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12 Luglio 2018 - 29 Tamuz 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Al ritorno dei soldati vincitori nella guerra contro i Midianiti, Moshè li accoglie irato, rimproverando loro di aver mantenuto in vita le donne midianite.
C’è da domandarsi per quale motivo Moshè fosse così adirato, dato che non era stata data alcuna istruzione in merito. Ma Moshè ricorda ai combattenti che furono proprio le donne midianite ad indurre alcuni ebrei ad associarsi al culto orgiastico di Bà’al Pe’òr, causando così l’ira e la punizione divina.
 
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Giorgio Berruto
“Devi andare avanti Ab. Devi” “Non posso. È troppo orribile. Per favore” “Dobbiamo farlo, lo sai” “Non ci riesco” “Devi farlo. Lo so che è molto duro. Lo so, e ti chiedo scusa”.
“Shoah” è il più grande documentario della storia del cinema, disse una volta Marcel Ophuls, grande documentarista a propria volta. A pochi giorni dalla scomparsa dell’artefice del documentario sullo sterminio degli ebrei europei, Claude Lanzmann, vorrei provare a riflettere sull’influenza che la sua opera ha avuto e continua ad avere.
 
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Thailandia: “Grazie Israele siete degli eroi”
La vicenda dei ragazzi thailandesi recuperati dalla grotta in cui erano intrappolati da settimane continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica. Sul Corriere in particolare uno spazio è dedicato al ruolo della tecnologia israeliana nell’operazione di salvataggio. “‘Grazie per quello che avete fatto. Saluti dal Brasile’. ‘Siete i miei eroi’. ‘Siete stati fantastici’. Gli apprezzamenti rimbalzano via social da mezzo mondo al civico 2 di via HaPrat a Yavne, tra Tel Aviv e Ashdod, Israele. È da questo indirizzo – viene spiegato – che il 25 giugno scorso la compagnia Maxtech Networks ha spedito in Thailandia i diciannove particolari walkie talkie dal valore di circa centomila euro”.

Una mozione di solidarietà alla popolazione di Gaza, in cui Israele viene definito paese “occupante” e in cui si sostiene l’embargo militare dello Stato ebraico con una richiesta esplicita formulata al governo italiano, votata negli scorsi giorni dal Consiglio comunale di Torino, ha suscitato la ferma condanna e una richiesta di chiarimento alla sindaca Chiara Appendino da parte della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e del Presidente della Comunità torinese Dario Disegni, firmatari di un messaggio congiunto inviato nelle scorse ore di cui La Stampa pubblica oggi alcuni passaggi.
“Il quadro mediorientale è complesso e articolato – viene evidenziato – e non può essere riassunto in una narrazione partigiana e lacunosa, e su presupposti che non corrispondono minimamente alla realtà dei fatti che, se correttamente narrati, evidenzierebbero non solo gli attacchi subiti dalle cittadine israeliane, ma anche il vero dolore e profondo sfruttamento del popolo palestinese a opera di Hamas”.
Ad essere espressa è quindi “profonda preoccupazione per il clima pregiudizialmente ostile a Israele, pur nel più che legittimo confronto di opinioni sulla politica del governo del medesimo”.
La Stampa segnala anche l’invio di una lettera aperta ala prima cittadina, promossa tra gli altri da Emanuel Segre Amar, del Gruppo sionistico piemontese, e dal docente universitario Ugo Volli.

Breve segnalazione, su Repubblica, dell’incontro tenutosi ieri a Mosca tra Putin e Netanyahu (il terzo dall’inizio dell’anno). Al centro del colloquio la crisi siriana, con il Premier israeliano che spinge affinché Assad rispetti l’Accordo di Disimpegno del 1974 e l’Iran abbandoni la Siria. A Mosca, segnala Repubblica, è arrivato anche Ali Akbar Velayati, consigliere della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei. Mentre sabato è atteso il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen.

In Germania condanna all’ergastolo per Beate Zschaepe, ultima componente ancora in vita della cellula terroristica di estrema destra dei Nazionalsocialisti clandestini responsabile in passato di molti crimini e omicidi. Per quasi un decennio, sottolinea La Stampa, “la cellula neonazista è riuscita a seminare sangue e terrore in giro per la Germania, assassinando ogni anno un immigrato straniero scelto a caso (in massima parte gestori di negozi alimentari) senza che la polizia riuscisse a mettere in collegamento i misteriosi omicidi”.
 
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  davar
l'ultimo vertice con putin a mosca
Netanyahu: "Assad può restare
ma l'Iran deve lasciare la Siria"

Nelle stesse ore in cui il sistema di difesa Patriot abbatteva un drone siriano che aveva violato lo spazio aereo israeliano, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ribadiva al presidente russo Vladimir Putin la posizione del governo di Gerusalemme rispetto alla situazione oltreconfine: “La nostra opinione è che l'Iran debba lasciare la Siria, e non è una cosa nuova per voi”. “Qualche ora fa un velivolo siriano ha violato lo spazio aereo israeliano. - ha affermato Netanyahu, che in Russia ha incontrato Putin per poi recarsi allo stadio a vedere la semifinale dei Mondiali tra Croazia e Inghilterra - L'abbiamo intercettato e continueremo ad agire con fermezza contro ogni infiltrazione, terrestre o aerea, e ci aspettiamo che tutti rispettino la sovranità di Israele e che la Siria osservi gli accordi”. “Non abbiamo avuto problemi con il regime di Assad, per 40 anni non è stato sparato nemmeno un proiettile sulle alture del Golan”, ha dichiarato Netanyahu, dopo il vertice. Una fonte diplomatica dell'ufficio del Premier israeliano ha spiegato a Reuters il senso dell'incontro con Putin: “loro (la Russia) hanno interesse a vedere un regime stabile di Assad e noi nel far uscire gli iraniani (dalla Siria). Questi interessi possono scontrarsi o possono allinearsi”.
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l'intervento di UCEI e Comunità di Torino
“La mozione contro Israele,
sindaco Appendino chiarisca”

Nei giorni scorsi il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione di solidarietà alla popolazione di Gaza in cui Israele viene definito paese “occupante” e in cui si sostiene l’embargo militare dello Stato ebraico.
La Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il Presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni hanno inviato il seguente messaggio congiunto alla sindaca Chiara Appendino.

Signora Sindaca,

La Comunità ebraica di Torino e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane non possono che esprimere il proprio sdegno per la mozione su Gaza approvata nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Torino.
Le istituzioni tutte sono chiamate in questa fase così critica ed importante a collaborare in una ottica di cooperazione piuttosto che di isolamento e contestazione, a ricordare sempre che il quadro mediorientale, e la questione israelo-palestinese in particolare, sono complessi ed articolati e non possono essere riassunti in una narrazione partigiana e lacunosa, e su presupposti che non corrispondono minimamente alla realtà dei fatti avvenuti. Fatti che se correttamente narrati evidenzierebbero non solo gli attacchi subiti dalle cittadine israeliane, sottaciuti da media e istituzioni, ma anche il vero dolore e profondo sfruttamento del popolo palestinese ad opera di Hamas e altre logiche di potere).
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il pd contro l'appoggio al bds
“Internazionale Socialista,
ferito lo spirito di pace”

"Una grave ferita allo spirito di pace e di dialogo che sempre ha ispirato l’azione della Internazionale Socialista in Medio Oriente”.
Ferma presa di posizione da parte di Piero Fassino, responsabile per gli esteri del Partito Democratico, che con queste parole ha condannato l’iniziativa dell’Internazionale socialista di sostenere il boicottaggio nei confronti di Israele in sintonia con l’azione del BDS, movimento più volte distintosi per la sua linea antisionista e antisemita. Una decisione che ha portato il partito laburista israeliano a uscire dalla rete (di cui fa parte il Partito Socialista Italiano).
“Nella dichiarazione di adesione al Bds viene espressa solidarietà con le forze progressiste in Israele. Come segretario del partito laburista israeliano, come leader nel partito, e a nome della direzione dello stesso, la più grande forze progressista rappresentata in Parlamento, lasciate che vi dica che fino alla completa e formale cancellazione di questa miserabile dichiarazione unilaterale, la vostra ‘solidarietà’ non avrà per noi alcun valore” ha commentato il segretario laburista Halik Bar.
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l'iniziativa di World Jewish Congress e Chelsea
“Cartellino rosso all’odio”
L’obiettivo è quello di sventolare un cartellino rosso “in faccia all’odio”.
Al netto di alcune tensioni seguite a rivendicazioni identitarie forse poco prudenti e di piccoli episodi circoscritti, i Mondiali di Russia non stati caratterizzati da fenomeni di odio razziale (dentro e fuori dal campo) particolarmente significativi. L’iniziativa intrapresa nelle scorse ore dal World Jewish Congress e dal Chelsea, la titolata società londinese guidata dal neo cittadino israeliano Roman Abramovich, ci ricorda però che il tema (cui tra l’altro è dedicato lo special dossier Mondiali a tutto campo su Pagine Ebraiche di luglio) è tutto fuorché esaurito. E che anzi ogni iniziativa volta a decostruire pregiudizi e a favorire l’incontro, il dialogo, la comprensione, è più che benvenuta.
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jciak
JCiak
Il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona). Il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona).

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Universo sotterraneo
A seguire i social media e ad ascoltare le parole di alcuni ministri della Repubblica si ha la riprova, se ce ne fosse ancora bisogno, che esiste un universo sotterraneo dove fantasie patologiche, camuffate da idee, vengono rimuginate da imbroglioni e fanatici poco acculturati. A volte, come ben argomentava il compianto professor Norman Cohn nel suo Licenza per un genocidio, questo universo sotterraneo emerge dalle profondità e di colpo stordisce, affascina e cattura una moltitudine di persone generalmente sane di mente e coscienziose, fino a spingerle ad abbandonare ogni ragione e ogni senso di responsabilità.

Stefano Jesurum, giornalista
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1938-2018
Scrive Enrico Acciai a proposito della deportazione di diciassette persone, provenienti da tre famiglie fuggite da Livorno nella piccola frazione del Gabbro a Rosignano Marittimo, che “quel composito gruppo si era formato grazie alla comune appartenenza agli strati più popolari della comunità ebraica cittadina”, provenienti tutti originariamente dalla Turchia a differenza di una quarta famiglia, di estrazione socioeconomica più elevata, anch’essa rifugiata nello stesso paesino e con cui però non vi furono mai contatti reciproci (Enrico Acciai, Gli ebrei tra sfollamento e deportazione, in In viaggio. Dentro al cono d’ombra, a cura di S.V. Di Palma e S. Bartolini, Salomone Belforte 2018, pp. 105-137, qui p. 119, in corso di pubblicazione).

Sara Valentina Di Palma
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