
Elia Richetti,
rabbino
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La
Ghemarà, nel trattato di Sotà (foglio 5) scrive che un sapiente deve
avere in sé “l’ottavo di un ottavo” di superbia. Ossia, benché la
superbia sia un difetto, un sapiente deve possederne questa minima
percentuale.
Da dove ricava la Ghemarà questo numero?
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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Nelle
possime settimane, o nei prossimi mesi, o a seconda delle circostanze
anche nei prossimi anni, sarà bene seguire da vicino la trasformazione
nello stile di governo del Primo Ministro israeliano Benyamin Netayahu.
In questi ultimi giorni il Premier ha detto che il Governo deve avere
mano libera nelle nomine degli alti funzionari statali. Oggi esistono
criteri di competenza ben precisi, concorsi aperti ai candidati in
grado di rispondere a tali esigenze, e commissioni di esame delle
capacità e dei possibili conflitti di interessi dei diversi candidati.
Secondo la nuova proposta, le nomine dovrebbero essere fatte sulla base
della prossimità e della fedeltà dei candidati nei confronti dei
rispettivi ministri, e sulla fiducia reciproca fra politici e
funzionari. Netanyahu ha aggiunto che così si usa fare negli Stati
Uniti. Ma ci sono molti problemi in questa nuova direttiva. Il primo è
che Israele non è una repubblica presidenziale ma è una repubblica
parlamentare. Il sistema americano delle “spoglie” è basato sulla
tradizione che una volta cambiato il presidente, tutti i funzionari in
carica vanno a casa. In Israele, invece, come in Italia e in
Inghilterra, esiste un apparato civile che almeno in teoria dovrebbe
essere formato da servitori dello Stato dotati di competenze
professionali e che assicurano una certa continuità e indipendenza nel
caso di una transizione da un governo all’altro. Sembrerebbe che Bibi
desideri mantenere il regime di continuità e stabilizzazione
nell’organico dello Stato, ma sostituendo i criteri di competenza con
quelli della fedeltà. Fose però l’idea è veramente quella di passare a
un regime presidenziale seguendo l’esempio di ciò che sta facendo il
Presidente Erdogan in Turchia. Il Ministro della Pubblica Istruzione,
Naftali Bennett, ha invece diramato un programma secondo cui verrebbero
introdotti dei controlli sui conteuti dell’insegnamento universitario.
Vediamo se alla fine queste nuove proposte saranno approvate dalla
Knesset e dalla Corte Suprema.
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Aleppo, fiasco umanitario
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“Un
fiasco umanitario che marchierà le coscienze e la Storia. L’Occidente e
l’Europa non hanno voce in capitolo. I nostri migliori dirigenti sono
ridotti al ruolo di commentatori: giudicano il crimine invece di
provare a impedirlo. L’amministrazione Usa parla di peggiore catastrofe
del XXI secolo, ma non è in grado di fare nulla. Nel nuovo mondo Putin
e Erdogan decideranno tutto senza di noi, senza badare a diritti umani
e leggi internazionali”.
Questo l’amaro quadro tratteggiato da Raphael Glucksmann, noto
attivista per i diritti umani, che insieme al Corriere riflette sul
dramma di Aleppo e della sua popolazione.
In evidenza sul Resto del Carlino, la notizia dell’insediamento del
nuovo Comitato Scientifico del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e
della Shoah di Ferrara. Molti i nomi illustri e diversificate le
competenze messe in campo dal Museo. “Un pool formato da esperti in
materia di ebraismo, museologia, beni culturali e ricerca storica, con
un particolare occhio sul dialogo interreligioso e sulla comunicazione,
elementi centrali della struttura” scrive il Carlino.
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antonio tajani, l'intervista a pagine ebraiche
"Europa, uniti contro l'odio"
“Non
penso troppo a quello che accadrà nelle prossime settimane sul mio
conto. Continuo a testa bassa con il mio lavoro di ogni giorno, nel
tentativo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e di
promuovere le battaglie in cui credo. Come quella della lotta a ogni
forma di odio, a ogni rigurgito di intolleranza che possa minacciare la
collettività europea. A partire dall’antisemitismo, in tutte le sue
manifestazioni. Più o meno palesi. È questo uno dei temi che ho più a
cuore”.
Così l’onorevole Antonio Tajani, candidato alla presidenza del
Parlamento europeo dell’area popolare, in una grande intervista che
appare sul numero di dicembre del mensile UCEI Pagine Ebraiche.
Sfida tutta italiana per la guida dell’Europarlamento. Il principale
avversario di Tajani è infatti Gianni Pittella, candidato per
l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Dopo 35 anni,
l’Italia potrebbe tornare ad avere un ruolo di leadership continentale.
“Vorrei andare in giro nelle scuole, nelle fabbriche, avere un rapporto
diretto con i giovani. Vorrei una nuova generazione europeista che
lanci e interpreti il disegno europeo, attraverso i giovani si deve
ricostruire il sogno europeo. È anche molto importante puntare
sull’educazione civica nelle scuole, riscoprire il valore delle
battaglie sui diritti” ha dichiarato Pittella in una recente intervista.
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QUI FIRENZE - PALAZZO MEDICI RICCARDI La Toscana ebraica in mostra
Si
aprirà martedì prossimo, alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici
Riccardi a Firenze, la prima grande mostra sulla storia degli ebrei in
Toscana nel ventesimo e ventunesimo secolo. Un affascinante percorso
narrativo fatto di immagini, documenti, testi e produzioni multimediali.
“Un arco di tempo a cavallo di due secoli, due guerre mondiali e
migliaia di storie di vite che appartengono a questa regione e si
legano al mondo intero” è stato spiegato in occasione della conferenza
stampa di presentazione dell’iniziativa, promossa e coordinata
dall’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea
nella provincia di Livorno (Istoreco) con il contributo determinante
della Regione Toscana.
È stata proprio la vicepresidente della Regione Monica Barni, insieme
alla direttrice dell’Istoreco Catia Sonetti, a illustrare la
specificità e la complessità di un progetto che vuole approfondire la
realtà dei piccoli come dei grandi centri, le storie più conosciute
così come tanti aspetti meno sotto i riflettori. Un lavoro di grande
pregio, merito anche del gruppo di studio e di lavoro integrato da tre
ricercatrici di storia ebraica contemporanea: Barbara Armani (Centro
Interdipartimentale di Studi Ebraici, Pisa), Elena Mazzini (Università
di Firenze), Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore di Pisa).
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Da roma a firenze Museo ebraico, l'archivio tessile
protagonista anche agli Uffizi
Il
prezioso archivio tessile del Museo ebraico di Roma protagonista questo
pomeriggio a Firenze, presso il Loggiato degli Uffizi, dove alle 17 è
prevista la presentazione del volume “Antiche mappot romane” curato da
Doretta Davanzo Poli, Olga Melasecchi e Amedeo Spagnoletto.
Un progetto che parte da lontano, da un’intuizione della storica direttrice del Museo Daniela Di Castro, scomparsa nel 2010.
“Quella odierna è una giornata molto importante per il nostro Museo,
che stringe un’alleanza strategica con una delle più gloriose
istituzioni culturali al mondo” sottolinea con orgoglio Gianni
Ascarelli, assessore comunitario al Museo e consigliere dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Ci sono due aspetti in particolare che mi preme rilevare. Il primo –
osserva Ascarelli – è che questi tessuti, risalenti all’epoca del
Ghetto, attestano i rapporti stretti intessuti dalla Comunità ebraica
romana con altre realtà ebraiche, in Italia e in Europa. Rappresentano
quindi una testimonianza preziosa sul fatto che, contrariamente a
quello che alcuni credono, l’ebraismo italiano è sempre stato un mondo
aperto e inclusivo, mai chiuso in se stesso”. Un contributo prezioso
aggiunge, “anche per riflettere sul tema dell’integrazione, decisamente
attuale”
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qui roma - segnalibro Carabinieri in lotta per la libertà
“È
stato presentato ieri, presso la Biblioteca Nazionale a Roma, il libro
Carabinieri per la Libertà del giornalista del Corriere della Sera
Andrea Galli, edito da Mondadori. Il volume racconta il sacrificio di
tanti carabinieri, che dopo l’8 settembre rifiutarono di collaborare
con gli occupanti nazisti, e che, come ha ricordato nel suo intervento
il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette, “sono rimasti per
troppo tempo sconosciuti. Uomini che hanno avuto il coraggio di stare
dalla parte più difficile, quella della gente, senza clamori e senza
tentennamenti”.
L’incontro, moderato dal giornalista Roberto Olla, ha visto
intervenire, insieme all’autore, il giornalista Antonio D’Orrico, la
storica e autrice del volume “7 ottobre 1943. La deportazione dei
Carabinieri nei Lager nazisti” Annamaria Casavola, lo storico e
giornalista Ernesto Galli Della Loggia, il Sottocapo di Stato Maggiore
dei Carabinieri Enzo Bernardini.
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iL PRESIDENTE DELLA COMUNITà DI LIVORNO "Svastiche e simbologia nazista, un'offesa a tutta la cittadinanza"
È
un’offesa che non colpisce soltanto gli ebrei, ma tutta la città. Guai
a passarci sopra, guai a prendere alla leggera segnali come questo”.
Così il presidente della Comunità ebraica di Livorno e Consigliere
UCEI, Vittorio Mosseri (nell'immagine), commenta il ritrovamento di una
svastica e di altre simbologie naziste sul muro accanto alla vetrina di
cui commerciante ebreo nei pressi dello storico mercato della città
labronica. Un ritrovamento che, sottolinea, offende e lascia l’amaro in
bocca. “Situazioni come questa ci lasciano senza parole, anche per
l’importante mole di lavoro che portiamo avanti ogni giorno con le
scuole e la cittadinanza sul tema della Memoria della Shoah e
sull’insegnamento che ne possiamo trarre. Ci sentiamo feriti, offesi,
vulnerabili. Ma così deve sentirsi tutta la città, non soltanto la sua
Comunità ebraica” afferma ancora Mosseri.
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Setirot
- Costumi e libertà
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Mi
è capitato altre volte di fare mia la preoccupazione di chi, in
Israele, denuncia una involuzione nei costumi e nel complesso valoriale
della società. Qui non c’entra la politica in senso stretto, non si
discute – tanto per essere chiari – di conflitto con i palestinesi e/o
di soluzioni dello stesso secondo percorsi alla due Stati per due
popoli o Stato binazionale o annessione tout court o altro. Non si
dibatte neppure sempre e soltanto tra haredìm, datiìm e chilonìm
(ultraortodossi, religiosi e laici) come insegna il caso della protesta
contro l’idea di limitare il rumore degli altoparlanti con cui i
muezzin chiamano alla preghiera dalle moschee e che ha visto molti
influenti rabbini schierarsi contro questa proposta. Altro scalpore con
annessa disputa pubblica ha suscitato il recente disegno di legge
secondo cui verrebbe proibita l’apertura dei negozi e qualsiasi
attività commerciale di shabbat. Ultima in ordine di tempo arriva
adesso la bufera sulla lunghezza delle gonne alla Knesset.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Over the rainbow
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Nessun
posto è bello come casa mia, ripete ancora e ancora Dorothy tornando
dal suo meraviglioso viaggio che l’ha portata a conoscere il mago di
Oz, in compagnia del fedele cagnolino Totò e di tre personaggi
bizzarri: uno spaventapasseri, un taglialegna di latta e un leone
fifone.
È il 1900 e Lyman Frank Baum, scrittore e giornalista già noto al
pubblico grazie alla sua raccolta delle filastrocche di Mamma Oca,
scrive Il Mago di Oz, racconto fantastico destinato a diventare best
seller. Nel 1902 è lo stesso Baum a collaborare alla trasposizione in
musical e in soli nove anni i palcoscenici di Broadway ospitano 293
repliche. Nel 1939 quella favola per bambini trasformata in spettacolo
per pubblico adulto arriva sul grande schermo; sono gli anni d’oro di
Hollywood e il regista incaricato di seguire il fantastico viaggio di
Dorothy è Victor Fleming che, a quanto si dice, di giorno gira Il Mago
di Oz e di notte monta il colossal Via col Vento.
Maria Teresa Milano
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Reagire ai fascisti |
Non
sottovalutiamo l’aggressione squadrista all’ex deputato del Pdl Osvaldo
Napoli. Un gruppo di persone dei “forconi”, in nome del popolo
italiano, ieri ha provato ad inscenare un arresto per tradimento nei
confronti del politico torinese. Un qualcosa di più di una semplice
sceneggiata, ma una violenza vera e propria di fronte alle forze
dell’ordine che hanno tardato a intervenire. Il qualcosa di più vicino
al fascismo che si sia visto in questi anni e di cui dovremmo stare
molto attenti. Di tribunali del popolo in questo paese ne abbiamo visti
tanti, se abbiamo gli anticorpi per reagire a questi nuovi fascismi è
arrivato il momento di dimostrarlo.
Daniel Funaro
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Gli aspetti irrilevanti
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In
due categorie, sento dire, si dividono gli italiani: quelli che amano
Paolo Sorrentino e quelli che lo detestano. C’è n’è una terza, ma temo
di essere – ancora una volta – in limitatissima compagnia: quella di
non crede che il mondo si divida in due categorie.
A me, per esempio, il regista Sorrentino piace da ‘assaje’ a
‘molterrimo’, mentre lo scrittore meno, da ‘manco pa’ a capa’ a
‘assaje’. “Hanno Tutti Ragione”, il suo primo (e sostanzialmente unico)
romanzo (Feltrinelli), è poco meno di un capolavoro: storia, lingua,
senso, leggerezza, personaggi, sapore – tutto di alto livello e ben
mescolato, come una pizza di cui senti la morbidine (morbidità e
libidine, scusate il neologismo) della mozzarella, la croccantezza
della pasta, il dolce del peperone e la salinità dell’acciuga.
Valerio Fiandra
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Tradurre
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Giravo
e rivoltavo, parafrasando i Pirké Avot a proposito della Torà (5, 28),
la brillante lezione inaugurale tenuta da Rav Roberto Della Rocca al
Bet Midrash fiorentino una decina di giorni or sono, in merito alla
discussione talmudica sulla liceità di tradurre, e cosa, dalla lingua
sacra alle altre lingue, e all’ineffabilità dei concetti più intimi e
propri dell’ebraismo – trattasi di pudore ed impossibilità di
spiegazione.
Sara Valentina Di Palma
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