Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

14 aprile 2016 - 6 Nissan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Per la purificazione di chi è stato colpito da “tzarà’ath” la Torah dice che occorrono alcuni elementi, fra i quali un recipiente di terracotta e “acqua viva”. I Maestri si sono domandati che significato abbiano tali elementi.
Sappiamo che la “tzarà’ath” era un’affezione che colpiva chi commetteva maldicenza, azione quanto mai vile. Anche la terracotta è il più vile fra i materiali con cui si possono fare recipienti; quindi il recipiente aveva lo scopo di ricordare lo scarso valore della persona che si doveva purificare.
 
Leggi

Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Si sta avvicinando il quarantanovesimo anniversario della guerra del giugno 1967, e già si comincia a meditare su che cosa potrà succedere in vista del cinquantesimo. Per una coincidenza poetica, ora l'Egitto ha deciso di cedere all'Arabia Saudita la sovranità sulle isole di Tiran e Sanapir all'imbocco del Mar Rosso. Le due isolette disabitate svolgono un importante ruolo strategico come postazione di controllo della navigazione internazionale verso il Golfo di Aqaba che è anche il Golfo di Eilat. Nel maggio del 1967 il presidente egiziano Nasser proclamava la chiusura degli stretti di Tiran alla navigazione verso Eilat e con questo atto unilaterale creava il casus belli da cui poche settimane dopo sarebbe nata la fatale Guerra dei sei giorni.
 
Leggi

Mattarella su Schengen:
"No ai muri in Europa"
Da Torino, nel corso del forum italo-tedesco, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un messaggio all’Europa: “Abbiamo lavorato settant’anni per abbattere i muri, non lasciamo che rinascano. Tornare indietro da Schengen sarebbe autolesionismo”. Parole, riportate dal Corriere della Sera, che arrivano proprio nei giorni in cui Vienna ha dato il via alla costruzione di una barriera anti-immigrati sul Brennero, ripristinando di fatto una frontiera tra Italia e Austria. Per Mattarella queste iniziative sono inefficaci, serve invece “solidarietà tra Paesi europei” in modo che si lavori insieme per verificare e ricollocare i migranti che hanno diritto d’asilo e rimpatriare chi non ce l’ha. Intanto sul fronte dell’accoglienza, il Viminale annuncia che il flusso degli arrivi dalla Libia, in riferimento al primo trimestre, è aumentato del 55 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2015. Servono, avvisano le autorità, 15mila posti in più. “I vertici della Direzione immigrazione della polizia ieri sono volati in Grecia – racconta il Corriere – per pianificare un’azione comune in vista dei flussi di arrivi che certamente aumenteranno in vista dell’estate”.
 
Leggi

  davar
il tavolo ucei per il sud italia
Meridione e Comunità ebraiche,
un cantiere aperto di iniziative 

Progetto Meridione è il nome con cui, nell’ambito dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, si fa comunemente riferimento alle moltissime attività volte a sostenere e valorizzare la rinascita delle Comunità ebraiche del Sud Italia. E di questo si è parlato nella riunione tenutasi a Roma, che ha portato al Centro Bibliografico i rappresentanti di Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e della comunità di San Nicandro per una intensa giornata di lavoro insieme a rav Roberto Della Rocca e Gadi Piperno – coordinatore del progetto – e rav Pierpaolo Pinhas Punturello per Shavei Italia, e con il direttore dell’area Comunicazione e della redazione giornalistica dell’Unione Guido Vitale. L’ebraismo nel Meridione, è una realtà viva e molto vivace, che raccoglie singoli e gruppi dalle caratteristiche anche molto differenti tra loro, unite però dall’obiettivo condiviso di crescita e dalla fatica quotidiana dovuta all’esiguità numerica e alla distanza geografica fra i vari nuclei, che rende complessa, oltre che dispendiosa, l’organizzazione di attività comuni.
Dopo gli interventi dei singoli delegati delle diverse realtà, che hanno aggiornato i presenti sugli sviluppi seguiti alla riunione del gruppo di lavoro tenutasi lo scorso anno, nel pomeriggio si è parlato di tre punti che necessitano una strategia comune e concordata con l’Unione, ossia i servizi religiosi e cultuali, la partecipazione agli eventi nazionali assieme all’organizzazione dei futuri appuntamenti del Progetto Meridione e le relazioni istituzionali e comunicazione.
Leggi

Segnalibro - l'opera di Esther Kreitman Singer
I demoni di una scrittrice yiddish
“Un grande senso della storia, degli eventi. E la capacità di ricostruirli in poche, pochissime frasi”. Sono questi, per la traduttrice Marina Morpurgo, gli elementi che più accomunano la scrittura di Esther Kreitman Singer a quella del fratello minore, Israel Joshua. Molto meno nota sia di lui e che dell’altro fratello, quell’Isaac Bashevis che nel 1978 ricevette il premio Nobel per la letteratura, Esther Kreitman Singer non ha meno talento. L’uomo che vendeva diamanti, da oggi in libreria per Bollati Boringhieri, si distanzia dai libri dei fratelli innanzitutto per l’ambientazione: la vicenda – intitolata in yiddish Brilyantn – si svolge nella Anversa dei commercianti e tagliatori di diamanti, tutti parte della comunità ebraica, e a Londra.

Ada Treves

(nell’immagine i fratelli Singer ritratti insieme da Hazel Karr)

Leggi

Qui Roma – La mostra al Museo ebraico 
Rav Toaff e Wojtyla, l'abbraccio
e la storia di un’amicizia sincera

È stata certamente una svolta storica e un momento simbolico di grande intensità, ma l’abbraccio del rabbino capo emerito di Roma Elio Toaff con il papa Karol Wojtyla è prima di tutto un gesto che rappresenta una sincera e lunga amicizia. Così lo definisce Lia Toaff, nipote del rav e curatrice della mostra “1986-2016. Trentesimo anniversario dallo storico abbraccio tra Papa Giovanni Paolo II e Rav Elio Toaff”, inaugurata ieri al Museo ebraico di Roma, ricordando il grande Maestro a un anno dalla sua scomparsa.
“Quell’abbraccio, come diceva mio nonno, portava il peso di anni di storia, ma poi ci sono stati gli anni successivi, in cui tutto è cambiato e il rapporto tra i due si è trasformato in un’amicizia, tanto che Wojtyla lo ha poi inserito addirittura nel suo testamento, un segno non da poco”, ha spiegato Toaff. Ed è proprio il sentimento e il legame personale tra i due che rappresenta uno dei punti più importanti anche per Poste Italiane, che ha collaborato con la Comunità ebraica della Capitale alla realizzazione della mostra. “La nostra azienda oggi rappresenta molte cose, ma è nata prima di tutto per legare le persone – come avviene inviando una lettera, un dono, un biglietto – e raccontare le loro emozioni”, ha spiegato la presidente Luisa Todini.

(Immagine dell'Associated Press)
Leggi

qui roma - la mostra al museo ebraico
Il rav e il papa, trent'anni dopo 
Il 13 aprile 1986 papa Karol Wojtyla varcava la soglia del Tempio Maggiore di Roma, accolto da rav Elio Toaff e da una comunità ebraica che, emozionata, affollava la grande sinagoga capitolina. Una giornata storica, che ha segnato il dialogo tra ebrei e Chiesa Cattolica, ideale prosecuzione di quel profondo cambiamento nei rapporti tra le due fedi impresso dal documento Nostra Aetate promulgato dal Concilio Vaticano II nel 1965.
Quel giorno di trent'anni fa è ricordato in una mostra inaugurata ieri pomeriggio al Museo ebraico di Roma, “1986-2016. Trent’anni dallo storico abbraccio tra Papa Giovanni Paolo II e Rav Toaff”, interessante percorso tra documenti, fotografie, filmati, lettere, prime pagine di quotidiani e settimanali, dedicato allo storico momento e idealmente in ricordo del Rav Toaff, scomparso il 19 aprile dello scorso anno.
“Ricordo bene quel giorno del 1986, aspettavamo in trepidante attesa, quasi increduli, l'abbraccio, che infine avvenne, e che qui celebriamo. Da lì in poi, sono stati trent'anni di dialogo, trent'anni di impegno”, ha detto la Presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, introducendo l'iniziativa curata da Lia Toaff, realizzata con documenti tratti dall'archivio della comunità e dalle carte private della famiglia Toaff.

Marco Di Porto
Leggi

l'erba dei vicini - il programma di rai tre
Italia e Israele, oggi il confronto
va in onda in prima serata

“Se siamo più bravi possiamo insegnare. Se sono più bravi, dovremo imparare”. È il motto del programma in onda in prima serata su Rai Tre L'erba dei vicini, ideato e condotto da Beppe Severgnini, che mette a confronto l'Italia con i Paesi del mondo. E questa sera (ore 21.00) a contendere lo scettro del “più bravo” sarà lo Stato di Israele. Tra i protagonisti della serata, l'illustre demografo Sergio Della Pergola, docente all’Università Ebraica di Gerusalemme, che discuterà con Severgnini della questione israelo-palestinese. Nel corso del programma, che metterà a confronto Israele e Italia sotto diversi punti di vista, andranno poi in onda le interviste esclusive a Tzipi Livni, già ministro degli Esteri e membro della Knesset e allo scrittore e regista Etgar Keret. Il confronto si gioca, inoltre, sulla laicità. È più facile la vita di un laico in Italia o in Israele? Ne parlano l’attrice Lella Costa e il giornalista Gad Lerner, mentre un reportage realizzato in Israele porta l'attenzione sulle coppie che per sposarsi civilmente devono celebrare il matrimonio a Cipro, sullo “Shabbus”, il solo autobus che viaggia il sabato e su un cimitero laico, realizzato all’interno di un kibbutz.
Sul fronte dell’innovazione, i due Paesi offrono numerosi esempi di start up. In Israele in primo piano gli allevamenti di cavallette da usare per l’alimentazione, le stampanti tascabili e uno zainetto-paracadute. Servizi curati dalla giornalista Rossella Tercatin, cresciuta nella redazione del portale dell’ebraismo italiano e di Pagine Ebraiche (realtà all’interno della quale ha svolto il praticantato ed è diventata giornalista professionista) e curatrice oggi di alcuni notiziari tematici.
Leggi

qui mantova
Ute Lemper, cantare la Memoria
Dopo il grande successo avuto la scorsa settimana a New York, quando con il concerto “Songs for Eternity” tenutosi al Center for Jewish History, ha riempito la sala e ricevuto recensioni entusiastiche, Ute Lemper si appresta a esibirsi in Italia, in un doppio appuntamento che si terrà a Mantova. La cantante e attrice tedesca, accompagnata a New York da Francesco Lotoro al pianoforte, dal clarinettista David Krakauer, dal violino di Daniel Hoffman e dalla fisarmonica di Victor Villena, torna, in una ulteriore occasione costruita e organizzata da Viviana Kasam (nell'immagine a destra durante un'intervista) e Marilena Citelli Francese, a proporre con lo stesso titolo il patrimonio musicale cui il musicista e musicologo Lotoro ha dedicato la sua vita.

Leggi

qui roma
Argentina, il vergognoso silenzio
Un momento di riflessione sulla fuga dei criminali nazisti in Argentina. L’occasione per approfondire quali furono le responsabilità della comunità tedesca in quegli anni complessi e controversi.
Come punto di partenza la presentazione del volume Emet – il dovere della verità, di Nicola Viceconti, che ha dato il via a uno stimolante confronto svoltosi nella sede del Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Assieme all’autore la giornalista Lisa Palmieri Billig, che firma la presentazione del libro, e la sociologa argentina Veronica Roldan. A moderare l’incontro la Consigliera UCEI Daniela Pavoncello, intrattenimento musicale di Jorge Omar Sosa e letture di Eva Ruth Palmieri.
Leggi

qui roma - l'incontro alla scuola ebraica
Israele, educare all'integrazione
La sfida di Adina Bar-Shalom

“Una pioniera nel superamento nelle divisioni sociali e nell’integrazione dello stile di vita haredi con l’apertura sociale all’educazione superiore”. Così è stata definita l’insegnante e attivista Adina Bar-Shalom, fondatrice del Haredi College di Gerusalemme e figlia dell’ex rabbino capo sefardita di Israele Ovadia Yosef, al momento dell’attribuzione dell’Israel Prize, uno dei massimi riconoscimenti dello Stato, nel 2014. Questa mattina Bar-Shalom ha parlato alla scuola ebraica di Roma, rivolgendosi agli studenti del liceo.
Leggi

la storia dell'azienda diventa un film
Le Matzot del Lower East Side,
ricordi della New York ebraica

Ha chiuso ormai da un anno la storica fabbrica di matzot Streit’s Matzo, e nel Lower East Side di Manhattan, dove per decenni ha rappresentato uno dei luoghi che ha segnato la vita di molte famiglie ebraiche, è rimasto un vuoto. A raccontare la sua storia è oggi il film intitolato “Streit’s: Matzo and the American Dream”, che il regista Michael Levine ha ideato prima di sapere che la fabbrica avrebbe traslocato per spostare la produzione interamente nella sua succursale più moderna nel New Jersey. Così il documentario assume tutto un nuovo significato, quello di raccontare la storia di una famiglia tenace che per tanto tempo non ha voluto arrendersi alla frenesia di una città come New York in costante movimento, facendo sacrifici e sforzi per rimanere nel quartiere simbolo che un tempo presentava il tasso più alto di popolazione ebraica negli Stati Uniti.
Leggi

jciak
De Niro e i sogni di Ellis Island
“Sono venuto qui perché volevo trovare una casa, perché volevo pace, perché volevo essere trattato come gli altri”. Nel pronunciare queste parole la voce profonda di Robert De Niro quasi si spezza. Poi la storia avanza, esile e potente, ed è quella di centinaia di uomini, donne e bambini che agli inizi del secolo sbarcarono a Ellis Island inseguendo in America il sogno di una vita migliore. Ellis, ultimo corto dell’artista francese JR - già presentato al festival di Tribeca e in questi mesi immancabile nel circuito dei festival ebraici statunitensi (ma per vederlo non occorre andare più in là di youtube) – nell’arco di un quarto d’ora riesce a mettere in scena una tema di attualità stretta su uno sfondo di straordinario impatto visivo.

Daniela Gross
Leggi

  pilpul
Setirot - Mentalità
Milano. Mi permetto di ricordare a chi plaude alle dichiarazioni anti moschea della coalizione che appoggia il candidato sindaco Stefano Parisi che quella stessa “mentalità” ha partorito un progetto di legge regionale anti macellazione kasher e halal – legge per fortuna bocciata – e non vede certo di buon occhio pratiche quali la circoncisione. Così, tanto per dire. 

Stefano Jesurum, giornalista

Time Out - Non bastano i gesti
Trent’anni fa lo storico abbraccio tra Giovanni Paolo II e Rav Elio Toaff. Cosa resta di quell’incontro? Di certo la portata benefica nei rapporti tra cattolicesimo ed ebraismo, che seppur con difficoltà, sono riusciti a migliorare le relazioni grazie alla forza di quel gesto. Eppure a trent’anni di distanza, quell’atto di coraggio non può ridursi solo a questo, perché in realtà la forza di quell’abbraccio è un segnale che oggi può continuare ad essere d’insegnamento.

Daniel Funaro
Leggi

In ascolto - Norimberga e l'Oggi
Sta facendo il giro del mondo e in questo momento è a New York il documentario “Nuremberg its lesson for today”, restaurato in occasione del settantesimo anniversario del processo di Norimberga. Non si tratta solo di un’operazione cinematografica ma di un progetto educativo più ampio, di cui è ideatrice e produttrice Sandra Schulberg, figlia di Stuart, autore e regista del film originale prodotto nel 1946 appena dopo il termine del processo.

Maria Teresa Milano
Leggi


Il gioco pulito di Rivera
Questo libro è come il suo autore, genuino sino all’ingenuità e pretenzioso fino allo snobismo. Rivera giocava così, passaggi naturali quanto spiazzanti e spostamenti sul campo comprensibili solo ai migliori tattici del “più bel gioco del mondo”. Così era il calcio quando c’era lui, un calcio adolescente e ‘povero’, straordinario ed elegante, ma forse sono i miei 62 anni a farmelo scrivere. E qui – invece di esercitarmi con questo librone di 4 chili (l’ho pesato ) -, dovrei raccontarvi dei miei 10 anni, all’Assassino di Milano, il ristorante del Milan dove un giorno, al piccolo Valerio, il grande Rivera (ma aveva vent’anni) disse “Ciao”.

Valerio Fiandra
Leggi


Strategie per Pesach
Ci siamo, il momento è arrivato. Prima del Biur Chametz che distrugge l’ultimo presente in casa alla vigilia della festa, prima della Bedikat Chametz la sera precedente, a lume di candela, in cui le probabilità che almeno uno dei figli bruci i capelli all’altro sfiorano il 99%, prima ancora delle pulizie, che già richiedono una buona dose di meditazione preventiva. 

Sara Valentina Di Palma
Leggi


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.