“16 ottobre, ricordiamo insieme”

Ogni passo equivale a un nome. Quelli che separano Piazza San Pietro dall’ex Collegio Militare sono all’incirca mille. Un numero che si avvicina a quello relativo alle 1023 vittime della retata nazista del 16 ottobre ’43 che in quell’edificio furono raccolte prima della loro deportazione in campo di sterminio. Dal Vaticano non si alzò una voce, né si agì per impedire quella barbarie.
È un itinerario, fisico e di consapevolezza, che l’associazione “Ricordiamo Insieme” ripercorre ogni anno con Progetto Memoria e Comunità ebraica di Roma. Anche i giovani protagonisti di un percorso che si è concluso, quest’anno, con un’appendice inedita: l’ingresso del carcere di Regina Coeli dove non pochi, anche tra gli ebrei romani, furono imprigionati. Come Arnaldo Tagliacozzo, padre di Nando, che qui vi trascorse 20 giorni prima di essere trasferito a Fossoli e quindi inviato ad Auschwitz. Commovente la testimonianza del figlio, riferita anche ad alcune lettere che, dalla sua cella nel terzo braccio, riuscì a far arrivare ai suoi cari. “Io sto bene, non far uscire assolutamente Dado e Fernando”, avvisa in una di queste.
Da San Pietro dove la manifestazione è iniziata a Palazzo Salviati, dove si è svolta la tradizionale lettura dei nomi, fino a Regina Coeli: numerosi gli inviti a fare tesoro della lezione della Memoria in ogni suo risvolto, anche alla luce degli inquietanti segnali del presente.
A prendere la parola, tra gli altri, Rivka Spizzichino, Tobia Wallbrecher e Lello Dell’Ariccia in rappresentanza di Ricordiamo Insieme e Progetto Memoria; Lia Tagliacozzo, figlia di Nando e nipote di Arnaldo; Ettore Terracina, nipote di Piero Testimone della Shoah; l’assessore comunitario alla Memoria Massimo Finzi; l’ammiraglio Giacinto Ottaviani, presidente del Centro Alti Studi per la Difesa; il cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani; Vittorio Trani, cappellano del carcere giudiziario di Regina Coeli. Ad essere letto anche un messaggio della presidente UCEI Noemi Di Segni.
Nel centenario dalla nascita, uno speciale ricordo è stato dedicato a Settimia Spizzichino. L’unica donna sopravvissuta alla razzia del 16 ottobre.
Diceva Settimia: “Io della mia vita voglio ricordare tutto, anche quella terribile esperienza che si chiama Auschwitz. Per questo, credo, sono tornata: per raccontare”.

(Nelle immagini: un momento della cerimonia a Palazzo Salviati; l’epilogo davanti a Regina Coeli)

(14 ottobre 2021)