Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui              14 Ottobre 2021 - 8 Cheshvan 5782
LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELLA FIFA INFANTINO IN VISITA A GERUSALEMME

“Israele e i Paesi arabi, un Mondiale per la storia”

“Perché non sognare una Coppa del Mondo in Israele e nei Paesi vicini? Con gli Accordi di Abramo, perché non organizzare i Mondiali qui assieme agli altri Paesi del Medio Oriente e i palestinesi? Niente è impossibile”. Se la suggestiva proposta del numero uno della Fifa Gianni Infantino avrà un seguito è ancora presto per dirlo. Ma il suo annuncio, da Gerusalemme, ha avuto intanto un effetto: aprire un dibattito. Intanto si è capito chi non vuole essere della partita, l’Anp, che per protesta ha annullato un successivo incontro a Ramallah. Segnali d’apertura invece in Israele, con Infantino che ha parlato dell’argomento direttamente con il Primo ministro Naftali Bennett. Anche nei Paesi del Golfo se ne sta discutendo.

Non sono poche, in ambito sportivo, le collaborazioni avviate nel segno degli Accordi. Quella più ad effetto è stata senz’altro il passaggio del cinquanta per cento del Beitar Gerusalemme allo sceicco Hamad bin Khalifa Al Nahyan, membro della famiglia reale degli Emirati Arabi Uniti. Un evento di enorme portata anche alla luce degli episodi di razzismo anti-arabo che hanno caratterizzato la storia di una parte non irrilevante della tifoseria. Purtroppo le cose non sono andate come le parti auspicavano. Le intemperanze degli estremisti della “Familia” sono infatti proseguite costringendo Moshe Hogeg – l’uomo d’affari israeliano artefice della svolta, più volte minacciato – a gettare la spugna. Il Beitar è ufficialmente in vendita.

Meglio è andato altrove, ad Haifa, con il Maccabi e gli emiratini dell’Al-Ain Football Club che hanno siglato in febbraio un protocollo d’intesa per consolidare una relazione “sia dal lato sportivo che da quello commerciale”.

Ancor più rilevante, cambiando sport e passando al rugby, la “partita dell’amicizia” disputata a Dubai tra le due compagini nazionali. Vittoria schiacciante per Israele, con un netto 33 a 0 finale. Ma l’elemento più importante è arrivato dall’abbraccio fraterno tra i membri dei due team, ancor prima del terzo tempo che da sempre suggella la fine di ogni ostilità agonistica.
 

(Nelle immagini: Gianni Infantino con il Primo ministro israeliano Naftali Bennett; la cessione del 50% del Beitar Gerusalemme a uno sceicco degli Emirati; il protocollo d’intesa tra Maccabi Haifa e Al-Ain Football Club; la “partita dell’amicizia” svoltasi a Dubai)

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PAGINE EBRAICHE ALLA FIERA DI TORINO

Libri, il Salone della ripartenza

“Il Salone del Libro di Torino costituisce un appuntamento fondamentale per la vita culturale del nostro Paese. Il suo ritorno in presenza dopo il tormentato periodo della pandemia è per tutti motivo di grande soddisfazione”. Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel suo messaggio per l'inaugurazione della 33esima edizione della rassegna internazionale, che dopo una temporanea sospensione torna in presenza in un'inedita versione autunnale. E, in questo Salone dal forte valore simbolico, anche Pagine Ebraiche ha voluto essere presente con delle copie del giornale dell'ebraismo italiano in distribuzione ai visitatori. “È il primo evento internazionale legato al libro che viene organizzato: Torino e l'Italia fanno da apripista e questo è un motivo di orgoglio – ha sottolineato durante l'inaugurazione il direttore del Salone Nicola Lagioia - Non sarà un'edizione in cui dobbiamo fare numeri record, ma ritrovare la nostra comunità. È un'edizione che passerà alla storia perché segna un prepotente ritorno alla normalità”. 

QUI ROMA - LA CERIMONIA IN MEMORIA DELLA RAZZIA NAZISTA DEL 1943

“16 ottobre, ricordiamo insieme”

Ogni passo equivale a un nome. Quelli che separano Piazza San Pietro dall’ex Collegio Militare sono all’incirca mille. Un numero che si avvicina a quello relativo alle 1023 vittime della retata nazista del 16 ottobre ’43 che in quell’edificio furono raccolte prima della loro deportazione in campo di sterminio. Dal Vaticano non si alzò una voce, né si agì per impedire quella barbarie.
È un itinerario, fisico e di consapevolezza, che l’associazione “Ricordiamo Insieme” ripercorre ogni anno con Progetto Memoria e Comunità ebraica di Roma. Anche i giovani protagonisti di un percorso che si è concluso, quest’anno, con un’appendice inedita: l’ingresso del carcere di Regina Coeli dove non pochi, anche tra gli ebrei romani, furono imprigionati. Come Arnaldo Tagliacozzo, padre di Nando, che qui vi trascorse 20 giorni prima di essere trasferito a Fossoli e quindi inviato ad Auschwitz. Commovente la testimonianza del figlio, riferita anche ad alcune lettere che, dalla sua cella nel terzo braccio, riuscì a far arrivare ai suoi cari. “Io sto bene, non far uscire assolutamente Dado e Fernando”, avvisa in una di queste.
Da San Pietro dove la manifestazione è iniziata a Palazzo Salviati, dove si è svolta la tradizionale lettura dei nomi, fino a Regina Coeli: numerosi gli inviti a fare tesoro della lezione della Memoria in ogni suo risvolto, anche alla luce degli inquietanti segnali del presente.

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QUI TORINO - L'INCONTRO ORGANIZZATO DALL'ASSET ASSIEME ALL'UCEI

La razzia nazista e i conti con il passato

Nel 1961 il regista Ansano Giannarelli, colpito dal volume di Giacomo De Benedetti 16 ottobre 1943, decise di fissare sulla pellicola la tragedia della razzia nazista dell'antico ghetto di Roma. Con l'omonimo cortometraggio - 16 ottobre 1943, poi candidato all'Oscar, - a sedici anni dalla fine della guerra Giannarelli ricorderà al pubblico italiano una delle pagine più buie del Novecento italiano. Una pagina firmata dalla ferocia nazista, ma con la piena collaborazione dei fascisti. Con la complicità dello Stato italiano nella deportazione dei suoi stessi cittadini ebrei, come ha ricordato tra gli altri il vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, presentando l'incontro organizzato dall'Associazione Ex allievi ed Amici della Scuola ebraica in collaborazione con l'UCEI e dedicato proprio all'anniversario dall'uscita del film di Giannarelli, proiettato nel corso della serata. Oltre cento le persone che si sono connesse per vedere la pellicola e ascoltare gli interventi - introdotti da Vittorio Bestoso - di Marina Piperno, che ha prodotto il cortometraggio, di Giovanni De Luna, Fabio Pezzetti, Paola Frandini Debenedetti. Ad aprire l’appuntamento, i saluti di Disegni, in qualità di presidente dell'Asset, della presidente UCEI Noemi Di Segni e di Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema, che ha dato il suo patrocinio all'iniziativa.

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L'INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON LA COMUNITÀ EBRAICA DI ANCONA

Meghillah, storia di un rotolo

“Il rotolo ritrovato”. È il titolo di un’iniziativa promossa per domenica 17 ottobre dall’Istituto Campana per l’Istruzione Permanente di Osimo (An), con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche e della Comunità ebraica di Ancona. L’appuntamento, in programma a Palazzo Campana a partire dalle 17, sarà focalizzato su una meghillah del Settecento restaurata, digitalizzata e da poco pubblicata nel catalogo digitale dei rotoli di Ester promosso dal Centro per l’Arte Ebraica di Gerusalemme. Un’occasione stimolante per un viaggio nella storia e nelle tradizioni degli ebrei italiani. A partire dal Seicento, ricorderanno infatti i relatori, i rotoli illustrati conoscono rapida fortuna presso le famiglie ebraiche e la grande domanda spinge alcune botteghe a inventare metodi di realizzazione più veloci. Si stampano rotoli con tecniche xilografiche per le parti decorative che vengono poi colorate a pennello. Un copista, infine, nel rispetto delle regole talmudiche, ricopia a mano il testo ebraico entro gli spazi appositamente preparati. Il rotolo dell’Istituto Campana appartiene alla categoria Gaster II, dal nome dei primi esemplari studiati nella collezione inglese del rabbino e studioso Moses Gaster (1856–1939). Essi sono caratterizzati da una decorazione che prevede archi chiusi da colonne tortili poggiate su piedistalli decorati da rose. Sopra la balconata che corre lungo gli archi troviamo decorazioni floreali e uccelli (galletti, pavoni, tacchini). Un’aquila bicipite sormonta il carteggio centrale. Oltre a questo, sono noti altri otto rotoli Gaster II, custoditi da musei, biblioteche e collezioni private nel mondo. 

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IL RINNOVO DELL'ASSISE DELL'EBRAISMO ITALIANO

Elezioni UCEI, al voto il 17 ottobre
Liste, candidati, programmi

Domenica 17 ottobre sono in programma le elezioni per il nuovo Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Ad esprimersi nell’urna gli iscritti delle due Comunità più grandi del Paese, Roma e Milano, che eleggeranno rispettivamente 20 e 10 Consiglieri. Completeranno l’organismo i rappresentanti (uno per ciascuna) delle altre 19 Comunità italiane e i tre membri di spettanza dell’Assemblea Rabbinica Italiana. 

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Cancellare il Columbus Day
Come accade ormai da alcuni anni il 12 ottobre si è ripetuto il tentativo da parte di gruppi radicali americani di abolire il Columbus Day come festività federale e di sostituirlo con una festa dedicata ai nativi.
È un’altra manifestazione della cancel culture, del tentativo non solo di processare la storia ma di cancellarla come se tutto ciò che è avvenuto – non solo in America – dovesse essere non tanto oggetto di riflessione ma semplicemente cancellato, come se non fosse mai esistito.
Valentino Baldacci
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Machshevet Israel - Darkè shalom
I maestri del pensiero rabbinico non avranno forse tematizzato il ‘principio dialogico’ (praticando sistematicamente il dialogo, non sentirono il bisogno di teorizzarlo), ma hanno certamente elaborato un concetto che gli è contiguo, noto come mi-shum darkè shalom, ‘a motivo delle vie della pace’ cioè ‘allo scopo di mantenere buoni rapporti’. Nel presentarlo, rav Giuseppe Laras zl – un’icona ebraica del dialogo interreligioso in Italia – spiega trattarsi di un principio halakhico teso a “rimuovere preventivamente, nelle relazioni fra persone, tutto ciò che può impedire o pregiudicare un approccio amichevole duraturo (sospetti, invidia, animosità e così via)… [e come tale] ha da sempre riguardato in prevalenza i rapporti tra ebrei e non ebrei, pur essendo valevole anche nei rapporti ‘interni’ tra ebrei”.

Massimo Giuliani
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