Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      20 Ottobre 2020 - 2 Cheshvan 5781
ANCHE IL GRAN RABBINO DI FRANCIA ALL'INCONTRO PER LA PACE

"Covid, nessuno si salva da solo"

È in svolgimento al Campidoglio l’incontro internazionale “Nessuno si salva da solo – Pace e fraternità” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio.
Sul palco, accanto a papa Bergoglio e alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenuto in apertura, ci sono tra gli altri il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, il Gran Rabbino di Francia rav Haim Korsia, il segretario generale del Comitato Superiore della Fraternità Umana Mohamed Abdelsalam Abdellatif, il buddista Shoten Minegishi. Le religioni insieme in questo difficile momento per l’umanità intera.
“Lo scorso Shabbat, in tutte le sinagoghe del mondo, abbiamo letto della creazione del mondo. Di come Caino arrivi non solo a uccidere Abele, ma anche a negare il legame di fratellanza. È un tema che ritroviamo sviluppato successivamente in altre circostanze. Il nostro modello deve essere quello di Giuseppe e dei suoi fratelli. Un modello – ha detto rav Korsia – che ci fa sperare in un’umanità da ricostruire”.
Il Gran Rabbino di Francia ha rivolto un pensiero anche a Samuel Paty, l’insegnante decapitato dopo aver mostrato le vignette satiriche su Maometto di Charlie Hebdo in classe. Un nuovo sanguinoso attacco dell’Islam radicale alla libertà di espressione. “Dobbiamo – ha sottolineato rav Korsia ricordando Paty – portare avanti la sua lotta, senza cedere”.
L’evento al Campidoglio, che sarà anche caratterizzato dalla firma di un appello comune per la pace, è l’atto conclusivo di un pomeriggio di riflessione e preghiera avviato in vari luoghi di culto della Capitale. Tra gli altri il Tempio Spagnolo dove rav Korsia è intervenuto assieme al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni.

(Nell'immagine papa Bergoglio e rav Korsia)

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AL CONGRESSO SIONISTA MONDIALE LA SFIDA DI RESILIENZA DEGLI EBREI ITALIANI

"Non dimentichiamo questi mesi,
una lezione per le sfide future"

La lotta al coronavirus è una sfida da portare avanti insieme, facendo fronte comune a livello internazionale. È questo uno dei messaggi della prima sessione dei lavori del 38esimo Congresso sionista mondiale. Un appuntamento tenuto per la prima volta interamente online, aperto nelle scorse ore dai saluti del Presidente d’Israele Reuven Rivlin e del Premier Benjamin Netanyahu. Entrambi hanno evidenziato il difficile momento mondiale, segnato dalla pandemia, e ricordato la necessità di combattere globalmente la crisi economica e sanitaria connessa alla diffusione del Covid. Un invito portato al mondo ebraico e non solo.
Il ricordo delle vittime della pandemia è stato uno dei momenti significativi di questa prima giornata del Congresso, in particolare con la commemorazione affidata alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Ricordando come il virus abbia colpito tutti, senza distinzioni, la Presidente Di Segni ha evidenziato come in questo momento difficile sia importante sentirsi comunità e poter fare affidamento sugli altri. La Presidente ha ricordato il ruolo avuto in questi mesi dalle istituzioni, ebraiche e non, nell’affiancare le persone segnate dalla pandemia e fare in modo che non si sentissero sole e abbandonate. È necessario, ha aggiunto Di Segni, ricordare i nomi di tutte le vittime. “La nostra preghiera è che chiunque sia stato colpito dal coronavirus possa guarire. Tutto questo rimarrà nella nostra memoria. Una memoria che non deve sbiadire, ma deve rafforzarsi per poter affrontare le sfide future. Una memoria che ci permetterà di continuare ad avere fede e a dare noi stessi per gli altri con amore” le parole della Presidente UCEI, a cui è seguito il canto della preghiera El Maleh Rachamim da parte del cantore dell’esercito israeliano Shai Abramson.

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LA SCOMPARSA DEL GRANDE INTELLETTUALE TORINESE

Aldo Zargani (1933-2020)

Ci ha lasciati a 87 anni lo scrittore Aldo Zargani. Raffinato intellettuale, è stato un grande virtuoso della parola. Un’abilità narrativa segnata da uno stile inconfondibile in grado di toccare molti temi al cuore dell’identità ebraica contemporanea: la definizione stessa dell’identità, ma anche il rapporto con la Memoria, Israele, l’altro nelle sue molteplici declinazioni. Lo sanno bene i lettori di Pagine Ebraiche, cui Zargani ha donato alcuni suoi memorabili interventi.
Zargani era nato a Torino nel 1933. Nel ’95, dopo 40 anni di lavoro come funzionario in Rai, il debutto come scrittore con “Per violino solo, La mia infanzia nell’Aldiqua. 1938-1945”. In questo suo primo libro di memorie, pubblicato dal Mulino e poi tradotto in varie lingue, Zargani ripercorre le vicissitudini della sua famiglia negli anni dell’esclusione e della persecuzione: la perdita del lavoro del padre violinista, l’esclusione dalle scuole, l’espatrio fallito, la fuga attraverso il Piemonte, l’arresto dei genitori, il collegio, la deportazione dei parenti. Una testimonianza struggente intrisa però anche di riferimenti ironici, di meravigliosi affreschi di quell’Italia in camicia nera che aveva abdicato all’uso del cervello per consegnarsi a una spietata dittatura. L’humor d’altronde è un’arma di cui spesso Zargani si è servito per far riflettere il lettore.
Con il Mulino pubblica anche “Certe promesse d’amore” (1997). Cronologicamente e non solo una continuazione ideale della prima opera, con l’attenzione che stavolta è rivolta agli anni del dopoguerra e alle nuove possibilità che si affacciano per la generazione che è sopravvissuta alla Shoah. Tra le altre l’entusiasmante prospettiva dello Stato ebraico che sta nascendo.
Più recente è “In bilico (noi gli ebrei e anche gli altri)”, uscito nel 2017 con Marsilio. Fra tragedia e commedia, tra riso e pianto, l’ultima straordinaria prova di un grande scrittore.
Ad esprimere il cordoglio ai suoi cari, a nome di tutto il Consiglio UCEI, la Presidente dell'Unione Noemi Di Segni. 
Sia il ricordo di Aldo Zargani di benedizione.

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LA DELEGAZIONE ACCOLTA A GERUSALEMME

La missione degli Emirati in Israele: "Qui per la pace"

Una nuova storica prima volta nei rapporti tra Israele e paesi arabi: nelle scorse ore è infatti arrivata all’aeroporto Ben Gurion una delegazione dagli Emirati Arabi Uniti per firmare alcuni trattati legati all’Accordo di Abramo siglato a Washington nel settembre scorso. “Un glorioso giorno di pace”, lo ha definito il Premier Benjamin Netanyahu accogliendo la delegazione emiratina guidata del ministro delle Finanze Obaid Humaid Al Tayer e dal ministro dell’Economia Abdullah bin Touq al-Mari, accompagnati dal segretario del Tesoro Usa Steven Mnuchin. Oltre a Netanyahu, per parte israeliana erano presenti il capo della diplomazia Gabi Ashkenazi e il ministro delle Finanze Israel Katz.

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SEGNALIBRO 

Maimonide e le norme sullo studio

È in libreria “Norme sullo studio” del grande filosofo, pensatore e medico Mosè Maimonide (1138-1204).
“Dove e quando studiare? Perché rispettare i maestri? Come i maestri devono trattare i propri alunni? È giusto punire chi non si impegna a scuola?”.
Temi di grande attualità, pedagogica ma anche sociale e religiosa, che animano questo trattato. Il terzo ad essere pubblicato nell'ambito del progetto Sefer haMaddà curato da Massimo Giuliani dopo “Ritorno a Dio. Norme sulla teshuvà” e “Norme di vita morale. Hilkhot de‘ot”.
A curare la traduzione di “Norme sullo studio”, pubblicato come i volumi precedenti dall’editore Giuntina, è rav Roberto Colombo.



"Pur sommando l’intero numero dei precetti, questi non raggiungerebbero per importanza lo studio di una sola parola di Torà” (Talmud Yerushalmi, Peà 1,1).

Trattare dell’importanza dello studio e del valore di questo precetto, che secondo i maestri comprende l’intero mondo delle mitzvot unite assieme, è impresa ardua. Secondo il Talmud, Bavà Metzià 33b, un maestro che commette involontariamente una trasgressione è considerato dal Signore come un “peccatore volontario” per non aver approfondito ulteriormente le proprie conoscenze. Diversamente, un ebreo incolto e impossibilitato allo studio che compia una trasgressione anche volontaria è, agli occhi di Dio, come un ebreo che ha commesso, sì, una colpa, ma solo casualmente. In pratica, la gravità della mancanza non è sempre nella colpa stessa ma anche nell’ignoranza che ha permesso allo sbaglio di scaturire.
A questo punto potrebbe sorgere un’ovvia domanda: se un colto che sbaglia è più colpevole di fronte a Dio di un uomo impreparato che commette lo stesso errore, non converrebbe dunque essere privi di approfondita cultura? I maestri paragonano un saggio a un diamante prezioso. Una pietra più è pregiata e più la minima scalfittura diminuisce il suo valore. L’incolto, al contrario, è come un vaso di ferro grezzo che non perde il suo poco valore a causa di una imperfezione. Conviene dunque essere un misero contenitore di metallo o un diamante scheggiato? Non c’è dubbio al riguardo. Il saggio, il diamante a cui prestare grande attenzione, è indubbiamente lo scopo di ogni ebreo.

Rav Roberto Colombo

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SHEMAH - L'INTERVENTO DI ALBERTO CAVAGLION

Risorgimento ed emancipazione,
il segno nella letteratura ebraica

La questione tra ebrei e letteratura italiana può essere indagata seguendo molteplici percorsi. Tra gli scrittori ebrei, innanzitutto, va fatta distinzione tra quelli che hanno scelto di mettere l’ebraismo al centro della propria attività narrativa e quelli che, invece, non se ne sono occupati oppure hanno “nascosto” l’ebraicità di personaggi cui hanno comunque attribuito una connotazione psicologica fortemente ebraica, come accade ad esempio in Svevo. Esiste poi il caso degli scrittori non ebrei che hanno scritto di temi ebraici o, come nel caso di Boccaccio e Pirandello, hanno inventato personaggi ebrei. Poiché esterno, il loro sguardo sull’ebraismo è forse ancora più interessante.
Questo doppia prospettiva sarà al centro della lezione di Alberto Cavaglion, “Risorgimento ed emancipazione nella letteratura ebraico-italiana dell’Otto e Novecento”, con cui si aprirà questo giovedì alle 18 l’anno accademico di Shemah, la scuola di studi e cultura ebraica Margulies Levinas diretta dall’ex rabbino capo di Firenze rav Joseph Levi. 
Un incontro aperto a tutti, che sarà possibile seguire a distanza a questo link.

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Rassegna stampa

Il Covid e la sfida all'Europa
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Una voce dimenticata
Bisogna essere onesti fino in fondo. Questa fastidiosa e indesiderata pandemia ha fatto moltissimi danni, gravi e di ogni sorta. E tuttavia ha anche portato qualche raro beneficio. In più di qualche caso ha ricollegato rapporti familiari prima sfilacciati, ha ridimensionato valori già ritenuti fondamentali, ha riportato in auge la lettura e i mezzi informatici, con relativi pro e contro. Ci ha anche fatto concentrare un po’ meno su noi stessi e ci ha fatto scoprire la precarietà dell’esistere. Ha ridimensionato molti dei nostri valori.
Dario Calimani
Biden migliore di Obama
Secondo tutti i sondaggi, Donald Trump sarebbe il cavallo perdente nella corsa per la Casa Bianca. In ogni caso, dando un’occhiata a Forward (David Ian Klein, 2 Ottobre 2020), una prestigiosa pubblicazione ebraica progressista, apprendo che Donald Trump ha condannato i suprematisti bianchi, il KKK, ed i c.d. Proud Boys, e quindi certi articoli che vedo sulla stampa italiana non sono sempre esatti.
Emanuele Calò
Sicurezza e libertà, la difficile armonia
Tempi di Covid, tempi di limitazioni. C’è una questione delle questioni, tra le tante oggi in discussione mentre il virus riprende a diffondersi in modo massiccio: sin dove può spingersi la concentrazione straordinaria dei poteri nelle mani dei governi in situazioni di emergenza come quella attuale, quando per proteggere la popolazione dal contagio pandemico occorre prendere decisioni drastiche, talvolta lesive della privacy e della libertà individuale?
David Sorani
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Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
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