Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

10 febbraio 2015- 21 Shevat 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Ytrò suggerisce a Moshè un sistema di riorganizzazione nell'amministrazione della giustizia, delegando alcune funzioni a persone selezionate. Solo le questioni più grandi (gadòl) sarebbero dovute essere regolate da Moshè, mentre le questioni più piccole (qatàn) sarebbero state trattate da altri giudici scelti (Shemòt,18; 22). Moshè accoglie umilmente i suggerimenti del suocero ma introduce una piccola, ma significativa, modifica.
 
Leggi

Dario
Calimani,
anglista
Vien fatto di chiedersi, ultimamente, come mai si parli così poco di Gaza e dei palestinesi. Sembra quasi che il mondo, e non solo quello occidentale, si sia accorto che esiste l’ISIS, che non è una semplice banda di partigiani, ma un mondo di terroristi. E questi terroristi sono oggi ben più reali e temibili di quanto non si credesse.E forse sono soltanto la punta dell’iceberg che, ben sommerso, si sta muovendo tranquillamente nelle nostre acque, sempre più vicino a noi. Dove ‘noi’ non siamo solo tu e io, e non è solo l’ingenuo e politicante Occidente tutto concentrato sul costo del petrolio e sul valore dell’euro, ma anche quei paesi arabi, che hanno giocato fino a ieri alle tre scimmiette. E di fronte a tutto questo non si capisce in quale sicuro porticciolo si siano rifugiate le barche dei pacifisti.
 
Reato di negazionismo
presto sarà legge
Il reato di negazionismo sarà presto introdotto anche in Italia. Questo pomeriggio, infatti, il Senato è chiamato a votare la norma che sanziona penalmente coloro che negano la Shoah. Una legge condivisa da tutto l'arco parlamentare e che, dopo anni di discussioni, sembra diretta verso l'approvazione. Come ricorda il Secolo XIX, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha fortemente sostenuto il disegno di legge. Nel suo discorso alla Camera dei Deputati in occasione del Giorno della Memoria, il presidente UCEI aveva sottolineato il sostegno dell'Unione all'introduzione nell'ordinamento italiano del reato di negazionismo. “Una legge che non vuol essere in alcun modo limitativa della libertà di ricerca - spiegava Gattegna - ma solo impedire che venga sottovalutato l’effetto perverso e diseducativo di falsità storiche usate come mezzo di propaganda politica, come strumento per offendere le vittime della Shoah e, al tempo stesso, per diffamare i discendenti che ne difendono il ricordo”. Il progetto al vaglio del Senato vede come prima firmataria Silvana Amati del Pd e secondo Lucio Malan di Forza Italia e  andrà a modificare la legge del 1975 per il contrasto dei crimini di genocidio. “La norma è sostenuta da tutti i partiti, eccetto la Lega (i grillini hanno firmato singolarmente) - scrive La Stampa - Passata al Senato, andrà alla Camera, dove potrebbe essere anche approvata in commissione deliberante. A quel punto, il negazionismo sarà un reato punibile, per legge, da 1 a 3 anni”.

Netanyahu, il Congresso Usa e la campagna elettorale. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, nonostante le pressioni, non rinuncia al suo intervento al Congresso americano previsto per il prossimo 3 marzo (Avvenire). Una visita che il presidente americano Barack Obama considera “inappropriata” considerando che cade a due settimane dalle elezioni israeliane. “Angela Merkel non l'avrebbe mai fatto”, la battuta da parte di Obama subito dopo l'incontro con la cancelliera tedesca alla Casa Bianca (Il Messaggero) e in riferimento all'intervento di Netanyahu al Campidoglio. Il premier israeliano intanto deve confrontarsi in patria con una nuova campagna diretta ad evitarne la rielezione. A raccontarlo, Davide Frattini sul Corriere della Sera: il movimento Victory15, con esperti di marketing e finanziamenti americani (tra cui quelli del magnate Daniel Abraham), coinvolge 4500 volontari che girano per Israele con l'obiettivo di convincere i cittadini a non votare per Netanyahu.
 
Leggi

  davar
oggi la discussione al senato
Negazionismo, legge vicina  
Senatori al lavoro per introdurre in Italia una norma per punire i negazionisti della Memoria. Questo pomeriggio, infatti, il Senato voterà il provvedimento che modifica la legge del 1975 per il contrasto dei crimini di genocidio, introducendo il reato di negazionismo. Una modifica che, dopo lunghi anni di dibattito e confronto in Parlamento e non solo, sembra, in questa sua ultima versione, diretta ad ottenere il voto favorevole di quasi tutto l'arco parlamentare. Si tratta, come spiegava il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel suo discorso alla Camera lo scorso 27 gennaio, di “una legge che non vuol essere in alcun modo limitativa della libertà di ricerca ma solo impedire che venga sottovalutato l’effetto perverso e diseducativo di falsità storiche usate come mezzo di propaganda politica, come strumento per offendere le vittime della Shoah e, al tempo stesso, per diffamare i discendenti che ne difendono il ricordo”. Non colpire  la libertà di opinione ma fungere da barriera contro coloro che distorcono la verità storica per diffondere i germi dell'odio e dell'antisemitismo. Ed è questa la formulazione a cui si è lavorato da tempo e in cui si è impegnata l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con la Comunità ebraica di Roma, assieme al Parlamento. Il disegno di legge, che vede come primi firmatari i senatori Silvana Amati del Partito Democratico e Lucio Malan di Forza Italia, darà attuazione a una norma quadro dell'Unione Europea del 2008 in cui si individuavano come reati tutti quei comportamenti che istigano all'odio razziale e alla xenofobia. A quel provvedimento dell'Ue si sono già adeguate Francia, Germania, Polonia, Svizzera e Belgio, e, con il voto di oggi, anche l'Italia ne seguirà il percorso. Una volta passata al Senato, la legge andrà alla Camera, dove potrebbe essere anche approvata in commissione deliberante. A quel punto, il negazionismo sarà un reato punibile, per legge, da 1 a 3 anni.
 

qui roma
[Sé-gni], l’arte per il dialogo
Trentasette artisti, un’asta, una mostra e l’obbiettivo di investire sulla cultura rafforzando il rapporto tra Italia e Israele: si più riassumere così la collezione d’arte [Sé-gni] curata da Giorgia Calò, presentata ieri nella galleria Anna Marra Contemporanea e i cui fondi andranno alla IIFCA -Fondazione Italia e Israele per la Cultura e le Arti presieduta da Piergaetano Marchetti.
A partecipare all'evento, l'ambasciatore d'Israele in Italia Naor Gilon (nella foto assieme alla gallerista Anna Marra): "Mi sembra non ci sia un’occasione più adatta per illustrare l’importanza dello sviluppo culturale" e Il direttore generale per la promozione del sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri Andrea Meloni che ha aggiunto: “Sono tanti i motivi per essere lieti della meravigliosa collezione che presentiamo oggi. Le persone coinvolte hanno partecipato con gioia e vedo un impegno tangibile per arte e cultura".
Dopo la piccola anticipazione, le opere saranno protagoniste di una mostra alla galleria Riccardo Crespi di Milano (18-26 febbraio) e animeranno l’asta all’interno del Teatro Franco parenti di Milano l’11 marzo. [Sé-gni] riunisce artisti storici e nuove promesse, italiani e israeliani (da Ron Gilad a Menashe Kadishman, da Jannis Kounellis a Giosetta Fioroni), rielabora il rapporto con Israele utilizzando materiali e tecniche eterogenee. Comprende inoltre il progetto curato dall’architetto israeliano David Palterer “EXLibris” che crea un cortocircuito tra letteratura e arte.
Leggi

storia e memoria
Robert Herzstein (1940-2015)
È stata una vita dedicata a ricostruire il passato, a svelare le scomode verità, a non dimenticare, quella dello storico americano Robert Herzstein, morto a 75 anni a Columbia. Dopo aver scritto numerosi libri che trattavano il periodo della Seconda guerra mondiale e i crimini perpetrati in Germania (tra le sue pubblicazioni “Adolf Hitler and the German Trauma”, “The war that Hitler won”, “The nazis”), Herzstein ha riportato in luce il controverso rapporto dell’ex Segretario generale delle Nazioni Unite e poi presidente dell’Austria Kurt Waldheim con il nazismo. Era infatti il 1986 quando, durante il World Jewish Congress – il Congresso Ebraico Mondiale, Herzstein rivelò le sue ricerche e prove sull’ambiguo passato del politico Waldheim. “Kurt Waldheim – spiegava lo storico nel suo libro ‘Waldheim: The missing years’ – non ha personalmente contribuito o incitato ai crimini di guerra. Ma la non colpevolezza non deve essere confusa con innocenza, il fatto che abbia partecipato a una unità che ha commesso crimini di guerra lo rende incontrovertibilmente complice”.
Leggi

Pew research center e i dati di della pergola
L'evoluzione dell'Europa ebraica
Mentre i leader mondiali usano sempre più la parola “esodo” in riferimento agli ebrei europei, questi ultimi, censiti e ricensiti, continuano ad essere più di un milione. E a settant’anni esatti dalla liberazione di Auschwitz, il Pew Research Center di Washington pubblica un rapporto secondo il quale il declino del numero di ebrei in Europa negli ultimi sette decenni si è mostrato costante. Il calo non si presenta omogeneo né dal punto di vista cronologico, con picchi legati ad alcuni eventi maggiori, né soprattutto dal punto di vista geografico, essendo relativo primariamente e in maniera più massiccia che in qualsiasi altra parte del mondo all’Europa dell’Est.
L’analisi trova il suo punto di partenza nel lavoro di Sergio Della Pergola, demografo dell’Università Ebraica di Gerusalemme, basandosi sulla sua ricerca storica del 1993 che misurava le variazioni numeriche della popolazione ebraica europea tra il 1939 e il 1991.
Leggi

Qui Torino 
Vecchio e nuovo antisemitismo
Grande successo a Torino per l’appuntamento in memoria di Vittorio Dan Segre: parte di un ciclo a lui dedicato, che vuole ricordarne l’impegno in nome della pace, l’incontro “Vecchio e nuovo antisemitismo” ha raccolto il pubblico delle grandi occasioni. Con la conferenza del professor David Meghnagi, tenutasi al Circolo dei Lettori, la Comunità Ebraica di Torino ha voluto aprire alla cittadinanza torinese una riflessione sull’antisemitismo dopo i recenti attentati di Parigi, che hanno mostrato la volontà e la capacità della violenza islamista di colpire a fondo il cuore dell’Occidente.
Leggi

master ucei
Studenti alla prova
Prime sessioni d’esame al Centro Bibliografico “Tullia Zevi” del Master in “Cultura ebraica e comunicazione” promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Una prima tappa per l’iniziativa che vuole esaminare il rapporto tra ebraismo e comunicazione con cicli di lezioni di storia e filosofia, ma anche studio sul Talmud e sui nuovi media. Gli esami sono stati inoltre l’occasione per riunire gli studenti fuori sede che seguono e intervengono alle lezioni a distanza e hanno hanno così potuto incontrare il direttore del Master rav Riccardo Di Segni.
Leggi

pilpul
Verso Expo
Ce la faremo a completare i cantieri? L’Expo di Milano – previsto dal 2006 e programmato per inaugurare il primo di maggio – tiene tutti con il fiato sospeso. Dopo anni di attese, rallentamenti, indagini, scandali, rimodulazioni del piano, oramai ci siamo. Gli operai lavorano nel turno di notte, i magistrati vegliano sull’emergenza immancabilmente italiana, i politici sperano in una bella figura e in un’opportunità per Milano e per l’Italia.
Sabato scorso si è tenuto il primo appuntamento per discutere la “Carta di Milano”, il documento che dovrebbe essere approvato durante Expo e poi essere adottato dalle Nazioni Unite come punto di riferimento per gli “Obiettivi post 2015”. Essenza della sfida: nutrire il pianeta, che è poi lo slogan di Expo
.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
Leggi

Storie - Regno Sabaudo
La storia italiana è stata “sempre strettamente connessa con quella più specifica della sua bimillennaria componente ebraica”. Così Pia Jarach ha scritto nella prefazione al libro di Gianfranco Moscati “Gli ebrei sotto il Regno Sabaudo. Combattenti – Resistenza – Shoah” (editore Origrame), dal quale è nata una mostra itinerante che ora giunge a Roma, dove viene presentata domani 11 febbraio alle ore 17,00 presso la Camera dei Deputati (Complesso di Vicolo Valdina).
La mostra, che sarà aperta al pubblico dal 12 al 20 febbraio (ore 10-18, con ingresso a Piazza di Campo Marzio 42), illustra attraverso documenti ed immagini la partecipazione degli ebrei italiani alla vita nazionale nei 150 anni di regno sabaudo, dalle guerre risorgimentali fino alle leggi razziste del 1938, all’adesione alle bande partigiane e alla deportazione nei lager nazisti
.

Mario Avagliano
Leggi

Memoria condivisa
Il 10 febbraio del 1947 furono firmati i Trattati di Parigi dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. L’Europa veniva riconfigurata dopo un lungo e massacrante conflitto.
Ma in quei giorni tra l’Istria e la Dalmazia, si consumava una tragedia. Più di diecimila (ancora non c’è chiarezza sui numeri) italiani furono deportati e uccisi nelle foibe delle regioni carsiche per ordine del regime comunista jugoslavo. Sulla questione vorrei fare qualche considerazione.
Ci troviamo davanti ovviamente a una tragedia, ingiustificabile e da condannare, ma in pochi purtroppo ricordano che poco prima era stato il regime fascista e nazista a tentare una vera e propria pulizia etnica della popolazione dalmata e istriana. Ovviamente questo non giustifica quello che è successo poi, ma questa puntualizzazione ci aiuta a capire il perché di tanto odio e tanta violenza
.

Daniele Regard
Leggi


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.