VERSO UNA NUOVA INCRINATURA DEI RAPPORTI
Il Cremlino minaccia nuovamente Israele
"Contro di noi una retorica non costruttiva"

L’Italia ha imparato a conoscere le intemperanze verbali di Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo. Voce della propaganda del Cremlino, da tempo, anche prima della guerra, si è impegnata nell’attaccare l’Occidente e nel diffondere le più becere teorie complottiste. Nel 2016 ad esempio, commentando le elezioni Usa, suggerì che a deciderne le sorti fossero gli ebrei. “Se volete sapere cosa succederà in America, con chi dovete parlare? Con gli ebrei, naturalmente” dichiarò allora, riproducendo i più classici stereotipi antisemiti. Falsità in linea del resto con le uscite del suo capo, il ministro Sergej Lavrov, che nel maggio scorso per difendere l’aggressione all’Ucraina – in un programma italiano – è arrivato a sostenere che Hitler avesse origini ebraiche e che gli ebrei alla fine siano “i principali antisemiti”. Tutto questo per provare, in modo grottesco e contorto, a giustificare l’invasione russa dell’Ucraina attraverso la teoria della "denazificazione". Per quelle affermazioni Mosca è arrivata a scusarsi con Israele. Almeno secondo quanto dichiarato dall’entourage dell’allora Primo ministro israeliano Naftali Bennett. Un modo apparante per preservare i rapporti con Gerusalemme, che nel frattempo però si sono ulteriormente incrinati. Ultimo capitolo di questa crisi l’uscita odierna di Zakharova in cui accusa Israele di aver adottato un approccio “non costruttivo” con “dichiarazioni anti-russe”.
(Nell'immagine: il municipio di Tel Aviv illuminato in solidarietà all'Ucraina)
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L'ALLESTIMENTO A BUDAPEST CON MOLTI INTRECCI ANCHE CON L'ITALIA
Sport e identità, i talenti del Danubio
Nel fare piazza pulita dei vari dirigenti, allenatori e sportivi ebrei con l’avvento delle leggi razziste, le istituzioni dello sport italiano presero di mira tra tante una categoria oggetto di particolare insofferenza: quella degli odiati “danubiani”, Maestri di calcio che dall’Ungheria erano giunti in Italia per insegnare non solo i fondamenti del pallone di cui furono teorici raffinati ma anche un certo modo di affrontare la vita. A testa alta, con dignità e coraggio. Tra tante indimenticabile resta la figura di Arpad Weisz, il tecnico precursore di intuizioni moderne che fece le gioie di Bologna e Inter aggiudicandosi un totale di tre scudetti e che fu poi ucciso ad Auschwitz-Birkenau come la moglie e i figli. Ma non solo nel calcio si espresse il talento degli ebrei ungheresi applicato allo sport. A raccontarlo una mostra da poco inaugurata a Budapest nei pressi dello stadio nazionale, curata dal giornalista Adi Rubinstein. Quindici i ritratti di sportivi proposti nell’allestimento, in un viaggio breve ma comunque suggestivo. Tra loro, restando al pallone, spicca il nome di Bela Guttmann. Prima calciatore nelle file di Maccabi e Hakoah e poi allenatore da leggenda con vari trascorsi italiani e soprattutto una duplice vittoria in Coppa Campioni con il Benfica di Eusebio.
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LA SCOMPARSA DEL GRANDE SCRITTORE PER L'INFANZIA
Uri Orlev (1931-2022)

A Pagine Ebraiche lo scrittore israeliano Uri Orlev raccontò di aver sempre amato Robinson Crusoe: “Anch’io volevo scrivere un mio racconto di avventure. Solo che il contesto in cui ambientarlo era molto diverso: la miseria del ghetto, gli ebrei deportati e la tristezza della solitudine”. Un libro di fantasia dove poter racchiudere la propria storia vera di orfano sopravvissuto alla Shoah. Dove richiamare quel passato di giovanissimo ebreo polacco a cui i nazisti a Varsavia rubarono l’infanzia e i genitori. Così nel 1981, trentasei anni dopo essere stato liberato assieme al fratello dal lager di Bergen-Belsen, ormai diventato in Israele uno scrittore per ragazzi di grande successo, Orlev scrisse L’isola in via degli uccelli. Un capolavoro, usato ancora oggi nelle scuole. “Pensare – ricorderà ancora Orlev – che ho impiegato una settimana a completarlo. Ero solo a casa perché mia moglie e i miei figli erano via e così lavorai quasi ininterrottamente. Era da un paio d’anni che creavo la storia mentalmente, era come se stessi girando un film di cui ero il protagonista, con emozioni vere. Così alla fine riportai tutto quanto sulla carta”. La sua scrittura, celebrata con il prestigioso premio Andersen, ha accompagnato generazioni di israeliani e non. E continuerà a farlo ora che, all’età di 92 anni, Orlev è morto. “Oggi lo Stato di Israele ha perso uno dei più grandi scrittori per bambini e ragazzi, Uri Orlev, che ha scritto più di 40 libri durante la sua vita. – il ricordo del Primo ministro Yair Lapid – I nostri figli sono cresciuti con questi libri. I ricordi di Uri sulla Shoah e su Israele hanno insegnato loro la nostra storia. Uri è morto, ma i suoi libri e la sua eredità rimarranno qui con noi per sempre”.
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IL PROGETTO PRESENTATO A TRIESTE
Bruno Morpurgo, le sinfonie ritrovate

Nato a Vienna in una famiglia ebraica di origine triestina, Bruno Morpurgo (1875-1917) è stato un compositore prolifico ma ancora poco conosciuto con all’attivo varie opere di musica da camera, due sinfonie, lieder e musica strumentale. Si incentra sulla sua figura l'impegno dell’Associazione Musica Libera che ha portato alla realizzazione di un cd che contiene due “sinfonie ritrovate” opera giovanile dello stesso Morpurgo, che cadrà poi sui campi di battaglia della Grande Guerra vestendo la divisa dell’esercito austriaco. Ad eseguirle Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia e Quartetto Mark Rothko. Sviluppato a partire dalla collaborazione tra l’associazione stessa, vincitrice di un bando regionale, il Museo della Comunità ebraica triestina Carlo e Vera Wagner, il Comune di Gradisca d’Isonzo e le due formazioni artistiche, il progetto riporta alla luce una Sinfonia n. 1 in Do minore (1899) e un Quartetto in La minore (1897).
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ERA IL FONDATORE DEL MACCABI ROMA MOTOCLUB
Sandro Di Nepi (1948-2022)
Un nuovo lutto colpisce la famiglia del Maccabi. È scomparso a Roma, all’età di 74 anni, Sandro Di Nepi.
Era il fondatore del Maccabi Roma Motoclub, sezione dedicata alle due ruote dell’organizzazione sportiva ebraica. Un sodalizio nato alcuni anni fa con l’obiettivo di creare aggregazione in tutte le Comunità d’Italia, anche quelle numericamente più piccole, attraverso la comune passione per questo mezzo. Ne sono scaturite iniziative molto significative come una recente tre giorni alla scoperta dell’ebraismo marchigiano tra Ancona, Senigallia e Urbino con incontri in sinagoga alla presenza di amministratori del territorio e leadership comunitaria. “Siamo un gruppo di amici cui piace condividere del tempo insieme. La moto è il nostro comune interesse”, raccontava nel presentare questa iniziativa.
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L'INIZIATIVA CON LA COLLABORAZIONE DI UCEI E PROGETTO TALMUD
Studi religiosi, il bando in rete
È stato pubblicato un bando di selezione per l’ammissione al Corso di Dottorato di ricerca di interesse nazionale in “Studi religiosi” con sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il Corso di Dottorato offre 43 borse in 26 università e centri di ricerca in Italia sugli ambiti Buddhismo e religioni dell’Asia; Cristianesimo; Diritto e religioni; Ebraismo; Islam; Transdisciplinarietà e ricerche di frontiera tecnologica, proponendosi "come un luogo di formazione e di coltivazione del sapere specialistico inerente all’esperienza religiosa, al patrimonio di fonti su cui essa si fonda e alle manifestazioni storiche con cui si esprime nel tempo".
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Un Paese in rovina

Considero Concita De Gregorio una giornalista intelligente, e un cervello affascinante, al di là del fatto che io possa essere sempre d’accordo con quello che dice. Ma questo è un problema mio. Giorni fa, nella foga della retorica parlata, la De Gregorio ha fatto un riferimento fuori luogo paragonando il parlamento al livello di un istituto alberghiero. L’istituto alberghiero si è offeso e ha minacciato querela. Può capitare un incidente di percorso quando parli a braccio. Ma mezzo mondo di leoni da tastiera e populisti non hanno visto occasione migliore per scagliarlesi contro.
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Wokeness

Tempo addietro Whoopi Goldberg si produsse in dichiarazioni corrive (“l’Olocausto non ha nulla a che fare con la razza”) che suscitarono un vespaio assieme alla successiva (e scontata) ritrattazione da parte dell’attrice. Determinate riletture, da parte del movimento “Woke” e della “Wokeness” portano a cancellare tutta la storia, perché è difficile trovare qualcosa, da Ovidio a Dante, da Platone ad Aristotele, che sia conforme ai moduli richiesti.
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Populismo disgregatore e solidarietà nazionale

Il colpo di coda di un populismo che troppi davano per morto ha provocato dunque un cataclisma destinato ad avere effetti disastrosi per la situazione politica, economica, sociale italiana in una fase di grave crisi mondiale ed europea che ha al centro il baratro della guerra in Ucraina. E questo proprio quando con un balzo in avanti legato alla competenza e al prestigio internazionale di un leader super partes come Mario Draghi il nostro paese sembrava positivamente avviato verso un concreto recupero di credibilità.
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