Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     7 Settembre 2020 - 18 Elul 5780
TORNANO PER PRIMI SUI BANCHI GLI STUDENTI DELLE SCUOLE COMUNITARIE

L’Italia ebraica suona la campanella

Per qualcuno la campanella ha già suonato. A una settimana esatta dal complesso ritorno in classe che attende milioni di studenti e insegnanti in tutto il Paese, le quattro scuole ebraiche italiane (Roma, Milano, Torino e Trieste) provano a indicare una strada. A lasciare un segno che sia d’esempio per tutti. Primi ingressi, prime lezioni. Un progressivo ritorno alla normalità che nei prossimi giorni andrà ad intensificarsi con l’estensione agli studenti di ogni grado.
“Riaprire oggi l’asilo è stata una grande emozione”, racconta il presidente della Comunità ebraica milanese Milo Hasbani. “In tutto, tra bambini, genitori e insegnanti, ci siamo trovati a gestire un centinaio di persone. Una sorta di test generale in vista di giovedì, quando riapriremo anche la scuola. Anche questo, per evidenti motivi, un appuntamento molto atteso”.
Negli scorsi giorni sono stati effettuati tutti i test medici necessari ed è stato completato il lavoro intrapreso per la totale santificazione della struttura, la garanzia del distanziamento, l’installazione di termoscanner e disinfettanti (nell'immagine, tratta dal video realizzato da Orazio Di Gregorio per la Comunità, un momento del lavoro portato avanti dalla Scuola ebraica di Milano per garantire tutte le misure di prevenzione). Si sono inoltre dati gli ultimi ritocchi a una delle novità predisposte per gli studenti, per non pregiudicare la gradevolezza del loro tempo dentro e fuori l’aula: un parco giochi rinnovato, con quattro diverse aree di fruizione e la possibilità di praticare, in piena sicurezza, varie discipline sportive. “Oggi a Milano pioveva, quindi non è stato ancora possibile andarci. Appena questo sarà possibile credo che i nostri iscritti apprezzeranno molto questa novità”, aggiunge Hasbani.
Già in aula, tra gli altri, gli studenti della scuola di Torino. Dove, per ripartire in sicurezza, sono state effettuate (dal dirigente Marco Camerini e da tutto lo staff) scelte anche radicali: come l’abbattimento di un muro. Nella prima giornata di scuola finestre sempre aperte e ingressi divisi, con il piano terra dedicato esclusivamente alla materna, e la secondaria di primo grado che pur usando lo stesso ingresso degli altri ordini scolastici poi prosegue nel cortile per salire dalle scale interne. Orario rimodulato, e istruzioni chiare e rigorose: cartelli e igienizzante disponibile ovunque, frecce che indicano i percorsi individuati come più sicuri e che evitano alle classi di incrociarsi, con le scale interne in uso solo quando inevitabile. Come per raggiungere la palestra, dove comunque le classi saranno divise in gruppetti per evitare assembramenti al momento di cambiarsi.

 

GECE 2020 - QUI ROMA 

“Giudaico romanesco, patrimonio vivo”

“Io so’ jodìo romano: e so’ romano da tèmpo de li tèmpi de l’antichi; quanno che se magnaveno li fichi e ancora ‘un ze parlava montisciano. Io parlo com’allora: e quel ch’è strano, la gente me ce burla! e par che dichi: ‘Me li saluti ‘sti romani antichi cor naso a becco e ‘n feravecchio i’ mmano?’. Àe visto Giuglio Cesere e Pompeo! aio passato guai co’ Vespasiano, e fu da allora, ch’ai strillato: aèo. Ma co’ ‘st’ aèo, aio potuto véde tanti casi scasati’ amman’ ammano, e intànt’ io, grazziaddio, stàe sempre ‘n piede”. 
Sono celebri versi di Crescenzo Del Monte, poeta e sonettista che è ritenuto il massimo autore in dialetto giudaico-romanesco. A recitarli un mattatore d’eccezione, l’attore Enrico Montesano, tra gli ospiti della ventunesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Un’interpretazione a lungo applaudita dal pubblico ritrovatosi al Palazzo della Cultura per i vari eventi che hanno animato il pomeriggio della città capofila. Una Giornata di itinerari e percorsi, che a Roma sono stati declinati anche nel segno della straordinaria eredità di questo antico dialetto. Un patrimonio, è stato sottolineato, che resta vivo e che appartiene a tutta la città. Lo stesso Montesano, citando episodi della sua infanzia, ha raccontato come termini del giudaico-romanesco abbiano segnato la definizione di alcuni spazi e luoghi. 

LA COMMEMORAZIONE A UN MESE DALLA SCOMPARSA

Rav Steinsaltz, l’eredità di un Maestro

Da Israele all’Italia, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, il mondo ebraico ha ricordato nelle scorse ore, a un mese dalla scomparsa, la figura di rav Adin Even-Israel Steinsaltz. “Uno dei più importanti pensatori tra tutte le generazioni della nostra nazione. Ha fatto qualcosa di straordinario: ha reso il Talmud, questo enorme corpus che abbiamo portato con noi lungo i secoli, accessibile alla nostra generazione e lo ha fatto in un modo incredibile”, il commento del Primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu che ha aperto la commemorazione organizzata sulla pagina ufficiale dello Steinsaltz Center. A intervenire nell’evento online organizzato per l’Italia, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, il presidente del Progetto di Traduzione del Talmud Babilonese e rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, la direttrice del Progetto Clelia Piperno, l’ex direttore del Museo nazionale dell’ebraismo e della Shoah di Ferrara Simonetta Della Seta, il direttore di Repubblica Maurizio Molinari. A portare un loro ricordo, in un evento condotto e presentato da Hadassah Chen, anche Milly Arbib, Fiammetta Tagliacozzo, il rav Menachem Lazar. Maestro di vita e di Torah, nei diversi interventi è stata ricordata l’umanità di rav Steinsaltz, la sua capacità di semplificare idee complesse e portarle a conoscenza del grande pubblico, nonché la sua immensa opera di traduzione del Talmud. Un’idea, ricorda rav Di Segni, che “venne considerata rivoluzionaria e anche antitradizionale: rendere accessibile a più persone possibile il Talmud grazie ad una traduzione commentata in un ebraico corrente e semplice. Con fogli di Talmud stampati su grandi dimensioni, accompagnati non soltanto dalla traduzione ma anche dalla vocalizzazione e da tutta una serie di note a margine sulla vita, sulla biografia delle persone, sull’etimologia delle parole. In questa maniera chiunque, con un minimo di conoscenze basilari, di sensibilità di interesse, poteva accedere al testo rabbinico senza affrontare le difficoltà collegate ben note". Ad essere ricordato anche il legame di rav Steinsaltz con l’Italia e la sua curiosità e interesse verso le peculiarità della tradizione ebraica del nostro paese. Un legame evidenziato anche dalla presidente UCEI Noemi Di Segni, che ha aperto il suo intervento ricordando di aver studiato a scuola, a Gerusalemme, proprio sui trattati talmudici tradotti in ebraico moderno dal rav. “Ognuno di noi riascolta e sente la sua voce attraverso le sue pagine, attraverso il ricordo dei suoi insegnamenti”, ha sottolineato la presidente UCEI, richiamando una lezione tenuta dal rav al Centro bibliografico dell’Unione sul tema della leadership.

REDAZIONE APERTA - LA CHIUSURA DELL'ESOF2020 CON IL PRESIDENTE CONTE

Ricerca scientifica e mercato del lavoro,
il futuro dell'Italia passa anche da Trieste

Trieste come snodo centrale per la ricerca scientifica italiana ed europea. O, nelle parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, come città “modello unico di collaborazione internazionale, luogo ideale per sviluppare la scienza nel mondo post-Covid”. Chiudendo l'edizione 2020 dell'Esof a Trieste, il forum internazionale dedicato al confronto su ricerca e innovazione, Conte ha sottolineato come la città giuliana abbia le carte in regola per diventare uno dei cuori della ricerca europea. “Trieste è stata ed è città di frontiera, luogo privilegiato di incontri. Qui, nonostante i tentativi di riduzione della complessità sociale e dell'imposizione di supremazia di una cultura sulle altre, è prevalsa la forza del dialogo e il valore della convivenza arricchita dalla contaminazione. Dal suo essere tradizionale ponte, Trieste ha ricavato anche il suo patrimonio scientifico”, le parole del Presidente del Consiglio (nell'immagine con il ministro per lo Sviluppo Stefano Patuanelli, il presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il Champion di Esof 2020 Stefano Fantoni). Parlando con i giornalisti, Conte ha ricordato come Trieste sia la città italiana con il più alto numero di ricercatori rispetto al numero di abitanti. Anche per questo la chiusura dell'Esof2020 rappresenta “un momento importante e simbolico per lanciare questa prospettiva futura. Dobbiamo lavorare sull’innovazione tecnologica, sulle tecnologie più avanzate e gli scienziati italiani sono all’avanguardia in questo”.

Molti dei discorsi istituzionali hanno seguito l'orientamento di quello del Presidente Conte, richiamando le opportunità, anche in chiave occupazionale, della ricerca scientifica. Quest'ultima “diventando ricerca applicata e arrivando nelle aziende diventa sviluppo economico. - ha dichiarato il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli - Dobbiamo agevolare tutti assieme i percorsi e le contaminazioni, che portano le aziende a crescere, rafforzarsi, essere competitive e stare sui marcati internazionali. Serve che il trasferimento tecnologico avvenga grazie alle grandi filiere che spesso vedono la partecipazione dello Stato”. Per il presidente della regione Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga la chiusura dell'Esof2020 non rappresenta la fine ma la prosecuzione di un “percorso che questa regione e questa città hanno intrapreso e che dobbiamo far crescere anche con l’obiettivo dell’occupazione e dell’impresa”.

E proprio l'occupazione così come la trasformazione del mercato del lavoro saranno i grandi temi del prossimo futuro: la pandemia ha portato cambiamenti significativi e per molti aspetti irreversibili su questo fronte. Datori di lavoro pubblici e privati dovranno tenerlo a mente, ha spiegato il direttore di ricerca Swg Riccardo Grassi durante Redazione aperta (nell'immagine), il laboratorio giornalistico UCEI tenutosi a Trieste nei giorni dell'Esof. In questi mesi, a partire dal lockdown, Swg ha proposto un radar settimanale in cui si inquadravano i grandi temi legati all'emergenza sanitaria e la percezione a riguardo degli italiani. Un termometro importante per capire preoccupazioni e speranze del Paese, analizzate settimana dopo settimana da Grassi assieme alla redazione UCEI negli appuntamenti del videopilpul. Dopo una breve pausa, il radar riprenderà e molto del focus sarà sul lavoro.

PAGINE DI LETTERATURA CON ALBERTO CAVAGLION 

Epica e spettacolare, la Storia in un romanzo 

“Una lettura che potrebbe spalancare finestre di spettacolarità. Un libro teatrale. Sembra di assistere ai duelli di amore e di spada comodamente adagiati nelle nostre poltrone”. Un romanzo storico che nulla ha da invidiare alle serie televisive e online tanto in voga in questi anni. Questa volta non sveliamo il titolo del libro al centro della nuova puntata di “pagine di letteratura” con protagonista il critico letterario Alberto Cavaglion, ma diamo solo qualche indizio. Una scelta originale, fuori dagli schemi, che si comprende solo ascoltando l'analisi di Cavaglion.

QUI ROMA - LO SCRITTORE ISRAELIANO AL FESTIVAL DI CULTURA EBRAICA

Ebraica al via nel segno di Eshkol Nevo

Promosso dalla Comunità ebraica di Roma e curato come nelle passate edizioni da Marco Panella, Ariela Piattelli e Raffaella Spizzichino, il festival Ebraica al via stasera si propone di offrire una riflessione ad ampio raggio sul significato contemporaneo di felicità. Una riflessione che, annunciano i curatori, prenderà spunto dalla visione ebraica e che coinvolgerà tutti i linguaggi della cultura: dal cinema al giornalismo, dalla letteratura alla scienza, dall’arte alla filosofia fino alla musica e allo spettacolo.
Ebraica, che prende il testimone dalla Giornata Europea della Cultura Ebraica che ha avuto in Roma la città capofila per l’Italia, si svolgerà sia in digitale (da oggi fino al 12 settembre) che in presenza (dal 13 al 16, con la possibilità di seguire comunque in streaming i vari eventi).
Si parte stasera, alle 21, con lo scrittore israeliano Eshkol Nevo. Dai canali social di Ebraica, Nevo apre la rassegna in un dialogo con la giornalista Loretta Cavaricci sul tema del suo romanzo Il Vocabolario dei desideri nato dalla rubrica che ha tenuto sulle pagine di Vanity Fair.

GECE 2020 - QUI FERRARA 

L’emozione delle sinagoghe riaperte

Percorsi ebraici per tutti, dagli adulti ai più piccoli, nel segno dell’accoglienza. La Giornata Europea della Cultura Ebraica organizzata a Ferrara dalla Comunità ebraica e dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah ha registrato il tutto esaurito. Le attività sono iniziate fin dalla mattinata con una caccia al tesoro per i bambini dai 6 ai 10 anni nel Giardino delle Domande del Meis e un premio speciale per i vincitori: quattro super accessoriati kit per il ritorno a scuola.  Durante tutto il giorno sono state offerte gratuitamente tre visite del Meis “visto da dentro” attraverso un percorso guidato nel piano degli uffici da cui è possibile vedere la struttura originaria dell’edificio, ex carcere cittadino, e la proiezione del docufilm “Con gli occhi degli ebrei italiani” curato da Simonetta Della Seta e Giovanni Carrada.

GECE 2020 - QUI CASALE MONFERRATO 

Un lungo viaggio, dal Medioevo a Jaffe

La lunga e appassionante storia degli ebrei del Monferrato al centro delle celebrazioni per la Giornata Europea della Cultura Ebraica a Casale: un percorso che, illustrato in sinagoga dal presidente della Comunità ebraica Elio Carmi, parte addirittura dalla distruzione del Tempio di Gerusalemme, e in cui ogni tassello grande o piccolo sembra fondamentale nel costruire una realtà unica. Per fortuna o determinazione sotto Aleramici, Paleologi, Gonzaga le famiglie ebraiche prosperano fino ad arrivare, nella Casale dei Savoia, ad essere il 5% della popolazione casalese. Un’eredità culturale che oggi vive in una comunità piccola ma dinamica, ricca di eventi e che ha aderito fin dalla prima edizione alla Giornata.

DEMENZA DIGITALE - LE DELIRANTI AFFERMAZIONI DEL LEADER UCOII

L'Italia e la voce dell'Islam estremista

“Nel credo dell’Islam questi due credi sono un’eresia, uno storpiamento del messaggio originario”. In un delirante post pubblicato negli scorsi giorni su Facebook, il segretario generale dell’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII), Yassine Baradei, definisce con queste parole ebraismo e cristianesimo. Parole gravissime, espresse da una figura già caratterizzatasi in questi mesi per uscite a dir poco inappropriate. Come diversi apprezzamenti, esternati anche via social, verso l’operato del presidente turco Erdogan, dell’ex presidente egiziano Morsi o dei leader del movimento terroristico Hamas. "Il Centro Islamico Culturale d’Italia, unico ente Islamico riconosciuto ufficialmente dalla Repubblica Italiana, esprime tutto il suo sconcerto e sdegno a fronte delle ingiustificabili e inaccettabili dichiarazioni del segretario generale dell’UCOII, Yassine Baradai, nelle quali Ebraismo e Cristianesimo vengono definiti 'eresie da correggere'”, la replica di Abdellah Redouane, Segretario Generale della Grande Moschea di Roma alle sconcertanti affermazioni di Baradei.

Carnefici italiani 
8 settembre, 1943, ore 19.42. Badoglio proclama alla radio l'armistizio, firmato il 3 settembre a Cassibile, con cui l'Italia si arrendeva senza condizione agli Alleati. La popolazione festeggiava, credendo che significasse la fine della guerra, una guerra infame accolta con favore dagli italiani ma a loro sempre più invisa con il passar del tempo e dei disastri. Invece era l'occupazione tedesca, e l'inizio di quasi due anni di terrore e massacri. Il 10 settembre veniva occupata Roma.
Anna Foa
Oltremare - Semafori
Grazie al cielo non sono daltonica. E non so quanti daltonici ci siano in Israele, ma con il covid-19 poveri loro. Quando è finito il primo lockdown, il governo ha istituito subito il "tav sagol", simbolo viola che certifica il rispetto delle norme di sicurezza negli esercizi pubblici (negozi, bar, ristoranti). Un colore che è tutto un programma: se il mondo è un grande teatro e noi siamo qui a recitare la nostra parte avrei scelto magari un verde speranza o un rosa di nuova primavera, e non proprio il viola, ma si sa, paese che vai e colore di scena sfortunato che trovi. 
Daniela Fubini
Controvento - L'arrivo del vaccino
Trump non ha mentito. La probabilità che entro fine anno – e forse prima – un vaccino per il Covid 19 sia in arrivo, c’è ed è molto seria. Si tratta di un progetto sviluppato nei laboratori dell’IRBM di Pomezia in collaborazione con lo Jenner Institute, uno dei più prestigiosi centri di vaccinologia al mondo, presso l’Università di Oxford. Le attività di produzione, distribuzione e commercializzazione sono state rilevate da uno dei colossi farmaceutici mondiali, l’anglosvedese AstroZeneca. Due motivi di orgoglio per chi scrive: è un progetto italiano, a capo del quale ci sono due donne: Sarah Gilbert, che dirige lo Jenner Institute, e Stefania Di Marco, a capo della Advent Team del Gruppo IRBM. Il vaccino è in avanzata fase 3, ovvero l’ultima del percorso di sperimentazione, quella sugli umani.
Viviana Kasam
Nuovi e vecchi virus
L’European Jewish Association, insieme all’Europe Israel Pubblic Affairs, ha organizzato un seminario a Roma rivolto a militanti e attivisti di campagne politiche e culturali a sostegno dell’ebraismo, della lotta all’antisemitismo e dello stato di Israele. Per due giorni i circa quaranta partecipanti venuti da diversi Paesi europei hanno partecipato, presso il centro ebraico di Monteverde vecchio Beit Michael, ai panel che hanno visto come oratori docenti universitari e dirigenti di organizzazioni ed istituzioni ebraiche.
Jonatan Della Rocca
Da Roma a Pitigliano, il videoracconto
Per la Giornata Europea della Cultura Ebraica, che quest’anno ha avuto come tema “Percorsi Ebraici”, la Comunità ebraica di Roma ha offerto online un paio di video sulle vite di Eva Fischer ed Alberto Baumann.
Miriam Di Pasquale
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
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