Educazione civica all’asilo:
sì, basta chiarirsi

Il dibattito sulla riapertura delle scuole è concentrato sulla tutela della salute di insegnanti e studenti. Il problema non è banale. Appare, tuttavia, essenziale non ignorare la complementare necessità di revisione dei curricoli, sia nel metodo – dalla parte di didattica a distanza all’utilizzo diverso degli spazi e delle opportunità esterne alla scuola – sia nel merito, come il dover dare maggiore peso a contenuti la cui rilevanza, non inedita, è emersa come significativa – si pensi all’igiene personale, alla tutela ambientale, alle migrazioni o alla violenza contro le donne – nel corso degli ultimi mesi.
Un tema, tra questi ultimi, è stato oggetto di attenzione: quello dell’educazione civica, menzionata nei documenti ministeriali, pur non prevedendo tempi e orari specifici di formazione. Su questo tema, vari interventi online hanno espresso dei dubbi sulla possibilità di intervenire, come prefigurato, anche nella prima infanzia.
Tale posizione parte da un presupposto sbagliato: che l’educazione civica debba essere necessariamente connessa alla conoscenza di nozioni relative, soprattutto alla Costituzione. Questo è certo importante, a tempo debito. Ma la competenza sociale inizia prima ed è fatta di atteggiamenti e comportamenti, anche quando il sapere e il pensiero astratto non sono ancora acquisiti.
“La nostra pedagogia – scriveva nel 1936 G. De Failly, fondatrice, in Francia, dei CEMEA (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva) – è fondata sulla fiducia…verso tutti, senza alcuna eccezione…Tutti, deboli o forti, hanno bisogno che noi diamo loro la nostra fiducia. Ogni essere umano, senza distinzione di età, di origine, di convinzioni, di cultura, di situazioni, ha diritto al nostro rispetto”.
Il principio del rispetto è il primo tra quelli proposti dai Cemea che nel nostro Paese stando dando un utile contributo, facilmente accessibile sulla rete, rispetto alle modalità con le quali affrontare oggi l’emergenza unendo questioni logistiche e questioni pedagogiche. Tra queste, quella di avviare modalità di relazione e di confronto sull’identità civile e sociale fina dalla più tenera età.

Saul Meghnagi, Consigliere UCEI

(15 luglio 2020)