Reato di negazionismo, verso l’approvazione della legge

rassegnaIl reato di negazionismo sarà presto introdotto anche in Italia. Questo pomeriggio, infatti, il Senato è chiamato a votare la norma che sanziona penalmente coloro che negano la Shoah. Una legge condivisa da tutto l’arco parlamentare e che, dopo anni di discussioni, sembra diretta verso l’approvazione. Come ricorda il Secolo XIX, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha fortemente sostenuto il disegno di legge. Nel suo discorso alla Camera dei Deputati in occasione del Giorno della Memoria, il presidente UCEI aveva sottolineato il sostegno dell’Unione all’introduzione nell’ordinamento italiano del reato di negazionismo, in particolare nell’ultima formulazione della norma. “Una legge che non vuol essere in alcun modo limitativa della libertà di ricerca – spiegava Gattegna – ma solo impedire che venga sottovalutato l’effetto perverso e diseducativo di falsità storiche usate come mezzo di propaganda politica, come strumento per offendere le vittime della Shoah e, al tempo stesso, per diffamare i discendenti che ne difendono il ricordo”. Il progetto al vaglio del Senato vede come prima firmataria Silvana Amati del Pd e secondo Lucio Malan di Forza Italia e andrà a modificare la legge del 1975 per il contrasto dei crimini di genocidio. “La norma è sostenuta da tutti i partiti, eccetto la Lega (i grillini hanno firmato singolarmente) – scrive La Stampa – Passata al Senato, andrà alla Camera, dove potrebbe essere anche approvata in commissione deliberante. A quel punto, il negazionismo sarà un reato punibile, per legge, da 1 a 3 anni”.

Netanyahu, il Congresso Usa e la campagna elettorale. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, nonostante le pressioni, non rinuncia al suo intervento al Congresso americano previsto per il prossimo 3 marzo (Avvenire). Una visita che il presidente americano Barack Obama considera “inappropriata” considerando che cade a due settimane dalle elezioni israeliane. “Angela Merkel non l’avrebbe mai fatto”, la battuta da parte di Obama subito dopo l’incontro con la cancelliera tedesca alla Casa Bianca (Il Messaggero) e in riferimento all’intervento di Netanyahu al Campidoglio. Il premier israeliano intanto deve confrontarsi in patria con una nuova campagna diretta ad evitarne la rielezione. A raccontarlo, Davide Frattini sul Corriere della Sera: il movimento Victory15, con esperti di marketing e finanziamenti americani (tra cui quelli del magnate Daniel Abraham), coinvolge 4500 volontari che girano per Israele con l’obiettivo di convincere i cittadini a non votare per Netanyahu.

Napoli, indagine sulla svastica a scuola. Si tratta di un gesto isolato, spiegano i carabinieri, in riferimento al bruto episodio che ha coinvolto una classe dell’istituto napoletano Margherita di Savoia, dove la settimana scorso Angela Yael Amato, docente di violino della scuola e iscritta alla comunità ebraica, aveva trovato disegnata sulla lavagna una svastica. La classe è stata sospesa, afferma la dirigente scolastica Fiorella Colombai e gli studenti saranno impegnati in una giornata dedicata interamente alla Shoah con video proiezioni, discussioni sul tema ed elaborati (Il Mattino di Napoli).

Palatucci, il ricordo. “Il 10 febbraio di settant’anni fa, dopo essere stato arrestato dalla Gestapo nel suo appartamento, nel campo di concentramento di Dachau moriva l’ex questore reggente di Fiume Giovanni Palatucci”. Così l’Osservatore Romano ricorda, nel settantesimo anniversario della sua scomparsa, Giovanni Palatucci, nominato Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme. Sulla sua figura presto verrà pubblicata la relazione del team di studiosi, coordinato dalla storico Michele Sarfatti, che sotto l’egida della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, e a seguito dal mandato conferito in questo senso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha indagato sulla vita dell’ex questore di Fiume.

Daniel Reichel

(10 febbraio 2015)