ISRAELE - CORSA CONTRO IL TEMPO PER APPROVARE ALCUNE IMPORTANTI LEGGI
Knesset, punto e a capo
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Nelle ultime ore di vita del suo mandato, la Knesset è ancora al lavoro per cercare di approvare le ultime leggi. Il conto alla rovescia è partito e in serata dovrebbe arrivare il voto decisivo per lo scioglimento del parlamento. Entro questa imminente scadenza la coalizione di governo e l'opposizione cercano di trovare un'intesa su alcuni progetti di legge importanti per il paese. Lo scontro però tra i due poli - rappresentati da una parte da Naftali Bennett e Yair Lapid e dall'altra da Benjamin Netanyahu - rischia di ostacolarli. In particolare due i progetti su cui i giornali israeliani si concentrano: il finanziamento della metropolitana per l'area di Tel Aviv e l'adesione al programma Usa che permette di viaggiare da Israele negli Stati Uniti senza visto.
La realizzazione della metro è presentato dai media locali come il più ambizioso progetto di trasporto pubblico del Paese. Il budget previsto per l'opera è di 150miliardi di Shekel, con la previsione però di un aumento nei costi. Per il quotidiano economico Globes si tratta di un'iniziativa vitale per l'economia nazionale. “È necessario per dare ai cittadini israeliani l'accesso alle opportunità, in un Paese affollato e con alcuni dei peggiori ingorghi del mondo occidentale. Se il progetto viene accantonato, l'economia israeliana sarà paralizzata. - spiega Globes - Il suo cuore pulsante, l'area di Gush Dan intorno a Tel Aviv, andrà in crisi. Ne stiamo già vivendo un assaggio; immaginate cosa sarà con altri due milioni di residenti nell'area metropolitana nel 2040”.
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IL CONFRONTO SULL'ULTIMO LIBRO DELLO STORICO DAVID KERTZER
“Pio XII, personalità debole”
Tacque Pacelli quando la Germania nazista invase la cattolica Polonia. Tacque Pacelli quando l’Italia fascista aggredì militarmente i Balcani. Tacque Pacelli di fronte alla Shoah come fenomeno generale e anche quando la persecuzione si scatenò alle porte del Vaticano. Silenzi imbarazzanti da qualunque parte li si guardi e con i quali la Chiesa continua ad avere una evidente difficoltà a rapportarsi. “L’impressione è che non abbia voglia di confrontarsi sul serio con questa storia: una storia scomoda” dice David Kertzer, storico e saggista di fama, riferendosi al suo ultimo libro Un papa in guerra di recente pubblicazione con l’editore Garzanti.
Kertzer è tornato a parlarne durante una serata organizzata dall’associazione culturale torinese Anavim con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L’occasione, per lo studioso statunitense vincitore in passato del Pulitzer, di illustrare le più significative scoperte in anni di intensa frequentazione degli archivi insieme al collega Roberto Benedetti (non solo quello vaticano, aperto soltanto nel marzo del 2020, ma anche tanti altri in Italia e in Europa).
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LE TARGHE SVELATE DALLE DUE CITTÀ PIEMONTESI
Da Casale a Vercelli, il ricordo degli avvocati espulsi
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Presentate ufficialmente, nella Sala Consiliare del Comune di Casale Monferrato e poi presso l’Ordine degli Avvocati di Vercelli, due targhe in ricordo degli avvocati ebrei di Casale e Vercelli cancellati dagli albi professionali nel 1939 e oggi ricordati con solennità da entrambe le città piemontesi.
Con l’emanazione del Regio Decreto Legge numero 1054 del 29 giugno venne dettata una speciale “Disciplina per l’esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica” che disponeva la cancellazione degli ebrei dagli Albi degli Avvocati e dei Registri dei Praticanti Avvocati presso i Tribunali italiani. In applicazione di questa legge vennero cancellati dall’Albo del Foro di Casale gli avvocati Giuseppe Ottolenghi ed Eugenio Ortona, il procuratore Franco Levi e i dottori Renato Morello, Silvio Ortona e Camillo Ottolenghi, i quali persero così il diritto al libero esercizio della professione forense. Analogamente fu cancellato dall’Albo degli Avvocati del Foro di Vercelli l’avvocato Vittorio Cingoli.
In concomitanza con la ricorrenza del giorno di promulgazione della legge la targa commemorativa è stata presentata dal consigliere Comunale Tiziano Allera, in rappresentanza del sindaco, insieme a Danilo Cerrato, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vercelli e a Elio Carmi, presidente della Comunità ebraica casalese. Presenti in rappresentanza dei magistrati e legali del tribunale di Vercelli anche la dottoressa Enrica Bertolotto e l’avvocato Stefania Fusano, oltre ad alcuni parenti degli avvocati che subirono il provvedimento razzista: Adriana Ottolenghi, Laura Ottolenghi e Joseph Ottolenghi. La targa commemorativa sarà successivamente installata all’esterno del Palazzo Santa Croce, già sede della Corte d’Assise.
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L'INIZIATIVA DELL'ORDINE DEGLI ARCHITETTI CON LA PARTECIPAZIONE DEL CDEC
L'architettura e l'infamia delle leggi del 1938,
un progetto europeo al servizio della Memoria
Approfondire le conseguenze delle leggi razziste e delle misure discriminatorie dei regimi nazifascisti sulla professione e la vita degli architetti ebrei in Italia e in Europa centrale. È il cuore del nuovo e articolato progetto culturale promosso dalla Fondazione dell’ordine degli Architetti di Milano in collaborazione con gli ordini di Bologna, Roma e Ferrara. Al loro fianco, anche la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec), la Fondazione MAXXI di Roma e l'Università Comenius di Bratislava. L'obiettivo di questa ampia collaborazione, spiegano i promotori, è duplice: sia informare e sensibilizzare professionisti e non sull'impatto delle discriminazioni antiebraiche sul mondo dell'architettura, sia fare memoria di come l’antisemitismo abbia portato a queste esclusioni. Tra gli esempi più noti, il caso dell'architetto Alessandro Rimini. Negli anni '30 progettò e costruì il primo grattacielo di Milano, la torre San Babila (o Snia Viscosa). Alle sue cure furono affidati progetti di cinema e teatri, tra cui l'Impero, l'Astra e il Colosseo. Di diversi edifici fu l'ideatore ma non poté firmare la paternità dei progetti a causa dell'infamia delle leggi del 1938. “Ricostruire la memoria di questo tragico passaggio storico - affermano i promotori - è utile a fornire uno strumento vivo per prevenire future intolleranze e favorire il dialogo, a partire dalle storie individuali dei professionisti coinvolti, per ricomporre un pezzo di storia comune e decostruire il discorso che conduce all’intolleranza”.
(Nell’immagine il disegno dell’architetto Alessandro Rimini donato dalla figlia Liliana Rimini alla Fondazione CDEC - Archivio CDEC)
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L'APPELLO DELLA REGIONE PIEMONTE A PARLAMENTO E GOVERNO
"Risarcimento per chi fu vittima del nazismo,
la scadenza della richiesta sia prorogata"
La Regione Piemonte tra coloro che chiedono al governo e parlamento di modificare il decreto legge - che attende la conversione in legge - inerente all’accesso al Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime dei crimini di guerra e contro l’umanità del Terzo Reich. Con un ordine del giorno approvato ieri infatti il Consiglio regionale piemontese si è unito alle voci, tra cui quella dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che auspicano un cambiamento del testo e soprattutto dei termini previsti per presentare le richieste di risarcimento (nel decreto il termine era il 30 maggio scorso) a un nuovo Fondo costituito dall’Italia per le vittime del nazifascismo. Altrimenti soltanto un numero parziale degli aventi diritto rischia di fruirne visto il ristretto lasso di tempo trascorso dalla presentazione del decreto e quella scadenza ormai superata.
“Occorre rimuovere gli ostacoli che continuano a pregiudicare l’accesso al risarcimento da parte delle vittime dei crimini di guerra del Terzo Reich, - ha dichiarato dopo l'approvazione dell'ordine del giorno Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione - estendendo la riapertura dei termini anche a coloro (ex deportati e loro eredi) la cui domanda risarcitoria è stata respinta da sentenza passata in giudicato che ha dichiarato l’immunità dello stato tedesco sulla base di una legge dichiarata successivamente incostituzionale”.
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IL CONVEGNO INTERNAZIONALE PROMOSSO DALL'UNIVERSITÀ DI PISA
Il mito dell’ebreo errante tra storia, viaggi e ambiguità
Studiosi italiani e internazionali sono protagonisti in queste ore del convegno “L’Ebreo errante. Temi, idee e persone in movimento nello spazio e nel tempo, dal Medioevo all’Età contemporanea” promosso dall’Università di Pisa come momento conclusivo di un progetto di ricerca coordinato dal Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici Michele Luzzati. Tre giornate ricche di interventi su come questo mito abbia plasmato l’immaginario collettivo, non solo quello cristiano, ma anche quello ebraico diasporico.
Molteplici gli spunti sollevati partendo anche dall’analisi un celeberrimo quadro del Novecento, La Crucifixion Blanche di Chagall, dove “l’icona dell’Ebreo errante occupa una posizione non meno rilevante di quella dello ‘Jewish Jesus'”.
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Ticketless - Apicoltura, nozioni pratiche
 Mi è capitato più volte, qui e altrove, d’insistere sul ruolo che l’ebraismo, attraverso la voce di alcuni suoi protagonisti, uomini e donne, soprattutto donne, ha assunto nell’Italia unita a favore del mondo della scuola, in particolare della divulgazione letteraria e scientifica. Penso alle Storie della storia del mondo di Laura Orvieto, penso alla collana la Scala d’Oro, di cui era magna pars Giuseppe Morpurgo (futuro suocero di Primo Levi), che offriva versioni adattate in lingua moderna e sunti dei classici della letteratura. Penso alle raccolte di tradizioni popolari (la Gnora Luna di Ezio Levi; le antologie curate da D’Ancona). Generi di scrittura popolari, adatte all’adolescenza, dove le voci ebraiche sono state davvero centrali fino a costituire una sorta di monopolio editoriale.
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Periscopio - L'occasione mancata
 Nella scorsa puntata di questa rassegna su Dante e gli ebrei abbiamo trattato del XIX Canto dell’Inferno, dedicato alla punizione dei simoniaci, dove è evocata la figura di Giasone, che usurpò il ruolo di Sommo Sacerdote per corrompere la purezza della religione ebraica, asservendo il Tempio a culti e interessi stranieri. Questo Canto, a mio avviso, è di grande importanza ai fini di un apprezzamento dell’attualità del pensiero di Dante, specificamente ai fini del rapporto tra cristianesimo ed ebraismo.
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