Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia
Nuovi progetti per il futuro

fbcei napoli“Avere un quadro chiaro della situazione dei beni culturali ebraici in tutto il Meridione, per avviare collaborazioni che possano valorizzare al meglio questo grande patrimonio”. Così il presidente Dario Disegni ha illustrato lo scopo di tenere la riunione di Consiglio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia a Napoli, svoltasi tra mercoledì e giovedì. Tra i vari punti all’ordine del giorno, anche l’approvazione del bilancio consuntivo del 2014, un anno ricco di attività, tra cui la mostra “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica”, l’implementazione del sito internet e vari finanziamenti per studi, ricerche, pubblicazioni e restauri, per le quali il Consiglio ha espresso grande soddisfazione. Per la definizione delle linee programmatiche per il futuro della Fondazione, molto rilevante sono state sia la visita nel pomeriggio di mercoledì alla mostra “La Comunità ebraica di Napoli 1864 – 2014: 150 anni di storia”, in corso all’Archivio di Stato e realizzata con il sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Regione Campania, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della FBCEI, sia l’incontro di giovedì mattina con i referenti della Comunità ebraica di Napoli e dell’UCEI per il Meridione. La Comunità di Napoli ha competenza per un territorio vastissimo comprendente tutto il sud Italia, e conta qualche centinaio di iscritti sparsi fra varie regioni tra cui Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. “In passato è spesso mancata la sensibilità di capire che era necessario interessarsi in modo diretto al Meridione, che oltre alla fornitura di servizi richiede una rappresentanza di tipo politico e istituzionale”, ha sottolineato Gadi Piperno, coordinatore del Progetto Meridione del Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI, che ha lo scopo di offrire supporto alla Comunità ebraica di Napoli. Esigenza confermata dal presidente Pier Luigi Campagnano, che ha evidenziato la necessità di farsi conoscere come riferimento ebraico ufficiale. Molto importante, ha aggiunto Piperno, il lavoro dei referenti presenti nelle varie regioni, fondamentali fonti di informazioni oltre che efficienti rappresentanti per le autorità locali. Tra loro il calabrese Roque Pugliesi, che ha espresso l’importanza del coinvolgimento di una realtà spesso lasciata ai margini. “Oltre ai rapporti con le istituzioni e all’organizzazione di iniziative culturali, molto gratificante è l’attività che svolgiamo nelle scuole, che ha dimostrato quanto i giovani siano interessati alla cultura ebraica”, ha affermato. Essa è profondamente radicata nella storia e nel territorio del Mezzogiorno, come rilevato da Giancarlo Lacerenza, professore del Centro di Studi Ebraici dell’Università L’Orientale e curatore della mostra sui centocinquanta anni della Comunità, che ha fornito al Consiglio della Fondazione un’approfondita panoramica sulla collocazione, le vicende e la conservazione dei beni culturali ebraici nel Meridione. Il Sud si differenzia fortemente dal resto della penisola per quanto riguarda la presenza ebraica, bruscamente interrotta dall’espulsione del 1510, e questo si rispecchia anche nel patrimonio archeologico. “Guardando la cartina, dall’antichità fino al rinascimento non vi era centro in cui non vi fossero ebrei, e questo si riscontra ancora oggi nella toponomastica e nell’urbanistica”, ha mostrato Lacerenza. “Un patrimonio ricco di suggestioni sia per quanto riguarda l’epigrafia sia per quanto riguarda manoscritti e libri, su cui è interesse della Fondazione proporre convegni, mostre e altre iniziative, coinvolgendo il Ministero e gli assessori alla cultura locali, e sforzandosi di lavorare con una visione a lungo termine”, ha affermato Disegni. Il Consiglio si è così impegnato all’elaborazione di tali progetti, inseriti tra le priorità dell’attività di valorizzazione promosse dalla FBCEI. Tra gli altri progetti in corso su cui la riunione si è concentrata, l’inaugurazione della mostra Judaica Pedemontana avvenuta settimana scorsa a Torino, dove è per la prima volta esposto il fondo di volumi ebraici della Biblioteca Nazionale Universitaria del capoluogo piemontese, la catalogazione dei beni culturali ebraici e lo sviluppo di un portale consultabile dal pubblico, e l’elaborazione di itinerari culturali ebraici. Il bilancio consuntivo del 2014 è stato approvato all’unanimità, così come la selezione di Bologna come sede della prossima riunione di Consiglio.

Francesca Matalon

(20 febbraio 2015)