Paolo Sciunnach, insegnante | La
vera preghiera è quella della gente semplice che grida D-o: “Avinu
SheBaShamaym” (“Padre nostro che sei nei Cieli”). Quando questi ultimi
pronunciano una preghiera con fervore, la gioia è grande nel mondo
dell’Alto.
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Anna
Foa,
storica |
Il
bellissimo film di Roberta Grossman Chi scriverà la nostra storia?
uscito ieri in occasione della giornata della memoria ci racconta una
storia straordinaria, quella dell'Oneg Shabbat, l'organizzazione
clandestina organizzata nel ghetto di Varsavia da Emanuel Ringelblum,
uno storico, per radunare la maggior documentazione possibile sulla
vita nel ghetto.
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La lezione della Memoria
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Il
tema della Memoria e dell’antisemitismo in primo piano sui quotidiani
italiani. “La Shoah rappresenta una tragedia incommensurabile, per
l’Italia il Giorno della Memoria non può non essere una giornata di
rimorso collettivo”, le parole pronunciate allo Yad Vashem di
Gerusalemme dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e riportate
oggi da Corriere e Messaggero. I due quotidiani richiamano il colloquio
tra la presidente del Senato Elisabetta Casellati e la presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“L’antisemitismo – ha dichiarato Casellatti, ringraziando la senatrice
Liliana Segre per il suo insegnamento – è tutt’ora un mostro che si
nutre di pregiudizi velenosi e di falsificazioni presentate come
verità. Va respinto sempre e comunque”. Troppa rilevanza invece data
dai media a un gruppo di estremisti di destra polacchi che fuori da
Auschwitz cercavano di attirare l’attenzione berciando slogan
nazionalisti. “In principio era il verbo, ma quando il verbo si è
trovato fra gli uomini è emerso che può anche distruggere”, ha chiosato
a fine giornata il direttore del Museo di Auschwitz Piotr Cywinski,
mettendo in guardia dalle parole d’odio che anche oggi, soprattutto
attraverso internet, “avvelenano l’immaginazione e frastornano le
coscienze” (La Stampa).
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il concerto Musicaust, il segno delle donne Un
evento-concerto per dare luce alle donne deportate o perseguitate dai
regimi nazifascisti, attraverso la storia di alcune musiciste,
pittrici, poetesse. Alcune di esse riuscirono attraverso le arti a
trasformare la loro disperazione dilaniante, a sublimarla, a
trasformarla in quel sottile grimaldello per poter aprire un varco, per
permettere di far percepire a se stesse ed agli altri, il “vivere”, in
piccola parte.
A raccontare le loro storie è stato l’evento Musicaust, andato ieri in
scena ad Alfonsine, in provincia di Ravenna, su iniziativa di Alan
David Baumann. Leggi
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Oltremare - Silenzio, parla Gantz
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Una
cosa che è raro sentire in Israele è il silenzio. Salvo andandosi a
rifugiare da qualche parte nel deserto, ma anche lì ad ogni passo si
rischia di incrociare un gruppo intero di giovani americani targati
Taglit, di quelli che riuscirebbero a riempire di urletti anche i
crateri lunari. Oppure passeggiando lungo il bagnasciuga fuori
stagione, perché invece a provarci in stagione balneare fra bagnini che
non stanno zitti un secondo e berciano al megafono in qualsiasi lingua
che sanno e che non sanno, e giocatori di matkot o tennis da spiaggia,
non c’è un attimo senza decibel altissimi
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Il custode della Memoria
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Se
qualcuno può essere definito il custode della Memoria, certamente quel
qualcuno è Piotr Cywinski, il direttore del Museo di
Auschwitz-Birkenau. Barba da rabbino, fisico imponente, sguardo azzurro
slavo, è un personaggio interessante e anticonformista.
Viviana Kasam
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