28 febbraio 2018 - 13 Adar 5778

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25 aprile 2018 - 10 Iyar 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Ribbì Chaninà, capo dei sacerdoti, diceva “prega per la pace dello Stato, perché se non fosse per l’autorità che esso esercita, gli uomini si ingoierebbero vivi” (Avot 3,2)
Il commento Tiferet Israel ( R. Israel Lipschitz) nota  che da questo insegnamento trae origine la consuetudine della preghiera sinagogale per i sovrani o per le autorità del paese. Questa preghiera, in passato adottata anche nelle comunità ebraiche in Italia, è poi venuta meno per ovvi motivi storici e non è più stata reintrodotta, a differenza di altri paesi dove è tuttora in uso. 
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Molti si chiedono se il 25 aprile abbia ancora senso. È una domanda che si ripropone ormai da diversi anni. Ma cosa ci insegna oggi il giorno della Liberazione? Che il fascismo è una categoria metastorica. Anche se il movimento fascista prima e il partito dopo sono nati in un preciso momento e nel quadro di precisi eventi, il significato di questo termine è generale e trascende le circostanze della sua comparsa.
 
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5 Aprile, Liliana Segre:
“Scendete in piazza””
25 Aprile, Festa della Liberazione.
“Le contestazioni alla Brigata ebraica sono un questione di ignoranza. La Brigata sfila avendo partecipato alla Liberazione. Fischiarla è assurdo perché non ha niente a che fare con Israele e con il suo governo attuale” afferma Liliana Segre in una intervista con Repubblica.
A proposito del 25 Aprile la neo senatrice a vita dice: “Trovo che sia importante avere tanta gente che manifesta in strada per ricordare questa data e quello che ha voluto dire per l’Italia e in Europa”. Mentre sul clima che si respira nel paese osserva: “Penso che si stiano rivoltando nella tomba tutti coloro che durante il fascismo fecero la scelta di combattere i totalitarismi. Loro diedero la vita per la democrazia e combatterono per la libertà, ma quel che sta avvenendo in Italia, col revisionismo e con il riemergere di movimenti neofascisti, è molto grave e doloroso”.
Scrive tra gli altri il Corriere a proposito della spaccatura romana, con la Comunità ebraica che ha deciso di sfilarsi dal corteo dell’Anpi per l’annunciata infiltrazione di gruppi propal: “Un anno non è bastato a ricucire lo strappo e, con le analoghe motivazioni del 2017, anche oggi ci saranno due iniziative separate per celebrare i 73 anni della Liberazione”.

In evidenza, sui dorsi napoletani dei giornali, la risposta della Comunità ebraica partenopea alle dichiarazioni del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, che lunedì aveva paragonato la situazione del Pd a quella degli ebrei soggetti alle Leggi antiebraiche del ’38.
“La privazione dei più elementari diritti civili e della stessa dignità degli ebrei in seguito alle leggi razziali non può essere utilizzata come termine di paragone per situazioni che afferiscono ai meccanismi della politica di qualunque Stato democratico” si legge in una nota diffusa ieri.
In serata De Luca si è scusato.

Fa discutere l’appello del presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Josef Schuster, che di fronte al moltiplicarsi degli episodi di antisemitismo ha invitato a non indossare la kippah nelle grandi città. Un invito che non ha fatto il pieno di consensi, tanto che stasera di fronte alla sinagoga di Charlottenburg, nel cuore di Berlino, la Comunità ebraica ha organizzato un raduno con lo slogan ‘Berlino porta la kippah’. Sarà, scrive il Corriere, “un banco di prova della reazione popolare”.
Su questo tema interviene anche Pierluigi Battista in un editoriale: “Dopo oltre settant’anni – vi si legge – essere ebreo diventa ancora motivo di paura in Germania. Ma non sono i fantasmi del passato che si ripresentano identici. Magari l’antisemitismo fosse appannaggio solo di un branco di teste neonaziste vuote e rasate. Portare una kippah scatena l’odio di chi, assieme agli ebrei, vuole vedere distrutta Israele, gli infedeli che osano deturpare e sporcare la ‘terra santa’”.
 
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  davar
25 aprile, il messaggio della presidente ucei
"Sfilano le bandiere della libertà,
fuori chi non le condivide"

La parola bandiera ha un significato importante, con essenzialità di colori e di simboli rappresenta e comunica identità, credo, resistenze armate che furono resistenze culturali che siamo oggi chiamati ad intraprendere. Le bandiere di oggi, 25 aprile sono quelle dell’Italia, delle associazioni dei partigiani e combattenti tra cui quelli delle nostre comunità ebraiche, della Brigata Ebraica e delle forze alleate che liberarono l’Italia dal nazifascismo. Accadeva 73 anni fa ed è il tema di questa importante celebrazione cui prendiamo parte con orgoglio come italiani. Le bandiere di oggi non sono le bandiere delle molte altre resistenze, rivendicazioni, eccidi, genocidi, questioni sociali e questioni globali che ogni giorno, nonostante le speranze di pace, sicurezza e crescita, affollano le nostre giornate e meritano dovuta e rispettosa attenzione. Ma non oggi. Lasciateci questa giornata libera da ogni altra meritevole o disdicevole questione, per dedicarci alla nostra Liberazione. Alla coerenza e alla verità storica e all’identità nazionale che dobbiamo faticosamente costruirci. La resistenza all’oblio e la resilienza assieme ai molti giovani chiamati a diventare cittadini di un’Italia e di una Europa, che assieme alle istituzioni sono chiamati ad agire per assicurare che quel passato e quella follia non si ripetano mai più, che giovani tredicenni non trovino la morte nel campo di battaglia, ma che possano vivere spensierati e maturare le loro responsabili scelte. È una giornata di impegno e condivisione, nel segno di valori universali che richiamiamo con la nostra partecipazione nelle piazze di tutta Italia: diritto di ogni popolo alla libertà, alla democrazia, al pluralismo di identità e credi.
Come ogni anno, il gonfalone dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sfila nel grande corteo nazionale di Milano assieme ai vessilli e alle bandiere delle forze che hanno partecipato attivamente alla Liberazione. Tra queste, le insegne della Brigata Ebraica, il corpo formato da oltre cinquemila volontari giunti dall’allora Palestina mandataria (il futuro Stato di Israele) che si distinse in quei mesi con molte operazioni strategiche al fianco delle Forze Alleate.

Noemi Di Segni,
Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
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qui milano - il corteo nazionale per il 25 aprile
"Liberazione, giorno di unità"
Sfilano fianco a fianco in queste ore a Milano i gonfaloni dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Comunità ebraica milanese e della Brigata Ebraica per ribadire il proprio orgoglio nel  partecipare al corteo nazionale per il 25 aprile. “Non dobbiamo disperdere la grande eredità di quanti hanno sognato questa Italia libera, democratica. - ha ricordato nelle scorse ore la senatrice a vita Liliana Segre, Testimone della Shoah e protagonista di un video messaggio proiettato in piazza  Duomo, al termine del corteo milanese a cui hanno preso parte, tra gli altri, il vicepresidente UCEI Giorgio Mortara, il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani e il Consigliere dell'Unione David Menasci - Purtroppo, da parte mia, c’è anche una amara presa di coscienza, alla luce di quanto succede oggi, ossia che il sacrificio di tutti quelli che allora fecero una scelta di campo, difficilissima, sia stato vano. Tutti sembrano aver dimenticato cosa voleva dire non avere la libertà”. Un monito, quello di Segre, a riconoscersi nei valori della Resistenza, valori portati avanti dagli eroi della Brigata Ebraica nonostante quanto affermino i soliti contestatori: anche quest'anno infatti gruppi di antagonisti filopalestinesi si sono organizzati per contestare il passaggio del gonfalone della Brigata.
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qui roma
"25 aprile, serve consapevolezza"
“Non è stata rispettata la città, non sono stati rispettati i nostri nonni”.
È grande l’amarezza di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, in questo 25 Aprile. Il presidio convocato davanti al Museo della Liberazione di via Tasso come risposta alle provocazioni dei sostenitori della causa palestinese accolti anche quest’anno nel corteo dell’Anpi, segna per il terzo anno consecutivo un distacco dalla principale manifestazione cittadina.
Un distacco che viene definito inevitabile, nonostante la mediazione della sindaca Virginia Raggi oggi presente accanto alla Comunità sia a via Tasso che in un precedente e solenne raccoglimento alle Fosse Ardeatine (cui ha partecipato anche il premier Paolo Gentiloni).
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qui torino - 25 aprile
"Una lezione ancora viva"
Un unico corteo, fatto di voci, bandiere, gonfaloni e fiaccole, quello che ha sfilato tra le vie del centro della città di Torino per celebrare l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. A più di settant’anni dal 25 aprile 1945 risulta indispensabile chiedersi cosa rappresenti oggi questa data e se e in che modo il suo significato possa essere attualizzato tenendo conto delle dinamiche della società contemporanea, che sempre più spesso vede sfumare molti degli ideali che hanno portato alla lotta per la libertà e infine alla Liberazione. L’attualizzazione della storia, questa la riflessione di fondo nata spontanea dal susseguirsi dei diversi interventi sul palco a fine manifestazione. A rappresentare l'ebraismo torinese alla fiaccolata, il presidente della Comunità ebraica Dario Disegni, ma molte sono state le autorità che hanno sfilato tra cui il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino Chiara Appendino, il prefetto Renato Saccone, il neo presidente del Consiglio regionale Nino Boeti, e l’assessore alla Cultura del Piemonte Antonella Parigi.

Alice Fubini
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qui trieste - 25 aprile
Contestazioni in Risiera
Il rabbino Alexander Meloni e il presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio, assieme ad altri esponenti del mondo ebraico triestino, hanno deciso di abbandonare quest’oggi, mentre era in corso di svolgimento, la cerimonia di celebrazione del 25 aprile nel campo di sterminio della Risiera di San Sabba. Ad essere contestata la presenza di alcune bandiere palestinesi che venivano esposte da attivisti dell’ultrasinistra.
Dopo lo svolgimento di alcuni interventi ufficiali il rabbino Meloni ha preso la parola per informare i presenti che gli esponenti comunitari avrebbero abbandonato la manifestazione e alcune manifestazioni di dissenso si sono levate tra il pubblico al momento di questo annuncio.
Precedentemente altri esponenti dell’ultrasinistra avevano contestato l’intervento del sindaco Roberto Dipiazza.
Altri Consiglieri ed esponenti della Comunità ebraica, così come il gonfalone della Brigata Ebraica, hanno invece presidiato la manifestazione fino alla sua conclusione.
Le contestazioni hanno suscitato perplessità e disagi tra i partecipanti e profonda amarezza tra le organizzazioni impegnate nella difesa degli ideali della Resistenza e della lotta al nazifascismo.

(Foto di Giovanni Montenero)
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qui roma
Bruno Zevi, eredità immortale
È una mostra da non perdere quella che, fino al 16 settembre, celebra al Maxxi di Roma la figura di Bruno Zevi e i progetti di autorevoli colleghi che condivise e sponsorizzò. ‘Gli architetti di Zevi. Storia e controstoria dell’architettura italiana 1944-2000’, personale a cura di Pippo Ciorra e Jean-Louis Cohen, offre uno sguardo intenso sul grande architetto romano in questo 2018 di celebrazioni per i 100 anni dalla nascita. In mostra disegni, plastici e materiali visivi che mettono in luce il ruolo fondamentale di Zevi nel dibattito del suo tempo, ma anche nella sua partecipazione attiva alla vita culturale e politica del paese.
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moked 5778
Israele e il Tikkun Olam
Nei suoi 70 anni di esistenza, lo Stato di Israele è andato formando e definendo la propria vision come nazione. L’idea ebraica di Tikkun Olam, “riparazione del mondo”, ne costituisce uno dei temi principali. L’intervento illustrerà due prospettive di attuazione del “Tikkun Olam israeliano”: un primo esempio, spiega Sharon Kabalo, ministro Consigliere per gli Affari Economici e Scientifici presso l’ambasciata d'Israele in Italia, è l’opera del Mashav, l’Agenzia Israeliana per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, che ha all’attivo 60 anni di lavoro nei Paesi in via di sviluppo; il secondo esempio è lo scenario di innovazione sociale sviluppatosi in Israele negli ultimi anni. Due strade che aprono molteplici possibilità come racconterà la stessa Kabalo al Moked di Milano Marittima, la convention dell'ebraismo italiano che si terrà nei prossimi giorni.
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ucei - invio candidature entro il 15 giugno
Unione delle Comunità Ebraiche,
il bando per il nuovo segretario

L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha aperto il bando per la selezione del nuovo Segretario Generale dell'ente, cui ruolo e compiti sono stabiliti dallo Statuto dell’Ebraismo italiano. Per la partecipazione alla procedura di selezione, le modalità della stessa e i documenti da presentare è possibile consultare il bando sul sito ucei.it
(clicca qui). Il curriculum vitae, accompagnato da una lettera motivazionale, dovrà essere inviato all’UCEI entro il 15 giugno 2018, in busta chiusa a mezzo raccomandata AR all’indirizzo Lungotevere Sanzio, 9 - 00153 ROMA, o tramite posta certificata all’indirizzo ucei@pec.it. Le domande dovranno recare la dicitura esterna: “selezione Segretario Generale”.
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pilpul
Ticketless - Impronta di donna
In una bella collana, dedicata a figure femminili fra Otto e Novecento (diretta da Nadia Verdile, Mari Pacini Fazzi editore) vede la luce un agile libretto dedicato a Rita Levi Montalcini. Lo ha scritto Marcella Filippa, già autrice anni fa di un importante libro su Giorgina Arian Levi e il suo esilio in America Latina. “La piccola signora dalla volontà indomita e dal portamento di una principessa” rivive in queste delicate pagine di ricordi personali che si intrecciano con le fasi principali della vita della grande scienziata torinese insignita del premio Nobel per la medicina nel 1986.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Il tic del rifiuto
Trovo triste, inutile e noioso dovere ripetere cose già dette, e avevo deciso di non commentare il caso di una nota attrice, dalla doppia cittadinanza, che ha deciso di non ritirare un certo premio conferitole da uno dei due stati di cui è cittadina, e che dice di amare, ma di cui tanto depreca le scelte politiche da non volere avere con esso niente a che fare. Ma la risonanza del gesto, e il solito modo distorto e malevolo con cui è stato riportato dai media, mi ha indotto a cambiare idea. Chiedo scusa ai miei lettori, ma, in fin dei conti, non sono io a ripetermi, è una certa categoria di intellettuali che ripete, con una certa frequenza, un tale comportamento.

Francesco Lucrezi, storico
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Riscrivere la Storia della musica
Nel 1997 Anita Lasker–Wallfisch, già violoncellista dell’orchestra femminile di Auschwitz II Birkenau, pubblicò Ihr sollt die Wahrheit erben. Breslau, Auschwitz, Bergen–Belsen (Weidle Verlag); nel medesimo anno Frédéric de Foucaud pubblicò il CD Quo Vadis? interamente dedicato alle opere composte da suo padre Max de Foucaud durante la prigionia militare presso lo Stalag IA Stablack.

Francesco Lotoro
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La cintura verde
Lasciata Palmachim proseguiamo verso sud, sull’autostrada 6 Itzhak Rabin, tre corsie che smaltiscono splendidamente il traffico piuttosto intenso, ma perfettamente fluido, passando attraverso campi coltivati a jojoba (una pianta oleifera di grande pregio). L’appuntamento con il capo della Divisione Forestazione del KKL, Itzhak Moshe che ci accompagna è a un autogrill.
Usciamo dall’autostrada e ci avviamo verso Meitar, un piccolo paese, lindo e ridente, a 20 chilometri da Be’er Sheva. Il lavoro del KKL mirava a costituire una cintura verde intorno alla città in modo che gli abitanti potessero godere di un’atmosfera piacevole e salubre.


Roberto Jona
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Asilo a Sasa
Le ospiti d'onore di quest'anno al Seder di Pesach a Sasa erano Latina Gavriot e le sue due figlie Michal di 10 anni e Jerusalem di 7. Otto anni fa sono fuggite dall'Eritrea passando attraverso il Sudan dove suo marito, padre delle bimbe, è stato assassinato. Hanno sofferto grandi disagi. Sono giunte in Israele quando Jerusalem era ancora in fasce.

Angelica Edna Calò Livne
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