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8  Settembre 2017 - 17 Elul 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Il verbo sentire nelle lingue neolatine ha un suono e un significato che, ovviamente, va al di là della esperienza fisica di percepire un suono.
Gli spagnoli per esempio sono meravigliosi quando affermano, in caso di un dispiacere e di una partecipazione al dolore altrui: “Lo siento mucho.”
In italiano possiamo sentire anche in maniera superficiale, senza che l’accaduto ci tocchi nel profondo o smuova un minimo di empatia nei confronti del mondo.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Riflettere sulla cittadinanza e sulle modalità storiche della sua acquisizione è da tempo un tema di grande attualità. Gli ebrei in Italia hanno vissuto questo percorso in maniera travagliata, ottenendo l’emancipazione in forme, modi e tempi differenziati a seconda dei luoghi di residenza, entrando a far parte in maniera ufficiale e giuridicamente attestata della composita nazione italiana per nove decenni, salvo poi venirne espulsi in maniera repentina e vergognosa con la legislazione razzista del 1938 e on quella definitiva del 1943.
 
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Armi chimiche in Siria,
Israele distrugge deposito
"Quattro cacciabombardieri israeliani hanno colpito poco prima dell’alba il Syrian Scientific Researchers Center di Masyaf, nella provincia di Hama, sospettato di essere uno dei centri di ricerca militari siriani dove sono state sviluppate armi chimiche. A confermarlo le autorità siriane, mentre da parte di Gerusalemme non c’è stato nessun commento sulla notizia. “Ma – scrive Giordano Stabile su La Stampa – il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha fatto capire che lo Stato ebraico era responsabile e quali erano gli obiettivi: “Faremo di tutto per impedire che si crei un corridoio sciita dall’Iran a Damasco”. A preoccupare Israele infatti è la presenza iraniana in Siria e l’aumento della sua influenza nell’area: tanto che, secondo Amos Harel, analista di Haaretz citato da La Stampa, l’attacco al deposito siriano sarebbe un messaggio di Netanyahu agli alleati russi e americani: voi avete firmato il cessate il fuoco con Damasco ma senza prendere in considerazione le nostre preoccupazioni sull’Iran, noi (israeliani) siamo in grado di farlo saltare, colpendo direttamente il regime di Assad. Sul Foglio, Daniele Ranieri cita un resoconto pubblicato da Pravda (giornale del governo russo) di un incontro tra Putin e Netanyahu di due settimane fa: “Netanyahu, secondo la Pravda, era in panico, implorava il russo di arginare lo strapotere iraniano in Siria. Putin, invece, non ha mai tradito emozioni e ha risposto che l’Iran è un partner strategico troppo importante. Due settimane dopo, – scrive Ranieri – gli aerei israeliani hanno fatto saltare la base siriana – sotto il naso dei russi o con il loro benestare? Il raid è un segnale chiaro del governo di Gerusalemme contro il piano russoamericano che prevede la creazione in Siria di zone di tregua – che gli israeliani vedono più come zone che l’Iran userà come piattaforma militare per lanciare la prossima guerra contro Israele’”.

Terremoto in Messico. Un forte terremoto di magnitudo 8.4 (8.1 secondo USGS) è stato registrato alle 23:49 di giovedì (le 6:49 del mattino di oggi in Italia) al largo della costa pacifica del Messico. Il governatore dello stato del Chiapas, tra i più vicini all’epicentro lungo la costa, ha annunciato che almeno tre persone sono morte a causa del terremoto, ma le stime sono ancora provvisorie. Le prime foto che circolano online mostrano interi palazzi crollati e danni in numerosi quartieri dei principali centri abitati del Chiapas (Il Post). Allarme per un possibile maremoto diffuso fino al El Salvador e Costa Rica.

Dossier Msf, torture sui migranti in Libia. Nei campi ‘ufficiali’ di detenzione dei migranti in Libia, nei quali vengono rimandate le persone intercettate dalla Guardia costiera libica, finanziata e addestrata dall’Ue, si verificano stupri e torture. Lo ha denunciato Joanne Liu, presidente internazionale di Medici Senza Frontiere, in una conferenza stampa a Bruxelles. Nei campi di detenzione, ha detto, “le donne incinte vengono stuprate. Vengono particolarmente prese di mira, prese e violentate” (Repubblica).

Anne Frank, il fumetto. Corriere, Repubblica e La Stampa raccontano del progetto editoriale di Ari Fohnan e David Polonsky, che sotto la supervisione della Fondazione Anne Frank, hanno riprodotto sotto forma di graphic novel il famoso Diario (uscirà il 15 settembre in 50 paesi – in Italia per Einaudi). W”Abbiamo cercato di entrare nella sua testa e fare qualcosa in cui Anna Frank si sarebbe riconosciuta. Con tutti i limiti del caso: quelli di essere due cinquantenni maschi di Tel Aviv che cercano di immedesimarsi in una tredicenne vissuta settant’anni prima”, raccontano i due. “La nostra è una fedele traduzione del Diario nella lingua per immagini dei millennials. È pensato per chi non legge abitualmente e quindi non sarebbe stato toccato dalla storia di Anna. Mentre tutti sappiamo quanto siano importanti certi incontri, certe letture giovanili: ti formano. Restano”.

Il logo del Meis. Il Corriere in una breve parla del nuovo logo del Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, presentato martedì scorso dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
 
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  davar
l'accordo con l'arcivescovado
Palermo, oggi la storica firma
per dare una sinagoga alla città

È una firma storica quella che sarà posta nel pomeriggio di venerdì 8 settembre presso la sede dell’arcivescovado di Palermo. Dando continuità a un impegno annunciato lo scorso gennaio, l’arcivescovo Corrado Lorefice approverà infatti in forma ufficiale la concessione (attraverso comodato gratuito) di un oratorio di proprietà ecclesiastica, l’Oratorio di S. Maria delle Grazie, detto anche del Sabato, che sorge negli antichi quartieri della “Gazzetta” e della “Meschita”, alla neonata sezione ebraica del capoluogo siciliano.
A oltre cinque secoli dall’editto di espulsione degli ebrei dall’isola, decisione che in tempi rapidi portò al definitivo sradicamento di una presenza plurisecolare dal territorio e all’inizio di una lunga fase di oblio su questa radice religiosa e culturale, prende avvio in modo solenne l’impegno di dar vita in quegli spazi a una sinagoga. La prima da allora.
Firmatari del contratto di comodato, iniziativa pubblica che arriva alle porte dello Shabbat e della Giornata Europea della Cultura Ebraica che avrà in Palermo la città capofila, saranno oltre a monsignor Lorefice anche la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer e la referente della sezione ebraica palermitana Evelyne Aouate. Sarà inoltre presente alla cerimonia il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, tra i protagonisti della stesura del documento.
Si è giunti a questo momento, vi si legge, “all’interno del fecondo cammino del dialogo interreligioso” e nel segno di una “cordiale amicizia”. Anche le istituzioni locali, a partire dal Comune, faranno la loro parte.
Così la Presidente UCEI Noemi Di Segni aveva commentato negli scorsi mesi l’annuncio di monsignor Lorefice sul futuro dell’oratorio: “Un evento storico e importante nei rapporti tra Chiesa ed Ebraismo. Una svolta locale, ancor più significativa perché arriva da un Meridione che già da tempo offre significative testimonianze di risveglio e di rinascita”.
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scosse più forti del tragico sisma del 1985
Messico sconvolto dal terremoto,
Israele pronto a dare una mano

Il terremoto che ha colpito il Messico nella notte è di magnitudo 8,2, più potente di quello che devastò il Paese nel 1985 (allora ci furono 10mila vittime). Il presidente messicano  Enrique Peña Nieto ha spiegato che dopo la scossa principale ne sono state registrate almeno altre 60 di minore intensità e che, secondo i sismologi, l’attività sismica proseguirà per molte ore. Peña Nieto ha anche confermato che quasi un milione di persone è rimasto senza corrente elettrica, subito dopo il terremoto, in varie parti del Messico, ma che ora la situazione è migliorata per almeno 800mila di loro. Le scuole sono state chiuse in 11 stati per effettuare verifiche tecniche e di sicurezza sugli edifici. Quindici per il momento le vittime accertate ma si teme un bilancio molto più duro. Intanto, in questo grave momento di difficoltà, l'organizzazione IsraAid, ente con base in Israele ma che coinvolge realtà internazionali ed è impegnata in tutto il mondo in operazioni di soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali, si è messa a disposizione delle autorità messicane per aiutare nella ricerca dei dispersi. “Siamo in contatto con i partner locali e con i rappresentanti delle Nazioni Unite che stanno monitorando l'attuale situazione di crisi sul terreno”, ha spiegato  Shachar Zahavi, direttore di IsraAid.
 

sul sito tutti i programmi
Una domenica di cultura ebraica,
parlando di Diaspora e identità

“La Giornata Europea della Cultura Ebraica coinvolgerà quest’anno, in Italia, ben ottantuno località da nord a sud, dove si terranno oltre cento appuntamenti culturali. Un evento promosso con crescente successo dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, a testimoniare la diffusa richiesta di conoscenza e approfondimento sull’ebraismo, che da diciotto anni tentiamo di soddisfare con una grande manifestazione di apertura e partecipazione. Un appuntamento importante, in un periodo nel quale la necessità di costruire percorsi di dialogo tra le diverse fedi che compongono il mosaico culturale della nostra società è sempre più stringente”, spiegava la presidente UCEI Noemi Di Segni. L'appuntamento, dalla Sicilia al Trentino, dal Piemonte alla Puglia, è per domenica quando decine di migliaia di visitatori, sceglieranno di passare una giornata di cultura e svago, visitando  sinagoghe, musei ebraici, assistendo a concerti di musica klezmer o di origine sefardita, a spettacoli, e conferenze a tema ebraico. "Diaspora. Identità e dialogo" il tema dell'edizione 2017.
Sul sito della Giornata il programma con tutti gli eventi e diversi contenuti e approfondimenti. 

al festivaletteratura con pagine ebraiche
Piperno e il tempo di Philip Roth
“Si scrivono romanzi per ingannare il tempo, in tutte le accezioni che tale espressione comporta”, spiega Alessandro Piperno a una folla che per sentirlo parlare, all’aperto, di Philip Roth al Festivaletteratura di Mantova, sopporta stoicamente la tramontana abbattutasi sulla città all’improvviso.
Roth è lo scrittore “esemplare”, che esordisce giovanissimo, che alterna capolavori - che si traducono in successi enormi - a libri completamente sbagliati, errori tanto grandi quanto i suoi colpi di genio. Un po’ come Woody Allen, sono cervelli che hanno bisogno di creare un’opera all’anno, buona o pessima che sia. Roth è lo scrittore che riesce a far parlare di sé non scrivendo, annunciando a tutto il mondo che non scriverà più.
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Al Festivaletteratura con Pagine Ebraiche 
Non c'è fine alla Memoria
L'appuntamento con Piotr M. A. Cywiński, è per questo pomeriggio, e senza dubbio il direttore del Museo di Auschwitz-Birkenau, autore diNon c'è una fine , uscito per i tipi di Bollati Boringhieri, saprà colpire il pubblico del Festivaletteratura di Mantova, folto e appassionato come ogni anno. Scrive nel suo libro, uscito a inizio 2017, che "Ci si può chiedere quale sia oggi lo scopo di Auschwitz. Non è una domanda che riguarda semplicemente il suo significato in quanto luogo della memoria. È molto di più, è una domanda su di noi, sulla nostra condizione. È una domanda sull'umanità". Il suo eloquio lento, pacato, l'acutezza delle sue parole, spesso necessariamente taglienti, la sua maniera di porsi, di non pronunciare nulla che non sia meditato, pesato, con attenzione e cura, saranno oggi al centro dell'incontro intitolato "Adesso sono nel vento", in cui Cywiński si confronterà con lo scrittore e saggista Frediano Sessi.
Riproponiamo qui l'intervista a Piotr M. A. Cywiński uscita sul numero di febbraio di Pagine Ebraiche.

a.t. twitter @ada3ves

Il primo pensiero, al giungere di Piotr M.A. Cywinski, nato nel ‘72 a Varsavia, laureato in Storia a Strasburgo e da dieci anni direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau, è che davvero sia necessario avere le spalle larghe per reggere a una simile enorme responsabilità. Barba rossa, lungo cappotto nero che rende ancora più imponente il suo aspetto, questo gigante gentile indossa vestiti comodi, poco formali, e porta ai piedi enormi scarpe da montagna. È un uomo pacato, dall’eloquio lento, che prima di rispondere si prende tutto il tempo necessario. Silenzi anche lunghi, con lo sguardo rivolto a terra, a cercare le parole per risposte mai banali né scontate. Piotr Cywinski si stava riprendendo da una brutta influenza, ma la decisione di venire lo stesso a Milano l’ha presa anche perché “oltre al piacere di presentare il mio libro con persone così interessanti volevo vedere il Binario 21, un luogo di cui avevo sino ad ora solo sentito parlare”. E il luogo, in effetti, colpisce anche il “direttore di Auschwitz”, così come tutti coloro che visitano il Memoriale della Shoah di Milano, dove a turbare ancora di più arriva regolare il rumore dei treni che arrivano e soprattutto che partono dalla Stazione Centrale.

Memoria: a gennaio molto se ne parla, e nonostante ciò troppo spesso viene scritta con la M maiuscola per essere contemporaneamente svilita e svalutata. Si sente la necessità di mettere dei punti fermi. Su cosa possiamo contare, davvero? Cosa manca?
Abbiamo certamente due cose: i racconti dei testimoni, e l’autenticità del Luogo, una parola per la quale ho scelto l’iniziale maiuscola. Dobbiamo tenere lo sguardo verso il passato, per non dimenticare quello che è stato, e contemporaneamente proiettarci con un ribaltamento verso il futuro. La memoria non ha senso se non muove, se non commuove, se – soprattutto – non rende più responsabili.
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al festivaletteratura con pagine ebraiche
La teologia come racconto
Davanti a un folto pubblico due storici discutono il pensiero del loro papa, il pubblico interviene rumorosamente a sostegno dell’uno, dell’altro o contro tutti e due. Succede a Mantova Festivaletteratura. Lo storico Gian Enrico Rusconi ha scritto un libro, La teologia narrativa di Papa Francesco, in cui si interroga sul primo papa venuto dall’altra parte del mondo, che - come tale - “vede tutto un po’ a rovescio”. “Con Bergoglio – afferma Rusconi - la teologia è diventata conversazione, reinvenzione semantica, espressività emotiva, flessibilità concettuale”.
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pilpul
Corrispondenza d’amorosi sensi
Incontrarsi una volta all’anno, in una domenica di settembre, magari in una piccola località piemontese normalmente priva di vita ebraica, cogliere l’occasione di farla rivivere almeno per un giorno e contemporaneamente rivedere parenti e amici dopo la dispersione estiva. Senza dubbio, almeno per noi ebrei torinesi, la Giornata Europea della Cultura Ebraica e le tradizionali visite ai cimiteri hanno qualcosa in comune oltre alla coincidenza di date che purtroppo talvolta costringe a scelte e rinunce. (Poco male: in fin dei conti non siamo noi ebrei i veri destinatari della Giornata della Cultura, e il problema riguarda poche persone). Qualcuno potrebbe trovare l’accostamento tra cimiteri e Giornata della Cultura un po’ lugubre (ma in realtà non lo è affatto, come ha spiegato magistralmente Foscolo un paio di secoli fa. 

Anna Segre, insegnante
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Manipolazioni storiche
Jürgen Habermas scrisse a proposito di “uso pubblico della storia” come “l'azione di chi parla di storia fuori dalle sue sedi deputate con obiettivi politici pedagogici espliciti o con finalità ludico consumistiche”. Oggi si può parlare anche di “uso pubblico” o mera manipolazione della cronaca e dell'attualità, che del resto diventerà storia pure quella a breve. Ciò si riscontra ormai anche nel lavoro di molti quotidiani italiani che invece di combattere populismo e ignoranza assecondano tutto questo, facendo leva sulle paure e sui più bassi istinti dell'uomo comune. I titoli di Libero e del Tempo i quali asserivano qualche giorno fa che “i migranti portano le malattie” amalgamando poi il tutto con lo stupro di Rimini – degno di nota il commento di Annalena Benini sul Foglio riguardo “l'uso pornografico dei verbali di Polizia – ne sono un classico esempio.

Francesco Moises Bassano
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La libertà religiosa
Di seguito l'intervento di Lisa Palmieri-Billig, rappresentante in Italia e Santa Sede dell'American Jewish Committee (Ajc), in occasione della tavola rotonda Limiti e possibilità della libertà religiosa, tenutasi alla Moschea di Roma (6-7 settembre).

Il nostro tema oggi è: la libertà religiosa. Allora inizio subito col dirvi che questo incontro, di per sé, dimostra che in Italia esiste la libertà di religione: i seguaci di ogni religione sono liberi di incontrarsi pubblicamente e dichiarare qualunque idea che non sia incitazione all’odio, o incitazione alla distruzione della Repubblica.


Lisa Palmieri-Billig, rappresentante in Italia e Santa Sede
dell'AJC – American Jewish Committee

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