PAGINE EBRAICHE DICEMBRE 2020
Nel nome di Renzo, impegno e valori
È dedicato alla memoria di Renzo Gattegna, grande leader dell’ebraismo italiano, Presidente UCEI dal 2006 al 2016, il numero di Pagine Ebraiche di dicembre in distribuzione.
Molte le pagine speciali sul suo impegno in campo ebraico, a partire dal dossier dove, tra i vari contenuti, è pubblicata un’antologia degli interventi apparsi negli anni su quello che è e sempre sarà il “suo” giornale. Dall’impegno per il pluralismo delle idee alle battaglie per la laicità dello Stato, dalla difesa di Israele al rifiuto di ogni estremismo: le parole chiare di un leader che vedeva lontano.
Dal giorno della scomparsa la redazione ha ricevuto e continua a ricevere un gran numero di interventi, memorie, testimonianze. Un flusso ininterrotto dal quale abbiamo estrapolato una selezione di pensieri che abbracciano molti ambiti in cui Gattegna ha lasciato un segno profondo. E ciò in ragione della sua straordinaria capacità di leadership, ma anche dell’umanità e pacatezza che sempre l’hanno accompagnato. Un’eredità e una lezione indelebili.
Nel giornale di dicembre grande spazio è dedicato anche alla figura del rav Jonathan Sacks, l’ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth che ci ha da poco lasciati. Con l’ausilio delle e dei tirocinanti della Scuola Superiore Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste che stanno svolgendo il proprio periodo di formazione presso la redazione giornalistica UCEI abbiamo scelto di proporvi alcune sue memorabili riflessioni su temi come responsabilità, giustizia, empatia.
L’intervista del mese è a Moshe Kantor, il filantropo russo che ha ricevuto un nuovo mandato alla guida dello European Jewish Congress. “Gli ebrei d’Europa – dice Kantor al giornale dell’ebraismo italiano – sono stati sempre in prima linea nelle grandi sfide sociali. Col Covid è lo stesso, sia per quanto concerne l’ambito sanitario sia per ogni altra questione. Dobbiamo continuare ad essere un esempio”.
Nelle pagine di Eretz Aner Ottolenghi ci racconta perché ha scelto di fare da volontario per la sperimentazione umana del vaccino israeliano anti-Covid. Mentre in Orizzonti si fa un bilancio dei primi dieci anni di Quest, la pubblicazione online della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica di Milano. In Economia, insieme a Valeria Termini, si riflette invece sulle nuove sfide di un mondo in trasformazione. In Cultura Ebraica spazio come di consueto agli interventi dei Maestri, con uno sguardo all’imminente festa di Chanukkah.
Il racconto del contributo ebraico alla Resistenza e alla Liberazione dal nazifascismo è al centro di un percorso allestito, con molte storie inedite ed emozionanti, dalla Wiener Library for the Study of the Holocaust and Genocide. Una mostra dal grande impatto, che vi presentiamo nelle pagine di Cultura. Sempre in Cultura uno sguardo ad alcuni tra i film più interessanti di questa stagione, da Mank a La vita davanti a sé. In Sport vi presentiamo infine l’ultima iniziativa del Centro intitolato a Shimon Peres, che ha avuto tra i suoi testimonial il grande allenatore portoghese Jose Mourinho.
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L'INCONTRO CON BRUNO SEGRE A CINQUANT'ANNI DALLA LEGGE SUL DIVORZIO
"Vi racconto il mio secolo (e più) di battaglie"
Dopo diciannove ore di seduta, nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre 1970, fu approvata dal Senato la Legge n. 898/70, meglio nota come Legge sul Divorzio. Una norma diventata simbolo delle conquiste in materia di laicità dello Stato, che iniziò a smantellare lo status quo della società italiana rispetto ai rapporti tra i sessi e il concetto di famiglia. Tra coloro che si lottarono in prima fila per l’adozione di questo norma l’avvocato torinese Bruno Segre. “Osservando come avvocato la situazione internazionale riguardante il diritto di famiglia, notai che l’Italia, patria del diritto – ma anche il luogo dove il potere morale e politico della Chiesa cattolica era predominante – aveva una legislazione in materia fra le più retrive del mondo. Il legislatore aveva un concetto patriarcale e autoritario della famiglia, che prescindeva dalla realtà dei sentimenti che univano o dividevano i vari componenti della famiglia stessa” racconta Segre nel libro-intervista Non mi sono mai arreso (Lupieri editore). Quella per il divorzio sarà una delle tante battaglie portate avanti in oltre un secolo di vita. Partigiano, scrittore, giornalista, anche a 102 anni Segre mantiene la combattività e l’ironia che l’hanno accompagnato per tutta la vita. A Pagine Ebraiche ha aperto in estate il suo studio di Torino per fare una conversazione sul suo passato ma anche sul suo presente. Tra libri e faldoni di documenti delle tante cause portate avanti negli anni, tra pile del giornale L’incontro da lui fondato nel 1949, Segre racconta diversi aneddoti della sua vita: da quando ragazzino ribelle per le strade di Torino aggiungeva alle scritte “viva il re” una “o” finale (“reo”) per dissacrare quell’autorità mai apprezzata; o quando si salvò per il rotto della cuffia dal colpi di pistola fascisti, la cui corsa si fermò sul suo portasigarette di metallo; e ancora di quando in Parlamento vide l’approvazione della legge sul divorzio, che in questo 2020 compie 50 anni e a cui all’epoca lavorò al fianco del parlamentare Loris Fortuna.
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LA GIORNATA DI STUDI IN SUO RICORDO
"Identità in dialogo, la lezione di Amos Luzzatto"
“Un uomo che ha segnato l’ebraismo nello scorso e nel presente secolo”. Sono le parole con cui Paolo Gnignati, presidente degli ebrei veneziani, ha dato avvio alla 43esima Giornata di studio organizzata dalla Comunità ebraica. Un appuntamento interamente dedicato alla memoria di Amos Luzzatto, il grande intellettuale e leader ebraico da poco scomparso.
“Identità e appartenenza. Come pensare e vivere la propria ebraicità oggi” il tema di una Giornata che ha messo al centro la vita e gli insegnamenti di Luzzatto, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane dal 1998 al 2006 e in seguito anche della stessa Comunità lagunare, oltre che direttore della Rassegna Mensile di Israel e autore di numerosi libri e saggi.
“Al di là del grande intellettuale e del presidente, onoriamo una famiglia che con la nostra Comunità ha avuto e continua ad avere un intimo e profondo rapporto”, ha poi affermato Gnignati. Tra i ricordi personali dell’azione di Luzzatto un intervento pubblico al teatro Goldoni in cui parlava proprio di identità, esprimendo il concetto che vada sempre pensata come in movimento, in costante rapporto con il resto della società.
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Il tema dell'identità
26 marzo 1967, symposium annuale della rivista Judaism a New York. Il tema è “Jewish Values in the Post-Holocaust Future”. Partecipanti quattro prestigiosi intellettuali ebrei: Emile Fackenheim, Richard Popkin, George Steiner, Elie Wiesel. Al centro del dibattito, il problema dell’identità ebraica e dell’elezione, legato strettamente ad un’interpretazione in chiave di unicità della Shoah, che si affermava qui in assoluto per la prima volta, soprattutto con Fackenheim ma anche con Wiesel.
Anna Foa
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Oltremare - Castagne
Ieri al mercato ho trovato le castagne. Capisco che questa frase possa sembrare insulsa, in piena stagione di castagne appunto, soprattutto per quanti vivano in Nord Italia. Ma qui è abbastanza un evento. Intanto, io ho sempre trovato soltanto quelle di origine turca, e visti i nostri rapporti non esattamente idilliaci con la Turchia ci si domanda com'è che continuiamo imperterriti i commerci con uno stato para-dittatoriale il cui leader ci detesta nel modo più aperto e rumoroso.
Daniela Fubini
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Controvento - Rita sul piccolo schermo
Non mi è piaciuto il film su Rita Levi Montalcini messo in onda da Rai 1 giovedì sera, che pure ha ricevuto critiche lusinghiere. Mi ha delusa vedere quella che Primo Levi definì " una fragile donna dal carattere di ferro e dal portamento di una principessa” trasformata in una lacrimosa crocerossina con cappotto informe e scarpe ortopediche, quella donna così attiva nel sociale banalizzata in una romanzata vicenda intimista, quella scienziata considerata un mito in tutto il mondo, raccontata sotto la lente di un buonismo dannunziano che non le apparteneva.
Viviana Kasam
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