Festival e letteratura,
un’attesa nuova stagione 

Dopo un anno di chiusura, il mondo della cultura torna a respirare insieme al paese. I teatri stanno riaprendo, i musei, tutte le diverse istituzioni. E anche i Festival letterari cominciano a guardare con fiducia al futuro, presentando nuove e articolate programmazioni, tra incontri in presenza e virtuali. Dopo l’annuncio del Salone del Libro di Torino di una sua inedita edizione autunnale (dal 14 al 18 ottobre) – intitolata Vita Supernova – anche il Festivaletteratura di Mantova presenta il suo programma nel segno di un anniversario importante. La manifestazione di quest’anno infatti (dal 8 al 12 settembre) sarà la venticinquesima. Un quarto di secolo dedicato a portare per le strade di Mantova scrittori italiani e di tutto il mondo, con una grande attenzione alla cultura ebraica e a Israele. E anche la cinque giorni di quest’anno non fa eccezione: tra gli ospiti più attesi, lo psicologo ed economista israeliano Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia nel 2002 e celebrato dall’Economist come uno dei pensatori più influenti al mondo. Il suo ultimo libro, Noise, firmato assieme a Olivier Sibony e Cass R. Sunstein, spiega come e perché gli esseri umani sono così suscettibili al rumore e come questo incida sui loro processi decisionali. Un libro che sta ricevendo recensioni entusiastiche. Sempre a Mantova ci saranno anche nomi noti come Michael Sandel e, per l’Italia, Alessandro Piperno. Ma anche la pluripremiata autrice per ragazzi Susie Morgenstern, che ha raccontato come l’idea di uno dei suoi libri, I Will Make Miracles, le sia venuto recitando l’Amidah.
A proposito di premi, un’altra manifestazione letteraria aprirà presto i battenti consegnandone uno per una traduzione dall’ebraico all’italiano. Si tratta della settimana edizione dell’Elba Book Festival (20-21 luglio) che aprirà conferendo il Premio Lorenzo Claris Appiani a Raffaella Scardi, per la traduzione di Bugiarda (Giuntina) della scrittrice israeliana Ayelet Gundar Goshen. “Questa traduzione è frutto di una collaborazione particolarmente stretta con l’autrice e con diversi traduttori dall’ebraico ad altre lingue – ha spiegato Scardi, che parlerà del libro al Festival assieme alla colleghe Ilide Carmignani e Anna Linda Callow – Durante il lavoro ho infatti trascorso una settimana a Gerusalemme insieme ad Ayelet e a colleghi traduttori al francese, al polacco e all’inglese. Si è verificata così la possibilità di un raro, proficuo, scambio di idee. Il lavoro del traduttore è spesso anonimo e solitario. Ricevere questo premio rinnova le mie energie e la passione nei confronti di ciò che per me rappresenta non solo una professione, ma anche la pacificazione di un’identità composita. Sono nata in Italia da madre israeliana, cosicché fin da giovanissima Italia e Israele hanno costituto parte essenziale del mio orizzonte. Sono cresciuta e ho studiato in Italia, ho trascorso buona parte della mia vita adulta in Israele e poi sono tornata a vivere a Milano, mia città natale. Fin da quando ho scritto la tesi di laurea su tre scrittori israeliani, mi sono resa conto che la letteratura è il modo migliore per conoscere la storia e l’anima di Israele e di coloro che ci vivono”.