David
Sciunnach,
rabbino
|
“Voi
dovrete osservare le Mie leggi e i Miei statuti e grazie a essi l’uomo
che li metterà in pratica vivrà …” (Vaikrà 18, 5). Ha detto il Grande
Rabbì Menachèm Mendèl di Kotzk, a proposito di questo verso, che le
mitzvòt vanno compiute con il sentimento “Va Chay ba-em – e vivrà in
esse”, cioè con vitalità e con fervore e non come un’azione abituale e
meccanica.
|
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
L’altro
ieri l’ennesimo naufragio di un barcone di migranti diretto verso le
nostre coste. L’ennesima strage con centinaia di persone morte annegate
e le solite testimonianze di vite distrutte dalla guerra, dalle
dittature e dalla miseria. La novità è che ormai questi eventi sono
relegati alle pagine interne dei quotidiani, come facessero parte dello
sfondo di questi tempi difficili. Fa anche impressione il modo in cui
si è consolidata questa idea bislacca che distingue fra migranti
economici e profughi di guerra. Bisogna aspettare le parole di un
ragazzo riportate oggi da Repubblica per renderci conto di quale
concessione al populismo di destra sia stata questa artificiale
divisione: “Non vi chiedete come mai la gente sia disposta a rischiare
la vita per raggiungere l’Europa?”. Ah, dimenticavo. Lui viene dal
Gambia, non dalla Siria. Non rientra negli accordi fatti: non sono
fatti nostri se muore in mare. Non si può accogliere tutti.
|
|
 |
Il silenzio dell'ultimo boia
|
Su
Repubblica il racconto del processo all’ultimo boia di Auschwitz ancora
in vita. I silenzi del carnefice, le lacrime dei Testimoni. Scrive
Tonia Mastrobuoni: “Tace da nove udienze, Reinhold Hanning, si fissa
ostinatamente le ginocchia, non alza mai gli occhi. E gli avvocati di
questo 94enne entrato nella gioventù hitleriana a 13 anni, divenuto a
18 un SS della temibile divisione delle Teste di morto, non fanno che
pressare la corte e i testimoni, ricordano ossessivamente che Hanning
ha due ore di autonomia al giorno, che non può concedere un minuto di
più ai sopravvissuti”.
È iniziato ieri a Dresda il processo per istigazione all’odio razziale
contro il capo del movimento anti islamico Pegida (Patrioti europei
contro l’islamizzazione dell’Occidente), Lutz Bachmann. L’accusa,
spiega il Corriere, è di aver fomentato odio contro i profughi
attraverso alcuni post pubblicati nel settembre 2014 su Facebook.
“Un momento importante nel percorso che nell’autunno 2017 porterà
all’inaugurazione del primo lotto del Museo, con la ristrutturazione
del corpo centrale e l’allestimento di una prima mostra”. Queste le
parole con cui il presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano
e della Shoah Dario Disegni commenta la nomina della nuova direttrice
del Meis, Simonetta Della Seta, raccontata ieri sul nostro notiziario
quotidiano e oggi segnalata da Avvenire.
|
|
Leggi
|
|
|
ucei - definite le candidature 4 liste a Roma, 3 a Milano
Verso il nuovo Consiglio Quattro
liste in lizza a Roma, tre a Milano. Scelta tra più candidati a Firenze
e Livorno. Espressione diretta di un proprio rappresentante da parte
dei Consigli di molte altre Comunità.
Questo lo scenario delineatosi oggi con la chiusura delle candidature a
far parte del prossimo Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, in carica un quadriennio, la cui composizione sarà definita
in occasione della tornata elettorale convocata per domenica 19 giugno.
A Roma, dove si eleggeranno 20 Consiglieri con voto a suffragio
universale (liste bloccate), si sono presentate le liste “Menorah”,
“Benè Binah”, “Kol Israel” e “Israele siamo noi”.
“Menorah” schiera Livia Ottolenghi, Livio Anticoli, Alan David Baumann,
Guido Coen, Claudio Della Seta, Ugo Di Nola, Alessandro Di Veroli,
Letizia Franchetti, Hamos Guetta, Victor Magiar, Fabrizio Manasse,
David Meghnagi, Emanuele Pace, Piero Piperno, Daniele Massimo Regard,
Fiammetta Segrè, Giovanni Sermoneta, Dalia Sestieri, Sarah Taieb, Joel
Terracina.
“Benè Binah” schiera Noemi Di Segni, Fabrizio Benigno, Sabrina Coen,
Fabiana Di Porto, Ivan Fellus, Jacqueline Fellus, Davide Jona Falco,
Lawrence Kay, Roberto Lehmann, Ariela Massarek, Saul Meghnagi, Silvia
Mosseri, Simona Nacamulli, Eva Ruth Palmieri, Daniela Pavoncello,
Sandro Sermoneta, Giuditta Servi, Gioia Spizzichino, Claudia Tedeschi,
Manuela Terracina.
“Kol Israel” schiera Ruth Dureghello, Giovanni Ascarelli, Settimio Di
Porto, Michele Di Veroli, Roberto Di Veroli, Franca Formiggini Anav,
Diletta Funaro, Rafi Korn, Martina Mieli, Claudio Moscati, Gino
Moscati, Yoram Orvieto, Gianluca Pontecorvo, Ruggero Raccah, Raffaele
Sassun, Robert Sassun, Angelo Sed, David Sermoneta.
“Israele siamo noi” schiera Marco Sed (Yotvata), Giorgia Calò, Alberto
Ouazana, Alberto Piazza O Sed, Raffaele Pace, Giacomo Moscati, Aldo
Astrologo, Angelo Liscia, Barbara Vivanti ed Eliana Pavoncello.
Due candidature della lista “Kol Israel” e tre della lista “Israele
siamo noi” non hanno potuto essere convalidate per la mancata
accettazione degli stessi candidati.
A Milano, dove si eleggeranno 10 Consiglieri con voto nominale a
suffragio universale (panachage), le formazioni in campo sono
“Wellcommunity”, “Comunità aperta” e “Milano per l'Unione x L'Unione
per Milano”.
“Wellcommunity” si presenta con Raffaele Besso, Sara Modena, Guido
Osimo, Davide Romano, Raffaele Turiel, Guido Guetta e Dalia Gubbay.
“Comunità aperta” con Cobi Benatoff, Joyce Bigio e Alberto Levi.
“Milano per l'Unione x L'Unione per Milano” con Milo Hasbani, Alberto
Jona Falco, Giorgio Mortara, Giorgio Sacerdoti, Betti Guetta e Avram
Hason.
Un Consigliere a testa per le altre 19 Comunità: a Firenze la scelta
sarà tra Dario Bedarida, Sara Cividalli e Ugo Caffaz; a Livorno tra
Vittorio Mosseri, Daniela Sarfatti e Daniel Polacco.
Nelle prossime ore saranno note le candidature per la scelta del
rappresentante della Comunità di Trieste, mentre alla chiusura delle
votazioni saranno formalizzate anche le designazioni delle altre
Comunità.
Leggi
|
nazioni unite - una commovente testimonianza
"La pace, il nostro cammino"
"Chiedo
a voi, leader mondiali, di diffondere la fede, la tolleranza e l’amore,
i fertilizzanti necessari a far crescere il fiore della pace”. È
l’appello rivolto da Natan Meir, la cui moglie Dafna è stata pugnalata
a morte nella sua casa di Otniel da un giovane palestinese a gennaio,
al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel quartier generale di
New York. “Nel mio cuore provo amore per i miei vicini arabi e so che
la gran parte di loro vuole vivere insieme in pace nella terra che è
sacra per entrambi. Per questo – le sue parole – voglio dire alla
comunità internazionale: costruiamo ponti invece che tensioni, amore
invece che incitamento all’odio. La politica da sola non è abbastanza.
Gli incontri tra le persone, queste sono le strade che condurranno alla
pace”.
(Nell’immagine l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon con Natan e Renana Meir)
Leggi
|
25 aprile - l'intervento dell'aned
"Non sfiliamo con chi odia"
Ancora
una volta dobbiamo constatare che in una giornata di festa e di impegno
su temi importanti e fondamentali per il nostro paese, vengono
riproposti ed evidenziati gli stessi inaccettabili presupposti che,
nelle passate edizioni, hanno dato luogo a veri e propri episodi di
intolleranza”. Per questo motivo l’Associazione Nazionale Ex Deportati
non sfilerà a Porta San Paolo, tradizionale punto di arrivo del corteo
organizzato dall’Anpi per il 25 Aprile, la festa della Resistenza. Ma
anche, da alcuni anni, luogo di indecenti manifestazioni di odio nei
confronti della Brigata Ebraica e dello Stato di Israele.
“Noi che rappresentiamo gli ex deportati, sommersi e salvati, nei campi
nazisti, sia politici che razziali, non possiamo accettare che lo
spirito e i significati del 25 aprile, della Resistenza, della
Liberazione, della Repubblica, della Costituzione e del voto alle donne
vengano così totalmente snaturati e addirittura fatti divenire atto di
accusa contro le vittime stesse del nazifascismo” si legge in una nota.
Leggi
|
qui roma - segnalibro L'arte al servizio del dialogo
Nasce da una visita al Museo ebraico di Roma, effettuata insieme alla ex direttrice Daniela Di Castro, il volume Storie intrecciate. Cristiani, ebrei e musulmani tra scritture, oggetti e narrazioni – Mediterraneo, secc. XVI-XIX (Edizioni
di Storia e Letteratura). Lo ha raccontato la curatrice Serena Di Nepi,
ricercatrice di Storia contemporanea all’Università La Sapienza, nel
corso della presentazione svoltasi ieri proprio nel Museo, insieme a
Roberto Morozzo Della Rocca, docente all’Università Roma Tre, e
IlhamAllah Chiara Ferrero, segretario generale della Comunità religiosa
islamica italiana, introdotti dalla direttrice del museo Alessandra Di
Castro e con i saluti del rabbino capo Riccardo Di Segni e della
presidente della Comunità Ruth Dureghello. Il libro è una raccolta di
saggi che presentano le forme della presenza delle minoranze ebraiche e
islamiche a Roma e nello Stato della Chiesa in età moderna, a partire
dalla raccolte di oggetti preziosi e curiosi.
Leggi
|
Ticketless
- Pestelli e Pesach
|
Ecco
un giovane, che rientra nel novero di persone, che tre settimane fa mi
permettevo di suggerire al Sindaco di Predappio per il comitato
scientifico del Museo del fascismo. Se mai si farà (dubito) quel Museo,
a Predappio o altrove, nominerei Carlo Pestelli consulente musicale. Ha
appena pubblicato un saggio su Bella Ciao. La canzone della libertà
(Add editore), che è il mio consiglio di lettura per l’imminente 25
aprile. Quest’anno, la Liberazione viene felicemente e coerentemente a
coincidere con la settimana di Pesach, festa anche di canti di libertà.
Per ragioni anagrafiche Pestelli non può essere condizionato dalle
impalcature erette negli anni Settanta intorno alla memoria
resistenziale. Della contrapposizione ideologica di quegli anni, che
così tanto affligge ancora la nostra discussione su
fascismo-antifascismo, per sua -e per nostra- fortuna Pestelli non si
cura, beata gioventù. Oltre ad essere giovane, Pestelli ha dalla sua il
vantaggio di essere sì uno storico, ma della musica, per giunta figlio
d’arte, ciò che conferisce alle sue pagine una freschezza per così dire
sinfonica, mozartiana. Il libro è notevole anche per l’erudizione, un
impressionante scavo. Le sorprese sono davvero mille e mille. A chi
scrive viene solo da aggiungere il ricordo remoto di un Maestro, Michel
David, che in quei tormentati anni Settanta ci ricordava la radice
letteraria e antropologica di “Bella Ciao”, che è pur sempre un atto di
amore. Per calmare i nostri bollori, il professore ci suggeriva di
andare a rileggere la novella del Decameron su Lizabetta da Messina,
donna infelice che piange l’amato “sotto l’ombra” di un bel fiore (nel
caso di Boccaccio, il basilico). Il ragazzo era stato brutalmente
ucciso dai fratelli per risolvere una “questione privata”.
Alberto Cavaglion
Leggi
|
|
Periscopio - Buone notizie
|
Mi
sono più volte lamentato, dalle colonne della mia piccola rubrica
settimanale, del fatto di dovere commentare, nella grande maggioranza
dei casi, notizie brutte e sgradevoli, con conseguenti giudizi
addolorati, sfiduciati, indignati ecc. Se dovessi essere giudicato
soltanto da quello che scrivo per Moked, mi viene da pensare,
certamente se ne ricaverebbe l'immagine di una persona cupa e
pessimista, nella quale, almeno nella mia quotidianità, non mi
riconosco.
È con particolare piacere, pertanto, che oggi commento una bellissima
iniziativa che è stata presa per questa sera a Napoli, la mia città
(spesso condannata a farsi notare per la rumorosa e molesta presenza di
animosi "antipatizzanti d'Israele"), ove, nella splendida cornice di
Villa D'Angelo, avverrà addirittura un solenne "gemellaggio
gastronomico" tra Napoli e Tel Aviv, due città famose in tutto il
mondo, oltre che per la loro incomparabile bellezza, anche per la
raffinatezza della loro cucina, che sa coniugare il culto delle
tradizioni con la continua ricerca delle novità e delle contaminazioni
creative del gusto.
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
|
|