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20 aprile 2016 - 12 Nissan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“Voi dovrete osservare le Mie leggi e i Miei statuti e grazie a essi l’uomo che li metterà in pratica vivrà …” (Vaikrà 18, 5). Ha detto il Grande Rabbì Menachèm Mendèl di Kotzk, a proposito di questo verso, che le mitzvòt vanno compiute con il sentimento “Va Chay ba-em – e vivrà in esse”, cioè con vitalità e con fervore e non come un’azione abituale e meccanica.
 
Davide
Assael,
ricercatore
L’altro ieri l’ennesimo naufragio di un barcone di migranti diretto verso le nostre coste. L’ennesima strage con centinaia di persone morte annegate e le solite testimonianze di vite distrutte dalla guerra, dalle dittature e dalla miseria. La novità è che ormai questi eventi sono relegati alle pagine interne dei quotidiani, come facessero parte dello sfondo di questi tempi difficili. Fa anche impressione il modo in cui si è consolidata questa idea bislacca che distingue fra migranti economici e profughi di guerra. Bisogna aspettare le parole di un ragazzo riportate oggi da Repubblica per renderci conto di quale concessione al populismo di destra sia stata questa artificiale divisione: “Non vi chiedete come mai la gente sia disposta a rischiare la vita per raggiungere l’Europa?”. Ah, dimenticavo. Lui viene dal Gambia, non dalla Siria. Non rientra negli accordi fatti: non sono fatti nostri se muore in mare. Non si può accogliere tutti.
 
Il silenzio dell'ultimo boia
Su Repubblica il racconto del processo all’ultimo boia di Auschwitz ancora in vita. I silenzi del carnefice, le lacrime dei Testimoni. Scrive Tonia Mastrobuoni: “Tace da nove udienze, Reinhold Hanning, si fissa ostinatamente le ginocchia, non alza mai gli occhi. E gli avvocati di questo 94enne entrato nella gioventù hitleriana a 13 anni, divenuto a 18 un SS della temibile divisione delle Teste di morto, non fanno che pressare la corte e i testimoni, ricordano ossessivamente che Hanning ha due ore di autonomia al giorno, che non può concedere un minuto di più ai sopravvissuti”.

È iniziato ieri a Dresda il processo per istigazione all’odio razziale contro il capo del movimento anti islamico Pegida (Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente), Lutz Bachmann. L’accusa, spiega il Corriere, è di aver fomentato odio contro i profughi attraverso alcuni post pubblicati nel settembre 2014 su Facebook.

“Un momento importante nel percorso che nell’autunno 2017 porterà all’inaugurazione del primo lotto del Museo, con la ristrutturazione del corpo centrale e l’allestimento di una prima mostra”. Queste le parole con cui il presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Dario Disegni commenta la nomina della nuova direttrice del Meis, Simonetta Della Seta, raccontata ieri sul nostro notiziario quotidiano e oggi segnalata da Avvenire.
 
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  davar
ucei - definite le candidature 
4 liste a Roma, 3 a Milano

Verso il nuovo Consiglio
Quattro liste in lizza a Roma, tre a Milano. Scelta tra più candidati a Firenze e Livorno. Espressione diretta di un proprio rappresentante da parte dei Consigli di molte altre Comunità.
Questo lo scenario delineatosi oggi con la chiusura delle candidature a far parte del prossimo Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in carica un quadriennio, la cui composizione sarà definita in occasione della tornata elettorale convocata per domenica 19 giugno.
A Roma, dove si eleggeranno 20 Consiglieri con voto a suffragio universale (liste bloccate), si sono presentate le liste “Menorah”, “Benè Binah”, “Kol Israel” e “Israele siamo noi”.
“Menorah” schiera Livia Ottolenghi, Livio Anticoli, Alan David Baumann, Guido Coen, Claudio Della Seta, Ugo Di Nola, Alessandro Di Veroli, Letizia Franchetti, Hamos Guetta, Victor Magiar, Fabrizio Manasse, David Meghnagi, Emanuele Pace, Piero Piperno, Daniele Massimo Regard, Fiammetta Segrè, Giovanni Sermoneta, Dalia Sestieri, Sarah Taieb, Joel Terracina.
“Benè Binah” schiera Noemi Di Segni, Fabrizio Benigno, Sabrina Coen, Fabiana Di Porto, Ivan Fellus, Jacqueline Fellus, Davide Jona Falco, Lawrence Kay, Roberto Lehmann, Ariela Massarek, Saul Meghnagi, Silvia Mosseri, Simona Nacamulli, Eva Ruth Palmieri, Daniela Pavoncello, Sandro Sermoneta, Giuditta Servi, Gioia Spizzichino, Claudia Tedeschi, Manuela Terracina.
“Kol Israel” schiera Ruth Dureghello, Giovanni Ascarelli, Settimio Di Porto, Michele Di Veroli, Roberto Di Veroli, Franca Formiggini Anav, Diletta Funaro, Rafi Korn, Martina Mieli, Claudio Moscati, Gino Moscati, Yoram Orvieto, Gianluca Pontecorvo, Ruggero Raccah, Raffaele Sassun, Robert Sassun, Angelo Sed, David Sermoneta.
“Israele siamo noi” schiera Marco Sed (Yotvata), Giorgia Calò, Alberto Ouazana, Alberto Piazza O Sed, Raffaele Pace, Giacomo Moscati, Aldo Astrologo, Angelo Liscia, Barbara Vivanti ed Eliana Pavoncello.  
Due candidature della lista “Kol Israel” e tre della lista “Israele siamo noi” non hanno potuto essere convalidate per la mancata accettazione degli stessi candidati.
A Milano, dove si eleggeranno 10 Consiglieri con voto nominale a suffragio universale (panachage), le formazioni in campo sono “Wellcommunity”, “Comunità aperta” e “Milano per l'Unione x L'Unione per Milano”.
“Wellcommunity” si presenta con Raffaele Besso, Sara Modena, Guido Osimo, Davide Romano, Raffaele Turiel, Guido Guetta e Dalia Gubbay.
“Comunità aperta” con Cobi Benatoff, Joyce Bigio e Alberto Levi.
“Milano per l'Unione x L'Unione per Milano” con Milo Hasbani, Alberto Jona Falco, Giorgio Mortara, Giorgio Sacerdoti, Betti Guetta e Avram Hason.
Un Consigliere a testa per le altre 19 Comunità: a Firenze la scelta sarà tra Dario Bedarida, Sara Cividalli e Ugo Caffaz; a Livorno tra Vittorio Mosseri, Daniela Sarfatti e Daniel Polacco.
Nelle prossime ore saranno note le candidature per la scelta del rappresentante della Comunità di Trieste, mentre alla chiusura delle votazioni saranno formalizzate anche le designazioni delle altre Comunità.
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nazioni unite - una commovente testimonianza
"La pace, il nostro cammino"
"Chiedo a voi, leader mondiali, di diffondere la fede, la tolleranza e l’amore, i fertilizzanti necessari a far crescere il fiore della pace”. È l’appello rivolto da Natan Meir, la cui moglie Dafna è stata pugnalata a morte nella sua casa di Otniel da un giovane palestinese a gennaio, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel quartier generale di New York. “Nel mio cuore provo amore per i miei vicini arabi e so che la gran parte di loro vuole vivere insieme in pace nella terra che è sacra per entrambi. Per questo – le sue parole – voglio dire alla comunità internazionale: costruiamo ponti invece che tensioni, amore invece che incitamento all’odio. La politica da sola non è abbastanza. Gli incontri tra le persone, queste sono le strade che condurranno alla pace”.


(Nell’immagine l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon con Natan e Renana Meir)
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Qui roma, qui milano
Psicometrico, al via gli esami
A Roma e Milano, ma anche in Israele. Molti i giovani che nelle scorse ore hanno affrontato l'esame psicometrico, il test di ammissione alle università di Israele.

Una possibilità offerta grazie alla collaborazione tra Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Nite, l'Istituto Israeliano per la Verifica e la Valutazione.
Nell'immagine alcuni studenti mentre si accingono a iniziare il test.

GLI URTISTI E L'INCONTRO CON SALVINI
"Parliamo con chi ci ascolta"
“Rivendico il nostro diritto a parlare con tutti. Siamo una categoria in fortissima sofferenza, con molti problemi irrisolti da tempo. La nostra intenzione è di confrontarci con ciascuna forza politica voglia ascoltarci, nessuno escluso. La porta sarà sempre aperta”. Così il presidente degli urtisti, Fabio Gigli, commenta l’incontro avvenuto questa mattina tra una delegazione di lavoratori e il segretario leghista Matteo Salvini. Accolto da applausi e grida di incoraggiamento, Salvini ha commentato: “Proporrò a tutti i candidati sindaco, di centrodestra e centrosinistra, la tutela degli urtisti. Un patrimonio che dovrebbe essere di tutti. Spero sia una battaglia comune”. Sul proprio profilo Facebook ha poi aggiunto: “Qui Colosseo. Urtisti, categoria storica di Roma cancellata dal sindaco del Pd Marino. Ora tutto in mano agli abusivi. Vi sembra normale?”

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25 aprile - l'intervento dell'aned
"Non sfiliamo con chi odia"
Ancora una volta dobbiamo constatare che in una giornata di festa e di impegno su temi importanti e fondamentali per il nostro paese, vengono riproposti ed evidenziati gli stessi inaccettabili presupposti che, nelle passate edizioni, hanno dato luogo a veri e propri episodi di intolleranza”. Per questo motivo l’Associazione Nazionale Ex Deportati non sfilerà a Porta San Paolo, tradizionale punto di arrivo del corteo organizzato dall’Anpi per il 25 Aprile, la festa della Resistenza. Ma anche, da alcuni anni, luogo di indecenti manifestazioni di odio nei confronti della Brigata Ebraica e dello Stato di Israele.
“Noi che rappresentiamo gli ex deportati, sommersi e salvati, nei campi nazisti, sia politici che razziali, non possiamo accettare che lo spirito e i significati del 25 aprile, della Resistenza, della Liberazione, della Repubblica, della Costituzione e del voto alle donne vengano così totalmente snaturati e addirittura fatti divenire atto di accusa contro le vittime stesse del nazifascismo” si legge in una nota.
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qui roma - segnalibro
L'arte al servizio del dialogo
Nasce da una visita al Museo ebraico di Roma, effettuata insieme alla ex direttrice Daniela Di Castro, il volume Storie intrecciate. Cristiani, ebrei e musulmani tra scritture, oggetti e narrazioni – Mediterraneo, secc. XVI-XIX (Edizioni di Storia e Letteratura). Lo ha raccontato la curatrice Serena Di Nepi, ricercatrice di Storia contemporanea all’Università La Sapienza, nel corso della presentazione svoltasi ieri proprio nel Museo, insieme a Roberto Morozzo Della Rocca, docente all’Università Roma Tre, e IlhamAllah Chiara Ferrero, segretario generale della Comunità religiosa islamica italiana, introdotti dalla direttrice del museo Alessandra Di Castro e con i saluti del rabbino capo Riccardo Di Segni e della presidente della Comunità Ruth Dureghello. Il libro è una raccolta di saggi che presentano le forme della presenza delle minoranze ebraiche e islamiche a Roma e nello Stato della Chiesa in età moderna, a partire dalla raccolte di oggetti preziosi e curiosi.
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pilpul
Ticketless - Pestelli e Pesach
Ecco un giovane, che rientra nel novero di persone, che tre settimane fa mi permettevo di suggerire al Sindaco di Predappio per il comitato scientifico del Museo del fascismo. Se mai si farà (dubito) quel Museo, a Predappio o altrove, nominerei Carlo Pestelli consulente musicale. Ha appena pubblicato un saggio su Bella Ciao. La canzone della libertà (Add editore), che è il mio consiglio di lettura per l’imminente 25 aprile. Quest’anno, la Liberazione viene felicemente e coerentemente a coincidere con la settimana di Pesach, festa anche di canti di libertà. Per ragioni anagrafiche Pestelli non può essere condizionato dalle impalcature erette negli anni Settanta intorno alla memoria resistenziale. Della contrapposizione ideologica di quegli anni, che così tanto affligge ancora la nostra discussione su fascismo-antifascismo, per sua -e per nostra- fortuna Pestelli non si cura, beata gioventù. Oltre ad essere giovane, Pestelli ha dalla sua il vantaggio di essere sì uno storico, ma della musica, per giunta figlio d’arte, ciò che conferisce alle sue pagine una freschezza per così dire sinfonica, mozartiana. Il libro è notevole anche per l’erudizione, un impressionante scavo. Le sorprese sono davvero mille e mille. A chi scrive viene solo da aggiungere il ricordo remoto di un Maestro, Michel David, che in quei tormentati anni Settanta ci ricordava la radice letteraria e antropologica di “Bella Ciao”, che è pur sempre un atto di amore. Per calmare i nostri bollori, il professore ci suggeriva di andare a rileggere la novella del Decameron su Lizabetta da Messina, donna infelice che piange l’amato “sotto l’ombra” di un bel fiore (nel caso di Boccaccio, il basilico). Il ragazzo era stato brutalmente ucciso dai fratelli per risolvere una “questione privata”.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Buone notizie
Mi sono più volte lamentato, dalle colonne della mia piccola rubrica settimanale, del fatto di dovere commentare, nella grande maggioranza dei casi, notizie brutte e sgradevoli, con conseguenti giudizi addolorati, sfiduciati, indignati ecc. Se dovessi essere giudicato soltanto da quello che scrivo per Moked, mi viene da pensare, certamente se ne ricaverebbe l'immagine di una persona cupa e pessimista, nella quale, almeno nella mia quotidianità, non mi riconosco.
È con particolare piacere, pertanto, che oggi commento una bellissima iniziativa che è stata presa per questa sera a Napoli, la mia città (spesso condannata a farsi notare per la rumorosa e molesta presenza di animosi "antipatizzanti d'Israele"), ove, nella splendida cornice di Villa D'Angelo, avverrà addirittura un solenne "gemellaggio gastronomico" tra Napoli e Tel Aviv, due città famose in tutto il mondo, oltre che per la loro incomparabile bellezza, anche per la raffinatezza della loro cucina, che sa coniugare il culto delle tradizioni con la continua ricerca delle novità e delle contaminazioni creative del gusto.


Francesco Lucrezi, storico
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