Rav Joseph Sitruk (1944-2016)

rav-fraÈ scomparso all’età di 71 anni rav Joseph Sitruk, per oltre vent’anni gran rabbino di Francia. Nato a Tunisi il 16 ottobre del 1944, il rav ha ricoperto l’incarico dal 1987 al 2008 lasciando una traccia molto significativa. All’interno del mondo ebraico, ma anche in tutta la società transalpina.
“Rav Sitruk – scrive Le Monde, che gli dedica un lungo ritratto – è stato rappresentativo di un’epoca dell’ebraismo francese: della vitalità febbrile, della rigidità dell’ortodossia, dell’amore per lo studio, ma anche dei conflitti interni, spesso portati fino al limite della rottura, e della vicinanza incondizionata a Israele”.
“Provo una tristezza e un dolore immensi per la scomparsa di un maestro, ma anche di un amico” ha commentato rav Haim Korsia, che ricopre oggi lo stesso incarico e che del rav Sitruk fu uno stretto collaboratore.
“La Repubblica francese perde una grande figura” scrive sul proprio profilo Twitter l’ex presidente Nicolas Sarkozy. “Ci lascia un uomo del dialogo” sottolinea il candidato del centrodestra Alain Juppé. L’imam di Drancy, Hassen Chalghoumi, ricorda le lunghe e intense discussioni di questi anni “con un pensiero costante alla natia Tunisi”.
Rabbino capo di Strasburgo a 26 anni, rabbino capo di Marsiglia a 31, rav Sitruk arrivò all’incarico più prestigioso poco più che quarantenne. Un primo settennato, poi un secondo, quindi un terzo.
Profondo cordoglio anche nel rabbinato italiano, con cui il rav coltivò molti rapporti.
“Un uomo di grande sensibilità, che agì sempre con un forte senso di responsabilità e attenzione alle tematiche del suo tempo. In particolare verso i giovani che, pienamente ricambiato, amava e sapeva coinvolgere” si commuove rav Giuseppe Laras, ex presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia. Sono molti i ricordi e molte le memorie: incontri, conferenze, una fitta corrispondenza epistolare. “Tutto l’ebraismo europeo è in lutto” sottolinea rav Laras.
“Un grande studioso, con un’apertura mentale e una umanità fuori dalla norma” lo ricorda rav Elia Richetti, già presidente Ari, che ebbe un ruolo attivo nell’Assemblea dei Rabbini d’Europa quando rav Sitruk ne divenne presidente. “Era aperto alla conoscenza, in profondità. Anche per quanto concerne temi non strettamente ebraici. L’ho sempre ammirato molto – sottolinea – anche per il modo in cui ha saputo scherzare sulla sua malattia. Pur scherzando, rav Sitruk sapeva comunque trasmettere un messaggio a chi gli stava intorno. Mancherà davvero tanto, agli ebrei di Francia ma non solo”.

(26 settembre 2016)