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Benedetto Carucci Viterbi, rabbino
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Mosè,
cambiando nome a Giosuè (da Hoshea a Jehoshua), prega Dio di renderlo
immune dall'influenza dei dieci esploratori. E' preoccupato perché ha
percepito in Giosuè una grande umiltà, qualità che i due hanno in
comune. Ed umiltà è, secondo il Netziv, pensare che anche gli altri -
con cui si discute - possano avere ragione.
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David Bidussa, storico sociale
delle idee
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L’individuazione
da parte del professor Mauro Perani di un Sefer Torah tra i manoscritti
posseduti dall’Università di Bologna è un fatto di altissimo interesse.
Il tempo calmo dello studio consentirà di aprire piste di indagine e
fornire risposte.
Dalle poche cose che mi sembra di intuire, ho la sensazione che quel
documento ci apra un dubbio: ovvero se ciò che abbiamo osservato, letto
e studiato come “mantenuto nel tempo” non vada osservato, letto e
studiato come qualcosa che si è “prodotto nel tempo”. L’analisi del
testo dirà se questo dubbio sia falso o abbia un fondamento. Ma già
solo dover sciogliere questo dubbio a me sembra una sfida altissima. Il
problema che intravedo non è se siamo in grado di darci una risposta,
ma se siamo sufficientemente solidi per sopportare e poi per affrontare
le conseguenze di quel quesito.
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Rassegna
stampa |
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Alberto
Cavaglion, primo a denunciare la tendenziosità di Partigia sul numero
di maggio di Pagine Ebraiche, smonta oggi sulla Stampa le costruzioni e
le forzature dell’indagine storica di Sergio Luzzatto relativamente
alla figura di Levi e ci spiega come la chiave del ‘segreto brutto’ sia
nel diario di un curato – finora ignorato da tutti – che ripercorre le
cronache della comunità di Brusson. Di grande suggestione, nel dorso
romano del Corriere, l’itinerario giudaico-trasteverino del rabbino
capo rav Riccardo Di Segni che guida i lettori alla scoperta di un
antico mikve in Vicolo dell’Atleta. A Roma intanto è un boom di scritte
antisemite legate alla vittoria della Lazio nel recente derby
capitolino. Reazioni di sdegno dai massimi rappresentanti
istituzionali. Ad intervenire anche il presidente del Maccabi Italia e
consigliere UCEI Vittorio Pavoncello (Messaggero). Sulla Lettura del
Corriere Anna Momigliano parla del fenomeno delle “fatwe elettroniche”.
Web e diritto coranico: un tema che fa discutere, molte voci a
confronto. Destinato a suscitare numerose reazioni l’editoriale, sempre
sul Corriere, di Ernesto Galli Della Loggia. Lo storico e giornalista
denuncia infatti, con molta amarezza, la crescente intolleranza verso
la religioni in Europa. A cinquant’anni dalla scomparsa di papa
Giovanni XXIII Franca Giansoldati, sul Messaggero, dedica un ampio
ritratto alla figura del “papa buono” che, tra i vari meriti, si
prodigò per la salvezza di molti ebrei perseguitati dal
nazifascismo.
Matteo Renzi, intervenendo sul tema del finanziamento ai partiti e
sulla destinazione dei soldi pubblici, boccia l’idea avallata da Renato
Brunetta di procedere a una sostanziale revisione del sistema di
contribuzione dell’Otto per Mille (Messaggero).
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Dossier |
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Si moltiplicano gli
interventi a proposito della decisione approvata dal Congresso
dell’Unione giovani ebrei d’Italia che con una mozione ha deciso di
aprire le proprie attività a giovani non iscritti a una Comunità
ebraica e in particolare ai figli di unioni interreligiose con un
profondo interessamento nei confronti dell’ebraismo e precedenti
esperienze nell’ambito di organizzazioni ebraiche e a coloro che si
trovano in percorso di conversione (con parere del rav di riferimento).
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Gattegna: "La Festa della Repubblica
presidio di valori e sfide comuni"
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Il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
"Cade
oggi il 67esimo anniversario dallo storico momento in cui l'Italia, a
larga maggioranza, scelse di abbracciare la Repubblica. Senza ombra di
dubbio, un passaggio fondamentale nel consolidamento di un sistema
politico che avrebbe portato benefici fino ad allora
sconosciuti.
Con quella consultazione l'Italia, ancora provata da un lungo periodo
di guerre, rancori e contrapposizioni, consolidò infatti il cammino per
mettersi alle spalle oltre un ventennio di violenza e dittatura
avallate da una monarchia macchiatasi di gravi colpe e diventare
artefice del rinnovamento realizzando, da protagonista, il sogno di
un'Europa unita e pacificata.
In questa e in altre ricorrenze siamo chiamati a celebrare in modo non
retorico gli straordinari risultati che è stato possibile raggiungere
da quel momento, che voglio legare in un filo unico alla Liberazione
del paese dal nazifascismo e all'adozione di una carta costituzionale
che tutela tutti i cittadini a prescindere dalle specifiche
appartenenze.
Tre eventi caratterizzati da una comune prospettiva di libertà,
diritti, democrazia. Valori che siamo chiamati a difendere
consapevolmente, soprattutto dalle promesse di chi, sull'onda di una
crisi sempre più spesso anche morale, propaga idee distruttive e
destabilizzanti con l'obiettivo di minare all'integrità stessa delle
nostre società progredite e plurali".
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Il
2 giugno, festa della Repubblica, il referendum del 1946, l’addio alla
monarchia e la scelta di una nuova Italia attraverso la voce di una
bambina che legge brani tratti da un racconto della scrittrice Lia Levi
è il pezzo di apertura della puntata di Sorgente di vita. |
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Punire penando |
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Si
tratta di una questione incredibilmente complessa. Come dobbiamo
atteggiarci nei confronti di chi nega l’evidenza della storia, tanto
più se ciò che viene omesso, rimosso, escluso, obnubilato, offeso,
insultato e così via ha una potente ricaduta sulla coscienza civile
della società?
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Claudio Vercelli
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Nugae - Rifiuti e comprensione
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Chiunque
sulla bollente spiaggia di Tel Aviv cerchi refrigerio con un bagno,
constaterà innanzi tutto di doversi arrendere, perché l’acqua del mare
in estate è tiepida (il lato positivo è che non si assiste a patetiche
scenette per immergersi.
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Francesca Matalon
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