“Non dimentichiamo questi mesi,
una lezione per le sfide future”

La lotta al coronavirus è una sfida da portare avanti insieme, facendo fronte comune a livello internazionale. È questo uno dei messaggi della prima sessione dei lavori del 38esimo Congresso sionista mondiale. Un appuntamento tenuto per la prima volta interamente online, aperto nelle scorse ore dai saluti del Presidente d’Israele Reuven Rivlin e del Premier Benjamin Netanyahu. Entrambi hanno evidenziato il difficile momento mondiale, segnato dalla pandemia, e ricordato la necessità di combattere globalmente la crisi economica e sanitaria connessa alla diffusione del Covid. Un invito portato al mondo ebraico e non solo.
Il ricordo delle vittime della pandemia è stato uno dei momenti significativi di questa prima giornata del Congresso, in particolare con la commemorazione affidata alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Ricordando come il virus abbia colpito tutti, senza distinzioni, la Presidente Di Segni ha evidenziato come in questo momento difficile sia importante sentirsi comunità e poter fare affidamento sugli altri. La Presidente ha ricordato il ruolo avuto in questi mesi dalle istituzioni, ebraiche e non, nell’affiancare le persone segnate dalla pandemia e fare in modo che non si sentissero sole e abbandonate. È necessario, ha aggiunto Di Segni, ricordare i nomi di tutte le vittime. “La nostra preghiera è che chiunque sia stato colpito dal coronavirus possa guarire. Tutto questo rimarrà nella nostra memoria. Una memoria che non deve sbiadire, ma deve rafforzarsi per poter affrontare le sfide future. Una memoria che ci permetterà di continuare ad avere fede e a dare noi stessi per gli altri con amore” le parole della Presidente UCEI, a cui è seguito il canto della preghiera El Maleh Rachamim da parte del cantore dell’esercito israeliano Shai Abramson.

(20 ottobre 2020)