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20 febbraio 2015 - 1 Adar 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
È iniziato il mese di Adar e in Israele da ogni scuola elementare, asilo, riunione di bambini si sentono i ritornelli delle canzoni o delle filastrocche popolari per Purim: “Mordechai yatzà milifnè hamelech bilvush malchut veattere zahav…” Il nostro Mordechai che esce vestito in maniera regale e con la corona d’oro mi ha fatto pensare, paradossalmente, ai toni e ai terribili confronti che caratterizzano molto mondo ebraico di oggi, sia che esso si incontri virtualmente sui social network, sia che lo faccia realmente in qualunque altro luogo.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Che i palestinesi abbiano diritto ad avere un loro stato penso sia chiaro a tutti, e debba essere accettato come naturale conseguenza di un percorso di maturazione storica. Meno evidente - a leggere i giornali e i commenti sulla rete - sembra essere l'idea altrettanto ovvia che tale stato debba nascere come strumento di stabilizzazione della società palestinese e non come entità da mettere a confronto o in opposizione a Israele, se non addirittura agli ebrei. Da più parti si guarda allo slittamento della discussione della mozione proposta al Parlamento italiano con sentimenti contrastanti che mi sembrano meritevoli di riflessione.
 
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Roma, Museo della Shoah
si dimette Paserman
“Troppi ritardi, il comune è assente”. “Manca la volontà politica di realizzare il Museo”. Da qui la decisione delle dimissioni presentate ieri dal presidente della Fondazione del Museo della Shoah di Roma Leone Paserman, già presidente della Comunità ebraica della Capitale. A spiegare i motivi di questa decisione, l’intervista rilasciata da Paserman a Gabriele Isman su Repubblica. “Quando ieri mattina è arrivato l’ultimo rinvio della riunione del cda per impegni del sindaco, ho capito che non potevo proseguire nel mio incarico”, spiega Paserman che sottolinea come non siano state rispettate le scadenze per l’aggiudicazione definitiva dei lavori del Museo a Villa Torlonia (tre i mesi di ritardo secondo il cronoprogramma fissato dal Campidoglio). Rispetto alla consegna come sede temporanea della Fondazione della Casina dei Vallati, Paserman parla di “una recita perla stampa alla vigilia della Giornata della Memoria. Alcuni giorni dopo abbiamo scoperto che quei locali ci erano stati assegnati soltanto per due anni, perché per un tempo superiore sarebbe stato necessario un concorso”. Sul ruolo della Comunità ebraica di Roma e in particolare del suo presidente Riccardo Pacifici, Paserman afferma: “Non so quanto Pacifici sia convinto di quel Museo a Villa Torlonia. In fondo l’ idea di realizzarlo all’Eur era sua e meno male che non è andata a buon fine. L’Ente Eur sta fallendo”. Infine su un possibile ritiro delle dimissioni dalla presidenza della Fondazione, Paserman lascia aperta una possibilità: “Potrei tornare indietro soltanto in presenza di veri fatti nuovi, come l’aggiudicazione definitiva dei lavori. Altrimenti ci proverà qualcun altro al posto mio”.

Accantonare una mozione assurda sulla Palestina. Non una mezzi termini sul Corriere della sera Pierluigi Battista per definire la mozione sul riconoscimento dello Stato palestinese, oggetto di discussione al Parlamento italiano in questi giorni. “Pd e Palestina. Una mozione assurda che isolerebbe Israele”, scrive Battista nel suo editoriale che apre dalla prima del Corriere di oggi. “L’assurdità – afferma Battista – ovviamente non sta nell’auspicare la nascita di uno Stato palestinese, ma nel non voler vedere che oggi una parte del territorio palestinese, Gaza, è nelle mani di Hamas: un gruppo che non vuole riconoscere lo Stato di Israele, che vuole eliminare tutti gli ebrei che inquinano la terra sacra, e che fa parte della jihad che oggi sta scatenando l’offensiva antiebraica anche in Europa”.
 
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  davar
QUI GERUSALEMME
La neve copre la città dorata 
Dopo la bufera annunciata e le scuole chiuse, una coltre di neve si è posata su Gerusalemme tra gli entusiasmi di molti e i disagi per le incombenze quotidiane. L’idilliaca immagine di bambini che assemblano pupazzi di neve cantando canzoni gioiose è ben lontana dalla situazione attuale, in una Israele in piena campagna elettorale in vista delle vicini elezioni di marzo. Nonostante traffico e malumori in tanti però non hanno voluto perdersi il fascino della capitale che oggi strappa a Tel Aviv il titolo di Città bianca. La grande quantità di neve caduta ieri notte ha comportato la chiusura di molte strade e portato a cancellare il servizio di trasporto pubblico. Secondo la stampa locale a Gerusalemme sarebbero 25 i centimetri raggiunti dalla neve, mentre sulle alture del Golan e in Galilea addirittura trenta: niente paura però, avvisa l’Israel Electric Corporation, per le risorse energetiche. I cittadini che dovranno spostarsi in vista dello Shabbat, potranno usare il treno (da Gerusalemme a Tel Aviv e viceversa) che però procederà a rilento mentre sono state predisposte sedici linee speciali per spostarsi dalla stazione dei bus in città e intanto si raccomanda di muoversi con cautela. In vista del sabato le autorità hanno avvisato inoltre gli ebrei osservanti che il sistema dell’eruv che permette di trasportare oggetti durante Shabbat potrebbe essere danneggiato.
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nello storico centro ebraico romagnolo
Bertinoro, rav Luciano Caro
riceve la cittadinanza onoraria 

Il legame di Bertinoro, lo storico centro ebraico romagnolo, con l’ebraismo affonda nei secoli e ha come esempio più illustre la figura di Ovadyah Yare (1455-1516), rabbino e commentatore di Mishnah conosciuto nel mondo come “il grande Bertinoro”. Si richiama a quell’esperienza e al legame indissolubile che vi è tra ogni Comunità ebraica e il territorio di competenza la solenne cerimonia di attribuzione della cittadinanza onoraria del Comune romagnolo al rav Luciano Meir Caro, rabbino capo di Ferrara, che si svolgerà domenica durante una seduta straordinaria del Consiglio comunale appositamente convocata con la partecipazione, tra gli altri, del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, del presidente della Comunità ferrarese Andrea Pesaro e di alcuni rappresentanti dell’ambasciata d’Israele a Roma.
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LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE
Molti nomi nuovi fra i candidati
per il Consiglio di Milano 

Sono 25 i candidati in gara per le elezioni del nuovo Consiglio della Comunità ebraica di Milano. Il termine per la presentazione è scaduto questo venerdì 20 febbraio. Le liste sono sei, due con nove candidati, due uninominali. Gli elettori potranno esprimere in ogni caso fino a un massimo di nove preferenze, anche su nomi appartenenti a liste diverse.
Non saranno più 19 i consiglieri eleggibili bensì 17 in virtù dell’aggiornamento del registro degli iscritti alla Comunità, che ha evidenziato una significativa diminuzione di questi ultimi, formalizzata nell'ultimo Consiglio e relativa all’ultimo triennio. La composizione delle liste fa registrare un forte rinnovamento nelle candidature su tutti i fronti.
Capolista dei nove candidati di Wellcomunity sarà Raffale Besso, assessore al Bilancio del Consiglio uscente, mentre non si ricandida il presidente uscente Walker Meghnagi. Il primo dei candidati di Ken sarà Milo Hasbani, Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Antonella Musatti, già alla guida delle struttura assistenziali della Comunità milanese, è candidata in una lista che porta solo il suo nome.
Le votazioni si svolgeranno il prossimo 22 marzo e i candidati si presenteranno il prossimo 10 marzo agli iscritti della Comunità.
Di seguito l'elenco completo dei candidati...
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verso il nuovo consiglio della comunità
Torino, i candidati si presentano 
L’assemblea tenutasi ieri sera nei locali della Comunità ebraica di Torino è stata l’ultima prima delle prossime elezioni, che il primo marzo porteranno rinnovare gli organi di gestione, con nuovi consiglieri e una nuova giunta e un nuovo presidente, a rappresentare gli ebrei piemontesi. Il centro sociale, che è anche sede della ricca biblioteca della comunità – integrata nella rete delle biblioteche torinesi – era affollato di un pubblico particolarmente attento e interessato. Oltre alla presentazione del bilancio consuntivo del 2014, con lettura delle relativa relazione, infatti, è stata ieri sera l’occasione in cui i candidati alle prossime elezioni hanno avuto l’opportunità di presentarsi e di presentare i propri programmi. Quattro le liste, che in un’atmosfera serena hanno sottolineato unanimi come sia arrivato il momento di mettere da parte le divisioni e lavorare insieme per il futuro di una comunità troppo spesso attraversata da tensioni e conflitti, per procedere uniti nell’interesse di tutti. La Comunità torinese sarà chiamata a esprimere il proprio voto il prossimo 1 marzo. 

qui napoli - fondazioni beni ebraici in italia
Nuovi progetti per il futuro
“Avere un quadro chiaro della situazione dei beni culturali ebraici in tutto il Meridione, per avviare collaborazioni che possano valorizzare al meglio questo grande patrimonio”. Così il presidente Dario Disegni ha illustrato lo scopo di tenere la riunione di Consiglio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia a Napoli, svoltasi tra mercoledì e giovedì. Tra i vari punti all’ordine del giorno, anche l’approvazione del bilancio consuntivo del 2014, un anno ricco di attività, tra cui la mostra “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica”, l’implementazione del sito internet e vari finanziamenti per studi, ricerche, pubblicazioni e restauri, per le quali il Consiglio ha espresso grande soddisfazione.
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i 150 ANNI DI FIRENZE CAPITALE 
I segreti della sinagoga
Proseguono gli appuntamenti per i 150 anni di Firenze Capitale nel segno della collaborazione instaurata tra Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Comunità ebraica sul tema “Firenze capitale dell'esotismo”. Domenica alle 10, nei locali comunitari, un nuovo incontro per parlare della sinagoga di via Farini come “simbolo d'Oriente”.
A tenere le redini dell'incontro sarà Renzo Funaro, presidente dell'Opera del Tempio ebraico e vicepresidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia
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qui milano - adei wizo
In Israele con i giovani
Un campo estivo dedicato ai giovani, un'opportunità per vivere un'esperienza formativa e divertirsi. Così si presenta il One World’ WIZO Summer Camp, la nuova iniziativa realizzata dall'Adei Wizo,  l'associazione che rappresenta le donne ebree nel mondo, in collaborazione con Big Ideas in Education, una grande impresa che opera in campo educativo e che  gestisce campi estivi in Israele. L'iniziativa, a cui ha aderito l'Adei Wizo Italia presieduta da Ester Silvana Israel, prenderà il via questa estate al WIZO Nir Haemek Youth Village (uno dei cinque villaggi WIZO per la gioventù, casa per oltre mille giovani provenienti da situazioni di disagio, rischio ed estrema difficoltà famigliare) ed è diretta a giovani ebrei di età compresa tra 11-17, provenienti da Israele e dall'estero. Il progetto sarà presentato questa domenica a Milano, nella sede dell'Adei Wizo.
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pilpul
Un’Europa senza ebrei
Se gli ebrei se ne andranno dall’Europa sarà una sconfitta per la civiltà europea. Su questo siamo tutti d’accordo. Ma cosa succederà dopo? È più preoccupante immaginare il destino di un’Europa senza ebrei o il destino degli ebrei fuori dall’Europa? Rispondendo a questa domanda d’istinto direi senz’altro che mi preoccupa di più l’Europa. Il popolo ebraico esiste da millenni, ha subito discriminazioni, persecuzioni, massacri, tentativi di genocidio ed è sopravvissuto a tutto questo. La civiltà europea, molto più recente, ha conosciuto momenti di gloria e di decadenza, ed è difficile dire cosa le riservi il futuro; se il nostro continente si rivelasse incapace di proteggere una parte dei suoi cittadini ci sarebbero ottime ragioni per essere pessimisti: personalmente credo che sarebbe l’inizio della fine.

Anna Segre, insegnante
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Buonanotte Europa
Poco più di una ventina di ore di pullman, si impiegano per attraversare l'Anatolia e trovarsi così al primo confine con la Siria per entrare nel Califfato ed unirsi nelle sue milizie. I controlli turchi non preoccupano, parrebbero più interessati a non far passare rifornimenti e armi tra Suruç e la regione curda del Rojava, tornata nuovamente all'Ypg. Ugualmente, come dimostrano le numerose foto su profili Facebook ed interviste sui vari giornali, non dovrebbe essere altrettanto difficile, recarsi come volontari nel Donbass, per entrare tra le file dei filorussi, o al contrario per sostenere militarmente i gruppi estremisti ucraini.

Francesco Moises Bassano, studente
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Studiare a Buchenwald  
Studiare un libro di Torà di Rav Israel Meir Lau - reduce dal campo di Buchewald - dentro quello che fu il bunker di Himmler, ha per me un significato chiaro e semplice: Sappiano i figli e nipoti di Haman che non ci sconfiggerete mai.

Michele Steindler
 

Fondamenti e finalità
“Più che mai il pensiero ebraico deve tornare a essere quello che è sempre stato: un pensiero della differenza e dell’oltre che salva” Questa è la sfida che Mino Chamla ha lanciato alla platea genovese di Palazzo Ducale, in occasione del primo appuntamento del ciclo “Incontri”, promosso dal Centro Primo Levi e la Comunità ebraica di Genova insieme all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Cosa vuol dire? Forse, come spiega lui stesso, chiedersi dei fondamenti e delle finalità delle cose, senza accontentarsi delle semplici rappresentazioni.

Ilana Bahbout
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