LA PELLICOLA ISRAELIANA IN LIZZA AGLI OSCAR

Yunes, una vita da migrante (a Tel Aviv)

Dopo aver ricevuto diversi premi in Israele, il cortometraggio di debutto del regista israeliano Tomer Shushan punta agli Oscar. Il suo “White Eye” è infatti entrato nella shortlist, su 174 pellicole selezionate, dei dieci candidati ad ottenere l’ambito riconoscimento cinematografico. La lista sarà nelle prossime settimane ulteriormente ridotta a cinque. “Sono sotto shock ed entusiasta di essere arrivato fin qui, ma spero davvero di arrivare alla premiazione finale”, ha raccontato ai media israeliani Shushan. Il suo cortometraggio, girato con un unico piano sequenza, è un racconto che parla dei migranti eritrei a Tel Aviv, della loro condizione precaria, di pregiudizio, dei rapporti con le autorità. Protagonista del film, Omer (Daniel Gad), che girando una notte per Tel Aviv ritrova la sua bici rubata. È legata nei pressi di una macelleria. Ad averla ora è uno dei dipendenti, Yunes (Dawit Tekelaeb), lavoratore eritreo senza documenti e permesso.
Omer lo affronta e chiede la restituzione della bici. Yunes replica di averla regolarmente comprata e di non essere stato lui a rubarla. L’altro non sa se credere a questa storia. Nel mentre però interviene la polizia e la situazione precipita.

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LA CONFERENZA 

"Gli ebrei e l'esodo dal mondo arabo:  
conoscere la storia, lavorare per il futuro"

La storia degli ebrei del mondo arabo da sempre si scontra con una narrazione il più delle volte impostasi nell’arena pubblica. Una narrazione, di tipo “terzomondista”, che ha derubricato la loro cancellazione pressoché totale nel secolo scorso a conseguenza accessoria del conflitto israelo-palestinese. A ricordare quanto questa lettura sia fuorviante è stato lo psicanalista e docente universitario David Meghnagi, intervenuto quest’oggi a una conferenza online organizzata dal Centro Studi di Politica Internazionale sul tema “L’esodo degli ebrei dal mondo arabo: tra panarabismo, sionismo e antisemitismo”.
Punto di partenza del confronto che ne è scaturito il libro Libia ebraica. Memoria e identità. Testi e immagini (ed. Salomone Belforte) curato dallo stesso Meghnagi insieme a Jacques e Judith Roumani. Un’occasione per fare chiarezza su alcuni decisivi snodi di questa vicenda ancora poco conosciuta e spesso mal compresa.
Da quella coesistenza andata in frantumi dopo ondate sistematiche di odio e violenza che avevano come unico fine la cancellazione di entità radicate nei rispettivi Paesi da millenni si è poi arrivati ad affrontare l’incoraggiante e dinamico scenario degli ultimi mesi. In particolare la nuova stagione di opportunità su entrambi i fronti che sembra essersi aperta dopo la stipula degli Accordi di Abramo e degli altri trattati andati a buon fine fra Israele e alcuni governi arabi. Una fase che molti analisti hanno definito “storica”.
A prendere la parola, moderati dal presidente della Commissione Esteri della Camera Piero Fassino, anche l’ex viceministro degli Esteri Mario Giro, il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, la giornalista e saggista Mirella Serri.

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LA SCOMPARSA DELL'EX AMBASCIATORE ISRAELIANO 

Gideon Meir (1947-2021)

Lutto nel mondo della diplomazia per la scomparsa di Gideon Meir, ambasciatore d’Israele in Italia dal 2006 al 2011.
Meir, che era nato a Gerusalemme nel 1947, era stato tra i protagonisti del negoziato di pace con l’Egitto. Dal suo ritorno in Israele dopo i cinque anni di missione a Roma era stato nominato a capo del dipartimento di pubblica diplomazia del ministero degli Esteri. Saldo, nel tempo, il rapporto con l'Italia. 
“Sono stati anni straordinari, assolutamente indimenticabili. Lascio un paese che mi ha dato tanto e che mi ha sempre fatto sentire a casa regalandomi emozioni, calore e stimoli” aveva detto l’ambasciatore, tracciando un bilancio dell’esperienza appena conclusasi in occasione di una grande festa svoltasi in suo onore all’Auditorium della Conciliazione nel gennaio del 2012.
Numerose le manifestazioni di cordoglio. “Gideon è stato il responsabile della formazione di decine di diplomatici. La mia più profonda vicinanza alla moglie Amira e ai figli” ha tra gli altri sottolineato il ministro degli Esteri Gadi Ashkenazi. “Il suo nome mi è stato menzionato più volte e in varie occasioni, anche a distanza di dieci anni dal termine del suo incarico a Roma. Un ambasciatore esemplare. Un fedele rappresentante dello Stato d’Israele nel mondo e in Italia in particolare”, ha affermato l’attuale ambasciatore Dror Eydar. A unirsi al cordoglio, con un messaggio ai familiari, anche l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

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L'INCONTRO ORGANIZZATO DALL'AMBASCIATA

"Vaccini, il lavoro di Israele utile per il tutto il mondo"

Come si prenota la vaccinazione anti-Covid in Israele, come sono organizzate le strutture nel paese per fare la somministrazioni delle dosi, chi sono gli operatori che si occupano materialmente della vaccinazione, quali riscontri stanno dando i vaccini.
Sono alcuni dei temi analizzati e spiegati in modo approfondito da Arnon Shahar, responsabile della task force anti-Covid dell’israeliano Maccabi Healthcare Services, nel corso dell’incontro online organizzato dall’associazione Ricostruire in collaborazione con l’ambasciata d’Israele in Italia. “Noi stiamo lavorando non solo per Israele, ma per tutti. Quello che accade qui è importante per il mondo intero in termini di organizzazione e in termini di dati sui vaccini”, ha sottolineato Shahar. 

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L'EVENTO A UN MESE DALLA SCOMPARSA

Rav Vittorio Della Rocca, ricordi e testimonianze

A un mese dalla scomparsa, numerose testimonianze caratterizzeranno una serata in ricordo del rav Vittorio Haijm Della Rocca.
L’evento, in programma domenica alle 18.30 con fruizione in streaming sul canale social e sulla webtv UCEI, vedrà la partecipazione tra gli altri della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni, insieme a Vito Anav, Luca Barbareschi, Angelica Edna Calò, Sergio Della Pergola, Luigi Di Salvia, Raffaele Genah, Maurizio Molinari, Angela Polacco, Angelo Sermoneta, Paola Sonnino e Tiziana Sonnino. A introdurre e moderare la serata Simonetta Della Seta.
Un’occasione per ripercorrere la carriera rabbinica ma anche la profonda umanità del “Morè”, come era conosciuto tra gli ebrei romani di cui è stato per più generazioni un punto di riferimento.

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Antisemitismo
Il senatore Elio Lannutti (M5S), un assessore all’istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), una consigliera comunale piemontese Monica Amore (M5S) parlano di ebrei e banche, rispolverano i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, cantano Faccetta nera ed esaltano il fascismo, difendono l’antisemitismo di Ezra Pound, pubblicano vignette antisemite degne della miglior propaganda nazi-fascista.
Dario Calimani
Vaccini 
Sul Corriere della Sera del 14 febbraio 2021 trovo un breve elenco di Paesi dei quali si riporta la quota di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino Covid-19 somministrate per cento persone. Israele è prima col 43.68% e l’Italia è ultima col 2.68%. La Germania è penultima, col 3.15%.
 
Emanuele Calò
Rischio sottovalutazione
Tutti siamo al corrente dei due recenti (e purtroppo ormai comuni) fatti di antisemitismo locale. Il disgustoso post con vignette stile 1938 pubblicato su Facebook dalla Consigliera comunale grillina di Torino Monica Amore; la violenta esplosione di collera antisionista e antisemita di una farmacista milanese di fronte alla richiesta di informazioni su un prodotto israeliano.
David Sorani
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