Le recenti note del Direttore uscente Guido Vitale e della Redazione hanno probabilmente sollevato qualche interrogativo in merito alle scelte che si stanno compiendo in questi giorni in UCEI nel settore editoriale e comunicazione: credo che le pagine del giornale non siano la sede nella quale esprimere personali interpretazioni o rivendicazioni e che queste debbano essere gestite, come in effetti già avvenuto anche nei giorni scorsi, nelle sedi appropriate, tra i diretti interessati.
Le dimissioni del Direttore sono giunte al termine di una lunga fase, conclusasi con reciproca soddisfazione, come possono confermare i protagonisti e come attestano i documenti ufficiali: ogni speculazione sul tema risulta fuori luogo perché non aderente alla realtà.
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha sviluppato in questi 15 anni un apparato di comunicazione importante e autorevole, di cui tutti siamo fieri, che ha visto il concorso di innumerevoli soggetti di assoluta autorevolezza e professionalità, a partire dal Presidente Renzo Gattegna z.l e comprendente i giornalisti contrattualizzati, i tanti collaboratori che hanno dedicato contributi di pensiero, opinioni e riflessioni, gli illustri Rabbanim, accademici, scrittori e pensatori, senza dimenticare naturalmente l’investimento dell’Ente stesso.
Siamo in una fase di naturale e legittimo cambiamento, che, come spesso accade, genera impegno, fatica e talvolta resistenze.
Per UCEI, quale Ente istituzionale rappresentante dell’ebraismo italiano, è doveroso non fermarsi a quanto maturato finora, ma guardare con nuovo slancio al futuro, raccogliendo le nuove sfide della comunicazione, che anche un ente ebraico come il nostro deve saper affrontare.
L’ebraismo italiano ha moltissimo da raccontare a proposito di ciò che avviene nel mondo ebraico e nella società civile, nelle nostre Comunità, in Israele e altrove, condividendo pensiero e cultura ebraica, in modo autorevole, corretto, pluralista e soprattutto utile.
Continueremo dunque ad offrire tutto il nostro supporto, come sempre è avvenuto, per questo percorso di comunicazione, aperta e rispettosa, che prosegue nell’interesse e per il bene dell’ebraismo italiano.
Davide Jona Falco, Assessore UCEI alla Comunicazione
Sono innumerevoli i messaggi di solidarietà e di simpatia che continuano a pervenire in redazione riguardo alla decisione di Guido Vitale, fondatore e guida di questo gruppo di lavoro per oltre 15 anni, di lasciare l’incarico. Anche se non è ovviamente possibile rendere noti i commenti e i sentimenti espressi da ognuno, ne pubblichiamo solo alcuni sulla base del desiderio manifestato dagli autori.
“Sono rimasto molto stupito della notizia delle dimissioni dopo 15 anni di lavoro, secondo me svolto con grande responsabilità e grande capacità. Una notizia sorprendente che in un certo senso addolora: andranno capite quindi in profondità le ragioni di questo cambiamento” la valutazione di Sergio Della Pergola, illustre demografo e politologo, consigliere strategico di molti governi israeliani, che ricorda di aver iniziato a collaborare sin dal numero zero. “Vitale fu nominato a dirigere la parte editoriale dell’Unione in una situazione in cui la stampa ebraica italiana era molto dispersiva. In molti e da molti decenni percepivamo la necessità di un organo centrale autorevole in questo ambito. Un organo che rappresentasse una posizione assolutamente indipendente e dall’altro lato, ovviamente, non fosse lontano e slegato dalle maggiori istituzioni comunitarie, in primo luogo dall’Unione delle Comunità. Quindi quando il direttore venne e mi disse della nuova iniziativa di Pagine Ebraiche pensai che finalmente fosse stato risolto un problema pluridecennale”.
“Vorrei ringraziarlo pubblicamente per l’enorme lavoro che ha svolto in questi anni come direttore di Pagine Ebraiche e ideatore e coordinatore di un articolato e innovativo modo di comunicare l’ebraismo italiano al grande pubblico”, il commento del direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera. “Personalmente, dopo molte resistenze personali, ho accettato la sfida di collaborare allo spazio Pilpul e ogni settimana per dodici lunghi anni ho contribuito con interventi, recensioni e commenti. – scrive ancora il direttore del Cdec – Una palestra che è stata per me importante (mi manca), e un’occasione per confrontarmi con lettrici e lettori. Più in generale, credo che non sia esagerato includere l’esperienza ideata da Guido Vitale nella lunga storia del giornalismo ebraico italiano in età contemporanea”.
“Lettera altissima, pacata e fermissima” quella del direttore uscente, secondo la storica Anna Foa. “Questi quindici anni sono stati anni di speranza, di apertura, di coinvolgimento del mondo ebraico. Un periodo che, per noi che abbiamo collaborato, è stato entusiasmante. Un grande riconoscimento al lavoro di questi quindici anni e l’amarezza per il fatto che non è più il tempo. Complimenti e un abbraccio a tutti gli amici della redazione”.
IL PROGETTO DEDICATO AL FONDATORE DELLA SQUADRA PARTENOPEA
"Giorgio Ascarelli, una vita che ha lasciato il segno
nella storia del calcio e di Napoli"
La storia di una comunità talvolta è contraddistinta da alcuni uomini il cui ricordo riesce a sconfiggere l’oblio.
È questo il caso degli Ascarelli, una famiglia di ebrei romani che, dopo l’Unità d’Italia, si trasferirono a Napoli lasciando un segno indelebile nella neonata Comunità ebraica partenopea e contribuendo allo sviluppo della città tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. Proprio al fine di ricordare e far conoscere anche ai cittadini napoletani dei giorni nostri questa illustre famiglia ebraica si è tenuta oggi, al “vecchio” cimitero ebraico cittadino, una conferenza stampa per presentare il progetto “Ascarelli – un nome e una storia lunga centocinquant’anni”.
IL NUOVO GRUPPO INTERPARLAMENTARE "TRANSATLANTIC FRIENDS OF ISRAEL"
"Il sostegno a Israele non ha colore politico"
Il gruppo interparlamentare Traslatlantic Friends of Israel, emanazione dell’American Jewish Committee, si arricchisce di una sezione italiana con una presenza trasversale di forze politiche al suo interno. L’organismo è stato presentato in Senato su impulso del senatore di Fratelli d’Italia Marco Scurria, con la partecipazione tra gli altri dell’ambasciatore d’Israele Alon Bar e dell’incaricato d’affari dell’ambasciata americana Shawn Crowley. “È molto importante aver messo in piedi questa organizzazione, che ci permetterà di rinsaldare i nostri legami nel segno di libertà e democrazia. Valori fondanti che ispireranno le iniziative dei prossimi mesi e anni. Il nostro impegno avviene in un momento di grave crisi, con il persistere dell’aggressione russa all’Ucraina e dagli attacchi perpetrati contro Israele da alcune organizzazioni terroristiche”, le parole di Scurria. Il suo pensiero è che “la centrale internazionale del terrore” sia oggi l’Iran. Minaccia diretta non solo a Israele, ma a tutte le società occidentali.
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IL SEMINARIO PROMOSSO DA UCEI E FONDAZIONE BENI CULTURALI EBRAICI IN ITALIA
Gli ebrei di Libia e la ferita del ’48:
ricerca storica, questioni aperte
“Da una ferita aperta a un progetto culturale”. Nel 75esimo anniversario dei disordini del 1948 che diedero inizio all’esodo progressivo di tutti gli ebrei dalla Libia, UCEI e Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia organizzano nella data del 5 giugno un seminario volto ad analizzare i problemi storici e giuridici legati a “diritti di cittadinanza ancora negati”.
L’incontro, in programma nella sede della Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano a partire dalle 16.30, si aprirà con i saluti della presidente UCEI Noemi Di Segni, della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, del presidente della Comunità ebraica milanese Walker Meghnagi e del presidente AICELSAA David Gerbi.
Due le sessioni in cui saranno suddivisi i lavori, fruibili anche in diretta streaming sulla pagina Facebook Social UCEI e sulla WebTV dell’Unione.
L'ANNIVERSARIO E LA COMMEMORAZIONE AL GIARDINO DEI GIUSTI DI MILANO
La Bulgaria e il salvataggio degli ebrei nel 1943,
una storia unica in Europa
Nel 1943 le autorità bulgare si distinsero in Europa per come affrontarono la persecuzione dei propri cittadini ebrei. Operarono infatti per salvarli tutti, riuscendo nell'intento. Una storia non molto conosciuta al grande pubblico, di cui la Bulgaria è molto orgogliosa e di cui ricorre quest'anno l'ottantesimo anniversario. Una ricorrenza che è stata celebrata al Giardino dei Giusti di Milano con un'iniziativa organizzata dalla Fondazione Gariwo in collaborazione con il Consolato generale bulgaro e con il sostegno del governo di Sofia. “Oggi ricordiamo l’incredibile forza morale, l’eroismo e il valore del popolo bulgaro, il merito della Chiesa Ortodossa bulgara, dei politici, degli intellettuali e dei cittadini stessi che si rifiutarono di tradire i loro compatrioti ebrei riuscendo così a tenerli lontani dai campi di sterminio”, le parole della console generale della Bulgaria Ana Paskaleva in apertura. “Il salvataggio degli ebrei in Bulgaria durante la Shoah è un fatto unico in Europa”, ha affermato il presidente di Gariwo Gabriele Nissim.
Si apre con un’intervista a Marco Bellocchio sul suo film “Rapito” la puntata di Sorgente di vita in onda su Rai Tre domenica 4 giugno. Il film, presentato in concorso al festival di Cannes e in sala in questi giorni, racconta la storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo di sei anni che nel 1858, a Bologna, venne strappato alla famiglia dai gendarmi dello Stato pontificio, perché battezzato di nascosto da una domestica cristiana. Un caso che scosse l’opinione pubblica dell’epoca, avvenuto in pieno Risorgimento, a pochi anni dal tramonto del potere temporale della Chiesa e dalla contestuale emancipazione della minoranza ebraica.
L’edizione odierna esce grazie alla disponibilità del direttore responsabile uscente, che in attesa del compimento dell’iter predisposto dall’Ente editore per riassegnare l’incarico e su richiesta dell’Ente stesso, si è reso disponibile a garantire provvisoriamente i requisiti di legge. La redazione esprime la propria gratitudine per questo suo gesto.