Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      1 Settembre 2020 - 12 Elul 5780
I LAVORI DI REDAZIONE APERTA A TRIESTE 

Esof, le sfide della scienza in un mondo in crisi

“Freedom for science, science for freedom”. È lo slogan scelto per l’edizione dell’Esof2020, il più importante meeting scientifico europeo che prenderà il via ufficialmente il 2 settembre a Trieste con ospite, tra gli altri, la Premio Nobel israeliana alla Chimica Ada Yonath. “Abbiamo voluto fin da subito rimarcare l’importanza di una scienza priva di pregiudizi, di posizioni aprioristiche, che sia sempre curiosa e aperta a tutto. Una scienza che però è anche per la libertà, nell’accezione più generale di inclusione, che non guardi quindi alle differenze etniche, o religiose", ha spiegato il presidente della Fondazione Esof Stefano Fantoni. "Con l’avvento della pandemia l’evento ha però sicuramente acquistato un significato ulteriore: quello di comunicare il messaggio che la scienza che è presente nei momenti di crisi, pronta a dire la sua e a dare il suo contributo per la rinascita e per il miglioramento; è infatti importante ricordare che è anche grazie alla ricerca scientifica che le crisi possono essere foriere di miglioramento e innovazione”.
Tanti gli appuntamenti in programma per i cinque giorni di manifestazione a cui prenderà parte anche la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, a Trieste per l’annuale appuntamento con il laboratorio giornalistico Redazione aperta. Tra gli eventi più attesi, la citata lezione con la scienziata israeliana Ada Yonath del Weizmann Institute. “Dalla scienza di base alla medicina avanzata”, il titolo dell’incontro, in cui Yonath si soffermerà sul lavoro di ricerca legato allo sviluppo degli antibiotici. Di crisi sanitaria, educazione e città del futuro si parlerà invece nel confronto a cui prenderanno parte Haim Bibas, sindaco di Modi’in-Maccabim-Reut nonché presidente della Federazione delle autorità locali d’Israele, e Orna Mager, ideatrice del progetto Learning City in Israel.

Leggi

L'APPUNTAMENTO DI DOMENICA 6 SETTEMBRE 

"Giornata della Cultura, edizione ricca di sfide
Ma da Roma vogliamo parlare a tutta l'Italia"

Prime tracce di una presenza ebraica a Roma accertate storicamente risalgono a quasi 2200 anni fa. Documenti dell’epoca riferiscono che due ambasciatori inviati da Giuda Maccabeo si presentano al Senato per stringere un rapporto di alleanza tra l’Urbe e il popolo ebraico in rivolta contro i Seleucidi. L’inizio di una storia che, tra alti e bassi, continua fino al nostro presente. 
A ripercorrere questo itinerario sarà la ventunesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica 6 settembre. Oltre 90 le località italiane coinvolte. Per la prima volta da quando è stata istituita, la città capofila sarà proprio Roma. 
“Si tratta di una sfida complessa, ma anche affascinante. L’obiettivo è trasformare le tante complicazioni organizzative portate dall’emergenza sanitaria in opportunità di racconto senza confini. Oltre agli appuntamenti in presenza, grande sarà il lavoro sul digitale. Tutta la Giornata romana sarà infatti fruibile anche a distanza. Con la possibilità che ne deriva di rapportarci con un pubblico nazionale e potenzialmente anche internazionale”, sottolinea a Pagine Ebraiche l’assessore alla Cultura della Comunità ebraica romana Giordana Moscati. 
Per Moscati il tema scelto per questa edizione, “Percorsi ebraici”, è un invito a nozze: “Trovo – sottolinea l’assessore – che la Comunità di Roma abbia molto da offrire in questo senso. I suoi luoghi, le sue storie, le sue suggestioni sono un grande patrimonio comune da condividere. La Giornata sarà pertanto un’occasione immersiva a tutto campo. Già a partire dal primo mattino, ancor prima dell’avvio ufficiale della Giornata sancito dagli interventi inaugurali. Il programma si apre infatti con una passeggiata in bicicletta. Per scoprire e riscoprire i segni di questi due oltre due millenni di ininterrotta presenza”. 

Leggi

IL CANDIDATO DEL PD VITTIMA DI NUOVE MINACCE VIA SOCIAL 

"Lotta all'antisemitismo, strategia da ripensare"

Minacce e insulti a sfondo antisemita sono stati rivolte nelle scorse ore, via social, all’indirizzo di Roberto Matatia. Candidato al Consiglio comunale di Faenza nella lista del PD, Matatia è da tempo coinvolto in iniziative di Memoria oltre che autore del volume I vicini scomodi, pubblicato nel 2014 da Giuntina, in cui racconta l'impatto delle leggi razziste promulgate dal fascismo nel '38 sulla sua famiglia. 
Numerose le manifestazioni di solidarietà. Ad intervenire, tra gli altri, il direttore del Meis rav Amedeo Spagnoletto: "Alcuni momenti - scrive - siamo stati tentati di credere di aver fatto quanto necessario per estirpare le tante erbacce che infestano il nostro Paese. Pensavamo che fosse giunto il momento di raccogliere i frutti delle numerose campagne di educazione al rispetto, di tante energie profuse dalle istituzioni, nelle scuole. Eravamo convinti di aver seminato bene in tutti gli ambienti in cui si sono formati e sono cresciuti i nostri ragazzi negli ultimi trenta o quaranta anni. Purtroppo non è così". È il momento, sostiene rav Spagnoletto, "di ripensare la strategia, entrare capillarmente dentro ogni istituto, ogni aula e ideare un progetto didattico innovativo che coinvolga i docenti e gli studenti fatto di esperienza diretta, di ricerca, di verifica". 


Rassegna stampa

Il volo della pace
Leggi

 
Una dimensione più ampia
Nel dibattito in corso sull‘unicità della Shoah viene imputato a molti ebrei di essere testimoni di una cultura nazionale, in contrapposizione ad altre culture “universali”. La contrapposizione tra universalismo e particolarismo è per molti versi una lettura della realtà estranea alla Tradizione ebraica per la quale non esiste una dicotomia tra universale e particolare. Dalla Torah in avanti i nostri testi presentano i protagonisti come archetipi di paradigmi identitari e culturali. 
Rav Roberto Della Rocca
L'uso del termine negazionismo 
Al linguaggio non si comanda. Un tempo, con ‘negativismo’ ci si riferiva alla negazione della Shoah, o alla negazione del genocidio armeno, o alla negazione della strage delle foibe. Negativismo era la negazione di un evento storico da parte di un pensiero in malafede, prodotto non dalla conoscenza e dalla certezza dei fatti, bensì dalla volontà di affermare un pensiero politico preciso, avverso. Una forma di odio estremo nei riguardi di chi aveva subito la persecuzione.
Dario Calimani
Gerusalemme: appunti sparsi
Lo status di Gerusalemme la vedeva quale città sottoposta ad uno statuto internazionale nella Risoluzione Onu di Partizione del 1947, che la inquadrava come corpus separatum (“The City of Jerusalem shall be established as acorpus separatum under a special international regime and shall be administered by the United Nations. The Trusteeship Council shall be designated to discharge the responsibilities of the Administering Authority on behalf of the United Nations”). La parte ebraica accettò detto statuto, quella araba lo rigettò.
 
Emanuele Calò
Comunità, l'importanza di ripartire
Il nostro Paese è riaperto e riemergente da tempo, ma ancora visibilmente immerso nell’incertezza e in contraddizioni forse inevitabili, di fronte a un virus che affievolisce la sua mortalità ma continua a diffondersi e accentua il suo carattere di pertinacia, di durata nel tempo. Quale sarà la situazione nei prossimi mesi è difficile dirlo; certo problematica e fortemente a rischio, dopo la inderogabile riapertura delle scuole e con la ripresa del “normale” ciclo di attività dopo l’estate.
David Sorani
Leggi
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Le testate giornalistiche non sono il luogo idoneo per la definizione della Legge ebraica, ma costituiscono uno strumento di conoscenza di diverse problematiche e di diverse sensibilità. L’Assemblea dei rabbini italiani e i suoi singoli componenti sono gli unici titolati a esprimere risoluzioni normative ufficialmente riconosciute. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
Twitter
Facebook
Website