Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      15 Luglio 2020 - 23 Tamuz 5780
L'IPOTESI DI UNA CHIUSURA TOTALE CONFERMATA DAL MINISTRO EDELSTEIN 

"Israele, per evitare il lockdown servirà un miracolo"

Da una parte il dato sui contagi, che peggiora di giorno in giorno, dall’altra le proteste di piazza contro il governo di Gerusalemme. La società israeliana vive in queste ore momenti molto difficili e le tensioni cominciano a salire a causa della crisi innescata dalla pandemia. Il timore di un nuovo lockdown alle porte non aiuta a calmare gli animi: intervistato da Yedioth Ahronoth, il ministro della Sanità Yuli Edelstein ha dichiarato che le autorità attenderanno i risultati dei prossimi tre o quattro giorni prima di prendere nuovi ed estremi provvedimenti come la chiusura totale del paese. Ma ha anche detto che servirà un miracolo per invertire la rotta in così breve tempo. 
Gli israeliani al momento, come racconta un sondaggio dell’Israel Democracy Institute, sono soprattutto delusi: lo è il 45,5 per cento degli intervistati secondo questa indagine, segue un 22 per cento che per descrivere il suo stato d’animo ha scelto la rabbia mentre il 7 si è definito alienato. Spiegano dall'istituto: “Solo una minoranza ha espresso sentimenti positivi nei confronti del governo: soddisfazione (7%), fiducia (7%) e orgoglio (solo 1%). Non ci sono state differenze significative tra ebrei e arabi su questo tema”. 

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PAGINE E SVOLTE CON DAVID BIDUSSA

Montale, la guerra e le emozioni di Israele

Capita di non cogliere il significato di una poesia perché non si è in grado di avvertire le sensazioni, le emozioni che contengono le parole del testo. Allo storico sociale delle idee David Bidussa è accaduto con la raccolta di Eugenio Montale Finisterre, incontrata da studente ma, all’epoca, non fino in fondo compresa e apprezzata. A fargli riscoprire la poetica di Montale diversi anni dopo, i suoi studenti all’Università Ebraica di Gerusalemme, come racconta lui stesso nella nuova puntata di “pagine e svolte”. Sono loro, giovani segnati dal primo conflitto con il Libano del 1982, che “mi obbligarono a riprendere in mano quei versi e a capire alcune cose”. Tra queste, le difficoltà quotidiana del conflitto, lo smarrimento procurato dalla guerra, le sensazioni di non avere un domani e di essere attanagliati al presente. Tutte emozioni portate alla luce da Montale in maniera semplice e pacata e percepite, a mezzo secolo di distanza, anche dai giovani israeliani a Gerusalemme. Attraverso i loro occhi, Bidussa spiega di aver cambiato la sua percezione.

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IL PITTORE GIORGIO ORTONA RACCONTA I SUOI PROGETTI 

Da Roma a New York, l'arte che lascia il segno

Pittore figurativo e realista tra i più noti, Giorgio Ortona ha da poco avviato un percorso di elaborazione della propria identità ebraica che passa anche attraverso l’arte. Nato nel 1960 a Tripoli, lasciata con la famiglia per via delle persecuzioni di poco successive contro gli ebrei libici, vive da tempo a Roma. Molti i progetti sui quali sta lavorando e che prossimamente, come annuncia a Pagine Ebraiche, lo porteranno fino al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. 
Clicca qui per rivedere il videopilpul. 

(Nell'immagine l'opera Carte di identità IV, 2019, olio su tela)

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MELAMED

Educazione civica all'asilo: sì, basta chiarirsi

Il dibattito sulla riapertura delle scuole è concentrato sulla tutela della salute di insegnanti e studenti. Il problema non è banale. Appare, tuttavia, essenziale non ignorare la complementare necessità di revisione dei curricoli, sia nel metodo – dalla parte di didattica a distanza all’utilizzo diverso degli spazi e delle opportunità esterne alla scuola – sia nel merito, come il dover dare maggiore peso a contenuti la cui rilevanza, non inedita, è emersa come significativa – si pensi all’igiene personale, alla tutela ambientale, alle migrazioni o alla violenza contro le donne – nel corso degli ultimi mesi.
Un tema, tra questi ultimi, è stato oggetto di attenzione: quello dell’educazione civica, menzionata nei documenti ministeriali, pur non prevedendo tempi e orari specifici di formazione.

Saul Meghnagi, Consigliere UCEI

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L'EBOOK REALIZZATO DA GARIWO

Storie di sport, storie di coraggio

Il pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos, l’eroismo di Peter Norman alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968. Ma anche il coraggio di Gino Bartali contro il nazifascismo e il dissenso dei coniugi Zátopek durante la repressione di Praga. E ancora: la battaglia per i diritti degli Oromo in Etiopia di Feyisa Lilesa e la lungimiranza di Nelson Mandela nell’utilizzare il rugby per ricostruire il Sudafrica post apartheid. Senza dimenticare le sfide contemporanee contro le discriminazioni e le testimonianze degli sportivi che hanno abbandonato il campo da gioco per aiutare i più bisognosi durante la crisi pandemica.
Sono alcune delle imprese raccontate in un ebook realizzato da Gariwo – La foresta dei Giusti, liberamente scaricabile dal sito della onlus.
 

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Rassegna stampa

Le scelte sulla scuola 
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Ticketless - Viadana
Un focolaio di Covid a Viadana. E in un salumificio! Per gli ebrei del mantovano il problema non è nuovo. Nasce da questa frizione, tanto premeditata quanto ineludibile, l’umorismo ebraico di Alberto Cantoni, che per tutta la sua lunga e felice esistenza, tra Viadana e Pomponesco, ragionò sul contrappasso determinato dalla contiguità fra il suo essere ebreo e la grande estensione che nell’Ottocento e nella sua terra aveva preso l’industria del latte. Cantoni, a proposito del “migliajo di porci” che circondavano la casa dove viveva, si confidava così con un amico ed estimatore: “Sia benedetto Mosè che li ha proibiti. Difatti i nostri contadini ne hanno uno per famiglia, e noi nessuno”. Il contrappasso ha riguardato tutti gli ebrei residenti a ridosso della via Emilia: si prolunga fino ai tantissimi estimatori ebrei dei versi di Bertolucci padre e gli altrettanto numerosi spettatori e ammiratori di Novecento, il film di Bertolucci figlio. Erano gli ebrei di quelle terre, nell’Ottocento, a tal punto ossessionati da quell’assedio di impurità da riderci sopra e da farci ridere di riflesso. In tempi di pandemia il riso non muta le sue regole e si confonde con la vita. Il motto della casa editrice di Formiggini era Amor et labor vitast, ma con una aggiunta non casuale: Risus quoque vitast.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - La medaglia più preziosa
Una tra le più importanti lezioni che mi ha impartito mio padre, e che mi è rimasta molto impressa, è stata quella di considerare lo sport non solo un terreno atto a misurare e ammirare il talento e i successi degli atleti, ma anche e soprattutto un mondo di valori, nel quale i campioni devono essere tali non solo sulle piste e i campi da gioco, ma anche nella vita. Ai primissimi posti, nella classifica dei suoi miti (che è anche la mia) figurano due personaggi che hanno dimostrato di essere davvero dei grandi uomini non solo nello sport. 
 
Francesco Lucrezi
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