2020 - 11 Elul 5780
CULTURA EBRAICA, L'APPUNTAMENTO DI DOMENICA 6 SETTEMBRE

Una Giornata di incontri (anche in rete)
Per la prima volta Roma città capofila

Saranno oltre 90 le località italiane protagoniste della ventunesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica 6 settembre con filo conduttore il tema “Percorsi ebraici”. Un invito a conoscere, in presenza ma anche in modalità digitale, le tracce lasciate da questa minoranza in oltre duemila anni di storia, radici e impegno. Dalle grandi alle piccole Comunità ai centri in cui non c’è più una presenza ebraica strutturata, ma dove sono presenti siti e testimonianze di notevole interesse: una possibilità che si rinnova anche in questo complesso 2020.
Capofila di questa edizione è la Comunità di Roma (clicca qui per il programma), la più grande d’Italia e la più antica della Diaspora. L’inaugurazione ufficiale della manifestazione avrà luogo al Palazzo della Cultura, con i saluti istituzionali delle autorità ebraiche e civili. Insieme alla presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e al rabbino capo rav Riccardo Di Segni saranno presenti il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, il sottosegretario di Stato al Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Anna Laura Orrico e la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Gli appuntamenti proseguiranno al Palazzo della Cultura con diversi approfondimenti sul tema dei “Percorsi ebraici”, declinato nei vari aspetti: religioso, storico, artistico, letterario, linguistico e culinario. Contemporaneamente si terranno, a partire dalla mattina, visite guidate al Museo Ebraico, al Tempio Maggiore, al Tempio Spagnolo, al Tempio dei Giovani dell’Isola Tiberina, all’Archivio Storico e al quartiere ebraico. Visite guidate si potranno effettuare anche alla parte ebraica del sito archeologico di Ostia Antica, dove sorgono i resti di un’antichissima sinagoga.
“Il nostro auspicio – afferma Dureghello – è che questa giornata serva a far conoscere la cultura ebraica in maniera sempre più diffusa. Con oltre duemila anni di storia in questo paese raccontiamo di un pezzo di storia dell’Italia. Apriamo le porte di una cultura che non è fatta solo di luoghi, ma anche di idee e valori che contribuiscono alla società e che ci auguriamo siano di stimolo a crescere e a risolvere i problemi che affrontiamo ogni giorno.”
Per la presidente Di Segni, “una grande manifestazione di ebraismo vivo e vivace, che ha voglia di raccontarsi e di dare il proprio contributo alla società, e che ci auguriamo possa rappresentare un momento di gioia e una luce di speranza per tutto il Paese, in questo momento così difficile, che l’Italia sta dimostrando di saper affrontare con grandissima forza, dignità e senso di comunità.”
Sottolinea Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo: “Roma custodisce, nel sito archeologico di Ostia, una delle più antiche sinagoghe dell’Europa occidentale e da due millenni è la casa della prima comunità della diaspora. Per la prima volta, la capitale sarà quest’anno la città capofila in Italia per le celebrazioni della giornata della cultura ebraica. È un momento importante per riflettere sul senso di una storia comune e ricordare quanto siano intrecciati i nostri percorsi”.
Maggiori informazioni e approfondimenti sono reperibili nel sito ufficiale dell’iniziativa, sostenuta con patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. La Giornata è inoltre riconosciuta dal Consiglio d’Europa.

(Nell’immagine l’interno del Tempio Maggiore di Roma durante una cerimonia)

 

IL PRIMO VIAGGIO DA ISRAELE AGLI EMIRATI ARABI UNITI 

Tel Aviv-Abu Dhabi, un volo nella storia

Un nuovo importante passo verso la normalizzazione dei rapporti tra Israele ed Emirati Arabi Uniti è stato fatto in queste ore. Per la prima volta un aereo commerciale battente bandiera israeliana è partito da Tel Aviv per atterrare ad Abu Dhabi. A bordo, le delegazioni d'Israele e Stati Uniti che saranno protagoniste di una due giorni di colloqui con gli emissari degli Emirati per mettere a punto dettagli e aspetti dell'intesa di normalizzazione. “Questo è un volo storico, e ci auguriamo che sia l'inizio di un viaggio ancora più storico per il Medio Oriente e non solo”, ha dichiarato prima della partenza da Tel Aviv, davanti a una platea di giornalisti, Jared Kushner, genero del Presidente Trump e incaricato dalla Casa Bianca di occuparsi del Medio Oriente. Tra coloro che più stanno spingendo per avvicinare Israele al mondo arabo, Kushner ha aggiunto di aver “pregato al Muro Occidentale che musulmani e arabi di tutto il mondo possano guardare questo volo, e riconoscere che siamo tutti figli di Dio e che il futuro non deve essere predeterminato dal passato. Credo che tanta pace e prosperità siano possibili in questa regione e in tutto il mondo”.

IL LABORATORIO GIORNALISTICO ALL'ESOF DI TRIESTE 

Fare giornalismo nel mondo che cambia,
il ritorno di Redazione aperta

Necessario più che mai, ma ovviamente adattato nei minimi dettagli alle esigenze della stagione attuale, torna Redazione aperta, il laboratorio di lavoro e di formazione della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Limitato, per le severe precauzioni imposte dalla pandemia, nella possibilità di accogliere ospiti e osservatori esterni, aperto come vuole una tradizione ormai consolidata al confronto e alla crescita professionale, l’incontro dovrà affrontare quest’anno qualche nuova sfida che si aggiunge a quelle consuete.
Rinsaldare i rapporti fra colleghi che sono addestrati per lavorare a ciclo continuo e secondo ritmi di lavoro molto esigenti da dovunque si trovino. Sviluppare occasioni di incontro che non gravino sui bilanci delle istituzioni dell’ebraismo italiano. Fare il punto, alla vigilia del nuovo anno ebraico, sul lavoro svolto nei dodici mesi precedenti e sui programmi e le sfide che ci attendono. Raccogliere il contributo di idee e di pratiche di tanti che vedono la redazione giornalistica come un punto di riferimento.
Quelli che sono stati i cardini delle passate edizioni resteranno al centro di questo incontro che prende ancora le mosse da Trieste. Ma sono diverse, ha annunciato Guido Vitale, direttore della redazione giornalistica dell’Unione e di Pagine Ebraiche, anche le novità che si aggiungono in questi giorni.
Condividere momenti di quotidianità fra colleghi senza mai per questo sacrificare il risultato professionale, ha spiegato Vitale, è sempre stata una terapia necessaria per ogni redazione giornalistica. Ma oggi si aggiungono importanti motivi a rafforzare questa esigenza. La contraddizione fra lo spirito tradizionale di Redazione aperta e l’esigenza di lavorare in questa stagione rigorosamente a porte chiuse è in realtà solo apparente. Resta infatti, e si fa sempre più forte, l’esigenza di impegnarsi per fare giornali capaci di raggiungere tutti senza escludere nessuno e di essere al tempo stesso una testimonianza di impegno ebraico e di fedeltà all’identità originaria che gli ebrei italiani si tramandano di generazione in generazione.
Le precauzioni sanitarie dettate dalla pandemia e dallo stato di emergenza hanno dimostrato improvvisamente anche a molte categorie di lavoratori che erano forse eccessivamente dipendenti da una concezione connessa alla mera presenza negli uffici, che esiste un’altra dimensione del lavoro, la possibilità di mettere l’accento sul risultato e non sul semplice computo delle ore di sosta dietro a una scrivania.
Ma anche i giornalisti che erano meglio preparati alla flessibilità e all’esigenza di garantire un risultato prescindendo dalla presenza in ufficio sono oggi chiamati a fare i conti con l’esigenza di recuperare e ravvivare la dimensione umana del lavoro, di sviluppare la capacità di relazione e di accettazione della dimensione altrui.
Si parlerà, per questo, molto di nuova organizzazione del lavoro e di mutazioni del marcato del lavoro, di quadro economico generale e in riferimento alla situazione delle istituzioni dell’ebraismo italiano, dell’utilizzo equilibrato delle nuove tecnologie e dell’esigenza di far maturare prodotti informatici che affianchino le testate giornalistiche tradizionali senza mai cadere nel degrado e nelle maglie degli scattisti che movimentano la compravendita di traffico falsificato sui social network. Ma si parlerà anche di futuro, di ambiente, di ricerca, di salute. E lo si farà lavorando in parallelo all’EuroScience Open Forum 2020 (Esof), il grande appuntamento che nelle prossime ore farà convergere su Trieste il meglio della ricerca scientifica internazionale. Doppia la modalità di fruizione degli appuntamenti in programma: in presenza e in virtuale. Gli eventi in presenza avranno luogo nel Porto Vecchio. E in particolare nei Magazzini 27 e 28 che sono il cuore del nuovo centro congressi polifunzionale che sarà inaugurato proprio nei giorni dell’Esof. Tra i protagonisti della manifestazione, alla cui cerimonia di chiusura interverrà tra gli altri anche il premier Giuseppe Conte, c’è la scienziata israeliana Ada Yonath. Nel 2009, assieme ai colleghi Thomas Arthur Steitz e Venkatraman Ramakrishnan, ha vinto il Premio Nobel per i suoi studi sulla struttura e sulla funzione dei ribosomi. Tra le altre una interessante conversazione su “Il valore della cultura incarnata nella coscienza ebraica”, su cui torneremo nei prossimi giorni, promossa dall’associazione E361, dalla Comunità ebraica triestina e dalla regione Friuli-Venezia Giulia.
Soprattutto ricerca, innovazione, salute e tutela ambientale, si ricorderà durante le giornate di Redazione Aperta, saranno i temi centrali dell’azione politica e sociale di domani, banco di prova per tutte le culture di minoranza, chiamate a offrire un proprio contributo originale di fronte a problemi globali per definizione che coinvolgono l’intera umanità. E saranno i temi su cui i giornalisti di domani sono chiamati a contraddistinguere il proprio impegno.
Una grande opportunità e una sfida enorme per tutti, ma in particolare per i giornalisti che vorranno raccontare la capacità di elaborare risposte nuove e coerenti con la propria identità, delle culture di minoranza, della democrazia israeliana e di tutti coloro che continuano a guardare verso il futuro.

(Nell’immagine: l’attesa per l’inaugurazione dell’EuroScience Open Forum 2020, con eventi che si svolgeranno sia in presenza che virtuale; in arrivo a Trieste, nel rigoroso rispetto delle regole, il meglio della ricerca scientifica internazionale)

LA CERIMONIA NEL TEMPIO DELLA COMUNITÀ EBRAICA PIEMONTESE

Vercelli, l’emozione di un nuovo Bar Mitzvah
Mazal Tov Paolo Arieh Finzi!

Sinagoga di Vercelli riaperta quest’oggi per un momento di intensa gioia: una cerimonia di Bar Mitzvah. Tanti familiari ed amici si sono stretti attorno a Paolo Arieh Finzi, ai genitori Davide e Marianna, ai fratelli Alberto ed Alice, provenienti da Milano. È stato il secondo Bar Mitzvah, nell’arco di pochi mesi, che si è tenuto in questo Tempio.
La prima occasione era stata nello scorso giugno, dopo decenni in cui non era stato possibile più possibile. A testimoniare l’importante evento sono venuti correligionari appositamente da Milano, Torino e Ferrara, per la funzione condotta magistralmente da rav Elia Enrico Richetti, rabbino di riferimento della Comunità ebraica locale.

Jonatan Della Rocca

L'INIZIATIVA DELL'ADEI WIZO DI ROMA CON PATROCINIO UCEI 

Rosh haShanah, apprendere giocando

Un libretto interattivo, dedicato ai più piccoli, con l’obiettivo di prepararli in modo adeguato al seder di Rosh haShanah. È l’iniziativa della sezione romana dell’Adei Wizo, curata da Giovanna Micaglio Ben Amozegh con il patrocinio UCEI.
Rivolto a bambini dai 3 ai 10 anni, il libretto si compone di tessere attacca/stacca da posizionare nello spazio pertinente. Dal bicchiere del kiddush alla mela, dalla melagrana al miele: un modo giocoso per confrontarsi con i simboli del capodanno ebraico alle porte. Apprenderne il significato e il nome ebraico corrispondente.
Il libretto contiene un’appendice con il seder traslitterato con traduzione.

Unicità 
Si riaccende l’annosa questione se gli ebrei siano universalisti o particolaristi, e su come sia meglio essere, e quella ad essa collegata dell’unicità della Shoah. Si riaccende, stranamente, in uno stretto collegamento con il dibattito, che prende spesso toni da scomunica, sul rapporto che gli ebrei hanno, o dovrebbero avere, con Israele e con la politica del suo governo, un tema di cui francamente stento a vedere il collegamento con la prima questione.
Anna Foa
Oltremare - Normalizzazione
Oltre il danno la beffa. Alla fine di questa estate a terra (le torri atterrate di verdiana memoria hanno preso la forma temporanea di quelle di controllo dell'aeroporto Ben Gurion, inutili o quasi da sei mesi a questa parte), si innalza oggi in cielo un aereo dell'El Al ben ripulito dalla polvere raccolta in questi mesi di parcheggio forzato, con appiccicate sopra etichette benauguranti e portatrici di pace, e vola. Dove? A Dubai. Utilissimo, grazie, capitano per cortesia farebbe una piccola deviazione verso il nord Italia? Mi lasci pure dove vuole, poi ci pensano le ferrovie italiane a portarmi a destinazione.  Ah, no non può perché questo è un volo storico. 
Daniela Fubini
Controvento - Il dovere della felicità
Viviamo in un mondo in cui sempre si parla di diritti. Sacrosanti. Ma spesso dimentichiamo che l’altra faccia dei diritti sono i doveri. E purtroppo la nostra è una società in cui i doveri sono spesso dimenticati. Tutti abbiamo il diritto a divertirci e a vivere periodi di vacanza spensierati. Ma abbiamo anche il dovere di proteggere il benessere e la salute della comunità, e l’esplosione di Covid post agostano dimostra come questo dovere non sia stato sufficientemente considerato.
Viviana Kasam
Identità ebraica italiana
Esiste più di una identità ebraico italiana, o italiana ebraica, della nostra generazione che ha vissuto il Dopoguerra ed è nata dopo la fondazione dello Stato d’Israele.
Se molti dei nostri figli oggi hanno scelto di tornare in Israele e in molti casi di arruolarsi volontariamente nell’esercito di difesa Zahal, questo lo si deve sicuramente alle scuole ebraiche e ai centri giovanili che non hanno mai smesso di trasmettere quei valori che caratterizzano la generazione stessa, dor hemsheh, quella discendenza cresciuta con le proprie battaglie civili, politiche e identitarie, dentro e fuori la Comunità di appartenenza.
Dario Coen
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
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