Knesset, la fine del mandato
e le ultime leggi da approvare

Nelle ultime ore di vita del suo mandato, la Knesset è ancora al lavoro per cercare di approvare le ultime leggi. Il conto alla rovescia è partito e in serata dovrebbe arrivare il voto decisivo per lo scioglimento del parlamento. Entro questa imminente scadenza, la coalizione di governo e l’opposizione cercano di trovare un’intesa su alcuni progetti di legge importanti per il paese. Lo scontro però tra i due poli – rappresentati da una parte da Naftali Bennett e Yair Lapid e dall’altra da Benjamin Netanyahu – rischia di ostacolarli. In particolare due i progetti su cui i giornali israeliani si concentrano: quello legato al finanziamento della metropolitana per l’area di Tel Aviv e l’adesione al programma Usa che permette di viaggiare da Israele negli Stati Uniti senza visto.
La realizzazione della metro è presentato dai media locali come il più ambizioso progetto di trasporto pubblico del Paese. Il budget previsto per l’opera è di 150miliardi di Shekel, con la previsione però di un aumento nei costi. Per il quotidiano economico Globes si tratta di un’iniziativa vitale per l’economia nazionale. “È necessario per dare ai cittadini israeliani l’accesso alle opportunità, in un Paese affollato e con alcuni dei peggiori ingorghi del mondo occidentale. Se il progetto viene accantonato, l’economia israeliana sarà paralizzata. – spiega Globes – Il suo cuore pulsante, l’area di Gush Dan intorno a Tel Aviv, andrà in crisi. Ne stiamo già vivendo un assaggio; immaginate cosa sarà con altri due milioni di residenti nell’area metropolitana nel 2040”.
Si tratta di un progetto che dovrebbe mettere a regime 145 chilometri di linee ferroviarie sotterranee, attraversando ventiquattro città. Tre le linee che saranno realizzate con centonove stazioni totali. Una scommessa dal punto di vista ingegneristico molto ambiziosa, considerando che i lavori saranno fatti in zone ad alta densità abitativa.
Una parte del budget è già stato approvato con la legge di Bilancio votata nel novembre scorso, ma un’altra deve ancora ricevere il via libera. Su questa si negozia con le opposizioni. Il Likud per il momento ha scelto l’ostruzionismo. Il ministro dei Trasporti Merav Michaeli, riporta l’emittente Kan, ha cercato di ottenere il sostegno della Lista araba per farlo passare.
Oltre alla metro, anche la legge sui visti per gli Stati Uniti è incagliata nelle liti politiche. Il Likud ha annunciato che voterà contro alcuni provvedimenti fondamentali per farla passare. Una decisione che ha portato all’inusuale intervento dell’ambasciatore degli Usa in Israele Tom Nides. “Ho lavorato 24 ore su 24 da quando sono arrivato per aiutare Israele a soddisfare tutti i requisiti per aderire al Programma Viaggio senza Visto”, ha scritto Nides sui social. “Non perdete lo slancio ora. Questo aiuterà i cittadini israeliani a viaggiare negli Stati Uniti: metteteli al primo posto!”, il suo appello. Il Times Of Israel riporta che l’ambasciata Usa ha direttamente contattato il deputato del Likud Yariv Levin, chiedendo al partito di opposizione di non votare contro la legge.
Entrare nel Visa Waiver Program consente ai cittadini dei Paesi aderenti di visitare gli Stati Uniti senza dover richiedere e ottenere un visto. Un’esenzione che avrebbe un impatto significativo per i cittadini israeliani.