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22 settembre 2014 - 27 Elul 5774
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
Non invocherai il Nome di D-o, il tuo D-o, invano, perché D-o non renderà privo di colpa colui che invocherà il Nome di D-o invano. (Esodo 20, 7). Solitamente si interpreta il comandamento come la proibizione di pronunciare invano il Nome di D-o, o giurare nel Nome di D-o. Tuttavia c'è di più: il divieto comprende anche la proibizione di usare il Nome di D-o per giustificare la propria causa ideologica e religiosa.
 
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Anna
Foa,
storica
La marcia delle Comunità islamiche italiane contro il terrorismo dell’Isis, che si è tenuta ieri a Milano e che segue l’analoga iniziativa tenutasi venerdì scorso nelle moschee tedesche, è un passo importante per isolare e condannare il terrorismo dell’Isis. Un altro passo importante è il fatto che sia in Italia che in Gran Bretagna, le organizzazioni islamiche abbiano nei giorni scorsi chiesto senza tentennamenti la liberazione degli ostaggi in mano ai terroristi.
 
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In marcia contro l'Isis
Un caso storico, una battaglia giudiziaria che potrebbe riaprire la strada del risarcimento da parte della Germania a centinaia di vittime e familiari dei deportati italiani del Terzo Reich: sarà forse domani la Corte costituzionale, pur se composta da solo tredici dei suoi quindici componenti per via della situazione di stallo che ancora permane in Parlamento, a ribaltare la situazione. Il neo presidente della Corte Giuseppe Tesauro, uno dei massimi esperti di diritto comunitario ed internazionale, in quanto giudice relatore potrebbe - come spiega il Messaggero - portare a termine l’ultimo grado di una battaglia giudiziaria passata attraverso cinque gradi di giudizio. I ricorsi per risarcimento danni hanno avuto uno stop nel febbraio del 2012, quando la Corte internazionale di giustizia diede torto all'Italia riaffermando l'immunità della Germania rispetto alla giurisdizione di altri stati e imponendo di non dare seguito alle numerose sentenze di risarcimento che avevano ricevuto il via libera della Cassazione. Secondo la Corte dell'Aja gli orrori commessi dai nazisti sui cittadini italiani sono sì illegittimi ma devono essere qualificati quali atti “iure imperii”, commessi dal Terzo Reich nell'esercizio dei poteri sovrani. (Mattino). C’è anche chi dei risarcimenti non vuole sapere nulla perché “Il male non si può cancellare così”, come spiega per esempio al Messaggero Amedeo Tedesco, 70 anni, che ha visto la proprio famiglia cancellata e commenta “Non voglio i soldi di chi uccise i miei parenti.”
Si è chiusa con l’immagine molto forte di un flash mob la fiaccolata contro il terrorismo a cui hanno preso parte ieri sera decine di associazioni religiose islamiche italiane, per condannare la cultura dell'odio e i crimini commessi dall’Isis. Donne in bianco sdraiate a terra, uomini in nero che tengono per il collo prigionieri inginocchiati, e la bandiera nera che viene bruciata per dire, con i tanti leader in piazza nonostante i controlli e le minacce di servizi segreti dei rispettivi paesi d’origine che “Le azioni dell'Is non sono islamiche e noi li combatteremo ogni giorno fino alla loro sconfitta, saremo lo scudo democratico contro i criminali che cercano di mimetizzarsi fra di noi, uccidendo persone innocenti e le minoranze”. (Repubblica Milano)
La partecipazione massiccia ha visto moltissime donne in piazza, e nessuna bandiera di partito, nonostante i molti volti noti della politica milanese che hanno scelto di scendere in piazza. Stefano Boeri, unico politico a salire sul palco, ha ricordato che “Milano è una città dove la convivenza è consolidata, la nostra voce deve essere fortissima contro il fondamentalismo che si presenta come azione criminale”.
L’iniziativa era partita qualche giorno fa, quando la web radio Dirittozero aveva lanciato un appello ai musulmani d'Italia per una manifestazione di condanna netta al terrorismo dell'Isis. Come racconta oggi il Corriere nelle pagine milanesi, una dopo l'altra sono arrivate le adesioni da parte delle diverse comunità islamiche di tutto il Paese.
Berlusconi, parlando ieri alla scuola di formazione politica di Forza Italia, ha sostenuto che “in questo momento la maggioranza dei cittadini israeliani sta pensando sia corretto difendersi con la bomba atomica”. Nonostante abbia anche detto chiaramente di non poter rivelare chi siano i suoi interlocutori né le sue fonti la notizia è stata ripresa da alcune testate (Messaggero, Repubblica e Mattino).
 
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  davar
Informazione - International Edition
Un anno dolce
"Storia di un ebreo che voleva essere un eroe". Sarà pubblicato proprio nella settimana di Rosh HaShanah, il nuovo libro di Vittorio Dan Segre, "l'ultimo volume di memorie di un ebreo italiano davvero straordinario" come lo presenta Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e direttore di Pagine Ebraiche nella sua rubrica It Happened Tomorrow, che compare ogni settimana sull'edizione internazionale del giornale dell'ebraismo italiano. "A 35 anni dala sua straordinaria 'Storia di un ebreo fortunato', molti sono impazienti di conoscere il seguito" sottolinea.
Un nuovo capitolo nella continuità e il capodanno ebraico alle porte.
“Che sia un anno dolce”. È l’augurio rivolto ai lettori attraverso la rubrica della parola italiana della settimana, che parla proprio di “un anno buono e dolce”, traduzione del tradizionale augurio shanah tovah umetukah.

Rossella Tercatin
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qui pordenone - festival alle ultime battute
Da Grossman a Severgnini
il successo di Pordenonelegge

A Pordenone, il giorno dopo, c’è la curiosa sensazione di una città che è sopravvissuta a un assalto in piena regola. Un assalto gioioso, un assedio entusiasta, di cui essere fieri e contenti. Nei cinque giorni di Pordenonelegge si è registrato ovunque il tutto esaurito, con un numero di presenza calcolato intorno alle 130mila. La folla enorme che ha salutato l’evento di apertura, con David Grossman, avrebbe forse dovuto far intuire l’entusiasmo con cui quest’anno la manifestazione è stata accolta e seguita, e il successo della neonata Fondazione, il cui direttore, Michela Zin, ha spiegato come il pubblico, leggermente aumentato anch’esso, si sia mostrato “più attento a seguire gli incontri, che a girovagare godendosi il clima pordenonese”. La quindicesima edizione del festival ha raccolto anche l’affetto dei milleduecento “amici di Pordenonelegge”, e si annunciano alcuni
ritocchi al programma, per arricchirlo con altre sezioni parallele, nuovi progetti culturali. Il direttore artistico, Gian Mario Villalta, ha commentato, insieme ad Alberto Garlini e Valentina Gasparet che lo affiancano nella programmazione: “Dovremo senz’altro noi tutti circondare un tavolo e buttar giù sensazioni, certezze, eventuali modifiche. Ogni stagione ci offre nuove latitudini da segnare, indicazioni, suggerimenti. Consci di errori e pregi, aggiustiamo in corsa”.
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QUI PORDENONE - festival alle ultime battutE
Tradurre e interpretare la poesia
Le traduzioni di opere letterarie risentono inevitabilmente della personalità di chi le scrive e dello spirito dell’epoca in cui vengono realizzate, un po’ come avviene quando si esegue un brano musicale in un anni diversi dalla data di composizione e senza esserne stati gli autori. Sono delle interpretazioni e quindi ha senso che ce ne sia più di una per lo stesso testo, in particolare se si tratta di poesia, ed è stimolante assistere, com’è avvenuto a Pordenonelegge, al dialogo, mediato con competenza da Alberto Casadei, fra Gianfranco Lauretano e Paolo Ruffilli, entrambi traduttori di poesie scritte da Osip Mandel’štam (1891-1938).
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israele
Mike Harari (1927-2014)
È scomparso a 87 anni Mike Harari, il leggendario agente del Mossad coinvolto nell'Operazione Entebbe, la cosiddetta Mivtsa‘ Kadur Ha-ra‘am, nella quale Israele riuscì a salvare i passeggeri di un aereo preso in ostaggio da un gruppo di terroristi palestinesi (unico soldato a perdere la vita fu il fratello di Benjamin Netanyahu, Yeonathan) e nell'Operazione Mivtza Za'am Ha'el, risposta alle sanguinose Olimpiadi di Monaco del '72 nelle quali vennero uccisi 11 atleti israeliani.
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qui verona
Ricordare il coraggio di Rita
Insieme al precedente presidente della Comunità ebraica veronese, Carlo Rimini e al consigliere  Roberto israel domenica mattina siamo saliti sul monte Comun a pochi chilometri da Verona. Era domenica mattina anche quel 17 settembre del 1944 quando Rita Rosani nata Rosenzweig, giovane ebrea triestina della brigata Aquila, fu ferita e catturata insieme ad altri quattro partigiani. Poche ore dopo trovava la morte per mano di un sottotenente repubblichino.

Bruno Carmi, presidente della Comunità di Verona
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rosh hashanah 5775
Un augurio pop dal Regno Unito
Premessa doverosa per chi ha più di quindici anni: gli One Direction, che volenti o nolenti avrete sentito nominare almeno una volta nella vita, sono un gruppo musicale di ventenni anglo-irlandesi che indossano tanti accessori, hanno relazioni amorose a iosa ed affascinano donzelle nel pieno della giovinezza. Uno di loro, forse quello più amato, si chiama Harry Styles. Ricciolone, occhi azzurri, pelle da bambola di porcellana, è appena stato inserito dal giornale inglese The Jewish Chronicle nella lista dei 100 ebrei più influenti del Regno Unito. Ora, appurato il fatto che Harry sia tutto tranne che ebreo e che il Jewish Chronicle non voglia essere annoverato come una di quelle testate che sentono il dovere di cercare radici ebraiche in chiunque sia degno di nota, come spiegare quanto riportato?
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Rosh Hashanah 5775
Un anno per l'unità
Una delle nostre aspirazioni più grandi è l’unità. Oggi più che mai, davanti a episodi di antisemitismo che si verificano in tutta Europa toccando anche l’Italia, abbiamo bisogno di riconoscerci in quel valore. Uniti all’interno delle Comunità. Uniti tra le Comunità.

Vittorio Mosseri, presidente Comunità ebraica di Livorno
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Rosh Hashanah 5775
Un anno per la vita ebraica
Inviamo a tutte le Comunità ebraiche italiane i migliori auguri di Shanà Tovà da una comunità, Modena e Reggio Emilia, piccola nei numeri ma grande nella vita ebraica.


Shanà tovà e Gmar Chatimà Tovà

Beniamino Goldstein, rabbino capo di Modena e Reggio Emilia

"integrazione e lotta al razzismo"
Un anno di luce
Non credo sia un caso che, al termine di questo anno difficile e carico di preoccupazioni per il nostro Popolo, ci attenda proprio un anno di Shemittah, un tempo particolare che ci chiama a dilatare la gioia e la spiritualità dello Shabbat, specialmente in Terra d’Israele.

Giorgio Yehuda Giavarini,
presidente Comunità ebraica di Parma

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pilpul
 Oltremare - Verso il 5775
Ma dove corrono tutti, in questi giorni? Uno cerca di pedalare placidamente fino al lavoro alle otto del mattino, e la città è avvolta in una elettricità nuova, che si traduce fra l’altro in passanti che attraversano le visibilissime strisce della ciclabile senza guardare, mentre parlano al telefono o scrivono sms o email camminando di fretta. E nel fare la jimcana fra i passanti distratti, bisogna anche cercare di non centrare in pieno i nuovi corridori del mattino, che pullulano in numeri allarmanti, sudati e con l’aria decisa del comandante che porta il battaglione verso vittoria sicura.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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