Giuseppe Momigliano,
rabbino
|
"Tre
sono, secondo la Torah, i fondamenti del retto servizio al Signore: il
timore di D.O. l’amore di D.O e la gioia (nell’adempimento dei Suoi
Comandamenti). Cerca di avvicinarti al Signore attraverso queste tre
strade, poiché il tuo umiliarti nei giorni di digiuno non ti avvicina
al Signore più della gioia di Shabbat e di Yom Tov – i Sabati e i
Giorni di Festa solenne – se questa gioia scaturisce da un retto
pensiero".
|
|
Leggi
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
Come
sempre in caso di questioni politiche, anche le elezioni tedesche di
domenica hanno suscitato ampio dibattito fra gli ebrei italiani. Le
posizioni comprendono tutte le opzioni possibili. Il dibattito ruota
soprattutto attorno all’ingresso dell’AfD nel Bundestag, primo partito
a destra della CDU ad entrare in Parlamento dal 1945. Per orientarsi
credo sia utile rifarsi alle parole di Josef Schuster, presidente del
Zentralrat der Juden, il Consiglio centrale degli ebrei: “Sì, il
risultato a due cifre dell’Afd riempie di preoccupazione la comunità
ebraica in Germania. Un partito che aizza contro le minoranze e altre
culture e che tollera idee di estrema destra, è diventato il terzo
partito nel Bundestag. Al momento l’Afd attacca soprattutto musulmani e
profughi. Ma sono sicuro che potrebbero farlo anche con noi, non appena
lo ritenessero opportuno”. Meditare gente, meditare.
|
|
|
L'AfD preoccupa
|
“Il
risultato a due cifre dell’AfD riempie di preoccupazione la comunità
ebraica in Germania. Un partito che aizza contro le minoranze e altre
culture e che tollera idee di estrema destra, è diventato il terzo
partito nel Bundestag. Al momento l’AfD attacca soprattutto musulmani e
profughi. Ma sono sicuro che potrebbero farlo anche con noi, non appena
lo ritenessero opportuno”. A mettere in guardia sull’atteggiamento del
partito anti-immigrati e di estrema destra AfD, il presidente del
Consiglio ebraico di Germania Josef Schuster, intervistato oggi da
Repubblica. Schuster si dice preoccupato dell’aumento
dell’antisemitismo in Europa e in Germania, invitando il nuovo governo
a nominare un Responsabile per la lotta contro l’antisemitismo.
Riferendosi alla Germania, spiega poi che il quadro più preoccupante
emerge nelle aree della ex Ddr dove “il nazionalsocialismo è stato
rielaborato in modo meno intenso e soprattutto meno autocritico
rispetto alla Germania federale. E anche oggi il compito deve
continuare ad essere quello di proseguire con lo studio del
nazionalsocialismo, soprattutto con i giovani, per i quali quegli
accadimenti sono molto lontani nel tempo. E per i cittadini di origine
straniera, che non hanno un legame famigliare con quel periodo. La
conoscenza del nazionalsocialismo e della Shoah è spaventosamente
scarsa”. Per Schuster poi l’AfD – a cui chiude la porta per un
eventuale incontro spiegando che non ci sono le premesse – è un partito
che “illude le persone che ci siano soluzioni semplici ai loro
problemi. Ma per molti problemi seri, l’Afd non ha una soluzione”.
|
|
Leggi
|
|
|
oggi la consegna del riconoscimento Museo degli ebrei polacchi
Un premio per la didattica L’appuntamento
è per oggi pomeriggio: Barbara Kirshenblatt-Gimblett, curatrice di
Polin, il Museo della storia degli ebrei polacchi aperto a Varsavia nel
2013 dove una volta si trovava il ghetto, ritirerà a Dubrovink il
premio ricevuto per il suo programma didattico incentrato sulla
conservazione e la promozione della cultura ebraica in Polonia.
Annunciato già la scorsa primavera, il premio Europa Nostra, istituito
dalla Commissione Europea nel 2002, è il principale riconoscimento
destinato alle istituzioni che si dedicano a tutela, ricerca e
promozione dell’eredità culturale del Vecchio Continente. Polin, fra i
prescelti nella categoria “Education, Training and Awareness-Raisin”
prima istituzione polacca a vincere il premio, nel 2015 Museo europeo
dell’anno, è oggi fra i vincitori perché per la giuria “oltre a educare
e conservare la memoria del popolo ebraico (…), ha creato un luogo
sicuro per il dialogo interculturale”.
Proprio a Polin Pagine Ebraiche aveva dedicato ampio spazio un anno fa
nel dossier Musei, curato da Ada Treves, che li raccontava come
“Ambasciatori di cultura, luoghi di formazione, apertura e incontro”. Leggi
|
qui roma - l'iniziativa alla camera "Alatri, la sua vita un esempio"
“Un
magnifico esempio di integrazione: riuscì a mantenere forte la sua
identità ebraica occupandosi della gestione del governo della comunità,
ma si mise anche a disposizione della città con il suo impegno sociale
e politico nelle istituzioni di governo cittadino e nazionale, sempre
rispettoso delle leggi dello Stato, in ossequio di quanto scritto nel
Talmud: ‘dinà demalqutà, dinà’ (la legge dello stato è legge)”.
Così il presidente dell’associazione Amici del Benè Berith Sandro Di
Castro ha introdotto la figura di Samuele Alatri, personaggio di spicco
dell’ebraismo romano ottocentesco e della vita istituzionale. Su un
piano sia locale che nazionale. L’occasione un intervento alla Camera
dei deputati del giornalista e storico Paolo Mieli dedicato proprio ad
Alatri quale fulgido esempio non solo di integrazione, ma anche di
impegno civile, in una stagione di forti mutamenti.
Nasce quindi nel suo nome l’associazione di amicizia, che coopererà a
stretto contatto con la dirigenza romana del Benè Berith (tra le più
antiche organizzazioni ebraiche al mondo). Grande la soddisfazione
dell’attuale presidente, Federico Ascarelli, intervenuto per
riaffermare valori e principi fondamentali poco prima della relazione
di Mieli. E grande l’orgoglio del padrone di casa, il questore della
Camera Stefano Dambruoso, che ha accolto nella Sala della Regina
relatori e pubblico. Tra gli altri non ha mancato di portare un
contributo l’ex ministro e presidente della Corte costituzionale
Giovanni Maria Flick, che ha ricordato il fondamentale impegno di ebrei
e valdesi nella stagione risorgimentale e post-risorgimentale. Un
impegno in linea con la vita e le decisioni assunte dallo stesso Alatri.
Leggi
|
rosh hashanah - Torino
Un anno per i giovani
Il
5778 si apre per Torino all’insegna dei più giovani, sostanzialmente
per due motivi. La scuola ebraica di Torino ha un nuovo dirigente
scolastico, Marco Camerini, al quale vanno i miei migliori auguri, con
la speranza che possa contribuire in modo significativo alla vita della
nostra comunità. La seconda è che Torino in dicembre ospiterà il
Congresso dell’UGEI. Questa circostanza di certo costituirà un
importante momento d’incontro per i giovani delle comunità. Questi due
temi, scuola e giovani, rappresentano delle priorità assolute per
l’ebraismo italiano, in sofferenza su questi fronti in maniera
particolare nelle realtà più piccole, che da questi settori, lavorando
virtuosamente, devono trarre la linfa vitale per sopravvivere. Shanah
tovah a tutti!
Rav Ariel Di Porto, rabbino capo di Torino Leggi
|
Ticketless - Cose minime
|
Dieci
pensieri per l’anno ebraico che s’è appena aperto. Auguri, sogni ad
occhi aperti, foglietti per Ticketless che non ho avuto modo di
scrivere, segmenti di dialogo con chi mi ha seguito nell’anno che
appena s’è chiuso.
1) nel 2018 sogno una discussione sul 1938, non solo fra gli storici,
più serena di quelle che si sono viste nel 2008, nel 1998, nel 1988:
appassionata, ma non strumentale, comunque scissa dalla campagna
elettorale che sarà in corso 2) propongo, per par condicio, nel
prossimo Giro d’Italia, una tappa intermedia ad Atene: Roma-Gerusalemme
le città del sacro, va bene, ma la città dei filosofi? 3) ancora a
proposito di leggi razziali: qualcuno finalmente spiegherà agli
italiani perché nulla s’è detto o s’è fatto per ricordare il 1938, nel
1948, nel 1958, nel 1968? 4) un amichevole suggerimento a tutti gli
studiosi, anche quelli seri che vedo caduti nel tranello: cancellare
dal format delle loro mail quella fiera di vanità che siamo costretti a
sopportare quando ci scrivono: titoli accademici, premi, medaglie,
conditi di citazioni di Platone, Kant, Machiavelli … e immancabile spot
del loro ultimo libro 5) sogno che di Bassani si continui a parlare
senza dover aspettare la prossima cadenza centenaria 6) auspico un
sostegno istituzionale per le piccole librerie nei luoghi dove la
memoria ebraica è più radicata: una volta ne esistevano tante, oggi si
parla solo di bookshop, ma non esiste più un luogo dove smarrirsi in
anfratti stracolmi di libri esauriti 7) non dover essere costretti dai
maggiori gestori telefonici nazionali al rispetto del mese ebraico per
pagare bollette, che laicamente vorremmo saldare ogni trenta giorni e
non ventotto 8) una rubrica di recensioni cinematografiche su “Pagine
ebraiche” 9) una piccola mostra di libri ebraici stampati da Beniamino
Carucci 10) “Ambiente” standard, premium: sui treni ritornare alla
vecchia distinzione di “classe”, nostalgia non ferroviaria ma politica
d’altri tempi, quando le cose si chiamavano con il loro nome.
Alberto Cavaglion
|
|
Periscopio - Leggere
|
Molte
volte, nella mia vita, ho avuto la sensazione di imparare, riguardo a
qualche argomento, molto più dalla lettura di testi di narrativa e di
fantasia (o anche, talvolta, attraverso la contemplazione di opere di
arte figurativa, l’ascolto di musica ecc.) piuttosto che dallo studio
di saggi di carattere scientifico. E ciò avviene, comprensibilmente, in
misura tanto maggiore quanto più la natura della materia oggetto di
comprensione sia, nella sua stessa essenza, magmatica, molteplice,
problematica. Per imparare l’aritmetica, c’è poco da fare, occorrono
libri di matematica (e, anche in questo caso, non proprio
esclusivamente: avrei capito molto di più se, da bambino, avessi avuto
modo di riflettere sulla frase di Erri De Luca secondo cui il numero
“due” non è il doppio di “uno”, ma il suo contrario, in quanto
superamento della solitudine); ma per capire, per esempio, cosa sia
l’amore, la morte, il dolore, occorrono (oltre, ovviamente, alle
lezioni della vita, per chi sappia apprenderle) pagine di poesia.
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
5778
|
Shanà
Tovà a colori, in video, con i personaggi di Walt Disney, con Stanlio e
Ollio e i Simpson. Con la porporina, con la sabbia, sulle montagne del
Negev e sulle mura di Gerusalemme. Soldati di Zahal sorridenti, gruppi
di gente che si paracadutano insieme e creano con il loro corpo
l’augurio nell’aria. Pagine Facebook, mail e WhatsApp abbondano di
miele, mele, richieste di perdono, promesse, desideri e voglia di
miracoli.
Angelica Edna Calò Livne
Leggi
|
|
|