Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     19 Ottobre 2020 - 1 Cheshvan 5781
IL 38ESIMO CONGRESSO SIONISTA MONDIALE

Israele e Diaspora ai tempi del virus,
le sfide da affrontare insieme  

Le sfide della pandemia per le comunità ebraiche mondiali e per Israele sarà uno dei temi centrali del primo Congresso sionista mondiale tenuto interamente online. A causa delle restrizioni legate al coronavirus, infatti, l'assise che raccoglie rappresentanti del mondo ebraico provenienti da oltre 30 paesi si terrà dal 20 al 22 ottobre su una piattaforma digitale. “Sionismo significa fare l'impossibile, e noi stiamo lavorando in questa direzione”, ha spiegato Avraham Duvdevani, attuale presidente dell'Organizzazione Mondiale Sionista, in una recente intervista. “Incoraggiare e promuovere l'aliyah, sviluppare nuove comunità in tutta Israele, educare la prossima generazione sull'importanza del sionismo e sulla centralità di Israele per l'ebraismo, e assicurare che la lingua ebraica sia compresa e parlata dagli ebrei di tutto il mondo”, sono gli obiettivi dell'Organizzazione sionista mondiale, ha sottolineato Duvdevani, che nel primo giorno dell'assemblea passerà le redini al suo successore, eletto dai 740 delegati connessi online. Dopo il voto inizieranno le sessioni di lavoro del trentottesimo Congresso sionista mondiale, inaugurate dai discorsi del Presidente d'Israele Reuven Rivlin (nell'immagine durante la prima "Conferenza Herzl sul sionismo contemporaneo" organizzata a Gerusalemme nell'ottobre 2019) e dal Premier Benjamin Netanyahu. Tra gli interventi previsti nella giornata d'apertura (qui il programma completo), anche quello della Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni legato alla commemorazione delle vittime del Covid-19 nel mondo. A seguire, la conferenza del filosofo francese Bernard-Henri Lévy su “Responsabilità reciproca e Aliyah”.

IL NUOVO REGISTRO ALLEGATO ALLO STATUTO UCEI

L'Italia ebraica e le sue sezioni, una storia antica  

Tra i temi affrontati nell'ultimo Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane anche quello delle Sezioni di Comunità, per discutere sul piano pratico l’applicazione della norma introdotta nello Statuto dell’Unione e approvata dal Consiglio nel 2018 che ha stabilito un principio importante: dare dignità a tutti i luoghi che hanno un’identità ebraica secolare, o anche nuova, intendendosi identità insita nel gruppo di ebrei che in una località rientrante nella circoscrizione della Comunità di riferimento abitano, o anche dove è segnata la presenza di un bene culturale ebraico quale una sinagoga o un cimitero.
Le Sezioni di Comunità hanno una storia antica, essendo state per la maggior parte Comunità autonome o Università Israelitiche - come si chiamavano un tempo - nel corso dei secoli. Altre invece sono di più recente costituzione e sono state istituite in quelle località dove risiedono o sono tornati a vivere nuclei di ebrei, come nel Meridione. Nel 1930 e 1931 entrarono in vigore il R.D. 1731 del 30 ottobre 1930 - Norme sulle Comunità israelitiche e sulla Unione delle Comunità medesime - e il relativo regolamento di attuazione, n. 1561. La legge implicò l'aggregazione delle comunità "minori" a quelle più grandi, determinando un cambiamento essenziale a livello funzionale e istituzionale: ciò non significò una cessazione totale dell'attività per certi versi autonoma delle comunità minori che diventarono Sezioni delle Comunità cui vennero accorpate, ossia segmenti della vita comunitaria delle Comunità più vicine cui appartenessero.
Gli ultimi esempi di Comunità autonome che si sciolsero e divennero Sezioni di Comunità sono state negli anni ‘80 del Novecento Alessandria e Gorizia, accorpate rispettivamente a Torino e Trieste.

Giulio Disegni, vicepresidente UCEI

(Nell'immagine, la sinagoga di Carmagnola, sezione di Torino)

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LA MOBILITAZIONE DEGLI EBREI FRANCESI 

"Difendiamo insieme la Repubblica"

“Non ci fate paura. Non abbiamo paura. Non ci dividerete”. Oltre cinque anni dopo la grande mobilitazione tenutasi dopo gli attentati a Charlie Hebdo e al supermercato casher di Vincennes, migliaia di francesi hanno scelto di nuovo Place de la République a Parigi per esprimere non solo il loro sgomento, ma anche riaffermare i valori che sono alla base della Francia laica e repubblicana messa sotto attacco, ancora una volta, dall’Islam radicale.
In piazza anche le istituzioni dell’ebraismo francese, guidate dal Conseil représentatif des institutions juives (Crif) e dal suo presidente Francis Kalifat. Nelle ore precedenti dal Crif era stato lanciato un appello alla più ampia partecipazione possibile, nel rispetto delle normative anti-Covid vigenti, “per difendere la Repubblica al fianco dei nostri insegnanti”. Il Crif, nella stessa nota, ha definito complici dell’assassino di Samuel Paty tutti coloro che, in questi anni, hanno incitato all’odio.
Per il Gran Rabbino di Francia, rav Haim Korsia, “è il momento di passare all’azione e difendere tutti insieme la libertà d’espressione”. Un valore la cui tutela, sottolinea il rav, ha radici nel concetto molto caro ai francesi di “Liberté, Egalité e Fraternité”.

Di grande impatto la vignetta del disegnatore israelo-belga Michel Kichka, che raffigura il celebre “Monumento alla Repubblica” decapitato. Spesso i suoi disegni sono accompagnati da un commento, da una nota di colore. In questo caso Kichka specifica soltanto: “Non ho parole per tradurre quello che sto provando”.

IL CONVEGNO SU SPORT E LOTTA ALL'ODIO

Il calcio e il razzismo negli stadi,
la narrazione per cambiare passo

In tutti questi anni di lavoro il sociologo Mauro Valeri (1960-2019), massimo esperto di razzismo e parole dell’odio negli stadi del calcio italiano, è stato un importante punto di riferimento per molti. Anche di questa redazione, con cui ha spesso condiviso i risultati dei suoi studi, le pagine delle sue indagini e dei suoi molti libri. 
Un maestro anche di umanità cui è stato dedicato il seminario internazionale “Cronaca Antirazzista: il ruolo della narrazione nel contrasto alle discriminazioni” promosso dall’Uisp con il contributo dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) del governo. Ospiti istituzionali, esponenti del mondo accademico e dell’informazione hanno animato una mattina ricca di spunti. Ad intervenire tra gli altri il direttore dell’Unar Triantafillos Loukarelis, promotore assieme a Uisp e Lunaria dell’Osservatorio nazionale contro le discriminazioni nello sport, il primo in Europa, istituito lo scorso 31 luglio.

MAGEN DAVID ADOM ITALIA, LA NUOVA FASE DELLA CAMPAGNA INIZIA DA VENEZIA

“Un defibrillatore in ogni Comunità”

Avviata nel 2018 a Milano, la campagna di Magen David Adom Italia “Datti una mossa, dagli una scossa” si propone di installare defibrillatori nel maggior numero di luoghi ebraici in Italia. Un servizio di pubblica utilità, che si ispira al celebre passo del Talmud: “Chi salva una vita salva il mondo intero”. La nuova fase del progetto, sostenuto dall’Otto per Mille UCEI, ha preso avvio nelle scorse ore a Venezia.
L’installazione negli spazi comunitari è stata celebrata con una piccola cerimonia cui hanno preso parte il Consigliere della Comunità Paolo Navarro Dina, la coordinatrice del Magen David Adom Italia Silvia Voghera, il presidente della Municipalità di Venezia-Murano-Burano Marco Borghi, l’assessore comunale Simone Venturini e Laura Ferraioli in rappresentanza del comitato regionale della Croce Rossa Italiana.

QUI TRIESTE

Gino Modigliani, le sinfonie ritrovate

Nella sua pur breve vita Gino Modigliani (1913-1948) opera con i suoi ideali e la sua professionalità per una armonizzazione culturale delle arti, testimoniando una visione globale della musica come “nutrimento dello spirito”. Direttore del coro del Tempio Maggiore di Roma, Modigliani fu consulente musicale di apprezzati programmi radiofonici, compositore di musiche per radiodrammi e ideatore e conduttore di trasmissioni sulla musica e sui musicisti. Fu anche il primo musicista italiano a raccontare nelle sue lettere “l’esilio in Italia” con la sua famiglia in regime di leggi razziste. Una suggestiva serata in sinagoga a Trieste è stata caratterizzata dalle due prime esecuzioni assolute di due poemi sinfonici riportati alla luce da Pasquale Troia e Davide Casali: si tratta di “Umbria” e “Il Poema del Mare”. Il concerto, dell’orchestra Abimà e dell’orchestra Civica a fiati “G.Verdi” dirette dallo stesso Casali, si è svolto nell’ambito del Festival Viktor Ullmann in collaborazione con la Comunità ebraica triestina, la Regione Friuli Venezia Giulia e Terezin 17/10.

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QUI MILANO - L'INCONTRO IN MEMORIA DELLA GIUDICE AL TEATRO PARENTI

Alla corte di Ruth Bader Ginsburg

Un dibattito e la proiezione del documentario “Alla corte di Ruth – RBG” di Julie Cohen e Betsy West per ricordare, a un mese dalla sua scomparsa, la giudice della Corte suprema americana Ruth Bader Ginsburg. Ad organizzare l'evento in memoria della prima giudice ebrea dell'Alta Corte Usa, il Teatro Franco Parenti in collaborazione con Gariwo, la foresta dei Giusti (martedì 20 ottobre, ore 20.15 nella Sala Grande del Teatro). Ad aprire l'incontro, un dialogo a tre voci introdotto dalla direttrice del Parenti Andrée Ruth Shammah con protagonisti: il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, la studiosa di politiche di genere e penalista Ilaria Li Vigni e il giornalista Antonio Di Bella, in collegamento da New York. A seguire, la proiezione del documentario sulla vita di Ruth Bader Ginsburg, in cui si racconta il suo impegno per i diritti delle donne e delle minoranze. “Se sei un membro di un gruppo di minoranza, in particolare un gruppo che è stato preso di mira, provi empatia per gli altri che si trovano in una situazione simile”, spiegava la giudice, richiamando la sua identità ebraica. L'iniziativa dedicata alla Bader Ginsburg, spiega il Parenti, “intende inaugurare un percorso dedicato ai grandi personaggi femminili, che hanno migliorato in maniera significativa il nostro modo di vivere e di pensare”.

Guerra ai fondamentalisti 
La decapitazione a Parigi ad opera di un giovanissimo terrorista islamico di un professore francese, Samuel Paty, reo di aver organizzato una discussione nella sua classe sulla questione di Charlie Hébdo, mostrando loro due vignette su Maometto, quelle considerate blasfeme dai fondamentalisti, riporta in primo piano, accanto al COVID e alle prossime elezioni americane, il tema del terrorismo islamico, negli ultimi mesi poco seguito dalla stampa e dall'opinione pubblica italiana. Samuel Paty, insegnante considerato dai suoi allievi e dalle loro famiglie un docente straordinariamente attento e capace, è stato assassinato perché stava facendo bene il suo mestiere, cioè insegnare a riflettere e a giudicare criticamente.
Anna Foa
Oltremare - Buone notizie
Di questi tempi la comparsa di una buona notizia, perfino attesa e anche troppo tempo, è un evento da segnare sul calendario con un bel circolo rosso e un punto esclamativo.
E no, non parlo dell’uscita dal lockdown numero due, quello che ci ha piallato le feste ebraiche in toto, creato un altro quarto di milione di disoccupati, che ha nuovamente attentato alla nostra linea e all’equilibrio psicofisico delle famiglie e del paese intero. No, ne siamo usciti ma non è una buona notizia, è al massimo un fatto, una data che possiamo solo sperare non venga seguita a ruota da un terzo lockdown (ne parlano tutti a tutti i livelli piuttosto apertamente). Le concedo un segno in matita sul calendario a muro, non di più.
Daniela Fubini
Controvento - Dati e democrazia
Si sente sempre più spesso parlare del problema della proprietà dei dati personali raccolti dai social media e dai motori di ricerca, e dei pericoli che il loro accentramento comporta, sia a livello economico-sociale che politico. Ma per capire la drammaticità della situazione è consigliabile guardare due documentari prodotti da Netflix, The Social Dilemma e The Great Hack. Il primo spiega, attraverso le testimonianze di giovani tecnici, sviluppatori, amministratori, che hanno lavorato ai vertici di Instagram, Facebook, Apple, YouTube, Mozilla, Google, Firefox, Twitter, come ogni singolo utente venga “profilato” attraverso algoritmi sempre più sofisticati, e i profili siano rivenduti alla pubblicità e utilizzati per campagne mirate individualmente. “In tutto ciò che è gratuito la merce siete voi” avverte Tristan Harris, ex design ethicist presso Google.
Viviana Kasam
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