“Risarcimento per chi fu vittima del nazismo, la scadenza della richiesta sia prorogata”
La Regione Piemonte tra coloro che chiedono al governo e parlamento di modificare il decreto legge – che attende la conversione in legge – inerente all’accesso al Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime dei crimini di guerra e contro l’umanità del Terzo Reich. Con un ordine del giorno approvato ieri infatti il Consiglio regionale piemontese si è unito alle voci, tra cui quella dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che auspicano un cambiamento del testo e soprattutto dei termini previsti per presentare le richieste di risarcimento (nel decreto il termine era il 30 maggio scorso) a un nuovo Fondo costituito dall’Italia per le vittime del nazifascismo. Altrimenti soltanto un numero parziale degli aventi diritto rischia di fruirne visto il ristretto lasso di tempo trascorso dalla presentazione del decreto e quella scadenza ormai superata.
“Nessun indennizzo ai superstiti viventi o ai loro eredi può cancellare le responsabilità storiche del nazismo, sanare i crimini commessi e far precipitare nell’oblio il ricordo degli eventi della seconda guerra mondiale. – le parole di Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione – Ciò detto occorre rimuovere gli ostacoli che continuano a pregiudicare l’accesso al risarcimento da parte delle vittime dei crimini di guerra del Terzo Reich, estendendo la riapertura dei termini anche a coloro (ex deportati e loro eredi) la cui domanda risarcitoria è stata respinta da sentenza passata in giudicato che ha dichiarato l’immunità dello stato tedesco sulla base di una legge dichiarata successivamente incostituzionale”. Valle, nella sua dichiarazione, ha ricordato come l’accesso al Fondo sia limitato “a coloro che hanno già ottenuto una sentenza passata in giudicato e a chi ha esercitato una nuova azione di risarcimento del danno entro lo scorso 31 maggio. Così si pregiudica irrimediabilmente il diritto al risarcimento dei danni subiti da un numero ingente di vittime dei reati di guerra commessi dal Terzo Reich”. Il vicepresidente del Consiglio regionale ha poi evidenziato come ad oggi il numero delle vittime che hanno ottenuto il riconoscimento sia ancora molto limitato. Questo perché “sussistono difficoltà ad accedere a tali risarcimenti, con conseguenti difformità di trattamento nei confronti di persone che si trovano in situazioni analoghe. Per questo occorre introdurre dei correttivi in sede di conversione del decreto”.