Antisemitismo

Il senatore Elio Lannutti (M5S), un assessore all’istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), una consigliera comunale piemontese Monica Amore (M5S) parlano di ebrei e banche, rispolverano i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, cantano Faccetta nera ed esaltano il fascismo, difendono l’antisemitismo di Ezra Pound, pubblicano vignette antisemite degne della miglior propaganda nazi-fascista. Poi però, bisogna onestamente ammetterlo e riconoscerlo, chiedono scusa a chi potessero aver offeso. Non intendevano farlo. Magari qualcuno di loro precisa con sottile cattiveria che chiede scusa a chi ‘in buona fede’ si fosse sentito offeso, perché evidentemente pensa che ci sia anche chi possa offendersi ‘in malafede’, come a dire che gli ebrei fingono di offendersi, ma non è vero, amano recitare.
Insomma, la politica di oggi gioca gratuitamente con l’antisemitismo e nessuno paga per l’odio che diffonde, basta chiedere scusa e ogni offesa viene cancellata. L’antisemitismo, però, rimane, ben radicato nell’animo di una parte della classe politica che appare indegna di rappresentare un paese sano, un paese che, purtroppo, non ha mai elaborato le vergogne della propria storia.

Dario Calimani

(16 febbraio 2021)