Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Le
matzot con la sorpresa del libercolo incriminato, arrivate in molte
case ebraiche da Venezia a Livorno, mi hanno fatto sorridere, certo
amaramente, ma sorridere. Un po’ come le uova “pasqualone” quelle uova
pasquali che non offrono più cioccolata e gioco ma solo tanti tanti
giochi per i nostri bambini sempre più adorati, coccolati, osannati.
Eppure io ricordo con gioia infantile il binomio tra cioccolata e
piccola sorpresa, un equilibrio tra zuccheri, svago, attesa e
divertimento che ha caratterizzato molte italiche infanzie.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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Lo
scrivo da sinistra. L’accorata requisitoria del ministro Alfano in
Parlamento segna un profondo mutamento nella cultura politica della
destra italiana. Non si tratta di un discorso pubblico scritto, ma di
uno sfogo polemico che, proprio in quanto tale, contiene importanti
informazioni sui reali intendimenti di chi lo ha espresso.
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Temi e immagini
del pensiero ebraico
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"Temi
e immagini del pensiero ebraico”. Questo il titolo del ciclo di
incontri ospitato presso la nuova sede della Biblioteca Universitaria
di Genova, l’ex Hotel Colombia (luogo storico della città, che ospitò e
fece cantare grandi nomi tra cui anche i Beatles). L'iniziativa è
organizzata da Laura Mincer (Università di Genova) da Alberto Rizzerio
(Centro Culturale Primo Levi) e Ilana Bahbout (DEC-UCEI).
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Le foto che raccontano l'estrema destra italiana
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“Nell’imminenza
della Pasqua desidero ringraziarla per i suoi auguri e ricambiarli.
L’antica festa della primavera, cui le nostre tradizioni hanno aggiunto
grandi significati storici e religiosi, è stimolo al rinnovamento e
alla riflessione sul nostro compito in questo mondo”. Lo scrive il
rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in un messaggio inviato a papa
Bergoglio alla vigilia delle celebrazioni pasquali. Il messaggio è oggi
riportato da Avvenire. “La frequente coincidenza delle nostre feste in
questi giorni è, nella nostra generazione – si legge – un richiamo ai
valori comuni e condivisi, in primo luogo la fede nella presenza divina
nella storia che promuove la liberazione dell’uomo dall’oppressione e
impegna gli uomini a questo compito. Tra pochi giorni onorerete
solennemente la memoria di due grandi papi che hanno cambiato
positivamente la storia delle relazioni della Chiesa con l’ebraismo, e
questo è per tutti un segno di speranza. Il suo messaggio ricorda la
sua imminente visita nello Stato d’Israele; la nostra preghiera è che
possa contribuire significativamente a una pace politica e religiosa”.
Al termine delle prime due solenni giornate di Pesach la Comunità
ebraica di Milano interviene sul ‘caso Grillo’. “II Consiglio della
Comunità ebraica di Milano e il suo presidente Walker Meghnagi
esprimono ferma e sentita solidarietà al presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, vergognosamente insultato da
Beppe Grillo” si legge nella nota, riportata dal quotidiano l’Unità. La
Comunità milanese si dichiara inoltre in piena sintonia con quanto
affermato alla Camera dei deputati dal parlamentare Emanuele Fiano,
figlio del Testimone della Shoah Nedo, che ha ricordato come Auschwitz
e la poesia di Primo Levi “siano una fondamentale, profonda, tremenda
lezione che il popolo europeo ha nella stragrande maggioranza fatto
sua”. Coloro che hanno tratto questa lezione, ha quindi sottolineato
Fiano, “non abbasseranno mai la testa di fronte a chi crede di poter
disporre della storia come meglio crede”.
Sempre a proposito delle offese rivolte da Grillo al presidente UCEI
Renzo Gattegna, da segnalare l’intervento di Furio Colombo sul Fatto
Quotidiano. “Che cosa avrà provocato – si chiede il giornalista –
questo precipitare di un importante leader politico portatore, per
molti, di inedite speranze e grandi attese, al modesto livello di
insulti da terza elementare? Non so spiegarmelo. Constato che, in due
giorni, il delicato discorso sull’ordine pubblico e il rispetto dei
diritti umani ha usato, come chiave per aprire e chiarire il discorso,
la parola ‘cretino’. E subito dopo un grave errore di assenza dalla
realtà e di normale, umana sensibilità verso un delitto immenso, è
stato risolto dando dello ‘stupido’ a chi ha detto, avendone titolo e
diritto, la sua (la nostra) offesa”. Da cittadino, conclude Colombo,
“posso solo constatare un triste spostarsi in basso di un livello di
vita pubblica che sta crollando da vent’anni”.
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israele
Turismo cinese, nuova frontiera
Mentre
l'Occidente sembra naufragare tra populismi euroscettici e la crisi di
credibilità degli Stati Uniti, Israele volge lo sguardo a Oriente. In
particolare verso la prima potenza economica del mondo, la Cina
(nell'immagine, il vertice tra Israele e Cina dello scorso maggio). Un
bacino gigantesco di risorse, opportunità, scambi commerciali. E
turismo: in un solo anno, dal 2013 a oggi, il flusso di turisti cinesi
in Israele è aumentato del 30%. Un incremento importante ma con ampi
margini di miglioramento, su cui il ministero del Turismo israeliano ha
investiti molto in questi anni. Se infatti i numeri parlano di oltre
20mila cinesi atterrati all'aeroporto Ben Gurion, l'obiettivo del
ministero è di raggiungere quota 40mila entro il 2017 e 100mila per il
2020. “Considerando gli oltre 100 milioni di visitatori che ogni anno
dalla Cina partono verso l'estero, vediamo un enorme potenziale nella
costruzione di accordi bilaterali in ambito turistico”, ha dichiarato
Amir Halevi, direttore generale del ministero del Turismo israeliano.
Guardando dunque al bacino da cui si può attingere, le proiezioni del
ministero di triplicare il flusso dall'Estremo Oriente appare ben più
che un semplice progetto.
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basket - lA PROMESSA DI stoudemire
L'anno prossimo a Gerusalemme
"Sarebbe
grandioso". Così Amar'e Stoudemire, asso della pallacanestro
statunitense, nel commentare un suo possibile approdo nel campionato
israeliano sulle colonne del New York Post. Un'eventualità che ha già
fatto palpitare i cuori degli appassionati in considerazione del
talento, universalmente riconosciuto, di uno dei migliori giocatori
della Nba. La meta prescelta sarebbe l'Hapoel Gerusalemme, club in
forte ascesa e pronto a spezzare il dominio del Maccabi Tel Aviv (al
momento è secondo in classifica, a un solo punto dal Maccabi). Ma
perché Israele? E soprattutto, perché l'Hapoel? La passione di
Stoudemire, dal 2012 in forza ai New York Knicks, risale a tempi
relativamente recenti. È infatti di pochi anni fa la scoperta di
un'ascendenza ebraica per via materna. Un legame che Stoudemire
affronta con sempre maggiore interesse e curiosità tanto da recarsi, la
stessa estate, in visita a Gerusalemme.
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INTERNET E ANTISEMITISMO
Quell'odio che corre sulla rete
Una
calamita folle e letale. Così l'organizzazione Southern Poverty Law
Center, ente americano senza fini di lucro, impegnato nella tutela dei
diritti delle persone, descrive la pericolosità che stanno assumendo i
forum ispirati alle vergognose tesi della supremazia bianca.
Pericolosità che non è virtuale ma profondamente reale: secondo
l'organizzazione questi forum hanno una “responsabilità sproporzionata”
per gli omicidi di stampo razzista. Un esempio, la tragedia di Kansas
City, in cui un folle è entrato in due centri ebraici e ha assassinato
tre persone a colpi di arma da fuoco. L'uomo, noto come esponente del
Ku Klux Klan e del movimento neonazista americano, aveva scritto sul
forum antisemita “No Jews, Just right” ben 12mila messaggi. Tutti
ovviamente per affermare la presunta supremazia bianca, inneggiare a
Hitler e incitare all'odio antiebraico. Fino al drammatico epilogo, con
tre persone rimaste vittima del suo bieco antisemitismo.
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Le sfumature del Seder |
In
teoria i sedarim sono tutti uguali, a partire da quello celebrato
subito prima di uscire dall'Egitto fino ad oggi. Poi, nella pratica,
ogni seder è diverso dagli altri per qualche dettaglio, qualche
sfumatura e le variabili - anche tra chi non tralascia nulla
dell'Haggadà, e senza tener conto delle aggiunte non accettate da tutti
come il Rituale della Rimembranza o l'Hatikvà - sono infinite. Chi
nasconde l'Afikomen, chi la cerca, come viene premiato chi alla fine la
tira fuori. Cosa si fa mentre si leggono le piaghe. Oppure: cosa si usa
leggere e cosa cantare, cosa si canta in coro e cosa è cantato da una
persona singola, quali brani sono letti o recitati sempre dal padrone
di casa. Se la suddivisione delle parti è anarchica (chi se la sente
attacca a leggere sul momento), oppure c'è un regista, o magari invece
i testi che ciascuno dovrà leggere sono assegnati e prenotati con largo
anticipo. E ancora, con che melodia si canta ciascun brano? Da quale
città proviene?
Anna Segre, insegnante
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Maghreb |
Il
racconto sul Marocco di Dario Calimani, così come l'aria di festa di
questi giorni, mi riportano alla mente la venerazione dei santi-rabbini
o Saddiqim nel Maghreb. Sebbene se ne abbia già una modesta conoscenza,
si tratta questo di un fenomeno che, almeno in lingua italiana, non è
mai stato granché approfondito, come del resto tutto ciò che concerne
l'imponente tradizione ebraica nord-africana, dispersa e in parte
cancellata dopo l'esodo degli ebrei dai Paesi arabi. Un culto, quello
degli Zaddikim, centrale e diffuso in tutto l'ebraismo, così come è
riscontrabile altrove il pellegrinaggio alle loro tombe (sia in Eretz
Israel, che tra i Hassidim dell'Est Europa, si veda Uman') ma che nel
Maghreb, e in Marocco soprattutto, acquisì forme e circostanze
esclusive tra cui la condivisione di alcune figure tra musulmani ed
ebrei.
Francesco Moises Bassano, studente
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Seder con l'ambasciatore |
Ah
lachmà anijà. “Questo è il pane della povertà che mangiarono i nostri
padri nella terra d'Egitto; chi ha fame venga e mangi, chi ha bisogno
venga e celebri Pesach". Il Seder del kibbutz è uno dei momenti piu’
“ricchi” dell’anno: un'Haggadah originale con brani classici, con
richiami alla primavera, al Cantico dei cantici, interpretata da
famiglie intere con canti, danze e brani
musicali.
Angelica Edna Calo Livne
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Standing in the spaces |
"La
salute è la capacità di rimanere negli spazi tra realtà diverse senza
perderne alcuna. Questo è quello che ritengo significhi accettazione
del sé e quello che sia la creatività - la capacità di sentirsi uno di
molti". Parole di Philip Bromberg che nel suo libro "Standing in the
spaces", vede il funzionamento mentale come la capacità di restare
negli spazi. Non sarebbe male vederla così ogni tanto. Forse ci
solleverebbe dall'ansia di aderire necessariamente a qualcosa,
invitandoci a essere quel che si è con meno sensi di colpa o
megalomanie e magari un po' più di realismo e vitalità.
Ilana Bahbout
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Be...seder! |
Un
padre chiama il figlio a New York e con voce triste gli dice: -
Figliolo, non volevamo dirvelo, ma io e la mamma stiamo divorziando,
quarant’anni di tormenti ci hanno estenuato. Dovete farvene una
ragione. Il figlio sconvolto grida: - Ma papà! Mamma! Ma che dite, vi
prego, parliamone, almeno aspettateci! Ora chiamo subito mia sorella e
prendiamo il primo volo! Il padre posa la cornetta e si gira verso la
moglie: - Tranquilla, cara, arriveranno in tempo per il seder e il
biglietto se lo pagano loro.
Laura Salmon, slavista
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