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29 ottobre 2013 - 25 Cheshwan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Per comprendere il complesso rapporto che lega l’ebreo alla società circostante ci si deve rifare ad Avraham quando presentandosi ai Cananei, spiega così la sua particolare collocazione: “gher vetoshàv anochi immachèm” – “straniero e residente sono io con voi” (Bereshìt, 23; 4). Ma si può essere stranieri e cittadini al tempo stesso?
 
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Dario
Calimani,
anglista
In periodo di crisi politica, economica e intellettuale è abbastanza naturale che gli Odifreddi e i Vattimo di turno facciano a gara per riempire i vuoti abissali che si sono creati nella nostra società proponendosi come Maestri di pensiero. E quale argomento più vogaiolo del mettere in discussione la sempre traballante tranquillità ebraica? Così si correggono tutti gli squilibri! La nuova moda allora è pararsi a giullari del pensiero paradossale, dell’espressione candida e irriverente dell’enfant terrible nei confronti della storia acquisita, stravolgendo ogni giusta prospettiva.
 
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Cultura e istruzione
per difendere la Memoria
“L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore privilegiando le armi della cultura e dell'istruzione, impegni perenni e prioritari che nessuno potrà mai porre in secondo piano anche perché le leggi stesse devono sempre trovare una solida base nella coscienza collettiva”. Lo scrive il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un editoriale che apparso sul quotidiano La Stampa. Per questo Gattegna annuncia l'intenzione di coinvolgere le strutture dell'UCEI “nel rivolgere un pressante appello e invitare a un confronto e a una collaborazione diverse categorie che in un modo o nell'altro si trovano in prima linea nella diffusione di cultura e di informazione nella nostra società”. Educatori, docenti, intellettuali, giornalisti. Ma anche coloro, come i bibliotecari e gli addetti alla vendita di libri e di giornali, “che a contatto con la popolazione svolgono attività di diffusione e che inconsapevolmente si trovano spesso a essere strumento di chi pubblica appelli all'odio e all'ignoranza”. L'intervento del presidente UCEI arriva a seguito dell'articolo in cui il quotidiano torinese annunciava, in esclusiva, il ritiro del disegno di legge sul negazionismo e la sua trasformazione in aggravante di reati già esistenti.
 
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Voci a confronto
Dopo il corsivo di ieri di Pierluigi Battista sul pronunciamento del Tribunale di Roma sul caso Caldarola-Vauro, appare oggi una replica sul Corriere della Sera da parte del vignettista toscano che si rivolge direttamente al direttore del giornale di via Solferino, Ferrucio de Bortoli. Vauro, protagonista della famosa vignetta sulla ex parlamentare Fiamma Nirenstein, dopo aver definito “antisemitismo e razzismo cancri della civiltà”, domanda “caro Direttore, se io fossi, come ripetutamente affermato da Battista, un razzista antisemita come hai potuto tollerare e come puoi tollerare che io abbia collaborato e continui a collaborare al Corriere della Sera?". Sempre sulle pagine del Corriere, Sergio Romano dà un quadro delle interdizioni – citando Carlo Cattaneo e il suo Interdizioni israelitiche – che incombevano sulla comunità ebraica a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, fino all’emancipazione firmata da Carlo Alberto nel 1848.
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
QUI BOLOGNA
Premio Letterario Adei Wizo

nel nome di Yoram Kaniuk
“Vorremmo essere Atene, non Sparta, ma abbiamo ancora bisogno di essere forti; altrimenti non sopravvivremo”, scriveva Yoram Kaniuk nel suo 1948 (Giuntina) in rifermento a Israele. E proprio l’opera del grande scrittore israeliano, scomparso lo scorso giugno, sarà premiata domani a Bologna (Sala dello Stabat Mater, Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio Piazza Galvani) in occasione della XIII edizione del Premio Letterario Adei-Wizo “Adelina Della Pergola”. Un’iniziativa, nata nel 2001, per far conoscere al grande pubblico le varie sfaccettature della cultura e del mondo ebraico di cui Kaniuk (il disegno è di Giorgio Albertini) è stato fra i più insigni rappresentanti. Alla premiazione, organizzata dall’Associazione donne ebree italiane in collaborazione con il Museo ebraico di Bologna, parteciperanno i giornalisti Claudio Pagliara e Susanna Nirenstein e il docente dell’Università di Bologna Alberto Bertoni.
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DOSSIER
Lotta al negazionismo
Un dibattito a molte voci 

Storici, intellettuali e giuristi a confronto sull'opportunità di varare specifiche norme penali che puniscano il negazionismo della Shoah e di altri genocidi.
 
Clicca qui per scaricare il dossier raccolto dalla redazione del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it

(Nel dossier gli interventi di Renzo Gattegna, Fabio Levi, Riccardo Pacifici, Adriano Prosperi, Pierre Vidal, Sergio Romano, Donatella Di Cesare, Marcello Flores, Simon Levi Sullam, Carlo Ginzburg, Enzo Traverso, Giovanni Belardelli, Marco Tarquinio, Alberto Cavaglion, Fiamma Nirenstein, Jörg Luther, Claudio Vercelli, Giuliano Zincone, Corrado Augias, Anna Foa, Bernard-Henri Lévy, Riccardo Di Segni, Angelo d'Orsi, Mario Pirani, Benedetto Ippolito, Stefano Jesurum, Dino Levi, Amos Luzzatto, Giovanni Cocco, Salvatore Carrubba, Ubaldo Casotto, Dino Cofrancesco, Stefano Levi Della Torre, Emanuele Fiano, Giorgio Israel, Stefano Rodotà, David Bidussa).

QUI MILANO
Scuola, bilancio, rabbanut

Molte sfide in agenda
Il futuro dell’Ufficio rabbinico, la scuola, le tappe per presentare il prossimo bilancio preventivo. Riunione densa per il Consiglio della Comunità ebraica di Milano che ha affrontato nodi importanti per il presente e il futuro.
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QUI MILANO
"Impegno per il rilancio.
Ripensiamo via Guastalla"

“In fondo sono contento. Sono contento che la gente abbia finalmente voglia di parlare, di interessarsi, di partecipare”. Così il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi nel commentare il dibattito che si è aperto in queste settimane circa la decisione assunta dal Consiglio comunitario di spostare l’Ufficio rabbinico dal complesso del Tempio centrale di via Guastalla all’edificio scolastico di zona Bande Nere, che già ospita gli uffici della stessa Comunità.
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QUI ROMA
Da Istanbul a Roma:

i grandi incontri di Saban 
Da Istanbul a Roma: 87 anni vissuti al servizio della scienza, della cultura, delle istituzioni ebraiche. Un itinerario fatto di grandi momenti e grandi incontri che Giacomo Saban ha rievocato davanti ai tanti amici ritrovatisi al Centro Bibliografico Tullia Zevi dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per una serata di festeggiamenti in suo onore coincisi con la presentazione del numero speciale della Rassegna Mensile di Israel che la redazione, in particolare nelle figure delle tre curatrici – Laura Mincer, Paola Abbina e Myriam Silvera – ha voluto dedicare al suo direttore.
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QUI TORINO
Musy, il dolore della Comunità
Partecipazione al dolore della famiglia e di tutta una città, rifiuto di ogni forma di violenza e barbarie. Questo lo spirito con cui la Comunità ebraica di Torino si è unita a centinaia di cittadini per l’ultimo saluto al consigliere comunale Alberto Musy, scomparso dopo un lungo coma seguito al vile attacco perpetrato nei suoi confronti in pieno centro cittadino. A guidare la delegazione il presidente della Comunità ebraica Beppe Segre con, al fianco, il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti. Docente di diritto, Musy aveva una cattedra all’università Bar Ilan ed era molto vicino alle ragioni di Israele. “Era una persona molto buona e gentile. Un moderato”, lo ricorda Segre.
pilpul

Storie - I protocolli
Negli anni Venti Adolf Hitler – a quel tempo pittore dilettante pressoché sconosciuto – scriveva che l’accanito tentativo di dimostrare la falsità dei Protocolli dei Savi di Sion ne provava l’autenticità. Negli anni Trenta Julius Evola, nella prefazione all’edizione dei Protocolli curata da Preziosi, affermava che non era necessario accertare l’autenticità del testo, perché la realtà storica ne dimostrava la veridicità. La veridicità o l’autenticità di un falso che, come scriverà all’alba della seconda guerra mondiale Henri Rollin, sarebbe divenuto il più diffuso nel mondo dopo la Bibbia.

Mario Avagliano
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