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15 Dicembre 2016 - 15 Kislev 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
La Ghemarà, nel trattato di Sotà (foglio 5) scrive che un sapiente deve avere in sé “l’ottavo di un ottavo” di superbia. Ossia, benché la superbia sia un difetto, un sapiente deve possederne questa minima percentuale.
Da dove ricava la Ghemarà questo numero?
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Nelle possime settimane, o nei prossimi mesi, o a seconda delle circostanze anche nei prossimi anni, sarà bene seguire da vicino la trasformazione nello stile di governo del Primo Ministro israeliano Benyamin Netayahu. In questi ultimi giorni il Premier ha detto che il Governo deve avere mano libera nelle nomine degli alti funzionari statali. Oggi esistono criteri di competenza ben precisi, concorsi aperti ai candidati in grado di rispondere a tali esigenze, e commissioni di esame delle capacità e dei possibili conflitti di interessi dei diversi candidati. Secondo la nuova proposta, le nomine dovrebbero essere fatte sulla base della prossimità e della fedeltà dei candidati nei confronti dei rispettivi ministri, e sulla fiducia reciproca fra politici e funzionari. Netanyahu ha aggiunto che così si usa fare negli Stati Uniti. Ma ci sono molti problemi in questa nuova direttiva. Il primo è che Israele non è una repubblica presidenziale ma è una repubblica parlamentare. Il sistema americano delle “spoglie” è basato sulla tradizione che una volta cambiato il presidente, tutti i funzionari in carica vanno a casa. In Israele, invece, come in Italia e in Inghilterra, esiste un apparato civile che almeno in teoria dovrebbe essere formato da servitori dello Stato dotati di competenze professionali e che assicurano una certa continuità e indipendenza nel caso di una transizione da un governo all’altro. Sembrerebbe che Bibi desideri mantenere il regime di continuità e stabilizzazione nell’organico dello Stato, ma sostituendo i criteri di competenza con quelli della fedeltà. Fose però l’idea è veramente quella di passare a un regime presidenziale seguendo l’esempio di ciò che sta facendo il Presidente Erdogan in Turchia. Il Ministro della Pubblica Istruzione, Naftali Bennett, ha invece diramato un programma secondo cui verrebbero introdotti dei controlli sui conteuti dell’insegnamento universitario. Vediamo se alla fine queste nuove proposte saranno approvate dalla Knesset e dalla Corte Suprema.
 
Aleppo, fiasco umanitario
“Un fiasco umanitario che marchierà le coscienze e la Storia. L’Occidente e l’Europa non hanno voce in capitolo. I nostri migliori dirigenti sono ridotti al ruolo di commentatori: giudicano il crimine invece di provare a impedirlo. L’amministrazione Usa parla di peggiore catastrofe del XXI secolo, ma non è in grado di fare nulla. Nel nuovo mondo Putin e Erdogan decideranno tutto senza di noi, senza badare a diritti umani e leggi internazionali”.
Questo l’amaro quadro tratteggiato da Raphael Glucksmann, noto attivista per i diritti umani, che insieme al Corriere riflette sul dramma di Aleppo e della sua popolazione.

In evidenza sul Resto del Carlino, la notizia dell’insediamento del nuovo Comitato Scientifico del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Molti i nomi illustri e diversificate le competenze messe in campo dal Museo. “Un pool formato da esperti in materia di ebraismo, museologia, beni culturali e ricerca storica, con un particolare occhio sul dialogo interreligioso e sulla comunicazione, elementi centrali della struttura” scrive il Carlino.
 
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  davar
antonio tajani, l'intervista a pagine ebraiche
"Europa, uniti contro l'odio"
“Non penso troppo a quello che accadrà nelle prossime settimane sul mio conto. Continuo a testa bassa con il mio lavoro di ogni giorno, nel tentativo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e di promuovere le battaglie in cui credo. Come quella della lotta a ogni forma di odio, a ogni rigurgito di intolleranza che possa minacciare la collettività europea. A partire dall’antisemitismo, in tutte le sue manifestazioni. Più o meno palesi. È questo uno dei temi che ho più a cuore”.
Così l’onorevole Antonio Tajani, candidato alla presidenza del Parlamento europeo dell’area popolare, in una grande intervista che appare sul numero di dicembre del mensile UCEI Pagine Ebraiche.
Sfida tutta italiana per la guida dell’Europarlamento. Il principale avversario di Tajani è infatti Gianni Pittella, candidato per l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Dopo 35 anni, l’Italia potrebbe tornare ad avere un ruolo di leadership continentale.
“Vorrei andare in giro nelle scuole, nelle fabbriche, avere un rapporto diretto con i giovani. Vorrei una nuova generazione europeista che lanci e interpreti il disegno europeo, attraverso i giovani si deve ricostruire il sogno europeo. È anche molto importante puntare sull’educazione civica nelle scuole, riscoprire il valore delle battaglie sui diritti” ha dichiarato Pittella in una recente intervista.


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QUI FIRENZE - PALAZZO MEDICI RICCARDI
La Toscana ebraica in mostra
Si aprirà martedì prossimo, alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la prima grande mostra sulla storia degli ebrei in Toscana nel ventesimo e ventunesimo secolo. Un affascinante percorso narrativo fatto di immagini, documenti, testi e produzioni multimediali.
“Un arco di tempo a cavallo di due secoli, due guerre mondiali e migliaia di storie di vite che appartengono a questa regione e si legano al mondo intero” è stato spiegato in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, promossa e coordinata dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco) con il contributo determinante della Regione Toscana.
È stata proprio la vicepresidente della Regione Monica Barni, insieme alla direttrice dell’Istoreco Catia Sonetti, a illustrare la specificità e la complessità di un progetto che vuole approfondire la realtà dei piccoli come dei grandi centri, le storie più conosciute così come tanti aspetti meno sotto i riflettori. Un lavoro di grande pregio, merito anche del gruppo di studio e di lavoro integrato da tre ricercatrici di storia ebraica contemporanea: Barbara Armani (Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici, Pisa), Elena Mazzini (Università di Firenze), Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore di Pisa).


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Da roma a firenze
Museo ebraico, l'archivio tessile

protagonista anche agli Uffizi
Il prezioso archivio tessile del Museo ebraico di Roma protagonista questo pomeriggio a Firenze, presso il Loggiato degli Uffizi, dove alle 17 è prevista la presentazione del volume “Antiche mappot romane” curato da Doretta Davanzo Poli, Olga Melasecchi e Amedeo Spagnoletto.
Un progetto che parte da lontano, da un’intuizione della storica direttrice del Museo Daniela Di Castro, scomparsa nel 2010.
“Quella odierna è una giornata molto importante per il nostro Museo, che stringe un’alleanza strategica con una delle più gloriose istituzioni culturali al mondo” sottolinea con orgoglio Gianni Ascarelli, assessore comunitario al Museo e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Ci sono due aspetti in particolare che mi preme rilevare. Il primo – osserva Ascarelli – è che questi tessuti, risalenti all’epoca del Ghetto, attestano i rapporti stretti intessuti dalla Comunità ebraica romana con altre realtà ebraiche, in Italia e in Europa. Rappresentano quindi una testimonianza preziosa sul fatto che, contrariamente a quello che alcuni credono, l’ebraismo italiano è sempre stato un mondo aperto e inclusivo, mai chiuso in se stesso”. Un contributo prezioso aggiunge, “anche per riflettere sul tema dell’integrazione, decisamente attuale”


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qui roma - segnalibro
Carabinieri in lotta per la libertà
“È stato presentato ieri, presso la Biblioteca Nazionale a Roma, il libro Carabinieri per la Libertà del giornalista del Corriere della Sera Andrea Galli, edito da Mondadori. Il volume racconta il sacrificio di tanti carabinieri, che dopo l’8 settembre rifiutarono di collaborare con gli occupanti nazisti, e che, come ha ricordato nel suo intervento il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette, “sono rimasti per troppo tempo sconosciuti. Uomini che hanno avuto il coraggio di stare dalla parte più difficile, quella della gente, senza clamori e senza tentennamenti”.
L’incontro, moderato dal giornalista Roberto Olla, ha visto intervenire, insieme all’autore, il giornalista Antonio D’Orrico, la storica e autrice del volume “7 ottobre 1943. La deportazione dei Carabinieri nei Lager nazisti” Annamaria Casavola, lo storico e giornalista Ernesto Galli Della Loggia, il Sottocapo di Stato Maggiore dei Carabinieri Enzo Bernardini.

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iL PRESIDENTE DELLA COMUNITà DI LIVORNO
"
Svastiche e simbologia nazista, un'offesa a tutta la cittadinanza"
È un’offesa che non colpisce soltanto gli ebrei, ma tutta la città. Guai a passarci sopra, guai a prendere alla leggera segnali come questo”.
Così il presidente della Comunità ebraica di Livorno e Consigliere UCEI, Vittorio Mosseri (nell'immagine), commenta il ritrovamento di una svastica e di altre simbologie naziste sul muro accanto alla vetrina di cui commerciante ebreo nei pressi dello storico mercato della città labronica. Un ritrovamento che, sottolinea, offende e lascia l’amaro in bocca. “Situazioni come questa ci lasciano senza parole, anche per l’importante mole di lavoro che portiamo avanti ogni giorno con le scuole e la cittadinanza sul tema della Memoria della Shoah e sull’insegnamento che ne possiamo trarre. Ci sentiamo feriti, offesi, vulnerabili. Ma così deve sentirsi tutta la città, non soltanto la sua Comunità ebraica” afferma ancora Mosseri.

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JCIAK
Jackie regina d'America
Ha un sapore per molti versi scontato, la nomination di Natalie Portman ai Golden Globes, il premio della stampa straniera a Hollywood che spesso anticipa gli Oscar. In America Jackie, il film del cileno Pablo Larrain che la vede nei panni della first lady Jackie Kennedy, stenta un po’ a ingranare al botteghino natalizio, per tradizione incline al sorriso più che alla tragedia. La performance dell’attrice israelo-americana ha però sedotto la critica.
Natalie Portman, che ricordiamo alle prese con le tragiche ossessioni de Il cigno nero di Darren Aronofski che nel 2010 le valse l’Oscar, in questo innovativo biopic (nelle sale italiane a metà febbraio) tocca corde assai diverse per raccontare in modo egregio il dolore, l’eleganza e il coraggio con cui la first lady affronta i giorni che seguono l’assassinio di John F. Kennedy.


Daniela Gross

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  pilpul
Setirot - Costumi e libertà
Mi è capitato altre volte di fare mia la preoccupazione di chi, in Israele, denuncia una involuzione nei costumi e nel complesso valoriale della società. Qui non c’entra la politica in senso stretto, non si discute – tanto per essere chiari – di conflitto con i palestinesi e/o di soluzioni dello stesso secondo percorsi alla due Stati per due popoli o Stato binazionale o annessione tout court o altro. Non si dibatte neppure sempre e soltanto tra haredìm, datiìm e chilonìm (ultraortodossi, religiosi e laici) come insegna il caso della protesta contro l’idea di limitare il rumore degli altoparlanti con cui i muezzin chiamano alla preghiera dalle moschee e che ha visto molti influenti rabbini schierarsi contro questa proposta. Altro scalpore con annessa disputa pubblica ha suscitato il recente disegno di legge secondo cui verrebbe proibita l’apertura dei negozi e qualsiasi attività commerciale di shabbat. Ultima in ordine di tempo arriva adesso la bufera sulla lunghezza delle gonne alla Knesset.

Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Over the rainbow
Nessun posto è bello come casa mia, ripete ancora e ancora Dorothy tornando dal suo meraviglioso viaggio che l’ha portata a conoscere il mago di Oz, in compagnia del fedele cagnolino Totò e di tre personaggi bizzarri: uno spaventapasseri, un taglialegna di latta e un leone fifone.
È il 1900 e Lyman Frank Baum, scrittore e giornalista già noto al pubblico grazie alla sua raccolta delle filastrocche di Mamma Oca, scrive Il Mago di Oz, racconto fantastico destinato a diventare best seller. Nel 1902 è lo stesso Baum a collaborare alla trasposizione in musical e in soli nove anni i palcoscenici di Broadway ospitano 293 repliche. Nel 1939 quella favola per bambini trasformata in spettacolo per pubblico adulto arriva sul grande schermo; sono gli anni d’oro di Hollywood e il regista incaricato di seguire il fantastico viaggio di Dorothy è Victor Fleming che, a quanto si dice, di giorno gira Il Mago di Oz e di notte monta il colossal Via col Vento.


Maria Teresa Milano
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Reagire ai fascisti 
Non sottovalutiamo l’aggressione squadrista all’ex deputato del Pdl Osvaldo Napoli. Un gruppo di persone dei “forconi”, in nome del popolo italiano, ieri ha provato ad inscenare un arresto per tradimento nei confronti del politico torinese. Un qualcosa di più di una semplice sceneggiata, ma una violenza vera e propria di fronte alle forze dell’ordine che hanno tardato a intervenire. Il qualcosa di più vicino al fascismo che si sia visto in questi anni e di cui dovremmo stare molto attenti. Di tribunali del popolo in questo paese ne abbiamo visti tanti, se abbiamo gli anticorpi per reagire a questi nuovi fascismi è arrivato il momento di dimostrarlo.

Daniel Funaro

Gli aspetti irrilevanti
In due categorie, sento dire, si dividono gli italiani: quelli che amano Paolo Sorrentino e quelli che lo detestano. C’è n’è una terza, ma temo di essere – ancora una volta – in limitatissima compagnia: quella di non crede che il mondo si divida in due categorie.
A me, per esempio, il regista Sorrentino piace da ‘assaje’ a ‘molterrimo’, mentre lo scrittore meno, da ‘manco pa’ a capa’ a ‘assaje’. “Hanno Tutti Ragione”, il suo primo (e sostanzialmente unico) romanzo (Feltrinelli), è poco meno di un capolavoro: storia, lingua, senso, leggerezza, personaggi, sapore – tutto di alto livello e ben mescolato, come una pizza di cui senti la morbidine (morbidità e libidine, scusate il neologismo) della mozzarella, la croccantezza della pasta, il dolce del peperone e la salinità dell’acciuga.


Valerio Fiandra
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Tradurre
Giravo e rivoltavo, parafrasando i Pirké Avot a proposito della Torà (5, 28), la brillante lezione inaugurale tenuta da Rav Roberto Della Rocca al Bet Midrash fiorentino una decina di giorni or sono, in merito alla discussione talmudica sulla liceità di tradurre, e cosa, dalla lingua sacra alle altre lingue, e all’ineffabilità dei concetti più intimi e propri dell’ebraismo – trattasi di pudore ed impossibilità di spiegazione.

Sara Valentina Di Palma
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