In ascolto – La lezione di Norimberga

milano Sta facendo il giro del mondo e in questo momento è a New York il documentario “Nuremberg its lesson for today”, restaurato in occasione del settantesimo anniversario del processo di Norimberga. Non si tratta solo di un’operazione cinematografica ma di un progetto educativo più ampio, di cui è ideatrice e produttrice Sandra Schulberg, figlia di Stuart, autore e regista del film originale prodotto nel 1946 appena dopo il termine del processo.
Il lavoro di ricostruzione della pellicola è stato lungo e complesso e per quel che riguarda la traccia audio, Sandra Schulberg e il co-regista Josh Waletsky hanno dovuto accettare qualche compromesso, per loro stessa ammissione, rinunciando all’idea di ottenere un sincrono perfetto e creando sottotitoli grazie alla documentazione raccolta all’epoca da Schulberg padre.
E dopo aver ripristinato immagini e dialoghi, una parte del team si è occupata di far rinascere la colonna sonora originale del 1946, composta da Hans Otto Borgmann, che nel 1932 aveva firmato la musica del film di propaganda nazista “Hitlerjunge Quex”. In questa pellicola, che Goebbels elogiò in quanto “primo strumento di propaganda su larga scala del cinema tedesco”, tra le diverse melodie di Borgmann, si ascolta anche quella che l’anno successivo Baldur von Shirach avrebbe impiegato per comporre l’inno della Gioventù Hitleriana.
Potrebbe sembrare quanto meno curioso che il compositore scelto per un film che documenta il processo di Norimberga e dunque la sconfitta e la condanna del nazismo sia lo stesso che fino a poco tempo prima era stato chiamato a celebrare la grandezza del Terzo Reich, ma è pur vero, come sostiente Babette Heusterberg, ricercatrice del Bundesarchive, che non vi è prova di un legame fattivo di Borgmann con il partito. Fu interrogato più volte dopo la guerra e per un certo periodo gli si impedì di far parte dell’ambiente della cultura, ma dopo il 1947 ricevette il Persilschein e la sua immagine ritornò “pulita”. Grazie al ritrovamento delle partiture complete per l’orchestra scritte a mano da Borgmann, il consulente musicale di “Nuremberg its lesson for today”, John Califra, ha potuto ricostruire la colonna sonora.
E proprio quando a fine maggio si chiuderà (almeno per il momento) il ciclo di proiezioni e incontri dedicati a “Nuremberg its lesson for today”, inizierà il tour del professor Philippe Sands, che presenterà il suo ultimo libro “East West Street: On the Origins of Genocide and Crimes Against Humanity”. I nonni di Sands erano ebrei di Lviv e lui ha studiato a fondo il processo di Norimberga, in quanto generatore del concetto di crimini contro l’umanità e proprio su questo ha basato la sua carriera accademica.
In ogni storia c’è sempre un pizzico di musica e in quella che ci racconta Philippe Sands vediamo l’ufficiale nazista Hans Frank che ascolta Bach in una delle stanze del tribunale di Norimberga, in attesa del verdetto, un verdetto che verrà emesso da un giudice, che anni dopo racconterà di aver passato momenti davvero terribili durante il processo e di aver trovato conforto solo nell’ascolto di Bach.

Consiglio d’ascolto: Yehudi Menuhin suona Bach

Maria Teresa Milano

(14 aprile 2016)