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13 Giugno 2017 - 19 Sivan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Lamentarsi senza un giustificato motivo è spesso un passatempo per chi, annoiato da una vita in cui le cose si ottengono troppo facilmente, cerca nuove emozioni e nuovi desideri.
Nel capitolo 11 del libro di Bemidbàr, le lagnanze gratuite di alcuni riottosi sono associate al rifiuto della manna e al desiderio di “carne che si mangiava in Egitto”. Quando si è depressi per guardare al futuro ci si rifugia in un passato mitizzato che forse non è neppure mai esistito. Se in Egitto non ricevevamo neppure la paglia per i mattoni figuriamoci se ci davano carne e pesce! In effetti il testo dice che è “….il desiderio stesso che desiderano” (Bemidbàr,11; 4).
Se la fedeltà al passato è orientata verso il futuro, la nostalgia del passato deriva, viceversa, da una mancata comprensione del passato e del presente.

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Dario
Calimani,
Università di Venezia
I fratelli Rosselli, Nello e Carlo, figli di Joe e di Amalia Pincherle. Una famiglia di tradizione liberale, quindi ‘non ortodossi e non osservanti’, precisano le biografie. È noto, infatti, che nel 1924 Nello partecipa al Congresso giovanile ebraico di Livorno e afferma la sua posizione laica e contraria al sionismo (biografie cursorie online parlano di ‘sionismo integralista’, ma è un refuso dovuto all’ignoranza di coloro che condensano il pensiero di Nello). Ne hanno parlato di recente su queste pagine sia Giorgio Berruto che Anna Foa. Personalmente penso che già nel ’24 il sionismo avesse tutti i motivi e i diritti storici di esistere e di essere un ideale da perseguire. Ma il punto non è questo. Il punto è invece che esiste un certo tipo di cultura che, parlando dei fratelli Rosselli, riesce a passare sotto silenzio la loro ebraicità e qualsiasi rapporto fra quella e il loro impegno politico. Lo fa, ad esempio, Eugenio Scalfari (Repubblica, 9 giugno 2017). Ma non è il solo in queste settimane.
 
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Fascisti in Consiglio
Nonostante, come ha ricordato la Presidente della Camera Laura Boldrini, la Costituzione vieti la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista, nel mantovano – nel piccolo Comune di Sermide-Felonica, 7500 abitanti – la lista Fasci del lavoro, ispirata alla Repubblica sociale di Salò, è riuscita a entrare in Consiglio comunale. A riguardo è stata chiesta un’interrogazione parlamentare e la commissione elettorale che ha ammesso la lista è stata revocata ma secondo il prefetto di Mantova, “i risultati non sono in discussione” (Il Messaggero). Un caso che preoccupa così come segnali inquietanti arrivano da Lucca: nel comune toscano, dove Pd (37,5 per cento) e centrodestra (35 per cento) si contenderanno la vittoria al ballottaggio il prossimo 25 giugno, rischia di essere il partito di estrema destra CasaPound a fare da ago della bilancia grazie al candidato sindaco Fabio Barsanti che ha preso l’8 per cento delle preferenze, più del candidato del Movimento 5 Stelle (Giornale). Il populismo di estrema destra dunque continua ad essere un pericolo e lo ricorda anche Giuliano Amato, intervistato da Aldo Cazzullo sul Corriere, facendo un quadro della situazione politica contemporanea: “il popolo indistinto sollecitato dalla democrazia diretta tenderà a riconoscersi in una figura, l’uomo forte, che fa valere le sue ragioni contro tutte gli altri – spiega Amato– Questa è la negazione della democrazia; altro che democrazia illiberale. Oggi vince Macron, ma non è ancora stato sconfitto Orbán, il leader ungherese che il 28 gennaio 2017 ha detto: ‘Si apre una nuova era in Europa. Il popolo vuole società democratiche, non società aperte’”.
 
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  davar
qui milano - domani la presentazione
Odio in rete e complottismi,

la denuncia del Rapporto Cdec
Da operazioni editoriali che rilanciano senza pudore volumi alla base dell’antisemitismo moderno a politici che parlano di presunti complotti di lobby ebraiche e poteri forti, fino al riemergere di movimenti neofascisti. Sono alcuni degli inquietanti fenomeni catalogati e analizzati nel nuovo Rapporto annuale sull’antisemitismo in Italia che verrà presentato domani nella prestigiosa Sala Alessi (ore 11.00) di Palazzo Marino a Milano. Il report, realizzato dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) di Milano, sarà presentato dalla sociologa Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio antisemitismo, e registra le manifestazioni antisemite legate alla realtà italiana. A partecipare all’iniziativa, che ha ricevuto il sostegno del Comune di Milano e del sindaco Giuseppe Sala, il Presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) Noemi Di Segni, il Presidente della Fondazione CDEC Giorgio Sacerdoti, la Consigliera comunale Diana De Marchi.


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un nuovo mandato per il presidente uscente
Comunità ebraica di Bologna,

Daniele De Paz resta al timone
Ancora un mandato alla guida della Comunità ebraica bolognese per Daniele De Paz.
Architetto, studi alla Bezalel di Gerusalemme, De Paz ha ottenuto l’incarico nel corso della prima seduta del nuovo Consiglio costituitosi in seguito alle recenti elezioni comunitarie (per il presidente uscente, nell’urna, il più alto numero di preferenze).
Oltre alla presidenza, De Paz ha avuto le deleghe a Relazioni Esterne, Memoria, Cultura e Museo ebraico. Al suo fianco, nel ruolo di vicepresidente con delega a Iscritti e Cultura, Ines Marach. Completano l’organico consiliare Rodolfo Sachs (Bilancio), Sherry Bloomfield (Giovani e Istruzione), David Pardo (Ospitalità), Elena Marri (Ricerca e Bandi), Gabriele Mordekhai (Rapporti Sociali).
Nell’occasione Deborah Romano è stata nominata all’unanimità neo presidente della Consulta.


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qui roma - il seminario
Rabbinato e ruolo della donna
Come valorizzare il ruolo delle mogli dei rabbini e come condividerlo oggi con le comunità?
Questo il filo conduttore di un seminario svoltosi nelle scorse ore a Roma all’interno della scuola ebraica su iniziativa di Valerie Mirvis, la moglie del rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth rav Ephraim Mirvis. Coinvolto nell’iniziativa un gruppo di quaranta rebbetzens, mogli di rabbini ortodossi del Regno Unito.
Un seminario denso e ricco di stimoli, che ha toccato l’argomento da diverse prospettive. Leadership, capacità di far rete, condivisione di pratiche d’eccellenza al centro della due giorni nella Capitale.
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l'iniziativa parte dagli stati uniti
Portico d'Ottavia, il tour virtuale

con la testimonianza del Moretto
Pacifico Di Consiglio, il “Moretto”, continua a far parlare di sé. Dopo l’uscita in gennaio di Duello nel ghetto, il libro di Maurizio Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi pubblicato da Rizzoli che ha descritto nei dettagli le iniziative assunte da questo coraggio ebreo romano che, sotto il nazifascismo, ebbe l’ardire di ribellarsi al regime e di sfidare a viso aperto i propri nemici, sfuggendo anche più volte dalla detenzione, è la volta di un riconoscimento internazionale di questa storia.
Detour, azienda americana specializzata in audioguide, ha infatti scelto la vicenda del Moretto per illustrare uno degli otto itinerari tematici sviluppati da un team di esperti a Roma.
Sarà il Moretto stesso a guidare i turisti nell’area del Vecchio Ghetto, grazie a un’applicazione già disponibile sul sito e sviluppata attraverso alcune tecnologie d’avanguardia.


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l'incontro al meis
"Sotto al talled con mio padre"

La Ferrara di Paola Bassani
Ci sono pagine di diario, fotografie e musiche che, alla prova del tempo, non solo non sbiadiscono, ma acquistano una grana più compatta, un significato più pieno, un’armonia più matura. Innanzitutto per chi li tira fuori dal proprio cassetto, come ha fatto Paola Bassani ieri pomeriggio, al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, nell’incontro “Memoria e musica di una maggiorità religiosa ferrarese”. Nel corso di questo nuovo appuntamento del ciclo “Gallery Talks/Garden Talks”, la storica dell’arte figlia di Giorgio Bassani e Valeria Sinigallia ha recuperato un frammento ben preciso del suo passato, ovvero quando, a 12 anni, festeggiò il Bat Mitzvah presso la Comunità ebraica di Ferrara. Una giornata di festa già evocata dalla Bassani in “Se avessi una piccola casa mia. Giorgio Bassani, il racconto di una figlia” (a cura di Massimo Raffaeli e pubblicato da La nave di Teseo) e che al MEIS è rivissuta grazie agli spartiti eseguiti in quell’occasione, nel settembre 1958, e ora esposti nell’allestimento “Lo Spazio delle Domande”, e grazie soprattutto all’intensa interpretazione di quelle melodie da parte di Enrico Fink (voce e flauto) e Alfonso Santimone (pianoforte elettrico).
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qui roma - l'anniversario 
Nozze di diamante in sinagoga

L'omaggio di Totti e Maccabi
Nozze di diamante davvero speciali per Marco e Peppa Efrati.
L’intera compagine italiana del calcio e del futsal che parteciperà alle prossime Maccabiadi in Israele ha infatti omaggiato i coniugi all’ingresso del Tempio Maggiore di
Roma, dove è stato celebrato l’anniversario.
Una dimostrazione concreta di amicizia e riconoscenza nei confronti di chi, ormai molti anni fa, volle portare il Maccabi tottinella Capitale e si impegnò per la diffusione di attività sportive nella Comunità ebraica.
Ad omaggiare la coppia anche la bandiera della Roma, Francesco Totti, che ha inviato agli Efrati una propria foto autografata con dedica.

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pilpul
Gli ebrei del futuro
Chissà se tra mille anni gli ebrei di Roma saranno dove sono stati negli ultimi ventuno secoli. La storia ebraica ci insegna a essere prudenti, sciagure e migrazioni sono sempre dietro l’angolo. Immaginiamo comunque che vi sia un lungo futuro per la nostra comunità, la più antica della Diaspora. Questi ebrei del futuro, che magari si muoveranno con l’astronave e per rispettare lo Shabbat dovranno possedere uno smaterializzatore con il timer, un giorno potrebbero scegliere di guardarsi indietro.
Sapranno distinguere tra ebrei romani e tripolini? Riusciranno a notare differenze tra due culture che oggi ci paiono così diverse, sebbene proficuamente integrate? Ci pensavo nei giorni scorsi – probabilmente influenzato dagli eventi che celebrano il cinquantesimo anniversario dall’arrivo degli ebrei dalla Libia, nonché dalla lettura dirompente de “Da animali a dei”, storia dell’umanità scritta dall’israeliano Yuval Harari.


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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A Caporetto abbiamo vinto? 
A un secolo dalla storica disfatta italiana della Grande Guerra, una provocatoria antologia di voci e di immagini a cura di Stefano Lucchini rilegge un momento clou della nostra storia. A Caporetto abbiamo vinto (Rizzoli) ricostruisce la pagina nera del 24 ottobre 1917, quando le truppe austro-tedesche sfondarono il fronte italiano e nel giro di pochi giorni dilagarono in Friuli e in parte del Veneto.
Da allora, la parola Caporetto in Italia è sinonimo di disastro, di ritirata catastrofica, ed è legata al nome di Luigi Cadorna, il comandante supremo del nostro esercito. Questo libro ricostruisce le origini, le conseguenze, la memoria di quella sconfitta attraverso un indovinato montaggio di testimonianze dirette di soldati, giornalisti, politici, scrittori, storici e interessanti fotografie, cartoline, manifesti dell’epoca.


Mario Avagliano
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Il caleidoscopio della vergona
Il 25 febbraio 1994 il medico Baruch Goldstein aprì il fuoco sui fedeli che pregavano in una moschea ad Hebron, compiendo un massacro. L’allora Primo Ministro di Israele Yitzhak Rabin dichiarò di “vergognarsi per la disgrazia imposta al Paese da un assassino degenerato.” La storia, naturalmente, è assai più lunga e meriterebbe ben altro sviluppo.
A noi interessa la dichiarazione di Rabin, laddove dice di vergognarsi per una strage di cui non portava alcuna responsabilità. Perché vergognarsi, allora? Può il lettore vergognarsi delle azioni altrui, quando non ne sia minimamente coinvolto?


Emanuele Calò, giurista
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