Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Il
verbo sentire nelle lingue neolatine ha un suono e un significato che,
ovviamente, va al di là della esperienza fisica di percepire un suono.
Gli spagnoli per esempio sono meravigliosi quando affermano, in caso di
un dispiacere e di una partecipazione al dolore altrui: “Lo siento
mucho.”
In italiano possiamo sentire anche in maniera superficiale, senza che
l’accaduto ci tocchi nel profondo o smuova un minimo di empatia nei
confronti del mondo.
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore
Fondazione CDEC
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Riflettere
sulla cittadinanza e sulle modalità storiche della sua acquisizione è
da tempo un tema di grande attualità. Gli ebrei in Italia hanno vissuto
questo percorso in maniera travagliata, ottenendo l’emancipazione in
forme, modi e tempi differenziati a seconda dei luoghi di residenza,
entrando a far parte in maniera ufficiale e giuridicamente attestata
della composita nazione italiana per nove decenni, salvo poi venirne
espulsi in maniera repentina e vergognosa con la legislazione razzista
del 1938 e on quella definitiva del 1943.
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Armi chimiche in Siria,
Israele distrugge deposito
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"Quattro
cacciabombardieri israeliani hanno colpito poco prima dell’alba il
Syrian Scientific Researchers Center di Masyaf, nella provincia di
Hama, sospettato di essere uno dei centri di ricerca militari siriani
dove sono state sviluppate armi chimiche. A confermarlo le autorità
siriane, mentre da parte di Gerusalemme non c’è stato nessun commento
sulla notizia. “Ma – scrive Giordano Stabile su La Stampa – il ministro
della Difesa Avigdor Lieberman ha fatto capire che lo Stato ebraico era
responsabile e quali erano gli obiettivi: “Faremo di tutto per impedire
che si crei un corridoio sciita dall’Iran a Damasco”. A preoccupare
Israele infatti è la presenza iraniana in Siria e l’aumento della sua
influenza nell’area: tanto che, secondo Amos Harel, analista di Haaretz
citato da La Stampa, l’attacco al deposito siriano sarebbe un messaggio
di Netanyahu agli alleati russi e americani: voi avete firmato il
cessate il fuoco con Damasco ma senza prendere in considerazione le
nostre preoccupazioni sull’Iran, noi (israeliani) siamo in grado di
farlo saltare, colpendo direttamente il regime di Assad. Sul Foglio,
Daniele Ranieri cita un resoconto pubblicato da Pravda (giornale del
governo russo) di un incontro tra Putin e Netanyahu di due settimane
fa: “Netanyahu, secondo la Pravda, era in panico, implorava il russo di
arginare lo strapotere iraniano in Siria. Putin, invece, non ha mai
tradito emozioni e ha risposto che l’Iran è un partner strategico
troppo importante. Due settimane dopo, – scrive Ranieri – gli aerei
israeliani hanno fatto saltare la base siriana – sotto il naso dei
russi o con il loro benestare? Il raid è un segnale chiaro del governo
di Gerusalemme contro il piano russoamericano che prevede la creazione
in Siria di zone di tregua – che gli israeliani vedono più come zone
che l’Iran userà come piattaforma militare per lanciare la prossima
guerra contro Israele’”.
Terremoto in Messico. Un forte terremoto di magnitudo 8.4 (8.1 secondo
USGS) è stato registrato alle 23:49 di giovedì (le 6:49 del mattino di
oggi in Italia) al largo della costa pacifica del Messico. Il
governatore dello stato del Chiapas, tra i più vicini all’epicentro
lungo la costa, ha annunciato che almeno tre persone sono morte a causa
del terremoto, ma le stime sono ancora provvisorie. Le prime foto che
circolano online mostrano interi palazzi crollati e danni in numerosi
quartieri dei principali centri abitati del Chiapas (Il Post). Allarme
per un possibile maremoto diffuso fino al El Salvador e Costa Rica.
Dossier Msf, torture sui migranti in Libia. Nei campi ‘ufficiali’ di
detenzione dei migranti in Libia, nei quali vengono rimandate le
persone intercettate dalla Guardia costiera libica, finanziata e
addestrata dall’Ue, si verificano stupri e torture. Lo ha denunciato
Joanne Liu, presidente internazionale di Medici Senza Frontiere, in una
conferenza stampa a Bruxelles. Nei campi di detenzione, ha detto, “le
donne incinte vengono stuprate. Vengono particolarmente prese di mira,
prese e violentate” (Repubblica).
Anne Frank, il fumetto. Corriere, Repubblica e La Stampa raccontano del
progetto editoriale di Ari Fohnan e David Polonsky, che sotto la
supervisione della Fondazione Anne Frank, hanno riprodotto sotto forma
di graphic novel il famoso Diario (uscirà il 15 settembre in 50 paesi –
in Italia per Einaudi). W”Abbiamo cercato di entrare nella sua testa e
fare qualcosa in cui Anna Frank si sarebbe riconosciuta. Con tutti i
limiti del caso: quelli di essere due cinquantenni maschi di Tel Aviv
che cercano di immedesimarsi in una tredicenne vissuta settant’anni
prima”, raccontano i due. “La nostra è una fedele traduzione del Diario
nella lingua per immagini dei millennials. È pensato per chi non legge
abitualmente e quindi non sarebbe stato toccato dalla storia di Anna.
Mentre tutti sappiamo quanto siano importanti certi incontri, certe
letture giovanili: ti formano. Restano”.
Il logo del Meis. Il Corriere in una breve parla del nuovo logo del
Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara,
presentato martedì scorso dal ministro dei Beni culturali Dario
Franceschini.
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l'accordo con l'arcivescovado
Palermo, oggi la storica firma
per dare una sinagoga alla città
È
una firma storica quella che sarà posta nel pomeriggio di venerdì 8
settembre presso la sede dell’arcivescovado di Palermo. Dando
continuità a un impegno annunciato lo scorso gennaio, l’arcivescovo
Corrado Lorefice approverà infatti in forma ufficiale la concessione
(attraverso comodato gratuito) di un oratorio di proprietà
ecclesiastica, l’Oratorio di S. Maria delle Grazie, detto anche del
Sabato, che sorge negli antichi quartieri della “Gazzetta” e della
“Meschita”, alla neonata sezione ebraica del capoluogo siciliano.
A oltre cinque secoli dall’editto di espulsione degli ebrei dall’isola,
decisione che in tempi rapidi portò al definitivo sradicamento di una
presenza plurisecolare dal territorio e all’inizio di una lunga fase di
oblio su questa radice religiosa e culturale, prende avvio in modo
solenne l’impegno di dar vita in quegli spazi a una sinagoga. La prima
da allora.
Firmatari del contratto di comodato, iniziativa pubblica che arriva
alle porte dello Shabbat e della Giornata Europea della Cultura Ebraica
che avrà in Palermo la città capofila, saranno oltre a monsignor
Lorefice anche la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia
Schapirer e la referente della sezione ebraica palermitana Evelyne
Aouate. Sarà inoltre presente alla cerimonia il vicepresidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, tra i
protagonisti della stesura del documento.
Si è giunti a questo momento, vi si legge, “all’interno del fecondo
cammino del dialogo interreligioso” e nel segno di una “cordiale
amicizia”. Anche le istituzioni locali, a partire dal Comune, faranno
la loro parte.
Così la Presidente UCEI Noemi Di Segni aveva commentato negli scorsi
mesi l’annuncio di monsignor Lorefice sul futuro dell’oratorio: “Un
evento storico e importante nei rapporti tra Chiesa ed Ebraismo. Una
svolta locale, ancor più significativa perché arriva da un Meridione
che già da tempo offre significative testimonianze di risveglio e di
rinascita”. Leggi
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scosse più forti del tragico sisma del 1985
Messico sconvolto dal terremoto,
Israele pronto a dare una mano
Il
terremoto che ha colpito il Messico nella notte è di magnitudo 8,2, più
potente di quello che devastò il Paese nel 1985 (allora ci furono
10mila vittime). Il presidente messicano Enrique Peña Nieto ha
spiegato che dopo la scossa principale ne sono state registrate almeno
altre 60 di minore intensità e che, secondo i sismologi, l’attività
sismica proseguirà per molte ore. Peña Nieto ha anche confermato che
quasi un milione di persone è rimasto senza corrente elettrica, subito
dopo il terremoto, in varie parti del Messico, ma che ora la situazione
è migliorata per almeno 800mila di loro. Le scuole sono state chiuse in
11 stati per effettuare verifiche tecniche e di sicurezza sugli
edifici. Quindici per il momento le vittime accertate ma si teme un
bilancio molto più duro. Intanto, in questo grave momento di
difficoltà, l'organizzazione IsraAid, ente con base in Israele ma che
coinvolge realtà internazionali ed è impegnata in tutto il mondo in
operazioni di soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali, si è
messa a disposizione delle autorità messicane per aiutare nella ricerca
dei dispersi. “Siamo in contatto con i partner locali e con i
rappresentanti delle Nazioni Unite che stanno monitorando l'attuale
situazione di crisi sul terreno”, ha spiegato Shachar Zahavi,
direttore di IsraAid.
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sul sito tutti i programmi
Una domenica di cultura ebraica,
parlando di Diaspora e identità
“La
Giornata Europea della Cultura Ebraica coinvolgerà quest’anno, in
Italia, ben ottantuno località da nord a sud, dove si terranno oltre
cento appuntamenti culturali. Un evento promosso con crescente successo
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, a testimoniare la diffusa
richiesta di conoscenza e approfondimento sull’ebraismo, che da
diciotto anni tentiamo di soddisfare con una grande manifestazione di
apertura e partecipazione. Un appuntamento importante, in un periodo
nel quale la necessità di costruire percorsi di dialogo tra le diverse
fedi che compongono il mosaico culturale della nostra società è sempre
più stringente”, spiegava la presidente UCEI Noemi Di Segni.
L'appuntamento, dalla Sicilia al Trentino, dal Piemonte alla Puglia, è
per domenica quando decine di migliaia di visitatori, sceglieranno di
passare una giornata di cultura e svago, visitando sinagoghe,
musei ebraici, assistendo a concerti di musica klezmer o di origine
sefardita, a spettacoli, e conferenze a tema ebraico. "Diaspora.
Identità e dialogo" il tema dell'edizione 2017.
Sul sito della Giornata il programma con tutti gli eventi e diversi contenuti e approfondimenti.
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al festivaletteratura con pagine ebraiche
Piperno e il tempo di Philip Roth
“Si
scrivono romanzi per ingannare il tempo, in tutte le accezioni che tale
espressione comporta”, spiega Alessandro Piperno a una folla che per
sentirlo parlare, all’aperto, di Philip Roth al Festivaletteratura di
Mantova, sopporta stoicamente la tramontana abbattutasi sulla città
all’improvviso.
Roth è lo scrittore “esemplare”, che esordisce giovanissimo, che
alterna capolavori - che si traducono in successi enormi - a libri
completamente sbagliati, errori tanto grandi quanto i suoi colpi di
genio. Un po’ come Woody Allen, sono cervelli che hanno bisogno di
creare un’opera all’anno, buona o pessima che sia. Roth è lo scrittore
che riesce a far parlare di sé non scrivendo, annunciando a tutto il
mondo che non scriverà più. Leggi
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Al Festivaletteratura con Pagine Ebraiche
Non c'è fine alla Memoria
L'appuntamento
con Piotr M. A. Cywiński, è per questo pomeriggio, e senza dubbio il
direttore del Museo di Auschwitz-Birkenau, autore diNon c'è una fine ,
uscito per i tipi di Bollati Boringhieri, saprà colpire il pubblico del
Festivaletteratura di Mantova, folto e appassionato come ogni anno.
Scrive nel suo libro, uscito a inizio 2017, che "Ci si può chiedere
quale sia oggi lo scopo di Auschwitz. Non è una domanda che riguarda
semplicemente il suo significato in quanto luogo della memoria. È molto
di più, è una domanda su di noi, sulla nostra condizione. È una domanda
sull'umanità". Il suo eloquio lento, pacato, l'acutezza delle sue
parole, spesso necessariamente taglienti, la sua maniera di porsi, di
non pronunciare nulla che non sia meditato, pesato, con attenzione e
cura, saranno oggi al centro dell'incontro intitolato "Adesso sono nel
vento", in cui Cywiński si confronterà con lo scrittore e saggista
Frediano Sessi.
Riproponiamo qui l'intervista a Piotr M. A. Cywiński uscita sul numero di febbraio di Pagine Ebraiche.
a.t. twitter @ada3ves
Il primo pensiero, al giungere di Piotr M.A. Cywinski, nato nel ‘72 a
Varsavia, laureato in Storia a Strasburgo e da dieci anni direttore del
Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau, è che davvero sia necessario
avere le spalle larghe per reggere a una simile enorme responsabilità.
Barba rossa, lungo cappotto nero che rende ancora più imponente il suo
aspetto, questo gigante gentile indossa vestiti comodi, poco formali, e
porta ai piedi enormi scarpe da montagna. È un uomo pacato,
dall’eloquio lento, che prima di rispondere si prende tutto il tempo
necessario. Silenzi anche lunghi, con lo sguardo rivolto a terra, a
cercare le parole per risposte mai banali né scontate. Piotr Cywinski
si stava riprendendo da una brutta influenza, ma la decisione di venire
lo stesso a Milano l’ha presa anche perché “oltre al piacere di
presentare il mio libro con persone così interessanti volevo vedere il
Binario 21, un luogo di cui avevo sino ad ora solo sentito parlare”. E
il luogo, in effetti, colpisce anche il “direttore di Auschwitz”, così
come tutti coloro che visitano il Memoriale della Shoah di Milano, dove
a turbare ancora di più arriva regolare il rumore dei treni che
arrivano e soprattutto che partono dalla Stazione Centrale.
Memoria: a gennaio molto
se ne parla, e nonostante ciò troppo spesso viene scritta con la M
maiuscola per essere contemporaneamente svilita e svalutata. Si sente
la necessità di mettere dei punti fermi. Su cosa possiamo contare,
davvero? Cosa manca?
Abbiamo certamente due cose: i racconti dei testimoni, e l’autenticità
del Luogo, una parola per la quale ho scelto l’iniziale maiuscola.
Dobbiamo tenere lo sguardo verso il passato, per non dimenticare quello
che è stato, e contemporaneamente proiettarci con un ribaltamento verso
il futuro. La memoria non ha senso se non muove, se non commuove, se –
soprattutto – non rende più responsabili. Leggi
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Corrispondenza d’amorosi sensi |
Incontrarsi
una volta all’anno, in una domenica di settembre, magari in una piccola
località piemontese normalmente priva di vita ebraica, cogliere
l’occasione di farla rivivere almeno per un giorno e contemporaneamente
rivedere parenti e amici dopo la dispersione estiva. Senza dubbio,
almeno per noi ebrei torinesi, la Giornata Europea della Cultura
Ebraica e le tradizionali visite ai cimiteri hanno qualcosa in comune
oltre alla coincidenza di date che purtroppo talvolta costringe a
scelte e rinunce. (Poco male: in fin dei conti non siamo noi ebrei i
veri destinatari della Giornata della Cultura, e il problema riguarda
poche persone). Qualcuno potrebbe trovare l’accostamento tra cimiteri e
Giornata della Cultura un po’ lugubre (ma in realtà non lo è affatto,
come ha spiegato magistralmente Foscolo un paio di secoli fa.
Anna Segre, insegnante
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Manipolazioni storiche |
Jürgen
Habermas scrisse a proposito di “uso pubblico della storia” come
“l'azione di chi parla di storia fuori dalle sue sedi deputate con
obiettivi politici pedagogici espliciti o con finalità ludico
consumistiche”. Oggi si può parlare anche di “uso pubblico” o mera
manipolazione della cronaca e dell'attualità, che del resto diventerà
storia pure quella a breve. Ciò si riscontra ormai anche nel lavoro di
molti quotidiani italiani che invece di combattere populismo e
ignoranza assecondano tutto questo, facendo leva sulle paure e sui più
bassi istinti dell'uomo comune. I titoli di Libero e del Tempo i quali
asserivano qualche giorno fa che “i migranti portano le malattie”
amalgamando poi il tutto con lo stupro di Rimini – degno di nota il
commento di Annalena Benini sul Foglio riguardo “l'uso pornografico dei
verbali di Polizia – ne sono un classico esempio.
Francesco Moises Bassano
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La libertà religiosa |
Di
seguito l'intervento di Lisa Palmieri-Billig, rappresentante in Italia
e Santa Sede dell'American Jewish Committee (Ajc), in occasione della
tavola rotonda Limiti e possibilità della libertà religiosa, tenutasi
alla Moschea di Roma (6-7 settembre).
Il nostro tema oggi è: la libertà religiosa. Allora inizio subito col
dirvi che questo incontro, di per sé, dimostra che in Italia esiste la
libertà di religione: i seguaci di ogni religione sono liberi di
incontrarsi pubblicamente e dichiarare qualunque idea che non sia
incitazione all’odio, o incitazione alla distruzione della Repubblica.
Lisa Palmieri-Billig, rappresentante in Italia e Santa Sede
dell'AJC – American Jewish Committee
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