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26 settembre 2016 - 23 Elul 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav

Haim Korsia,  Gran rabbino di Francia
Scegliamo di inscrivere il nuovo anno che si apre ora nel segno dell'unione e della fratellanza. È nostro compito stringere quei legami che ci uniscono come cittadini, incontrandoci l'uno con l'altro nel rispetto e nella tolleranza. È compito vostro, nostro di cittadini, far sentire la nostra voce e scegliere in coscienza, per condividere e non dividere. Con l'augurio di poter essere un fratello l'uno per l'altro.
Anna
Foa,
storica
Avevo da un pezzo questa sensazione ma ora ne sono convinta: il razzismo in Italia è stato sdoganato. A forza di attaccare il politically correct e le sue esagerazioni linguistiche si è finito per dare legittimità alle peggiori dichiarazioni razziste. Nel nuovo giornale di Belpietro si scriveva ieri: “La polizia spara ai neri perché commettono più reati”. Abbiamo cominciato con i rom e i sinti, poi abbiamo continuato con gli immigrati ora siamo arrivati ai neri, la prossima volta li chiameremo “negri”. A quando noi ebrei? non illudiamoci, ci arriveranno.
Giordania, c'è chi uccide
per una vignetta sull'Isis
Segnali inquietanti quelli che arrivano dalla Giordania: l’assassinio del giornalista e scrittore Nahid Hattar, ucciso per aver pubblicato una vignetta che ironizzava sull’Isis, è il termometro di una situazione sempre più tesa nel paese. Ad uccidere Hattar davanti a tribunale di Amman in cui era processato per vilipendio della religione proprio a causa della vignetta, un ex imam radicale della Capitale, racconta La Stampa. Il giornalista giordano, noto per essere ateo e per alcune posizioni controverse (tra cui l’appoggio al dittatore siriano Assad), aveva già passato due settimane in carcere a causa della condivisione sui social della vignetta, si era scusato pubblicamente ma sapeva di essere ancora un bersaglio per gli integralisti. Questi ultimi, scrive il Corriere, si stanno rafforzando nel Paese: particolarmente forti sono i Fratelli musulmani ma anche le spinte verso altre organizzazioni jihadiste si fanno sentire in una Giordania, sottolinea il quotidiano, in serie difficoltà sul fronte economico. In un Medio Oriente già segnato dalla crisi siriana e dalla violenza dell’Isis, la stabilità della Giordania, a due passi da Israele, è un fattore da non sottovalutare.

Siria, Mosca accusata di crimini di guerra. “L’azione della Russia in Siria è barbarie, non anti-terrorismo. Invece di perseguire la pace in Siria, Mosca e Assad fanno la guerra, con 150 attacchi nelle ultime 72 ore”, è quanto afferma l’ambasciatrice Usa all’Onu Samntha Power, denunciando le violenze russe in Siria. Si parla infatti di oltre 200 civili uccisi dai bombardamenti di Mosca, utilizzo di bombe al fosforo e barili incendiari. All’Onu, riporta il Corriere, sono in molti ad accusare Putin e il suo alleato Assad di compiere “crimini di guerra” e la flebile tregua sembra sempre più lontana, con Aleppo in una situazione drammatica.

Nizza, arrestate due due presunte jihadiste. Due ragazze provenienti dalla località francese di Nizza sono state arrestate perché sospettate di voler compiere un attentato terroristico. Le giovani, di età compresa tra 17 e 19, sono state arrestate a metà settembre e si ritiene siano state in contatto tramite il servizio di messaggistica criptato Telegram con Rachid Kassim, jihadista 29enne noto per la sua propaganda a favore dell’Isis (Il Messaggero).
 
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  davar
Qui firenze  
Commissione Scuola, primi passi
Molti i consiglieri Ucei accolti ieri nella sede della Comunità ebraica di Firenze per la seconda giornata dedicata alle riunioni di apertura del lavoro delle Commissioni, come previsto dal Consiglio dell’Unione delle Comunità ebraiche Italiane. Dopo i lavori della Commissione Finanze e Otto per mille e Supporto alle Comunità, nel pomeriggio si è tenuta la prima riunione dell’affollata Commissione dedicata a Scuola, Giovani ed Educazione, alla presenza di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione. Presente anche il coordinatore generale delle commissioni UCEI Guido Osimo, che è anche membro attivo della Commissione e ha lasciato l’apertura e la gestione dei lavori all’Assessore Ucei di riferimento, Livia Ottolenghi, che ha impostato la riunione molto pragmaticamente, con una prima fase dedicata alla presentazione dei progetti portati avanti dalla precedente Commissione e proponendo per il futuro di suddividersi in tre distinti gruppi di lavoro, divisi per aree tematiche, dedicati a Scuola, Educazione e Giovani, con ognuno un proprio coordinatore.

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scomparso l'ex gran rabbino di francia
Rav Joseph Sitruk (1944-2016)
È scomparso all’età di 71 anni rav Joseph Sitruk, per oltre vent’anni gran rabbino di Francia. Nato a Tunisi il 16 ottobre del 1944, il rav ha ricoperto l’incarico dal 1987 al 2008 lasciando una traccia molto significativa. All’interno del mondo ebraico, ma anche in tutta la società transalpina.
Rabbino capo di Strasburgo a 26 anni, rabbino capo di Marsiglia a 31, rav Sitruk arrivò all’incarico più prestigioso poco più che quarantenne. Un primo settennato, poi un secondo, quindi un terzo.
Profondo cordoglio anche nel rabbinato italiano, con cui il rav coltivò molti rapporti.
“Un uomo di grande sensibilità, che agì sempre con un forte senso di responsabilità e attenzione alle tematiche del suo tempo. In particolare verso i giovani che, pienamente ricambiato, amava e sapeva coinvolgere” si commuove rav Giuseppe Laras, ex presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia. Sono molti i ricordi e molte le memorie: incontri, conferenze, una fitta corrispondenza epistolare. “Tutto l’ebraismo europeo è in lutto” sottolinea rav Laras.
“Un grande studioso, con un’apertura mentale e una umanità fuori dalla norma” lo ricorda rav Elia Richetti, già presidente Ari, che ebbe un ruolo attivo nell’Assemblea dei Rabbini d’Europa quando rav Sitruk ne divenne presidente. “Era aperto alla conoscenza, in profondità. Anche per quanto concerne temi non strettamente ebraici. L’ho sempre ammirato molto – sottolinea – anche per il modo in cui ha saputo scherzare sulla sua malattia. Pur scherzando, rav Sitruk sapeva comunque trasmettere un messaggio a chi gli stava intorno. Mancherà davvero tanto, agli ebrei di Francia ma non solo”.
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LA NOtA DELL'assemblea rabbinica italiana
I tribunali rabbinici riconosciuti 
Il Consiglio dell'Assemblea dei rabbini d'Italia ha emesso nelle scorse ore la seguente nota:

Il Consiglio dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia ribadisce che, in base alle delibere precedentemente adottate, in Italia sono riconosciuti i seguenti Battè din:
Bet Din Roma
Bet Din Milano
Bet Din Centro Nord Italia
Pertanto qualunque atto di altro Bet Din operante in Italia non è riconosciuto.

Consiglio Ari

Qui roma
Emergenze e scenari di crisi,
una prospettiva ebraica

Da una parte la capacità di rispondere agli scenari di crisi, dall’altra l’accettazione del senso di precarietà che è proprio della vita. Questi i due argomenti sviluppati dal Consigliere UCEI Victor Magiar, ospite alla Grande Moschea di Roma di un confronto interreligioso sul tema “La fede di fronte alla calamità”. Evento organizzato a poco più di un mese dal terremoto che ha colpito il Centro Italia e che ha visto la partecipazione di rappresentanti islamici, cattolici, ortodossi, avventisti, buddisti e induisti. Una prospettiva ampia, per un’iniziativa che ha avuto nella solidarietà un linguaggio comune. Per riflettere sui punti di vista delle varie confessioni e degli impegni individuali e collettivi per aiutare spiritualmente e concretamente le persone colpite dal disastro sismico.

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qui pisa
Nissim, l'eroe ritrovato
È un omaggio carico di significati quello in corso a Pisa, dove a quarant’anni dalla morte le autorità cittadine, insieme alla Comunità ebraica, hanno voluto ricordare il contributo straordinario che Giorgio Nissim (1908-1976) seppe dare nell’ora buia delle persecuzioni nazifasciste. Una commemorazione davanti a centinaia di studenti, lo svelamento di una targa apposta sulla casa di famiglia in via Santa Marta, un concerto di canti ebraici, yiddish e di Memoria in sinagoga tenuto dal figlio Piero, noto artista.
“Eroe semplice della Resistenza al nazifascismo” il sottotitolo dell’importante iniziativa tenutasi nella città toscana con la partecipazione, tra gli altri, del sindaco Marco Filippeschi, dell’assessore comunale Marilù Chiofalo, del presidente della Comunità ebraica Maurizio Gabbrielli, del presidente dell’Anpi provinciale Bruno Possenti e di Alfredo De Girolamo, autore della biografia Giorgio Nissim. Una vita al servizio del bene (ed. Giuntina) che molta luce ha riportato sulla figura dell’uomo che, dopo la cattura dei vertici dell’associazione da parte dei nazisti, si ritrovò da un giorno all’altro a capo della rete clandestina Delasem (in pagina uno stralcio). Un compito durissimo, che svolse con senso del dovere ma anche con la costante paura di fallire. Un eroe normale.
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qui napoli
Uno Shabbat per la condivisione
Buon successo e alta partecipazione per lo shabbaton organizzato dall’Area Cultura e Formazione dell’Ucei insieme alla Comunità ebraica di Napoli. Il tutto si è aperto con la visita della presidente dell’Unione Noemi di Segni, che venerdì a pranzo ha incontrato la Comunità e la sua presidente Lydia Schapirer, oltre a partecipanti allo shabbaton provenienti da Calabria, Sicilia e Puglia.
Tutte le tefillot hanno avuto il minyan, mentre la partecipazione ai pasti, ottimamente preparati da Ciro Moses D’Avino, ha registrato circa 25 presenze venerdì sera e 40 sabato a pranzo: lo shabbat è stato poi arricchito da lezioni di Torà (a cura dei maskilim Ariel Finzi e Gadi Piperno) e da un laboratorio di canti ebraici (a cura di chi scrive).

Davide Saponaro

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informazione - international edition
Sicilia, le antiche radici ebraiche
Tra i tanti appuntamenti organizzati in tutta Italia negli scorsi giorni durante la Giornata europea della Cultura ebraica in Italia, il giornale americano The Forward ha scelto di raccontare quanto avvenuto a Palermo. In un articolo riproposto nell’uscita odierna di Pagine Ebraiche International Edition, il settimanale newyorkese ripercorre la storia della vita ebraica siciliana, dall’espulsione nel XV secolo all’attuale viaggio che in tanti intraprendono alla riscoperta delle proprie radici.
È stata anch’essa inaugurata in occasione della Giornata della Cultura anche la mostra “Ebrei a Shanghai” dedicata a coloro che negli anni Trenta e Quaranta fuggirono dai regimi nazi-fascisti in Europa trovando rifugio proprio nella città cinese. Una vicenda poco conosciuta approfondita presso il Memoriale della Shoah di Milano, che rivela anche come molti di loro si imbarcarono proprio da porti italiani, come raccontato ai lettori internazionali.
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(1966-2016)
Alessandra Cambatzu  
Alessandra Cambatzu se n’è andata in una calda serata di settembre a causa di una terribile malattia che speravamo di aver sconfitto quattro anni fa. Ha lasciato un gran vuoto negli studenti delle scuole italiane e tedesche, nei suoi colleghi, negli amici, nei parenti e in tutti coloro che hanno incrociato i loro cammini esistenziali con lei in questi lunghi ma pochi anni terreni.

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pilpul
 Oltremare - Frontiera 
Quando studiavo filosofia al liceo, con un professore che a tutt’oggi devo ringraziare per la pazienza e limpidezza nelle spiegazioni, una lezione fu dedicata al senso del confine e della frontiera. Si parlò di Europa medievale, confini nomadi che camminavano in groppa ai cavalli bianchi d’Arabia o a quelli tozzi e forti del Nord. Si parlò di America e di cowboys, e del pensiero americano formato tutto su quel senso di frontiera mobile, in mano a pochi cavalieri solitari e ai loro revolver e speroni dentati.
Quella lezione mi è ritornata in mente ieri sera, mentre attraversavo in bicicletta la mia città che un po’ sa di far west certi giorni, coi refoli di vento pre-autunnale che arrotolano riccioli di sabbia e foglie secche in angoli di strade bianche. E adesso poi abbiamo anche noi una specie di frontiera rotolante, che cambia forma e punti di rottura lungo la sua spina dorsale a qualche chilometro dal mare: è la futura metropolitana, che come ogni bravo telavivese ho imparato a guardare con sospetto, a non prendere in piena considerazione finché non ci saranno stazioni, sottopassaggi e una mappa – per quanto, poco più’ che rettilinea.


Daniela Fubini, Tel Aviv
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