Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Questa
sera gli ebrei di tutto il mondo, festeggiano Tu-Bishvat (15° giorno
del mese di Shevat), il Capodanno degli alberi e l'inizio della
stagione primaverile in Eretz Israel.
Con un mirabile paradosso anche quegli ebrei che stanno vivendo i
giorni più freddi dell'anno, sotto la pioggia e la neve, attraverso il
rito del Seder e della piantagione di alberi, si proiettano nella
percezione della fine dell'inverno e del risveglio della natura che
avviene in questo periodo in un luogo distante ma intimo al contempo.
Una sensazione metereologica e corporale, caratterizzata da profumi e
sapori, che sembra annullare le distanze spaziali e temporali.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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Sulla
sua Amaca (Repubblica, 28 gennaio), Michele Serra dice che oggi siamo
migliori di ieri perché ieri di Shoah non si parlava, mentre oggi
finalmente se ne parla. E un amico mi dice che è giusto parlarne,
perché parlarne serve, si rivisita, si apprende, si approfondisce. Io
rispondo che sì, se ne deve parlare, ma serve a poco perché alle
manifestazioni per la Memoria ci vanno, assieme a chi presenzia per
dovere, coloro che la sensibilità democratica e umanitaria ce l’hanno
già viva, incardinata nella coscienza. Gli altri, quelli che non ce
l’hanno, rimangono distanti dalle manifestazioni e dai discorsi,
scrollano le spalle e continuano la loro vita, magari infastiditi per
questi riti che si ripetono ogni anno, come se fossero un privilegio
degli ebrei, una concessione alla loro caparbia volontà di far
ricordare agli altri la loro storia, la loro tragedia.
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“L’indifferenza è un virus”
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I
temi della conferenza sulla lotta all’antisemitismo tenutasi ieri alla
Farnesina al centro di vari approfondimenti giornalistici. “Alla
conferenza si è parlato del dialogo interreligioso, quello già avviato
tra ebrei e cristiani, e anche quello necessario con le comunità
musulmane, perché in esso – sottolinea La Stampa – può trovarsi
l’antidoto per la lotta all’antisemitismo e alle discriminazioni”. Ai
partecipanti alla conferenza, ricevuti in udienza, papa Bergoglio ha
inoltre rivolto un breve discorso partendo dal tema della
responsabilità e sottolineando che oggi “il nemico contro cui lottare
non è soltanto l’odio, in tutte le sue forme ma, ancor più alla radice,
l’indifferenza” (Avvenire). “Contro il virus dell’indifferenza” titola
L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede.
Tra gli ospiti del confronto internazionale il presidente del World
Jewish Congress Ronald Lauder, che in una intervista a Repubblica dice:
“Attenti all’antisemitismo e all’estrema destra. Quello che sta
succedendo in Est Europa, Austria, Francia e Germania con l’Afd, adesso
potrebbe giungere in Italia”. Tra le tante domande, alcune riguardano
Trump. Dice Lauder: “È un patriota vero. Crede che l’America sia la più
grande responsabilità della sua vita”. Mentre Netanyahu, per il
presidente del WJC, “è uno dei politici più bravi, fa sempre il meglio
per Israele e la sua sicurezza”.
Dopo tre giorni di polemiche la Polonia ha deciso di modificare il
testo approvato dalla Camera in cui si vieta di associare il paese ai
crimini perpetrati dai nazisti. A partire dalla definizione di “lager
polacco” associata ai campi di sterminio. Come riferisce tra gli altri
Avvenire, a dare l’annuncio è stato il presidente Andrzej Duda.
“La ricerca impossibile di una verità storica sancita da una norma di
legge appare inquietante e pericolosa. Eppure – scrive Umberto
Gentiloni su Repubblica, a proposito dell’iniziativa precedentemente
assunta dal governo di Varsavia – l’anacronismo di un’impostazione
costruita su presunte interpretazioni ufficiali del passato torna come
ipotesi di riferimento nel tempo delle incertezze e delle paure”.
Reportage del Corriere tra gli italiani dell’Unifil di stanza in
Libano, al confine con Israele. L’inquietante presenza degli Hezbollah,
i guerriglieri filoiraniani, sullo sfondo. “Non li vedi, non li senti –
scrive Guido Olimpio – ma ci sono. Mimetizzati da pastori, mescolati
agli abitanti dei villaggi, infiltrati come contadini tra frutteti e
colline che precipitano in piccoli canyon”.
Vergognosa iniziativa di un gruppo di tifosi del Padova, che in curva
hanno esposto uno stendardo con Se questo è un uomo di Primo Levi e il
disegno stilizzato di un uomo con la maglia dei rivali del Vicenza che
si mangia un gattino. Non mancheranno le conseguenze penali, scrive il
Corriere del Veneto, perché il cartellone è stato sequestrato dalla
Digos di Vicenza (che ieri ha inoltrato una segnalazione in Procura).
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il presidente del wjc a pagine ebraiche
Lauder: "Europa, basta silenzi
davanti al veleno antisemita"
"Dopo
la Seconda guerra mondiale, nessuno voleva essere associato ai nazisti
o ai fascisti. Per tutti era una vergogna. Ora invece in Europa
assistiamo a una nuova ondata di partiti di estrema destra che
ripropongono quel tipo di retorica. Questa Europa comincia ad
assomigliare in modo inquietante a quella degli anni Trenta”. È un
giudizio molto critico e preoccupato quello che il presidente del World
Jewish Congress Ronald Lauder, intervistato dal Portale dell'ebraismo
italiano moked.it, riserva all'attuale situazione politica del Vecchio
Continente. Tra i protagonisti della Conferenza Internazionale sulla
Responsabilità degli Stati, Istituzioni e Individui nella lotta
all’Antisemitismo nell’area OSCE”, tenutasi ieri a Roma, al ministero
degli Affari Esteri italiano. Una conferenza positiva ma c'è ancora
molto da fare, la valutazione del presidente Lauder, impegnato in una
serie di incontri istituzionali, da un vertice con il ministro
israeliano alla Cooperazione regionale, Tzachi Hanegbi, all'incontro
previsto nelle scorse ore con papa Bergoglio.
“Sta facendo molto ma è necessario fare di più: bisogna parlare chiaro
contro l'antisemitismo”, le parole di Lauder a moked.it, prima
dell'incontro con Bergoglio. “Noi ebrei sappiamo bene cosa comporta il
silenzio ed è necessario che la Chiesa continui a far sentire
chiaramente la sua voce”, ha affermato il presidente del World Jewish
Congress, ritornando poi su tema della situazione europea.”In Germania
c'è l'AfD (Alternative für Deutschland), in Grecia Alba Dorata, in
Ungheria lo Jobbik, in Austria il Fpo (Partito della libertà), in
Francia il Front National. Il quadro è preoccupante. Non tutti questi
partiti sono apertamente antisemiti ma all'interno hanno personaggi che
lo sono. Il problema che lo sono senza provare vergogna”. Leggi
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conferenza osce - il contrasto in rete
Il web, tra opportunità e rischi
Problema
da tutti considerato preoccupante, di difficile gestione e ancor più
complessa soluzione, la diffusione e l’aumento di razzismo,
antisemitismo e xenofobia sulle piattaforme social e più generalmente
in rete sono stati il tema del terzo panel della conferenza. Un
contesto, quello digitale, in cui la lotta contro l’antisemitismo è di
cruciale importanza, e può essere portata avanti solo se esiste una
ferma e concreta volontà di cooperazione tra tutti gli attori
coinvolti. Come ribadito più volte durante il convegno, poi, va
ricordato che anche in questo ambito l’impegno dell’Italia, nell’anno
in cui alla presidenza dell’Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e
per la Cooperazione Europea, si somma la presidenza italiana della
International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), è particolarmente
rilevante anche dal punto di vista simbolico, nella ricorrenza
dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle Leggi razziste
antiebraiche del 1938. Leggi
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qui torino
Esperanto, l'utopia di Zamenhof
È
dedicata Ludwik Zamenhof, il creatore dell’esperanto, a 100 anni dalla
sua scomparsa, la mostra inaugurata nelle scorse ore locali di Palazzo
Cisterna, sede della Città Metropolitana di Torino. Il progetto,
realizzato dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia, si
lega alle iniziative del Giorno della Memoria e per il terzo anno di
fila promuove il ricordo di figure fondamentali che hanno segnato la
storia della Polonia, tra cui appunto Zamenhof, che diede un enorme
contributo alla cultura mondiale. Nel 2017 sempre Palazzo Cisterna ha
ospitato la mostra dedicata a “Jan Karski. Una sua missione per
l’umanità”, e nel 2016 l’esposizione “A rischio della propria vita”,
dedicata ai polacchi che salvarono gli ebrei durante la Shoah.
Alice Fubini Leggi
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Elezioni |
Cari
lettori, fino al quattro marzo sarò impegnato nella campagna elettorale
per l'elezione alla Camera dei Deputati. Poiché è giusto tutelare
l'indipendenza e l'autonomia degli organi di informazione, a maggior
ragione di quelli ebraici, ritengo giusto astenermi dalla pubblicazione
della mia rubrica fino alla scadenza del voto.
Tobia Zevi
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Storie - Nonantola, bimbi in fuga |
La
bella pagina di solidarietà di Nonantola, il paese in provincia di
Modena che ospitò e salvò settantatré giovanissimi ebrei, tra i sei e i
diciassette anni, che per sottrarsi alle persecuzioni naziste
dopo aver perso i genitori nei campi di concentramento, attraverso la
Germania e la Slovenia erano arrivati in Italia, è in gran parte
conosciuta. Ma la giornalista e saggista Mirella Serri, con la consueta
abilità nello scavare nelle vicende storiche, nel suo libro “Bambini in
fuga” (Longanesi) aggiunge dei particolari inediti di particolare
interesse.
Mario Avagliano
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Sulla Memoria |
L’impegno
per la Memoria ha seguito, talvolta, un itinerario non certamente
lineare. Apprendiamo che “Raul Hilberg, autore di una ricerca
pionieristica e fondamentale sullo sterminio degli ebrei in Europa, ha
spiegato, in uno dei suoi ultimi scritti, che, quando intraprese il suo
lavoro nel 1948, erano molto rari le università o i ricercatori che si
dedicassero al tema. Ebbe poi grandi difficoltà nel pubblicare la sua
opera, dato che Hannah Arendt non gli facilitò certo il compito: le
edizioni della Princeton University Press, che le avevano chiesto di
valutare il manoscritto sottoposto da Hilberg, rifiutarono di
pubblicare l’opera all’inizio del 1959 “ (Michel Dreyfus,
L'antisemitismo a sinistra in Francia. Storia di un paradosso
(1830-2016), ed. italiana 2018, editore Vincenzo Pinto, p. 205; vedi
anche Gadi Luzzatto Voghera, Antisemitismo a sinistra, Torino, Einaudi,
2007.).
Emanuele Calò
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