Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     30 Giugno 2021 - 20 Tamuz 5781

IL TOUR AMERICANO DI RIVLIN E IL MESSAGGIO AL LEADER PALESTINESE

"Per costruire la pace, serve fiducia.
Abbas ritorni a dialogare con Israele"

Si è conclusa la missione americana del Presidente d'Israele Reuven Rivlin, che per tre giorni ha portato le istanze del paese nei luoghi del potere Usa. Alla Casa Bianca, al Congresso e al Palazzo di Vetro, Rivlin ha ribadito alcuni punti fermi della politica israeliana: non permetteremo all'Iran di ottenere l'atomica; l'intesa nucleare deve essere modificata; siamo pronti a dialogare con i palestinesi, ma senza pressioni esterne; gli organi dell'Onu devono smettere di avere un di adottare risoluzioni contro Israele. Incontrando il Presidente Usa Joe Biden, la presidente della Camera Nancy Pelosi, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, Rivlin ha ribadito, con formulazioni diverse, questi concetti. Da Biden ha avuto alcune rassicurazioni, con la promessa che sotto i suoi occhi “l'Iran non avrà mai l'atomica”. Parole che, scrivono i media israeliani, il presidente israeliano ha trovato convincenti. Sulla questione palestinese invece, Rivlin ha voluto usare l'incontro con Guterres per lanciare un messaggio al leader dell'Autorità nazionale palestinese. 
“Dimentichiamo il passato. Non siamo condannati a vivere insieme, siamo destinati a vivere insieme. È il nostro ruolo di porre fine al conflitto”. Gli ebrei hanno impiegato 2.000 anni per tornare a Gerusalemme dopo la distruzione del Secondo Tempio, e per tutto quel tempo hanno pregato per il ritorno tre volte al giorno, ha detto Rivlin. E mentre Israele rimarrà sempre uno stato ebraico finché sarà democratico, le due parti possono raggiungere un'intesa su come vivere insieme.
“Costruiamo la fiducia” discutendo del futuro, l'esortazione del presidente israeliano. “Ci sono opportunità per realizzare un futuro luminoso per i nostri popoli”. Allo stesso tempo, in tema di fiducia, la richiesta all'Onu è stata chiara: non si favorisce il dialogo attaccando Israele. “La pace tra Israele e i palestinesi non sarà mai raggiunta attraverso decisioni o commissioni d'inchiesta anti-israeliane”, la denuncia di Rivlin. “Il pregiudizio contro Israele nelle istituzioni dell'ONU deve cessare”. Anche perché Gerusalemme è interessata a continuare a lavorare con le Nazioni Unite. 
“per soddisfare i bisogni umanitari della popolazione di Gaza, con la quale non abbiamo alcun conflitto”. Il conflitto è con i terroristi di Hamas. Anche con loro è possibile trovare un accordo, la posizione del presidente israeliano, ma qualsiasi intesa “deve includere la restituzione dei nostri soldati prigionieri e dei civili che sono detenuti da Hamas”. Il riferimento è ai soldati caduti Hadar Goldin e Oron Shaul e ai civili Avera Mengistu e Hisham al-Sayed. E per essere più efficace in questa richiesta, Rivlin ha portato al suo fianco Leah, madre di Hadar Goldin, che ha direttamente esortato Guterres a usare la sua posizione per assicurare la restituzione del corpo del figlio.

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LA NOMINA DEL DIPLOMATICO DEL BAHREIN

Dal Golfo, un nuovo ambasciatore per Israele

Il monarca del Bahrein Hamad bin Issa Al Khalifa ha nominato ufficialmente nelle scorse ore il primo ambasciatore del regno del Golfo in Israele, dopo l'accordo siglato nel settembre 2020 tra i paesi per normalizzare i rapporti diplomatici. Sarà Khaled Yousef al-Jalahma a guidare la delegazione diplomatica del Bahrein nello Stato d'Israele. Già viceambasciatore negli Stati Uniti,  al-Jalahmah non ha ancora una sede in Israele né è stata per il momento fissata la data per il suo arrivo nello Stato ebraico. La sua nomina rappresenta in ogni caso un altro tassello del processo di normalizzazione e stabilizzazione dei rapporti tra alcuni paesi arabi e Israele. L'obiettivo, ha spiegato da Dubai il ministro degli Esteri Yair Lapid, è proseguire su questa strada. “Gli Emirati e Israele stanno creando un nuovo paradigma di cooperazione in tutta la regione”, ha evidenziato il ministro aprendo il consolato israeliano a Dubai, ed evidenziando gli sforzi congiunti contro la pandemia e per l'innovazione tecnologica. “I nostri due paesi inaugureranno una nuova fase che farà da modello per i paesi di tutto il mondo”, gli ha fatto eco il ministro emiratino per l'intelligenza artificiale Omar Sultan Al Olama. 

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DA MANTOVA A TORINO, LA PROGRAMMAZIONE DOPO UN ANNO DI CHIUSURE

Festival e letteratura, un'attesa nuova stagione 

Dopo un anno di chiusura, il mondo della cultura torna a respirare insieme al paese. I teatri stanno riaprendo, i musei, tutte le diverse istituzioni. E anche i Festival letterari cominciano a guardare con fiducia al futuro, presentando nuove e articolate programmazioni, tra incontri in presenza e virtuali. Dopo l'annuncio del Salone del Libro di Torino di una sua inedita edizione autunnale (dal 14 al 18 ottobre) - intitolata Vita Supernova – anche il Festivaletteratura di Mantova presenta il suo programma nel segno di un anniversario importante. La manifestazione di quest'anno infatti (dal 8 al 12 settembre) sarà la venticinquesima. Un quarto di secolo dedicato a portare per le strade di Mantova scrittori italiani e di tutto il mondo, con una grande attenzione alla cultura ebraica e a Israele. E anche la cinque giorni di quest'anno non fa eccezione: tra gli ospiti più attesi, lo psicologo ed economista israeliano Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia nel 2002 e celebrato dall'Economist come uno dei pensatori più influenti al mondo.

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Ticketless - Scrivere una legge
La nota del Vaticano, il Concordato impugnato, i furori estremi di laicisti e credenti non mi hanno stupito. Una storia che ritorna a ondate, monotona e inconcludente. Sono un separatista convinto, quanto inascoltato. Il difetto sta nel manico, cioè nella logica concordataria e nei suoi vincoli, opprimenti soprattutto nel mondo della scuola per il nodo insoluto dell’insegnamento della religione. 
Non è però di questo che vorrei parlare. Sul disegno di legge Zan nessuno mi sembra abbia osservato una cosa per me importante ovvero quanto sia confuso e scritto male. Anche questo è un guaio antico. “L'occhiale del giurista”. Si chiamava così una pluridecennale rubrica per la "Rivista di diritto civile" tenuta da Arturo Carlo Jemolo. Mi è tornata in mente in questi giorni di discussione sulle interferenze del Vaticano, anche perché il libro su Chiesa e Stato di quel giurista insigne è stato uno dei libri più importanti nel formare il mio convincimento anti-concordatario. 
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Mosaici e citazioni
Nei miei interventi delle scorse settimane, affrontando la questione della possibile influenza esercitata su Dante da Immanuel Romano e dal monaco Panteleone, ho esposto le ragioni che mi inducono a ritenere poco verosimile che il poeta abbia direttamente letto il testo di Romano e visionato il mosaico del Duomo di Otranto.
Ciò detto, resta però da chiedersi se Alighieri, pur non avendo letto e visto le opere di Immanuel e di Pantaleone, ne abbia almeno sentito parlare.
Francesco Lucrezi
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