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9 novembre 2018 - 1 Kislev 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Alberto Sermoneta, rabbino
"Vajokhal vajesht vajaqom vajelakh vaivez 'Esav et ha bekhorà - e mangiò, bevve, si alzò, se ne andò e disprezzò Esaù la primogenitura". Come mai Esaù, prima disprezza la primogenitura e dopo che suo fratello Giacobbe riceve la benedizione - berakhà - del primogenito al suo posto, si adira? I commentatori, giocando sullo scambio di lettere, fanno notare che (nella lingua ebraica) bekhorà e berakhà, si scrive con le stesse lettere.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Sono stati rinvenuti di recente in un archivio dimenticato questi versi in forma di sonetto che potrebbero suscitare una certa eco contemporanea. Li offriamo al grezzo di come li abbiamo trovati, poiché sembrano adatti a ragionare sull’Italia del 1938.
 
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Italia e le stime di crescita
L’Italia rimane il fanalino di coda in termini di crescita del Pil nella zona euro e nell’Unione Europea, secondo le previsioni economiche d’autunno pubblicate dalla Commissione europea. Il nostro Paese dovrebbe registrare una crescita dell’1,1% nel 2018 e dell’1,2% nel 2019 contro una media nella zona euro del 2,1% per quest’anno e dell’1,9% per il prossimo. Critico rispetto a questi dati il ministro dell’Economia Giovanni Tria perché frutto di “un’analisi non attenta e parziale” e derivanti da una “défaillance tecnica”. Repubblica riporta che i tecnici della Commissione “hanno spiegato le ragioni delle discrepanze con Roma. Primo, per Bruxelles lo spread peserà di più sui conti. Secondo, l’impatto delle misure della manovra sulla crescita sarà inferiore a quanto ipotizzato dal Tesoro. Terzo, la spending review difficilmente centrerà gli obiettivi dichiarati mentre la spesa pubblica sarà superiore alle attese di Via XX Settembre”.

Auto a guida autonoma, accordo Adler in Israele. Adler Plastic, holding presieduta da Paolo Scudieri a capo del gruppo italiano leader nella componentistica automotive, e il governo israeliano hanno siglato a Tel Aviv un protocollo d’intesa dedicato all’innovazione nell’ambito della mobilità, compresa quella a guida autonoma, riportano oggi il Sole 24 Ore e Corriere. “L’intesa consentirà alla nostra attività di ricerca e sviluppo di crescere fino a livelli che in passato avremmo solo potuto immaginare”, il commento di Scudieri.

Luci accese per la Memoria. Diverse Comunità ebraiche italiane hanno aderito all’iniziativa di tenere le luci delle sinagoghe accese ieri per non dimenticare il buio della tragica Notte dei Cristalli di 80 anni fa. “La sinagoga di Torino si è illuminata nelle scorse ore – racconta il dorso torinese del Corriere – per ricordare le vittime della furia antisemita che tra il 9 e 10 novembre del 1938 portò alla morte di quasi 200 ebrei e alla deportazione di circa 30 mila”.

Polemiche sul portavoce di Conte. Continua la polemica sul video di ArcadeTv7, che risale a una lezione tenuta a studenti di una scuola di giornalismo nel 2004, in cui Rocco Casalino, allora personaggio televisivo e oggi portavoce di Palazzo Chigi, afferma il suo “fastidio” e lo “schifo” per vecchi, ragazzi down e bambini, fino alla necessità di “non semplificare la Seconda guerra mondiale con un “Hitler=Male” e “Ebrei=Poveretti” (La Stampa).
 
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  davar
Miriam peretz, la madre coraggio d’Israele
"Scegliete sempre la vita"
Nel 2018 vince il Pras Israel, il più prestigioso riconoscimento conferito dallo Stato di Israele, ma non ne capisce proprio il motivo, dice di non meritarselo. “Sono una donna semplice”. Nel 2014 viene scelta per accendere una delle dodici fiaccole in onore della Festa d’Indipendenza israeliana, ma racconta di aver temuto per un attimo di non farcela. “I miei figli mi hanno dato la forza”. Nel 2011 pubblica un’autobiografia che vende migliaia di copie in Israele e nel mondo, ma confessa che quel libro in realtà era destinato a rimanere nascosto nel suo cassetto. “Più mi nascondo e più Dio mi scopre”. Miriam Peretz è una delle figure più amate, apprezzate, citate e studiate all’interno della società israeliana. Tutto ha inizio nel 1998, quando il suo primogenito Uriel viene ucciso durante un combattimento in Libano. Il marito Eliezer non riesce a sopportare il dolore della perdita e poco dopo viene a mancare a causa di un infarto, all’età di 56 anni. La tragedia culmina nel 2010 quando il secondogenito Eliraz viene ucciso durante la prima guerra con Gaza lasciando così, oltre che la madre, anche la moglie e quattro figli. Da allora Miriam dedica le sue giornate ad incontrare il popolo israeliano in tutte le sue infinite sfumature.

“Non parlo mai di morte, al contrario, parlo di vita. Di amore per la vita. Cerco di spiegare a chi mi ascolta che svegliarsi la mattina è il più grande dei regali”. Uriel e Eliraz, entrambi ufficiali dell’esercito israeliano, vengono ricordati come due eroi e Miriam... Beh, Miriam diventa la madre del popolo ebraico, l’essenza del Sionismo, l’emblema della forza, del coraggio, della fede. Una donna che ha saputo tradurre il dolore in parole, toccando così i cuori di milioni di persone in tutto il mondo. “Darei qualsiasi cosa pur di tornare nell’anonimato e riavere indietro i miei figli”. La incontro un venerdì mattina a casa sua, a Ghivat Zeev. Mi racconta subito del suo viaggio a Roma, di aver sentito l’abbraccio caldo della Comunità ebraica e mi confessa che desidera tanto tornarci.

David Zebuloni, Pagine Ebraiche Novembre 2018
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IL SEMINARIO A ROMA
“Dignità e giustizia un pilastro,
mondo ebraico sia protagonista”

Vanno concludendosi i lavori della conferenza in tre giornate sul multiculturalismo organizzata a Roma dalla International Association of Jewish Lawyers and Jurists (realtà che ha tra i suoi vicepresidenti l’italiano Maurizio Ruben). A portare un contributo, nella giornata conclusiva, anche il vicepresidente UCEI Giulio Disegni. Un intervento che è stato pronunciato anche a nome della neonata Associazione italiana Avvocati e Giuristi ebrei presieduta da Giorgio Sacerdoti.
“Il convegno che si chiude oggi – ha affermato Disegni, rivolgendosi ai partecipanti – affronta uno dei temi più attuali e importanti della società moderna: il multiculturalismo, che è anche una delle principali sfide in cui tutti noi oggi siamo coinvolti come cittadini, come ebrei e come avvocati e giuristi”.
“Non possiamo dimenticare – ha poi proseguito – che proprio in questo mese di novembre di 80 anni fa in Italia furono emesse, non le prime, ma le più gravi normative contro gli ebrei, ossia le leggi razziste, precedute nel luglio 1938 dal Manifesto della Razza, che tendeva ad escludere gli ebrei italiani dai diritti e da ogni forma di partecipazione alla vita civile, sociale, lavorativa, politica ed economica del Paese”.
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a 80 anni dalla notte dei cristalli
Berlino, la Merkel in sinagoga:
"La democrazia fermi l'odio" 

“Le nostre istituzioni democratiche sono abbastanza forti per prevenire il riaffacciarsi dell'antisemitismo?”. È l'interrogativo lanciato dalla cancelliera Angela Merkel nel corso della cerimonia in ricordo dell'ottantesimo anniversario della Notte dei cristalli, organizzata nella sinagoga centrale di Berlino. “Lo Stato non può mostrare alcuna tolleranza quando qualcuno viene attaccato per la sua fede o per il colore della sua pelle. Lavoriamo insieme in modo quanto accaduto  80 anni fa non si ripeta mai più”, ha detto Merkel, definendo i progrom nazisti della Notte dei cristalli come un momento chiave nel “fallimento della civiltà” culminato con la Shoah e con l'assassinio di 6 milioni di ebrei. “Il terrore nazista non è nato in una notte”, ha ricordato la cancelliera sottolineando come la macchina nazista sfruttò l'antisemitismo, già presente nella Germania di allora, per consolidare il suo potere mentre la maggioranza della società tedesca accettava questa retorica, la tollerava o comunque rimaneva indifferente. Guardando all'attualità, in una sinagoga gremita, Merkel ha celebrato il fatto che la Comunità ebraica tedesca sia rinata e rimarcato la necessità di un impegno comune, in tutta Europa, contro l'antisemitismo. La cancelliera ha poi invitato a contrastare chi oggi usa la retorica populista e cerca di dare risposte semplici a problemi complessi: “Semplici risposte che troppo spesso arrivano dalla brutalizzazione del linguaggio, per le strade così come sulla rete. Questo è l'inizio di qualcosa a cui doppiamo opporci strenuamente”.
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Premio Rita-Levi Montalcini 
“Con Israele un rapporto forte”
“Tra Italia e Israele c’è un rapporto privilegiato, che mette al centro la collaborazione scientifica. È un concetto sul quale spesso mi soffermo: i ponti che si creano tra società sul piano della ricerca son quelli che durano per sempre” sottolinea Manlio Di Stefano, sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Sono stato recentemente in visita in Israele, dopo che per due anni ci ho lavorato come visiting professor alla Ben Gurion University. Ancora una volta ho potuto toccare con mano le potenzialità di un’università di altissimo profilo. Il tutto in una logica innovativa da cui abbiamo molto da imparare” incalza Lorenzo Fioramonti, viceministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Occasione di questi interventi è stata la cerimonia di consegna del Premio Rita Levi-Montalcini per la cooperazione scientifica tra Italia e Israele, giunto alla terza edizione e andato quest’anno al professor Ovadia Lev dell’Università Ebraica di Gerusalemme per un progetto sviluppato assieme all’Università di Milano nel quadro dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica stipulato tra i due paesi nel 2000.
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qui roma
1938, i bambini riflettono
I bambini delle periferie di Roma a confronto con le Leggi antiebraiche promulgate dal fascismo e con gli effetti che produssero allora sui loro coetanei. Un tema elaborato attraverso disegni e testi, cui si affiancano documenti e immagini dell’epoca come pagelle, quaderni, giornali. È la sfida della mostra “Prendi la tua cartella e vattene da scuola”, inaugurata ieri sera al Museo di Roma in Trastevere e promossa dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con l’Assessorato alla crescita culturale di Roma Capitale.
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Qui Tel Aviv 
Aliyah in Israele, insieme
per superare le difficoltà

Israele, piccolo paese dalle grandi risorse umane. Prima di tutto grazie alla sua capacità di creare una società fondata sull’integrazione di immigrati da tutto il mondo. Nel farlo però le sfide non mancano ed è proprio per trovare possibili soluzioni innovative che la no profit Gvahim, in collaborazione con il Comune di Tel Aviv, ha organizzato il primo Aliyathon. Ispirato al modello degli hackathon, eventi sempre più popolari nel mondo high tech durante i quali esperti informatici si riuniscono per cercare di risolvere una specifica difficoltà, l’iniziativa ha riunito decine di persone.
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dall'istituto nazionale di astrofisica
Gli astri di Guido Horn d’Arturo
il tributo della scienza italiana

Un nuovo e importante riconoscimento sarà tributato nelle prossime ore a Guido Horn d’Arturo, astronomo triestino di nascita ma bolognese nella sua illustre vita universitaria: verrà intitolato a lui il telescopio ASTRI (Astrofisica con specchi a tecnologia replicante italiana) installato al sito INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) di Serra La Nave sull’Etna.
ASTRI è un telescopio a due specchi, di cui il primario – di oltre quattro metri di diametro – è composto da diciotto segmenti esagonali. Il telescopio ASTRI è il prototipo degli small size telescopes nell’ambito del progetto Cherenkov Telescope Array (CTA). È, quest’ultimo, un progetto internazionale che vede coinvolti quasi 1500 ricercatori da più di 200 istituzioni di 31 paesi, per la realizzazione di un complesso di più di 100 telescopi ‒ naturalmente a tasselli ‒ di varie dimensioni che verranno installati nei due emisferi, per lo studio della radiazione gamma ad alta energia: il progetto vede coinvolte numerose ditte italiane di altissima specializzazione.

Fabrizio Bònoli, Università di Bologna
Caterina Quareni, Museo Ebraico di Bologna
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qui roma 
Giudaico-romanesco in scena,
una commedia per sorridere 

Ci sarà da ridere, come sempre. Anche se il tema del confronto generazionale, del rapporto padri/figli e dell’abbandono degli anziani è tutto fuorché uno scherzo.
La compagnia teatrale “Quasi stabile” di Alberto Pavoncello torna in scena martedì 20 novembre con una nuova commedia, intitolata “Avria dovuto esse ‘na scinna”. Un nuovo atteso lavoro, in due atti e naturalmente in giudaico-romanesco, patrimonio linguistico strenuamente difeso da Pavoncello, che si svilupperà a partire da un concetto: “Spesso gli anziani non sono ancora tanto anziani e i giovani non sono più tanto giovani”. E così la convivenza non di rado sfocia in un confronto che è attrito e sopportazione reciproca.
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gabriele coen al centro bibliografico ucei
“Vi racconto il Jewish Jazz” 
È un mondo in fermento quello del Jewish Jazz, il proficuo incontro tra musica ebraica e tradizione afroamericana che sta conquistando sempre più la scena.
Quattro gli incontri sul tema organizzati dal Centro Bibliografico UCEI, con il coordinamento di Gisele Levy e con protagonista il trio guidato da Gabriele Coen, sassofonista, clarinettista e compositore che dalla metà degli anni è leader dei “Klezroym“, la più importante formazione italiana di musica klezmer da lui stesso fondata. Un percorso tra suoni e suggestioni che ha preso avvio ieri sera.
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pilpul
Pagine Ebraiche e i divisivi
Dal mio punto di vista di ebrea periferica, che ha poche occasioni di confrontarsi faccia a faccia con gli appartenenti ad altre Comunità, ho trovato estremamente interessante l’incontro di venerdì scorso dedicato alla comunicazione nell’ambito degli stati generali dell’UCEI. Impossibile dare conto di tutto ciò che è stato detto, dei numerosi interventi che hanno espresso apprezzamento per Pagine Ebraiche e per il lavoro della redazione, delle critiche che sono state mosse e delle interessanti proposte che sono state avanzate. Vorrei soffermarmi in particolare su un aggettivo che è stato usato: divisivo.
Divisivo è (secondo il vocabolario Treccani) “ciò che crea divisioni o contrapposizioni, impedendo di preservare o di raggiungere un'unità di punti di vista e di intenti”. Una cosa – è stato detto – che l’ebraismo italiano deve assolutamente evitare, e di conseguenza sulle testate dell’UCEI non devono trovar posto articoli “divisivi”. Sono d’accordo. Purché ci si intenda su cosa è divisivo. 


Anna Segre, insegnante
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Antisemitismi
Per quanto l’antisemitismo “classico” di destra o quello jihadista siano facilmente identificabili, resta forse più complesso tracciare le altre tipologie di antisemitismo, come quello di sinistra di cui giustamente si discute molto negli ultimi anni. Forse perché si ritiene più insolito che un pensiero, che in maniera più o meno sfumata, è proiettato verso l’uguaglianza sociale di tutti gli esseri umani possa contenere sentimenti razzistici. Qualche giorno fa un video di una pagina dal titolo voxkomm, condiviso da alcuni contatti, riprendeva un audio del 1919 dove Vladimir Lenin denunciava a chiare lettere l’antisemitismo. Qualche utente nei commenti interni alla pagina ha naturalmente storto la bocca con il solito “ma…”, i più hanno apprezzato (almeno a parole). Eppure, il rapporto con gli ebrei, dei successori di Lenin, a cominciare da Iosif Stalin, è stato segnato dall’ostilità se non da vera e propria intolleranza, per quanto ciò sia negato o resti ignoto a molti nostalgici del regime sovietico.

Francesco Moises Bassano
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Liceo Manzoni 1938-1945
Il 7 novembre scorso, nell'Aula magna del Liceo classico Manzoni, è stata presentata la nuova edizione del libro “Andavamo a scuola in via Orazio”, promossa dall'Anpi Provinciale di Milano, con il patrocinio del Municipio 1, sulla storia degli studenti ebrei del Manzoni dal 1938 al 1945. Uno dei primi provvedimenti adottati dal regime fascista– Regio decreto del 5 settembre 1938 - fu quello che vietava agli ebrei l’accesso alle scuole pubbliche e alle università. E’ questo il primo violento segnale che poneva fine a una condizione di normalità che nessuno aveva mai pensato che potesse essere messa in dubbio. Relativamente all’esclusione degli studenti ebrei dalle scuole pubbliche, l’Italia fascista precedette la stessa Germania nazista, la quale solo dopo il sanguinoso pogrom del 9-10 novembre 1938 prese questa misura.

Roberto Cenati, Presidente Anpi Provinciale di Milano
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