Santa Sofia e l'identità altrui

A ciascuno i suoi punti di riferimento.
Da tempo immemorabile, per me, Santa Sofia è l'immagine della visione più alta in una Bisanzio della mente a cui William Butler Yeats ispirò due dei suoi più alti esiti poetici. La "cupola rischiarata dalle stelle o dalla luna sdegna [...] la furia e il fango delle vene umane", i suoi mosaici e i suoi smalti a simbolo della perfezione e della purezza dell'arte, immagine ultima del distacco assoluto dalla natura per un'agognata ma impossibile ascesa verso l'assoluto dell'arte, verso un irraggiungibile 'artificio dell'eternità'. Per me, Santa Sofia non è mai stata un luogo di culto religioso, ma lo spazio immateriale della più alta aspirazione estetica del forse più grande poeta del Novecento.
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