Giorgio Ascarelli, il ricordo
di un protagonista

La storia di una comunità talvolta è contraddistinta da alcuni uomini il cui ricordo riesce a sconfiggere l’oblio.
È questo il caso degli Ascarelli, una famiglia di ebrei romani che, dopo l’Unità d’Italia, si trasferirono a Napoli lasciando un segno indelebile nella neonata Comunità ebraica partenopea e contribuendo allo sviluppo della città tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. Proprio al fine di ricordare e far conoscere anche ai cittadini napoletani dei giorni nostri questa illustre famiglia ebraica si è tenuta oggi, al “vecchio” cimitero ebraico cittadino, una conferenza stampa per presentare il progetto “Ascarelli – un nome e una storia lunga centocinquant’anni”.
Il progetto è frutto della collaborazione tra l’Associazione Memoriae – Museo della Shoah e la Comunità ebraica di Napoli con il sostegno economico della FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dell’Unione Industriali di Napoli e del Circolo del Remo e della Vela Italia ed è stato patrocinato da UCEI, Federazione delle Associazioni Italia Israele, FIC, Centro di Studi Ebraici dell’Università di Napoli “L’Orientale”, Fondazione Valenzi, SUGC – Sindacato Unitario Giornalisti Campania, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, USSI – Unione Stampa Sportiva Italiana, LND Campania.
Come sottolineato da Nico Pirozzi, presidente dell’Associazione Memoriae – Museo della Shoah, il progetto è finalizzato alla realizzazione del museo Ascarelli e al restauro della tomba di Giorgio Ascarelli, fondatore e primo presidente del Calcio Napoli, che fu nella sua breve ma intensa vita mecenate dello sport, realizzando, per la squadra di calcio, uno stadio da venticinquemila posti e che, già socio benemerito del Circolo del Remo e della Vela Italia, donò al Real Club Canottieri Italia la prestigiosa sede sulla banchina del porticciolo di Santa Lucia.
La famiglia Ascarelli non brilla solo per Giorgio ma anche per suo padre Salomone Pacifico Ascarelli. Il quale, oltre a produrre filati nell’azienda di famiglia, la ditta “Pellegrino B. Ascarelli”, partecipò attivamente alla vita politica di Napoli dove fu eletto in consiglio comunale e ricoprì la carica di vicesindaco per la sezione “Mercato”.
Alla conferenza stampa sono intervenuti tra gli altri, oltre a Nico Pirozzi, la presidente della Comunità ebraica Lydia Schapirer, il rabbino capo rav Cesare Moscati, il consigliere UCEI Sandro Temin. Quasi a corollario a questo evento c’è stato l’annuncio fatto da Nino Daniele, a nome del sindaco Gaetano Manfredi, della prossima convocazione della commissione toponomastica comunale per intitolare il piazzale antistante lo stadio “Diego Armando Maradona”, attualmente intitolato al fascista Vincenzo Tecchio, a Giorgio Ascarelli. Senza il quale la squadra di calcio, vincitrice quest’anno dello scudetto, non sarebbe nata.
Daniele Coppin