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5 Aprile 2016 - 26 Adar II 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Qualsiasi oggetto, idea, parola, sentimento, azione è, indipendentemente dalla sua natura, suscettibile di trasformarsi in idolo. L’idolo non è semplicemente il dio degli altri popoli, tanto più che l’emblema dell’idolatria, il vitello d’oro, è stato costruito dagli stessi ebrei. L’idolo non è semplicemente un’immagine, un pezzo di marmo o di legno a cui ci si prostra. I Maestri del Talmùd  ritengono che si è molto più esposti al rischio idolatrico se si è raffinati e istruiti (Sanhedrin, 102 a). Potrebbe essere letto in quest’ottica l’episodio  narrato in Vaykrà, 10; 1-3 , della morte dei due figli di Aròn, Nadav e Avihù, dovuta all’aver acceso un “fuoco straniero”, ovvero un fuoco aggiuntivo rispetto a quello prescritto. I due rampolli della più nobile famiglia ebraica,  evidentemente sopraffatti dal privilegio  di un'innata familiarità con la sacralità, per un eccesso di zelo che diventa esso stesso idolatrico, finiranno  loro stessi consumati dal fuoco. A tal punto l’idolatria è concepita nella tradizione ebraica come una relazione alterata, un modo di rapportarsi non autentico, che molti Saggi ci mettono in guardia dal rischio di trasformare in idoli la stessa Torà, le stesse mitzwot e persino la stessa premura anti-idolatrica.
 
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Dario
Calimani,
anglista
“La storia non è sempre una passeggiata lungo il viale della memoria”, ha detto Simon Schama al Teatro La Fenice.
 
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Lefebvriani in Vaticano, Bergoglio apre al dialogo
Nel fine settimana Bergoglio ha incontrato monsignor Fellay, il superiore generale e diretto successore di Lefebvre alla guida della controversa Fraternità San Pio X. Lo ha confermato ieri la Santa Sede dopo che si erano sparse voci contradditorie sull’incontro. Questo incontro, scrive Repubblica, rappresenta un “ulteriore passo” verso il riconoscimento canonico della Fraternità “nella forma di una prelatura costituita ad hoc sul modello di quella dell’Opus Dei, dopo anni di dissidio profondo”.
“Che il dialogo fosse a buon punto lo si era inteso dalla lunga intervista concessa da Fellay lo scorso mese di marzo al sito della Fraternità. In diversi passaggi, il superiore si era mostrato ottimista circa l’esito positivo della vicenda” ricorda il Foglio.

Su Repubblica un ritratto di Jurgen Mossack, il “re” dei Panama Papers che stanno facendo tremare il mondo. Come viene spiegato, il padre è stato un ex SS che come tanti altri criminali nazisti sognava “una vita più tranquilla nell’America Latina”. Tra i vari incarichi, Mossack senior è stato caporal maggiore negli squadroni della morte che furono responsabili di alcuni dei prigioni crimini. Anche se, si legge nell’articolo, al momento sarebbe “complicato avere dettagli”.

È partito ieri il provvedimento del Comune di Milano (in “autotutela”) che revoca l’assegnazione dell’area del Palasharp per la costruzione di una nuova moschea. Il Coordinamento delle associazioni islamiche (Caim) era il primo classificato, ma Palazzo Marino ha scoperto una difformità: il presidente di una delle associazioni aveva una vecchia condanna penale. L’area dovrebbe passare al secondo soggetto in graduatoria, l’Istituto di viale Jenner (Corriere Milano).
 
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  davar
OGGI LA CERIMONIA ALL'ACCADEMIA DEI LINCEI
Talmud, nuove pagine di vita
In consegna direttamente nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il primo volume della traduzione integrale del Talmud Babilonese in italiano a cura della casa editrice Giuntina si fa simbolo della restituzione alla società di un'opera che costituisce una parte fondamentale del suo patrimonio culturale. A segnare questo ritorno, dopo la sopravvivenza del testo a secoli di roghi e censure, una cerimonia all'Accademia dei Lincei a Roma, in programma questo pomeriggio alle 16.30 alla presenza del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e del rav Adin Steinstaltz, che ha curato la traduzione e il commento del Talmud in ebraico, francese, russo e spagnolo. Rav Steinstaltz stesso fa parte del Comitato d'Onore del Progetto di traduzione del Talmud Babilonese, nato da una collaborazione tra lo Stato e l'ebraismo italiano che ha messo in moto diversi soggetti attivi tra Consiglio di Amministrazione, Comitato scientifico e circa 50 studiosi, traduttori, redattori e curatori. Il progetto è partito grazie alla firma, il 21 gennaio 2011, di un protocollo di intesa fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, il Centro Nazionale delle Ricerche e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Sempre il rav Di Segni inaugurerà alle 18.30, presso il Centro Bibliografico Tullia Zevi, una nuova edizione del Master in Cultura Ebraica e Comunicazione promosso dall'UCEI con una lezione sul Talmud "tra universale e particolare".
il talmud in italiano - rav RICCARDO DI SEGNI
"Senza, non siamo niente"
Inizia con la scelta di un trattato “che fosse di buon auspicio” l’avventura della pubblicazione della traduzione italiana integrale del Talmud Babilonese, di cui esce il primo volume dedicato al trattato di Rosh haShahah. E al concretizzarsi di questa prima tappa di un lungo percorso, di buoni auspici il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni (nell'immagine) ne esprime molti. Tutto è iniziato con “una conversazione che sembrava occasionale, ma dietro c’era già un progetto più grande", tanto che in breve tempo si è trasformata in un finanziamento dallo Stato e in un libro pronto alla distribuzione. Un processo che porta il rav Di Segni a fare alcune considerazioni, in primo luogo sulle novità che esso comporta. Innanzitutto si tratta della prima traduzione italiana completa del Talmud, “fruibile a diversi livelli, da quello più elementare di chi vi si approccia la prima volta a con l’aiuto di un maestro, a chi è già esperto e ha ora uno strumento in più”. Inoltre, il progetto “è frutto del suo tempo, e infatti si lavora completamente in digitale”. Ma anche in generale “questo lavoro di squadra tra le sue varie anime” costituisce qualcosa di inedito.
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IL TALMUD in ITALIANO - renzo gattegna
Una sfida dal valore universale
L’impegno per la traduzione del Talmud, autentico pilastro etico-valoriale dell’ebraismo, nasce dallo sforzo e da una sensibilità comune a diversi soggetti: le istituzioni ebraiche, certamente, a partire dall’Unione delle Comunità e dal Collegio Rabbinico, e al fianco le massime istituzioni nazionali coinvolte in questa sfida attraverso Presidenza del Consiglio, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Consiglio Nazionale della Ricerche.
È questo il segno più evidente di un lavoro che è finalizzato alla diffusione di norme e principi che non sono appannaggio di una singola comunità, ma hanno invece un valore e una dimensione universale. Il progetto parla all’intera collettività italiana, che si vuole raggiungere con un’operazione che è al tempo stesso imponente come mole e ambiziosa negli obiettivi. Il tutto nella convinzione che il Talmud, i contenuti che esso svela, la metodologia del suo studio e della sua comprensione, costituiscano una fonte di arricchimento e un patrimonio irrinunciabile per tutti.
Il Talmud è infatti emblema di cultura, e proprio attraverso la cultura si vuole costruire un nuovo ponte per l’incontro. Ed è inoltre simbolo, per il suo metodo di studio, improntato alla massima libertà di pensiero, di un tipo di approccio che è importante riconoscere e assicurare nella trasmissione della conoscenza. Il Talmud è quindi cultura, conoscenza, libertà. Tre valori fondamentali da custodire nella nostra Europa di oggi, minacciata da nuovi terribili nemici che fanno della negazione degli stessi la ragione della loro esistenza e delle loro orribili azioni.


Renzo Gattegna,
presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
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IL TALMUD in ITALIANO - giuliano amato
Saggezza a disposizione di tutti
L’approdo del Progetto Talmud, vale a dire della prima traduzione in italiano del testo fondamentale dell’ebraismo, è un evento di primaria importanza per la nostra cultura, che non deve restare confinato, però, fra gli addetti ai lavori. Certo, saranno per primi gli specialisti di cultura religiosa che potranno usufruire, per i loro studi, di una traduzione curata da personale altamente specializzato sotto l’egida del Cnr e confrontabile per ciò stesso con il testo originale e con le già esistenti traduzioni in tedesco e in inglese. Ma l’impegno dedicato in questi anni al lavoro e lo stesso finanziamento pubblico che lo ha sostenuto non sarebbero giustificati, se questa pur meritoria finalità fosse l’unica ad essere perseguita. Il testo di cui finalmente disporremo dovrà essere utilizzato per contrastare quell’analfabetismo in materia religiosa, che per secoli è servito ad alimentare l’ostilità fra i fedeli di religioni diverse e che, ancora oggi, viene utilizzato al medesimo fine. Ce lo ha meritoriamente ricordato e, quel che più conta, documentato Alberto Melloni, che nel 2014 ha curato il (primo) Rapporto sull’analfabetismo religioso in Italia (edito da Il Mulino), nel quale una trentina di studiosi hanno messo a fuoco quanto poco si sappia della propria religione e ancor meno di quella degli altri.


Giuliano Amato
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IL TALMUD in ITALIANO 
Cultura, il giusto orizzonte
iL TALMUD in ITALIANO 
Una traduzione all'avanguardia
IL TALMUD in ITALIANO
Scrigno aperto al mondo
QUI BOLOGNA - LEGGERE PER CRESCERE
L'editoria che non conosce crisi
Non potrebbe essere più viva, affollata, colorata e ricca di spunti, la cinquantatreesima edizione della Bologna Children’s Book Fair, noostante sia aperta solo ai professionisti del settore fino a giovedì, prima che il Weekend dei giovani lettori spalanchi le porte della fiera di Bologna al pubblico. Nella giornata d’apertura molte sono state le occasioni ufficiali, che hanno dato forte il segnale di come la BCBF ogni anno di più si attesti come il più importante appuntamento dedicato a un settore editoriale che non conosce crisi.
In distribuzione a cura della fiera anche il grande dossier "Leggere per crescere" che ogni anno Pagine Ebraiche dedica alla letteratura per bambini e ragazzi.
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QUI BOLOGNA - LEGGERE PER CRESCERE
Quelle pagine folli e bellissime
Nulla è scontato, nulla è mai banale o prevedibile quando c’è di mezzo Hamelin, l’associazione culturale che a Bologna da anni si occupa di promozione della lettura, formazione, letteratura per infanzia e adolescenza e di fumetto. Se poi Hamelin lavora con Bologna Children’s Book Fair, Buchmesse di Francoforte e Goethe Institut, allora è certo che non essere in città durante la settimana della maggiore fiera mondiale dedicata al libro per ragazzi sarebbe un errore clamoroso.
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il ricordo del grande rabbino e maestro
Un anno senza il rav Toaff,

l'Italia ebraica si mobilita
Il primo anno dalla scomparsa. Ma anche il trentesimo anniversario dallo storico abbraccio con Wojtyla all’ingresso del Tempio Maggiore di Roma.
Numerose le iniziative con cui l’Italia ebraica si accinge a ricordare il rav Elio Toaff, indimenticabile Maestro e uomo del dialogo.
Giovedì mattina, a partire dalle 11, la Comunità ebraica livornese ospiterà un limmud. Un’occasione di studio, impegno e commemorazione nel nome del rav Toaff che vedrà protagonisti molti rabbini, gran parte dei quali suoi allievi, in arrivo da tutto il paese.
Accolti dal presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri e dal rabbino capo Yair Didi, interverranno tra gli altri il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana Giuseppe Momigliano, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Napoli Umberto Piperno, il rabbino capo di Venezia Scialom Bahbout, il rabbino capo di Bologna Alberto Sermoneta, il rabbino capo di Modena Beniamino Goldstein. E ancora il rav Benedetto Carucci Viterbi, preside delle scuole ebraiche della Capitale e il professor Gabriel Levi.
Nel nome del rav anche una mostra che si inaugurerà mercoledì 13 aprile nelle sale del museo ebraico di Roma, curata dalla nipote Lia e frutto della collaborazione tra Comunità e Poste italiane.
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IL PRIMO MINISTRO ISRAELIANO LANCIA LA SFIDA
Negoziati, la proposta di Bibi 
Il Primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu ha invitato nelle scorse ore il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen a venire a Gerusalemme per parlare dei negoziati di pace. “Pochi giorni fa, alla televisione israeliana, ho sentito il presidente Abbas (Abu Mazen) dire che se lo avessi invitato, sarebbe venuto – ha dichiarato Netanyahu a margine di un incontro con il ministro degli Esteri della Repubblica ceca, Lubomir Zaoralek - Ho cancellato i miei programmi di questa settimana. Qualunque giorno in cui vorrà venire, io sarò qui ad attenderlo”.
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pilpul
Due lingue, il vuoto che le separa
Al mondo si parlano molte lingue, tuttavia si possono distinguere due modi fondamentali di discorso, diametralmente opposti: quello scientifico e quello poetico. Un modo per definire le differenze fra i due è dire che la scienza prende in considerazione una miriade di fenomeni e assegna loro un nome, mentre la poesia considera un fenomeno e gli dà molti nomi. Il linguaggio scientifico è preciso e ben definito, mentre quello poetico è aperto e sconfinato. Si può discutere dello stesso argomento nelle due lingue, ma le discussioni che si svilupperanno saranno molto diverse. Ad esempio, un uomo che voglia elogiare la bellezza degli occhi della sua amata non dirà che misurano un pollice e che il loro colore è 1523 della scala Angstrom. Piuttosto userà espressioni come “i tuoi occhi sono come colombi”. Certamente una descrizione meno precisa, ma che suscita un grande piacere in chi la ascolta. Dall’altra parte, guai a chi usi espressioni poetiche per riparare scarpe o costruire un ponte: le scarpe non verranno riparate e il ponte non sarà tale. Nella vita di tutti i giorni, i due linguaggi si intrecciano.

Rav Adin Steinsaltz
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Carnivori e vegetariani
Carnivori contro vegetariani. Poi, quando volete, cominciamo a parlare seriamente di animali, diritti, salute e ambiente.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas i



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